Blog

  • SwitchBot Hub Mini Smart Remote: guida completa

    SwitchBot Hub Mini Smart Remote è un dispositivo intelligente che ti consente di rendere intelligente la TV ed il condizionatore per comandarli con smartphone e voce tramite Alexa e Google Home in modo molto semplice ed economico: scopri come fare nella mia recensione e guida completa.

    SwitchBot: una famiglia unica di prodotti per la domotica

    La domotica dai fa te è assolutamente dominata da sistemi che, per realizzare l’automazione degli apparecchi elettrici esistenti di casa, richiede un intervento più o meno invasivo sull’impianto elettrico di casa che potrebbe non essere alla portata di tutti.

    Le soluzioni poco invasive più comuni sono le seguenti:

    Ci sono pero’ innumerevoli casi in cui l’automazione non sarebbe proprio possibile a meno di non sostituire il dispositivo esistente:

    • un apparecchio totalmente meccanico
    • un dispositivo dotato solamente di pulsanti o interruttori di comando manuali

    SwitchBot è una start-up cinese nata qualche anno fa proprio per soddisfare tutte queste esigenze con delle soluzioni sostanzialmente uniche sul mercato.

    Al centro di tutto vi è lo SwitchBot Bot, un piccolo interruttore intelligente alimentato con batteria dotato di una levetta che, grazie al collegamento bluetooth, può essere azionato mediante smartphone e dunque in grado di agire a distanza come se fosse il nostro dito a premere un interruttore o pulsante!

    Interruttore intelligente SwitchBot Bot con un pulsante
    Interruttore intelligente SwitchBot Bot con un pulsante

    Tutti i dispositivi SwitchBot utilizzando la connettività Bluetooth Low Energy (BLE) che permette di massimizzare la durata della batteria e supportare una rete mesh di tutti i dispositivi presenti in casa.

    La gestione su smartphone avviene mediante l’app SwitchBot, disponibile per Android ed iOS:

    [appbox googleplay com.theswitchbot.switchbot]

    Per risolvere un secondo scenario di automazione altrettanto comune, è stato ideato lo SwitchBot Curtain che con un piccolo motore consente di aprire e chiudere le tende.

    Per poter gestire i dispositivi ovunque vi troviate e mediante Alexa, Google Home, Siri e IFTTT è stato aggiunto lo SwitchBot Hub Mini che funziona da gateway verso internet nonché, come vedremo, da telecomando universale WiFi.

    Al fine di poter interagire con l’ambiente esterno, il sistema è dotato di sensori e di comandi remoti:

    • Meter: termometro ed igrometro
    • Meter Plus: termometro ed igrometro con display maggiorato
    • Contact Sensor: sensore porte e finestre
    • Motion Sensor: sensore di movimento
    • Remote: pulsante fisico di comando remoto
    • Tag: tag NFC per comandare dispositivi intelligenti appoggiando lo smartphone

    Il sistema di domotica è completato dalla parte di illuminazione ed alcuni accessori:

    SwitchBot: la domotica fai da te davvero intelligente e non invasiva
    Famiglia di prodotti SwitchBot

    [aawp bestseller=”switchbot” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”6″]

    Possiamo ora approfondire in dettaglio il funzionamento grazie anche alla collaborazione dell’azienda produttrice.

    Come riferimento potete anche dare un’occhiata a questa video recensione dell’interruttore intelligente SwitchBot:

    Recensione SwitchBot interruttore intelligente

    [aawp box=”B07B7NXV4R,B07TTH5TMW,B09Y5ZF81H” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    SwitchBot Hub Mini Smart Remote

    La piattaforma SwitchBot permette i seguenti scenari di automazione della vostra casa:

    • gestire i vostri dispositivi da remoto mediante lo smartphone ovunque vi troviate e non solamente mentre siete in casa
    • comandare gli SwitchBot con la voce ed integrare altri dispositivi smart tramite Alexa, Google Home e Siri
    • integrare i dispositivi SwitchBot con altri smart device tramite IFTTT

    Per tutti questi scenari è necessario mettere in comunicazione i dispositivi tramite internet e cloud: la soluzione è lo SwitchBot Hub Mini Smart Remote:

    SwitchBot Hub Mini
    SwitchBot Hub Mini Smart Remote

    Lo schema di funzionamento del sistema di domotica completo di SwitchBot Hub Mini Smart Remote è il seguente:

    SwitchBot Hub Mini

    Ovviamente anche in questo caso lo SwitchBot Hub Mini Smart Remote si distingue in positivo rispetto al mercato: avrete infatti a disposizione, in un prodotto unico, anche un telecomando universale WiFi per clonare tutti i telecomandi ad infrarossi di casa e poter rendere smart TV, climatizzatore e decoder satellitare.

    SwitchBot Hub Mini
    Con lo SwitchBot Hub Mini Smart Remote il sistema di domotica fai da te è completo per rendere smart anche TV e condizionatore

    Le caratteristiche tecniche principali dello SwitchBot Hub Mini Smart Remote sono le seguenti:

    • dimensioni di 65 x 65 x 21 mm
    • alimentazione 5 V 1 A tramite presa micro-USB
    • connettività WiFi 2,4 GHz, Bluetooth 4.2 e infrarossi

    [aawp bestseller=”switchbot hub” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Unboxing SwitchBot Hub Mini Smart Remote

    All’interno della confezione potete trovare:

    Unboxing SwitchBot Hub Mini

    Come vedete non e’ incluso l’alimentatore USB, ma non direi assolutamente che sia un problema.

    Osservandolo lo SwitchBot Hub Mini Smart Remote dall’alto potete vedere:

    SwitchBot Hub Mini

    Nella parte inferiore dello SwitchBot Hub Mini si osservano invece:

    • foro di montaggio (in alternativa potete usare la striscia adesiva)
    • presa micro-USB di alimentazione
    SwitchBot Hub Mini

    [aawp bestseller=”switchbot hub” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Installazione e configurazione iniziale SwitchBot Hub Mini Smart Remote

    Assumendo che disponiate già dell’app, la procedura di installazione e configurazione iniziale dello SwitchBot Hub Mini risulta la seguente:

    • Collegate lo SwitchBot Hub ad un alimentatore USB mediante il cavetto in dotazione
    • Premete a lungo il pulsante sullo SwitchBot Hub: il LED sulla parte superiore del dispositivo comincerà a lampeggiare velocemente per conferma
    • Aggiungete lo SwitchBot Hub sull’app completando l’operazione con l’inserimento delle credenziali per il collegamento WiFi della vostra abitazione
    • L’operazione viene confermata anche dal LED acceso in modo fisso sul dispositivo
    • Nel caso vogliate gestire apparecchi tramite infrarossi, posizionate il dispositivo in un punto in cui abbia visibilità diretta degli stessi

    Tutta la procedura di installazione e configurazione iniziale e’ presente in questa video guida:

    Vi prego di notare come le icone di stato della home dell’app siano cambiate per indicare che la connessione tra lo smartphone ed i dispositivi avviene tramite il cloud:

    SwtichBot Hub Mini

    Disattivando le connessioni di rete sullo smartphone posso simulare la connessione diretta ai dispositivi mediante Bluetooth (con relativa icona di stato). Notate come sull’app sia anche indicata l’intensità del segnale di collegamento:

    SwtichBot Hub Mini

    Nel caso abbia la necessità di effettuare il factory reset dello SwitchBot Hub Mini premente il pulsante a bordo per almeno 15 secondi.

    [aawp bestseller=”switchbot hub” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Utilizzo di SwitchBot Hub per rendere smart TV e condizionatore

    Vediamo come clonare il telecomando TV con SwitchBot Hub Mini per rendere smart il nostro vecchio televisore seguendo una procedura del tutto guidata in cui selezionare uno dei modelli pre-registrati:

    Completata l’operazione disporremo di un nuovo telecomando virtuale con cui comandare la nostra TV mediante lo smartphone. Nel caso nel modello predefinito siano assenti dei pulsanti possiamo integrarli mediante apprendimento successivo.

    Mediante l’app SwitchBot e’ anche possibile:

    • pianificare un’attività periodica mediante uno dei telecomandi virtuali
    • visualizzare modificare la configurazione della connessione WiFi dello SwitchBot Hub
    • configurare il LED di stato del dispositivo
    • visualizzare lo storico delle operazioni effettuate
    • controllare ed aggiornare la versione del firmware del dispositivo
    • cancellare l’associazione del dispositivo con l’app

    Date anche un’occhiata a questa valida video recensione dello SwitchBot Hub Mini:

    La procedura per rendere smart il condizionatore è del tutto analoga.

    Per quanto riguarda la configurazione e l’utilizzo di SwitchBot con Alexa, Google Home ed IFTTT vi rimando al mio articolo dedicato alla domotica SwitchBot.

    [aawp bestseller=”switchbot hub” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Leggi tutti i miei articoli su Domotica fai da te:

  • Shelly 1 V3 interruttore WiFi con contatto pulito | Schema ed istruzioni

    Scopriamo insieme Shelly 1 V3, l’interruttore WiFi con contatto pulito, sempre più diffuso nella domotica fai da te a basso prezzo in Italia. Recensione e guida completa con schema elettrico di collegamento anche come pulsante e deviatore. Istruzioni app Shelly Cloud compatibile con Google Home ed Alexa. Confronto Sonoff Mini vs Shelly 1.

    Scopri anche Shelly 2.5 ed approfondisci anche gli interruttori WiFi rivali diretti Sonoff Mini e Ankuoo REC.

    Shelly 1 V3 interruttore WiFi per domotica

    Shelly 1

    Lo Shelly 1 V3, di produzione europea sempre più diffuso nella domotica fai da te in Italia, e’ un interruttore WiFi a basso prezzo controllabile da remoto mediante smartphone con l’App Shelly Cloud, disponibile sia per Android che iOS, dotato di molte funzionalità:

    Nella famiglia di dispositivi della Allterco ci sono diversi modelli di interruttori WiFi tra cui scegliere in base a:

    • numero di carichi elettrici controllabili indipendentemente
    • potenza elettrica massima degli apparecchi elettrici comandati
    • disponibilità di contatto pulito in uscita
    • misura dell’energia elettrica consumata dal carico elettrico controllato
    • numero di pinze e potenza elettrica misurabile

    [table id=100 responsive=flip/]

    Puoi approfondire il fratello maggiore di Shelly 1 V3 nel mio articolo sullo Shelly 2.5.

    [aawp bestseller=”Shelly” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”6″]

    I dispositivi smart Allterco permettono di controllare i nostri elettrodomestici di casa mediante il vostro smartphone con tre differenti modalità di collegamento:

    • Access Point: lo smartphone od il PC si collega direttamente all’access point WiFi del singolo dispositivo utilizzando poi, mediante browser, la web app incorporata nel dispositivo stesso
    • Locale: smartphone e dispositivi sono collegati al router WiFi di casa senza accedere ad internet
    • Cloud: i dati sono scambiati dal device con l’app sul vostro smartphone attraverso l’uso di un server in cloud attraverso il collegamento ad internet
    Shelly 1 Cloud

    Le modalità Access Point e Locale permettono di gestire i dispositivi anche in assenza di collegamento ad internet; con l’opzione Cloud potete gestire remotamente i device ovunque vi troviate.

    Quando scegliete un interruttore WiFi oppure una presa intelligente, raccomando di porre sempre grande attenzione alla corrente elettrica massima gestibile direttamente da ciascun canale:

    • 10 A / 2,2 kW: modelli Shelly 2.5 e Shelly 4PRO
    • 16 A / 3,5 kW: modelli Shelly 1 e Shelly 1PM

    Sul sito del produttore è disponibile il manuale in lingua italiana.

    Unboxing Shelly 1 V3

    Vediamo qualche foto del dispositivo insieme alla confezione:

    La prima cosa che si nota sono le dimensioni estremamente ridotte dello Shelly 1 V3 (la moneta utilizzata non ne rappresenta il prezzo):

    Shelly 1

    E’ molto evidente il notevole livello di miniaturizzazione con cui può gareggiare solamente il Sonoff Mini:

    LarghezzaLunghezzaSpessore
    Shelly 141 mm36 mm17 mm
    Sonoff Mini43 mm43 mm20 mm
    Sonoff Basic88 mm38 mm22 mm
    Ankuoo REC53 mm49 mm17 mm
    Moes51 mm46 mm17 mm
    Shelly 2.539 mm36 mm17 mm
    Sonoff Basic R3 vs Shelly 1 vs Sonoff Mini
    Sonoff Basic R3 vs Shelly 1 vs Sonoff Mini

    [aawp box=”B07VFQ1CJT,B01M0G40O1,B07KM9TQ7N,B07V627HZK” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    L’interruttore WiFi risulta quindi molto flessibile nell’installazione ad incasso anche in una scatola 503 esistente:

    Scatola da incasso 3 moduli 503 dati dimensionali

    Shelly 1 V3 schema elettrico di collegamento

    Osservando il dispositivo dall’alto verso il basso si possono osservare rispettivamente:

    • i morsetti per effettuare i collegamenti elettrici
    • i PIN per la configurazione del tipo di alimentazione
    • i contatti della porta seriale (per caricare un firmware alternativo)
    Shelly 1 schema elettrico

    I PIN sono coperti da un tappino di gomma removibile.

    I morsetti per i collegamenti elettrici sono i seguenti:

    • O e I uscite per comandare un carico elettrico (contatto pulito)
    • SW ingresso per integrare un comando esterno
    • L ingresso per l’alimentazione di rete (fase)
    • N ingresso per l’alimentazione di rete (neutro)

    E’ importante osservare che le uscite, a differenza del Sonoff Mini, costituiscono un contatto pulito, ovvero elettricamente isolato dall’alimentazione del dispositivo. Grande punto a favore nella sfida per il trono di re della domotica fai da te in Italia tra Sonoff vs Shelly.

    Questo significa che avete una elevata flessibilità nei collegamenti e non dovrete ricorrere ad un relè esterno addizionale se non nel caso di carichi di potenza superiore a quella supportata dal dispositivo. In questo senso il device e’ molto simile all’Ankuoo REC.

    La prima operazione da effettuare, col dispositivo rigorosamente non alimentato per evitare rischi di danneggiamento, e’ selezionare la tipologia di alimentazione elettrica agendo sul ponticello del PIN relativo:

    Lo Shelly 1 V3 prevede le seguenti tipologie di alimentazione possibili:

    • 110 – 230 V AC o 24 – 60 V DC
    • 12 V DC

    Nel mio esemplare la configurazione di fabbrica prevede l’alimentazione a 230 V AC: purtroppo i PIN non sono facilmente visibili ed accessibili per cui fate particolare attenzione per evitare danni:

    Shelly 1 tipo alimentazione

    Shelly 1 V3 schema elettrico di collegamento

    Lo schema di collegamento base di un carico elettrico in corrente alternata e’ il seguente:

    Shelly 1 schema elettrico

    Siamo ora pronti a vedere lo schema di collegamento elettrico in tutti i possibili scenari di utilizzo all’interno di un impianto elettrico esistente come interruttore, deviatore, invertitore o relè grazie all’ingresso di cui l’interruttore WiFi e’ dotato.

    In tutti i casi l’interruttore WiFi da incasso Shelly 1 V3, uno dei pochi tra quelli più usati nella domotica fai da te in Italia, diventa un elemento di comando aggiuntivo in grado di mostrare sempre lo stato della lampadina collegata.

    Shelly 1 V3 Schema elettrico collegamento con interruttore

    Il caso più semplice di impianto elettrico esistente e’ quello di una lampadina comandata da un solo punto mediante interruttore unipolare esistente (punto luce interrotto) a cui aggiungere lo Shelly 1 V3 per il controllo remoto:

    Schema Shelly 1: schema elettrico collegamento con interruttore

    Schema elettrico collegamento con deviatore

    Vediamo ora come controllare tramite lo Shelly 1 V3 un punto luce deviato esistente comandato mediante due deviatori:

    Schema Shelly 1: schema elettrico collegamento con deviatore

    Ometto il caso del punto luce invertito ovvero comandato da tre punti in cui lo schema e’ del tutto analogo.

    Schema elettrico collegamento Shelly 1 V3 come relè passo passo

    E’ possibile comandare remotamente con lo Shelly 1 V3 una lampadina controllata mediante più pulsanti ed un relè passo passo (punto luce a relè):

    Schema di collegamento punto luce a relè
    Schema di collegamento punto luce a relè

    Ci sono più opzioni possibili ma quella che raccomando prevede di sostituire il relè con uno Shelly 1 V3 al fine di poter disporre dello stato aggiornato del carico sull’app Shelly Cloud:

    Shelly 1 schema elettrico collegamento relè passo passo

    [aawp bestseller=”Shelly 1″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ items=”3″ filterby=”price” filter=”1″ filter_compare=”more” orderby=”price” order=”ASC” button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross”]

    Shelly 1 V3, App Shelly Cloud, Alexa e Google Home

    Per effettuare le configurazioni successive puoi fare riferimento alle mie guide a Shelly Cloud App e Shelly con Alexa e Google Home.

    Mi soffermerei comunque sulle due configurazioni più importanti nella maggior parte delle applicazioni pratiche dello Shelly 1:

    • Button Type: selezione della tipologia di comando elettrico esterno (interruttore o pulsante) collegato all’ingresso SW del dispositivo
    Shelly 1
    • Auto Off Timer: temporizzazione dell’uscita (spegnimento automatico dopo un determinato ritardo)
    Shelly 1

    Scopri anche la mia guida su come aprire il cancello con Alexa e Shelly 1.

    Reset Shelly 1 V3

    Nel caso sia necessario, potrete procedere al Factory Reset mediante l’app Shelly Cloud: per effettuare la rimozione dello Shelly 1 V3 dal profilo e ripristino delle impostazioni di fabbrica

    Reset Shelly 1
    Reset Shelly 1

    Nel caso in cui non riusciate più a raggiungere il vostro dispositivo mediante l’app o l’interfaccia web, ad esempio avendo aggiornato in modo errato le credenziali WiFi, potete procedere al reset dello Shelly 1 V3 in modalità fisica:

    • se alimentato, togliete e ripristinate l’alimentazione
    • entro 1 minuto, premete per 5 volte il pulsante (o interruttore) collegato all’ingresso SW
    • a conferma dell’avvenuto reset dello Shelly 1 V3 ne sentirete scattare il relè interno col ritorno alla modalità Access Point

    Sonoff vs Shelly: il re della domotica WiFi in Italia ?

    Dopo questa lunga recensione e guida mi permetto un confronto sintetico col rivale più utilizzato nella domotica WiFi in Italia: Sonoff vs Shelly:

    • gli interruttori WiFi Shelly sono più versatili dei Sonoff in quanto sono integrabili direttamente in un circuito elettrico esistente (grazie ad un ingresso dedicato ed al contatto pulito in uscita); fa eccezione il nuovo Sonoff Mini che ha caratteristiche analoghe di integrazione con impianti elettrici esistenti
    • il livello di miniaturizzazione degli Shelly e del Sonoff Mini ne consente l’installazione quasi ovunque
    • il prezzo dei Sonoff sono a tutt’oggi molto più bassi degli Shelly 1 V3 ed in molti scenari possono essere utilizzati senza problemi
    • Shelly non supporta IFTTT e questa e’ una limitazione per integrazione di dispositivi smart eterogenei
    • l’Ankuoo REC e’ un concorrente diretto per quanto la sua evoluzione di prodotto pare ormai ferma
    • ci sono caratteristiche avanzate interessanti (upgrade firmware facilitato, API) che pero’ non interessano l’utilizzatore medio

    Secondo voi chi vince la sfida Sonoff vs Shelly tra gli interruttori WiFi più utilizzati in Italia ?

    Scoprilo leggendo l’articolo di approfondimento Sonoff Mini vs Shelly 1.

    [aawp bestseller=”Shelly 1″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ items=”3″ filterby=”price” filter=”1″ filter_compare=”more” orderby=”price” order=”ASC” button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross”]

    Leggi tutti i miei articoli sulla domotica fai date Shelly:

  • Sonoff Dual R3: interruttore WiFi a 2 canali guida completa

    ITead ha lanciato la nuova generazione di interruttore WiFi a 2 canali Sonoff Dual R3: scopriamolo in modo approfondito per capire cosa lo renda il rivale d’eccellenza, anche per l’uso con le tapparelle elettriche, per il popolare Shelly 2.5 ed il suo sostituto Shelly Plus 2 PM.

    Sonoff Dual R3: caratteristiche interruttore WiFi a 2 canali con misurazione consumi e gestione tapparelle elettriche

    Oltre al consueto insieme di funzionalità comuni a tutta la famiglia di dispositivi Sonoff:

    Il nuovo Sonoff Dual R3 è caratterizzato da:

    Compatibile con motore elettrico bi-direzionale

    Compatibile con motore elettrico bi-direzionale

    Compatibile con impianto elettrico tradizionale

    Compatibile con impianto elettrico tradizionale

    Protezione da sovraccarichi

    Protezione da sovraccarichi

    Grafico consumi elettrici

    Grafico consumi elettrici

    Certificazione TUV

    Certificazione TUV

    Misura potenza 2 canali

    Misura potenza 2 canali

    Per completezza riporto anche i dati relativi ai carichi massimi gestibili dal Sonoff Dual R3:

    • potenza massima per canale di uscita: 2.200 W (10 A)
    • potenza massima di uscita totale: 3.300 W (16 A)

    Il Sonoff Dual R3 supporta anche la modalità DIY per il controllo diretto del dispositivo tramite rete locale e senza necessariamente utilizzare i servizi in cloud CoolKit eWeLink: se volete provare potente anche leggere la mia guida a Sonoff eWeLink Home Assistant.

    Esiste anche una versione “ridotta” Sonoff Dual R3 Lite che è priva della misurazione di potenza / consumo elettrico e della protezione da sovraccarichi: è sicuramente pensata per la sola integrazione come comando intelligente in un impianto elettrico, ma la differenza di prezzo è marginale.

    Leggi anche il mio articolo sulla versione precedente di interruttore a 2 canali Sonoff Dual R2.

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Unboxing

    L’estetica del Sonoff Dual R3 è diversa da tutti i modelli ITead precedenti ed è probabilmente maggiormente adatta all’installazione ad incasso in una scatola, magari esistente, dell’impianto elettrico:

    Sonoff Dual R3
    Sonoff Dual R3

    L’interruttore intelligente viene anche fornito di un comodo supporto in plastica per facilitarne l’installazione a muro oppure su un binario DIN all’interno di un quadro elettrico:

    Sonoff Dual R3

    Sul dispositivo sono chiaramente riconoscibili, andando dall’alto verso il basso:

    Sonoff Dual R3
    • Morsetti collegamento comandi esterni (S2, S1)
    • Pulsante per accoppiamento / factory reset
    • LED di stato primo canale di uscita (rosso)
    • LED stato secondo canale di uscita (rosso)
    • LED di stato connettività (blu)
    • Morsetti collegamento alimentazione (N in, L in)
    • Morsetti canali di uscita (L in, L Out 2, L Out 1)

    Purtroppo le dimensioni del Sonoff Dual R3 sono lievitate rispetto a quelle del piccolo Sonoff Mini R2 e soprattutto sono davvero abbondanti se confrontate con un concorrente diretto a 2 canali come il nuovo Shelly Plus 2 PM ed il sempreverde Shelly 2.5:

    Dimensioni Sonoff Dual R3 vs Shelly 2.5 vs Sonoff Mini R2
    Dimensioni Sonoff Dual R3 vs Shelly 2.5 vs Sonoff Mini R2
    DispositivoLarghezzaAltezzaProfondità
    Sonoff Dual R354 mm49 mm24 mm
    Sonoff Mini R243 mm43 mm20 mm
    Shelly Plus 2 PM42 mm38 mm17 mm
    Shelly 2.542 mm36 mm14 mm

    Il risultato è che l’installazione di un Sonoff Dual R3 all’interno di una scatola 503 con dei moduli di comando già presenti risulta davvero difficoltosa per dirla con un eufemismo:

    Sonoff Dual R3 e scatola 503
    Sonoff Dual R3 e scatola 503

    Per l’installazione è meglio puntare direttamente ad un scatola di derivazione, al quadro elettrico oppure al cassonetto delle tapparelle.

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Teardown

    Come già fatto per altri dispositivi smart di casa ITead, ho voluto approfondire i dettagli costruttivi interni del Sonoff Dual R3 ma senza evitare di fare danni ricorrendo alla documentazione pubblica presente nella certificazione FCC del dispositivo (2APN5DUALR3). Da notare come il dispositivo abbia le certificazioni FCC, RoHs e CE.

    Aprendo il guscio in plastica del dispositivo possiamo vedere quali siano i componenti presenti :

    Sonoff Dual R3 teardown
    Sonoff Dual R3 teardown

    In particolare si vede che il Sonoff Dual R3 è stato suddiviso tra:

    • scheda principale con i componenti elettronici di potenza ed i morsetti di collegamento elettrico
    • schedina secondaria fissata in verticale con la parte di controllo e connettività
    Sonoff Dual R3
    Sonoff Dual R3

    Osservando la scheda principale sul lato inferiore si possono notare:

    • la presenza del chip per la la misura delle grandezze elettriche (BL0930)
    • la connessione dei due morsetti L in, uno di ingresso ed uno di uscita, che quindi sono del tutto equivalenti per il collegamento esterno

    Ponendo ora l’attenzione sulla schedina di controllo e connettività del Sonoff Dual R3 possiamo riconoscere l’MCU Espressif ESP32 con connettività Bluetooth e WiFi integrata:

    Sonoff Dual R3

    Questo significa che l’accoppiamento iniziale del Sonoff Dual R3 con eWeLink potrà sfruttare temporaneamente la connessione Bluetooth con lo smartphone semplificando sicuramente di molto l’operazione rispetto a dispositivi di generazione precedente che potevano utilizzare esclusivamente il WiFi (supportata ad esempio dalla MCU ESP8285). Come vedremo successivamente il firmware CoolKit eWeLink prevede normalmente l’utilizzo esclusivamente della connettività WiFi.

    Accoppiamento Sonoff Dual R3 con eWeLink

    Nel caso non lo abbiate ancora fatto è necessario preliminarmente aver installato sul proprio smartphone ed essersi registrati all’app eWeLink; per i dettagli leggi la mia guida ad eWeLink App.

    Una volta che avrete alimentato il dispositivo collegandolo all’alimentazione di rete, entrerà automaticamente nella modalità di associazione tramite Bluetooth indicata da due lampeggi brevi ed uno lungo cicli di del LED di stato:

    Sonoff Dual R3 modalità associazione tramite Bluetooth

    Il dispositivo uscirà dalla modalità di associazione se non completate l’accoppiamento con eWeLink entro tre minuti.

    Per entrare nuovamente in modalità accoppiamento basta premere il pulsante sul dispositivo per almeno 5 secondi fino a quando il LED di stato comincerà ciclicamente con due lampeggi brevi ed uno lungo.

    A questo punto potete aggiungere un nuovo dispositivo su eWeLink selezionando l’accoppiamento mediante Bluetooth:

    Sonoff Dual R3 accoppiamento eWeLink con Bluetooth
    Sonoff Dual R3 accoppiamento eWeLink con Bluetooth

    A questo punto il vostro smartphone cercherà tutti dispositivi circostanti che sono in modalità di associazione tramite Bluetooth, selezionate il vostro Sonoff Dual R3 e poi scegliete a quale connessione WiFi tra quelle disponibili il dispositivo dovrà utilizzare per collegarsi da internet:

    Sonoff Dual R3 accoppiamento eWeLink con Bluetooth
    Sonoff Dual R3 accoppiamento eWeLink con Bluetooth

    Notate che fino a questo momento tutta la comunicazione tra smartphone e dispositivo smart è avvenuta via Bluetooth a differenza di quanto accadeva nella generazione precedente in cui si utilizzava il WiFi con innumerevoli difficoltà.

    Proseguendo dovrete inserire la password di accesso al WiFi per completare la configurazione del dispositivo che così potrà collegarsi ai servizi in cloud di CoolKit eWeLink:

    Sonoff Dual R3 accoppiamento eWeLink con Bluetooth
    Sonoff Dual R3 accoppiamento eWeLink con Bluetooth

    A conferma del successo della procedura di accoppiamento il vostro Sonoff Dual R3 sarà disponibile nell’App eWeLink dove dovrete selezionare tra una delle tre modalità di funzionamento alternative possibili (Interruttore, Motore, Misuratore):

    Sonoff Dual R3 eWeLink
    Sonoff Dual R3 eWeLink
    Sonoff Dual R3 eWeLink

    Nel caso vi venga proposto un aggiornamento firmware effettuatelo in modo da avere tutte le risoluzioni di problemi ed eventuali nuove funzionalità aggiunte

    Per il factory reset del Sonoff Dual R3 basterà fare Elimina dispositivo all’interno delle Impostazioni nell’app eWeLink.

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Modalità di funzionamento Sonoff Dual R3

    Come chiaramente guidato durante la fase di configurazione iniziale, le modalità di funzionamento alternative tra di loro sono le seguenti:

    Sonoff Dual R3

    Interruttore

    L’interruttore WiFi doppio può essere integrato facilmente in un impianto elettrico esistente.

    Sonoff Dual R3

    Motore

    Controllo di tapparelle e tende elettriche con funzione di calibrazione automatica.

    Misuratore consumi elettrici

    Misuratore

    Misurazione di potenza e consumi elettrici con statistiche storiche.

    Giusto per sgombrare subito eventuali dubbi: anche nella modalità Interruttore vengono misurati i consumi elettrici dei 2 canali di uscita dell’interruttore Sonoff.

    Volendo modificare successivamente alla configurazione iniziale la modalità di funzionamento del dispositivo è possibile effettuarlo dalla voce Modalità di lavoro all’interno delle Impostazioni:

    Modalità di lavoro Sonoff Dual R3
    Modalità di lavoro Sonoff Dual R3

    Ho purtroppo riscontrato un problemino quando ho provato a modificare la modalità di lavoro da Motore verso Interruttore o Misuratore; viene giustamente richiesta una conferma forte di quanto stiamo facendo ma anche inserendo la parola chiave richiesta non si riesce a procedere:

    Per risolvere ho dovuto cancellare il Sonoff Dual R3 da eWeLink ed accoppiarlo nuovamente.

    Protezione da sovraccarichi Sonoff Dual R3

    Grazie ai sensori che misurano la potenza elettrica assorbita dai carichi collegati ai 2 canali di uscita del Sonoff, è possibile impostare delle azioni automatiche che vengono svolte a protezione del sistema. Questa funzione è ovviamente presente indipendentemente dalla modalità di lavoro corrente.

    In particolare possono essere impostate, a livello di singolo canale di uscita, delle soglie che superate determinano lo spegnimento:

    • potenza minima e massima
    • tensione minima e massima
    • corrente massima

    Per accedere alla configurazione della Protezione sovraccarico, occorre andare sulle Impostazioni del dispositivo scegliendo la voce Allarme (anche se il nome è leggermente fuorviante):

    Protezione sovraccarichi Sonoff Dual R3
    Protezione sovraccarichi Sonoff Dual R3

    Sonoff Dual R3 come interruttore a 2 canali

    Partiamo con la prima modalità di funzionamento che è quella più tradizionale e simile a tutti gli interruttori intelligenti ITead delle generazioni precedenti, in particolare al Sonoff Mini R2 (ad un solo canale e senza misurazione dei consumi elettrici).

    In buona sostanza il Sonoff Dual R3 in modalità Interruttore prevede:

    • due canali di uscita che interrompono la fase (quindi NON sono contatti puliti)
    • due ingressi per comandi esterni
    • misurazione dei consumi elettrici sui canali di uscita
    • spegnimento automatico configurabile dei canali di uscita (Inching)

    Purtroppo non è presente una funzione di interblocco tra la uscite che in determinati scenari potrebbe risultare comoda per la sicurezza del carico collegato.

    Sull’app eWeLink potrete vedere e gestire lo stato dei 2 canali del Sonoff ed accedere alle informazioni sui consumi elettrici per ciascun canale (tempo reale e storico):

    Sonoff Dual R3 come doppio interruttore smart
    Sonoff Dual R3 come doppio interruttore smart
    Sonoff Dual R3 come doppio interruttore smart

    Modalità di attivazione esterna

    Grazie alla disponibilità degli ingressi di comando S1 ed S2Sonoff Dual R3 in modalità interruttore supporta tre diverse modalità di attivazione esterna che si adattano al tipo di comando fisico con cui integrarsi:

    Modalità di attivazione esternaTipologia comando esterno
    Bordo (Edge Mode)Interruttore e deviatore
    Impulso (Pulse Mode)Pulsante
    Inseguimento (Following Mode)Sensore con contatto pulito

    Questa modalità di funzionamento è assolutamente analoga a quella del Sonoff Mini R2.

    La modalità bordo (edge mode) è adatta per interruttori e deviatori, che mantengono lo stato anche dopo la loro pressione come quello del carico comandato. E’ il modo di funzionamento predefinito.

    Il modo impulso (pulse mode) invece è adatto per pulsanti, normalmente aperti (NA) e normalmente chiusi (NC), mediante la cui pressione viene cambiato lo stato del carico collegato fino a quando non vengono rilasciati.

    La modalità inseguimento (following mode) è adatto per sensori con contatto pulito, in cui il carico a sua volta comandato segue le variazioni di stato dell’ingresso. E’ possibile invertire la corrispondenza tra lo stato del sensore di ingresso (acceso/spento) e carico in uscita (spento/acceso). Un esempio applicativo del modo inseguimento è quello di un sensore di movimento ad infrarossi.

    La Modalità di attivazione esterna può essere configurata tra Bordo, Impulso ed Inseguimento a livello di singolo ingresso accedendo dalle Impostazioni alla voce Modalità di lavoro:

    Modalità di attivazione esterna Sonoff Dual R3
    Modalità di attivazione esterna Sonoff Dual R3
    Modalità di attivazione esterna Sonoff Dual R3

    Questo vuole dire in pratica potrete utilizzare ad esempio il primo canale pilotato da un interruttore / deviatore ed il secondo da un pulsante.

    Spegnimento automatico (Inching)

    Grazie ad eWeLink è anche possibile utilizzare il dispositivo, oltreché come interruttore WiFi, anche come se fosse di fatto un pulsante WiFi temporizzato grazie all’opzione inching.

    Il ritardo tra il comando di accensione e lo spegnimento automatico è configurabile a livello di singolo canale di uscita tra 0,5 e 3.600 secondi (1 ora) nelle Impostazioni del dispositivo alla voce Impostazioni Di Inching:

    Sonoff Dual R3 spegnimento automatico (inching)
    Sonoff Dual R3 spegnimento automatico (inching)

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Schemi di collegamento elettrico Sonoff Dual R3 come interruttore

    Vediamo ora quali schemi di collegamento elettrico utilizzare col Sonoff Dual R3 utilizzato come doppio interruttore smart con misura dei consumi:

    • stand-alone: nessun ingresso fisico esterno, solo comando remoto di un carico elettrico
    • interruttore o pulsante: un singolo comando di ingresso
    • deviatore: il dispositivo smart è inserito all’interno di un punto luce deviato (o invertito) esistente
    • sostituzione relè: il device sostituisce un relè esistente

    Data la disponibilità di due canali e la flessibilità di configurazione del dispositivo Sonoff, potrete utilizzarlo in scenari di controllo misti, quali ad esempio:

    • primo canale con pulsante in ingresso, secondo con deviatore
    • primo canale con interruttore all’ingresso, secondo in sostituzione di relè

    Mi preme evidenziare una importante caratteristica del Sonoff Dual R3: gli ingressi per comandi esterni prevedono che siano una interruzione della fase, ovvero la situazione esistente nella maggior parte degli impianti esistenti e che quindi rendono minime le modifiche.

    Sonoff Dual R3 schema elettrico di collegamento stand-alone

    Sonoff Dual R3 schema elettrico di collegamento stand-alone

    Utilizzando l’inching potrete ottenere anche lo spegnimento temporizzato del carico collegato.

    Sonoff Dual R3 schema elettrico di collegamento con interruttore o pulsante

    l caso più semplice di intervento su un impianto elettrico esistente è quello di due lampadine ciascuna comandata da un solo punto mediante interruttore unipolare (punto luce interrotto) a cui aggiungere il Sonoff Dual R3 per il controllo remoto sfruttandone i 2 canali autonomi.

    Il risultato in questo caso è davvero potente poiché c’è il pieno controllo dello stato del carico elettrico indipendentemente dalla sorgente del comando (che sia da smartphone, interruttore esterno, device esterno o comando vocale).

    Sonoff Dual R3 schema elettrico di collegamento con interruttore o pulsante

    Sfruttando questo schema potrete facilmente sostituire dei relè passo passo esistenti collegando tutti i pulsanti esistenti, normalmente interrotti sulla fase, all’ingresso del Sonoff Dual R3.

    Per quanto riguarda la configurazione della modalità di attivazione esterna su eWeLink, nel caso di interruttore dovrete impostare Bordo (Edge Mode), mentre col pulsante Impulso (Pulse Mode).

    Sonoff Dual R3 schema elettrico di collegamento con deviatore

    In questo caso utilizziamo il primo canale per rendere intelligente un punto luce deviato esistente:

    Sonoff Dual R3 schema elettrico di collegamento con deviatore

    Nel caso di deviatore configurerete la modalità di attivazione esterna come Bordo (Edge Mode). Per un punto luce invertito, lo schema è assolutamente analogo.

    Ovviamente il secondo canale è totalmente disponibile per poter comandare un altro punto luce esistente.

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Sonoff Dual R3 e tapparelle

    Veniamo ora alla grande innovazione di prodotto introdotta da ITead col Sonoff Dual R3: la capacità di controllare in modo completo il motore delle tapparelle elettriche potendone conoscere lo stato in modo preciso grazie alla misurazione della potenza elettrica sulle uscite. Come vedremo nel seguito questo consentirà di controllare le tapparelle in modo fine mediante interruzioni, aperture parziali o chiusure parziali.

    Passando alla modalità di lavoro Motore, ci viene subito ricordato che la prima operazione da effettuare è la calibrazione automatica del Sonoff Dual R3 in modo che possa tararsi rispetto all’escursione del motore delle tapparelle.

    Accedendo al dispositivo sull’app eWeLink troveremo il set completo di gestione delle tapparelle elettriche:

    • apertura completa, pausa e chiusura totale delle tapparelle
    • movimento su una posizione precisa espressa come percentuale dell’apertura completa
    Sonoff Dual R3 e tapparelle

    Se non è ancora stata effettuata la calibrazione iniziale, e quindi il dispositivo non può conoscere la posizione corrente del motore, saranno giustamente attive solamente le funziona di apertura completa, pausa e chiusura totale delle tapparelle.

    Anche in questa modalità di lavoro è possibile accedere ai dati di consumo elettrico in tempo reale e storici.

    Configurazione Sonoff Dual R3 con tapparelle

    Andando nelle Impostazioni del dispositivo su eWeLink alla voce Modalità di lavoro, scegliendo poi Motore ed infine Modalità di attivazione esterna è possibile:

    • scegliere il Tipo di interruttore esterno collegato
    • lanciare l’operazione Calibra Motore
    Modalità di lavoro Sonoff Dual R3
    Sonoff Dual R3 e tapparelle
    Sonoff Dual R3 e tapparelle

    Attenzione che la calibrazione del motore tapparelle elettriche del Sonoff Dual R3 non sostituisce i finecorsa che devono comunque essere presenti nel sistema.

    Tipo di comando esterno

    Grazie agli ingressi di comando S1 ed S2Sonoff Dual R3 in modalità motore supporta tre diverse tipologie di interruttore esterno che si adattano al tipo di comando fisico per tapparelle con cui integrarsi:

    Tipo di interruttore esternoTipologia comando esterno
    Pulsante (Single Momentary Switch)Pulsante singolo
    Doppio pulsante (Dual Momentary Switch)Pulsante doppio interbloccato
    Interruttore a 3 vie (3-Way Rocker Switch)Interruttore a tre posizioni

    La modalità di attivazione esterna predefinita è Doppio pulsante.

    Nella modalità pulsante ogni volta che lo premete avanzate sequenzialmente nello stato tra apertura, pausa e chiusura:

    Sonoff Dual R3 tapparelle modalità pulsante singolo

    Se in questa modalità collegate due pulsanti singoli agli ingressi S1 ed S2 otterrete comunque un controllo da due punti con la logica descritta.

    Nella modalità doppio pulsante invece ciascuno dei due comandi, quando premuto, comporterà l’avanzamento in una sola direzione (ad esempio primo pulsante apertura S1, secondo pulsante chiusura S2):

    Sonoff Dual R3 tapparelle modalità pulsante doppio
    Sonoff Dual R3 tapparelle modalità pulsante doppio

    Infine nella modalità interruttore a 3 vie avrete un comando esterno con tre posizioni corrispondenti ad apertura, pausa e chiusura:

    Sonoff Dual R3 tapparelle modalità interruttore 3 vie

    Nel caso che il comando esterno non sia interbloccato elettricamente, ovvero che sia possibile che gli ingressi S1 ed S2 vengano attivati contemporaneamente, il Sonoff Dual R3 per sicurezza stacca il motore della tapparella nel caso di pressione contemporanea.

    Per facilitare l’installazione minimizzando gli interventi, è possibile scambiare o invertire i comandi di ingresso direttamente dall’app eWeLink.

    Per impostare il tipo di comando esterno occorre andare nelle Impostazioni del dispositivo su eWeLink alla voce Modalità di lavoro, scegliendo poi Motore, quindi Modalità di attivazione esterna ed infine Tipo di interruttore esterno:

    Sonoff Dual R3 tapparelle tipo interruttore esterno
    Sonoff Dual R3 tapparelle tipo interruttore esterno

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Schema di collegamento Sonoff Dual R3 con tapparelle

    Trovate preliminarmente il cavo elettrico che dal pulsante di comando esistente arriva al motore elettrico ed identificare i singoli conduttori:

    • conduttore per la direzione salita del motore tapparelle elettriche (grigio nell’esempio)
    • cavo per la direzione discesa del motore tapparelle elettriche (marrone)
    • conduttori di alimentazione neutro (blu) e fase (nero)
    • conduttore di terra (giallo/verde)
    Collegamento pulsante doppio tapparelle elettriche

    Lo schema elettrico di collegamento tra il Sonoff Dual R3 ed il motore tapparelle elettriche con pulsante doppio inter-bloccato diventa il seguente:

    • il cavo della direzione salita dal pulsante doppio inter-bloccato (rosa nello schema) all’ingresso S2 del Sonoff Dual R3
    • il cavo del motore tapparelle elettriche direzione salita (grigio nello schema) all’uscita L out 2 del Sonoff Dual R3
    • il cavo della direzione discesa dal pulsante doppio inter-bloccato (rosso nello schema) all’ingresso S1 del Sonoff Dual R3
    • il cavo del motore tapparelle elettriche direzione discesa (marrone nello schema) all’uscita L out 1 del Sonoff Dual R3
    Sonoff Dual R3 tapparelle schema collegamento

    Nel caso abbiate due pulsanti separati lo schema di collegamento del Sonoff Dual R3 col motore tapparelle elettriche è il medesimo.

    Nel caso di pulsante singolo separati lo schema di collegamento del Sonoff Dual R3 col motore tapparelle elettriche è sempre lo stesso, in cui collegherete solamente S1 (o S2) ed L in (fase).

    Sonoff Dual R3 come puro misuratore di consumi

    Concludiamo con la terza ed ultima modalità di funzionamento del Sonoff Dual R3 come misuratore di consumi elettrici: mi sembra sostanzialmente inutile perché tarpa le ali a tutte le altre funzionalità del dispositivo che comunque consentono anche il monitoraggio dei consumi.

    Riporto comunque qualche schermata per completezza:

    Sonoff Dual R3 come puro misuratore di consumi
    Sonoff Dual R3 come puro misuratore di consumi
    Sonoff Dual R3 come puro misuratore di consumi

    Sonoff Dual R3 con Alexa e Google Home

    In questo paragrafo ci concentreremo sugli aspetti specifici di questo dispositivo: per gli aspetti comuni ai prodotti ITead, se non lo avessi ancora fatto, leggi le mie guide a Sonoff Alexa eWeLink e Sonoff Google Home eWeLink.

    La vera novità è che il Sonoff Dual R3, quando in modalità di lavoro Motore, viene riconosciuto da Alexa e Google Home come dispositivo di gestione tapparelle in quando in grado di controllarne precisamente la posizione:

    Sonoff Dual R3 Alexa
    Sonoff Dual R3 Google Home

    Questo assicura che sia supportata quindi la gamma completa di comandi vocali per gestire tapparelle e tende:

    • “Alexa, apri le tapparelle”
    • “Alexa, chiudi le tapparelle”
    • “Alexa, abbassa le tapparelle”
    • “Alexa, ferma le tapparelle”
    • “Alexa, Imposta le tapparelle al 50%”
    Sonoff Dual R3 tapparelle con Alexa e Google Home

    Sonoff Dual R3 e automazione

    Ho provato a sintetizzare in questa tabella le opzioni per usare i canali del Sonoff Dual R3 all’interno di scenari di automazione “standard”:

    Evento / AzioneeWeLinkIFTTTAlexaGoogle Home
    Accensione UscitaE/AE/AAA
    Spegnimento UscitaE/AE/AAA
    Inversione UscitaA
    Apertura tapparellaE/A
    Chiusura tapparellaE/A
    Apertura in %E/AA

    Dove E = Evento ed A = Azione. IFTTT e Google Home riconoscono comunque il Sonoff Dual R3 per le scene come una interruttore 2 canali. Il dispositivo in modalità misuratore non è disponibile all’interno delle scene.

    Auspico che il supporto per la gestione tapparelle si estenda ulteriormente.

    Sonoff Dual R3 e Home Assistant

    Leggi la mia guida a Sonoff eWeLink Home Assistant.

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Questo dispositivo è sicuramente perfettamente confrontabile al popolare Shelly 2.5 e permette una gestione completa delle tapparelle anche nell’ecosistema eWeLink. La sua unica pecca è il non essere stato miniaturizzato come si sarebbe potuto fare meglio.

    [wpmoneyclick id=73880 /]

    Leggi tutti i miei articoli su Sonoff:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • SwitchBot: interruttore intelligente, hub e molto altro guida completa

    Nel panorama della domotica fai da te, SwitchBot è una famiglia di dispositivi davvero unici in grado di automatizzare qualsiasi elemento della nostra casa senza richiedere alcuna modifica rendendoli compatibili anche con Alexa e Home Assistant: scoprili a partire dall’interruttore intelligente a levetta Bot fino all’Hub Mini nella mia prova e recensione completa.

    SwitchBot: una famiglia unica di prodotti per la domotica

    La domotica dai fa te è assolutamente dominata da sistemi che, per realizzare l’automazione degli apparecchi elettrici esistenti di casa, richiede un intervento più o meno invasivo sull’impianto elettrico di casa che potrebbe non essere alla portata di tutti.

    Le soluzioni poco invasive più comuni sono le seguenti:

    Ci sono pero’ innumerevoli casi in cui l’automazione non sarebbe proprio possibile a meno di non sostituire il dispositivo esistente:

    • un apparecchio totalmente meccanico
    • un dispositivo dotato solamente di pulsanti o interruttori di comando manuali

    SwitchBot è una start-up cinese nata qualche anno fa proprio per soddisfare tutte queste esigenze con delle soluzioni sostanzialmente uniche sul mercato.

    Al centro di tutto vi è lo SwitchBot Bot, un piccolo interruttore intelligente alimentato con batteria dotato di una levetta che, grazie al collegamento bluetooth, può essere azionato mediante smartphone e dunque in grado di agire a distanza come se fosse il nostro dito a premere un interruttore o pulsante!

    Interruttore intelligente SwitchBot Bot con un pulsante
    Interruttore intelligente SwitchBot Bot con un pulsante

    Tutti i dispositivi SwitchBot utilizzando la connettività Bluetooth Low Energy (BLE) che permette di massimizzare la durata della batteria e supportare una rete mesh di tutti i dispositivi presenti in casa.

    La gestione su smartphone avviene mediante l’app SwitchBot, disponibile per Android ed iOS:

    [appbox googleplay com.theswitchbot.switchbot]

    Per risolvere un secondo scenario di automazione altrettanto comune, è stato ideato lo SwitchBot Curtain che con un piccolo motore consente di aprire e chiudere le tende.

    Per poter gestire i dispositivi ovunque vi troviate e mediante Alexa, Google Home, Siri e IFTTT è stato aggiunto lo SwitchBot Hub Mini che funziona da gateway verso internet nonché, come vedremo, da telecomando universale WiFi.

    Al fine di poter interagire con l’ambiente esterno, il sistema è dotato di sensori e di comandi remoti:

    • Meter: termometro ed igrometro
    • Meter Plus: termometro ed igrometro con display maggiorato
    • Contact Sensor: sensore porte e finestre
    • Motion Sensor: sensore di movimento
    • Remote: pulsante fisico di comando remoto
    • Tag: tag NFC per comandare dispositivi intelligenti appoggiando lo smartphone

    Il sistema di domotica è completato dalla parte di illuminazione ed alcuni accessori:

    SwitchBot: la domotica fai da te davvero intelligente e non invasiva
    Famiglia di prodotti SwitchBot

    [aawp bestseller=”switchbot” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”6″]

    Possiamo ora approfondire in dettaglio il funzionamento grazie anche alla collaborazione dell’azienda produttrice.

    Come riferimento potete anche dare un’occhiata a questa video recensione dell’interruttore intelligente SwitchBot:

    Recensione SwitchBot interruttore intelligente

    [aawp box=”B07B7NXV4R,B07TTH5TMW,B09Y5ZF81H” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Rete mesh Bluetooth Low Energy (BLE)

    Come anticipato, tutti i dispositivi SwitchBot utilizzano il protocollo di comunicazione wireless Bluetooth Low Energy (BLE) che, oltre ad assicurare una lunga durata delle batterie, supporta anche una rete mesh.

    Una rete mesh BLE consente la comunicazione tra i nodi che la costituiscono. Nella pratica questo permettere di raggiungere una dispositivo SwitchBot che si trovasse fuori dalla portata del vostro smartphone grazie alla trasmissione automatica da un dispositivo all’altro. Quindi più prodotti SwitchBot hai a casa, più efficace sarà la rete.

    SwitchBot rete mesh Bluetooth Low Energy BLE
    Rete mesh SwitchBot senza hub

    Anche quando l’icona Bluetooth di un dispositivo nell’app SwitchBot fosse spenta, ovvero segnale troppo debole, potresti comunque essere in grado di controllarlo grazie agli altri dispositivi membri della rete mesh BLE.

    La portata massima tra i dispositivi SwitchBot è di 80 metri in campo aperto; in casa ovviamente si ridurrà in funzione delle interferenze radio e del materiale di costruzione delle pareti. Grazie alla rete mesh BLE tale limite può essere esteso.

    Interruttore intelligente SwitchBot Bot

    Partiamo col capostipite, l’interruttore intelligente SwitchBot Bot, le cui caratteristiche tecniche principali sono le seguenti:

    • dimensioni 43 x 24 x 37 mm
    • peso 39 grammi
    • braccetto meccanico con forza massima di 10 Newton ed ampiezza di oscillazione di 135°
    • batteria tipo CR2 con durata fino a quasi 2 anni
    • connettività Bluetooth 4.1
    • disponibile nei colori bianco e nero
    Interruttore intelligente SwitchBot Bot
    Interruttore intelligente SwitchBot Bot

    Grazie all’uso della tecnologia mesh BLE a bassissimo consumo energetico, la durata della batteria del Bot può arrivare fino a 600 giorni.

    Mediante l’utilizzo di un ingegnoso accessorio addizionale, oltre ad un pulsante, mediante lo SwitchBot Bot è possibile azionare anche un interruttore:

    Interruttore intelligente SwitchBot Bot con un interruttore
    Interruttore intelligente SwitchBot Bot con un interruttore

    [aawp bestseller=”switchbot bot” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Unboxing interruttore intelligente SwitchBot Bot

    All’interno della confezione potete trovare:

    Unboxing interruttore intelligente SwitchBot Bot

    Togliendo il coperchio in plastica potete osservare:

    • batteria CR2
    • pulsante per il factory reset dell’interruttore intelligente SwitchBot Bot
    Unboxing interruttore intelligente SeitchBot Bot

    [aawp bestseller=”switchbot bot” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Installazione e configurazione iniziale interruttore intelligente SwitchBot Bot

    L’installazione e configurazione iniziale dello SwitchBot Bot risulta particolarmente semplice:

    • Scaricare ed installare l’app SwitchBot sul vostro smartphone
    • Creare un nuovo profilo sull’app
    • Verificare che il bluetooth sia attivo sullo smartphone
    • Togliere la linguetta di isolamento della batteria sul Bot
    Interruttore intelligente SwitchBot Bot
    • Il Bot viene rilevamento automaticamente nell’app e potete cosi’ associarlo al vostro profilo
    • Grazie all’adesivo, attaccare il Bot sul dispositivo che volete controllare; nel caso di un interruttore è possibile utilizzare anche l’accessorio aggiuntivo dedicato (davvero ingegnoso)
    • Facendo tap sull’icona nell’app sulla smartphone potrete finalmente azionare la levetta del Bot

    Potete anche fare riferimento a questa video guida per installazione e configurazione iniziale:

    [aawp bestseller=”switchbot bot” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Utilizzo interruttore intelligente SwitchBot Bot

    L’interruttore intelligente SwitchBot Bot, come già detto, prevede due modalità di funzionamento tra di loro alternative configurabili mediante app:

    • Press Mode: per l’utilizzo con pulsanti
    • Switch Mode: per l’utilizzo con interruttori; è possibile invertire il comportamento della levetta tra acceso e spento

    In entrambe le modalità è anche possibile impostare il tempo di ritardo dopo il quale la levetta dello SwitchBot Bot ritorna automaticamente alla posizione di riposo:

    Ora si tratta solo di sbizzarrirvi con la fantasia nel rendere smart, grazie all’interruttore intelligente SwitchBot Bot, qualsiasi oggetto della vostra casa!

    Mediante l’app SwitchBot è anche possibile:

    • impostare una password di accesso ad dispositivo per aumentare la sicurezza
    • configurare dei timer in orari e giorni prefissati
    • abilitare il dispositivo alla gestione mediante servizi in cloud Alexa, Google Home, (è necessario uno SwitchBot Hub Mini)
    • associare il Bot ad un comando remoto
    • visualizzare lo storico delle operazioni
    • controllare il livello della batteria e l’aggiornamento della versione del firmware
    • cancellare l’associazione del dispositivo con l’app

    E’ importante osservare che tutte le funzionalità viste finora, in particolare i timer, non richiedono alcuna connessione permanente ad internet.

    Date anche un’occhiata a questa valida video recensione dell’interruttore intelligente SwitchBot Bot:

    [aawp bestseller=”switchbot bot” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    SwitchBot Hub Mini

    Partendo dallo SwitchBot Bot, il naturale passo successivo nell’automazione della vostra casa consiste nel:

    • gestire i vostri dispositivi da remoto mediante lo smartphone ovunque vi troviate e non solamente mentre siete in casa
    • comandare gli SwitchBot con la voce ed integrare altri dispositivi smart tramite Alexa, Google Home e Siri
    • integrare i dispositivi SwitchBot con altri smart device tramite IFTTT

    Per tutti questi scenari è necessario mettere in comunicazione i dispositivi tramite internet e cloud: la soluzione è lo SwitchBot Hub Mini:

    SwtichBot Hub Mini

    Lo schema di funzionamento del sistema completo di SwitchBot Hub Mini diventa dunque il seguente:

    SwitchBot Hub Mini

    Ovviamente anche in questo caso lo SwitchBot Hub Mini si distingue in positivo rispetto al mercato: avrete infatti a disposizione, in un prodotto unico, anche un telecomando universale WiFi per clonare tutti i telecomandi ad infrarossi di casa e rendere smart TV, climatizzatore e decoder satellitare.

    SwitchBot Hub Mini
    Con lo SwitchBot Hub Mini il sistema di domotica fai da te è completo

    Le caratteristiche tecniche principali dello SwitchBot Hub Mini sono le seguenti:

    • dimensioni di 65 x 65 x 21 mm
    • alimentazione 5 V 1 A tramite presa micro-USB
    • connettività WiFi 2,4 GHz, Bluetooth 4.2 e infrarossi

    Leggi anche il mio articolo su SwitchBot Hub Mini.

    [aawp bestseller=”switchbot hub” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Unboxing

    All’interno della confezione potete trovare:

    • SwitchBot Hub Mini vero e proprio
    • cavetto USB
    • 1 etichetta adesiva
    • manuale in lingua inglese
    Unboxing SwitchBot Hub Mini
    Unboxing SwitchBot Hub Mini

    Come vedete non è incluso l’alimentatore USB, ma non direi assolutamente che sia un problema. Osservandolo superiormente potete vedere:

    SwitchBot Hub Mini

    Nella parte inferiore si osservano invece:

    • foro di montaggio (in alternativa potete usare la striscia adesiva)
    • presa micro-USB di alimentazione
    SwitchBot Hub Mini

    [aawp bestseller=”switchbot hub” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Installazione e configurazione iniziale

    Assumendo che disponiate già dell’app, la procedura di installazione e configurazione iniziale dello SwitchBot Hub Mini risulta la seguente:

    • Collegate lo SwitchBot Hub Mini ad un alimentatore USB mediante il cavetto in dotazione
    • Premete a lungo il pulsante sull’Hub Mini: il LED sulla parte superiore del dispositivo comincerà a lampeggiare velocemente per conferma
    • Aggiungete l’Hub Mini sull’app completando l’operazione con l’inserimento delle credenziali per il collegamento WiFi della vostra abitazione
    • L’operazione viene confermata anche dal LED acceso in modo fisso sul dispositivo
    • Nel caso vogliate gestire apparecchi tramite infrarossi, posizionate il dispositivo in un punto in cui abbia visibilità diretta degli stessi

    Tutta la procedura di installazione e configurazione iniziale è presente in questa video guida:

    Vi prego di notare come le icone di stato della home dell’app siano cambiate per indicare che la connessione tra lo smartphone ed i dispositivi avviene tramite il cloud:

    SwtichBot Hub Mini

    Disattivando le connessioni di rete sullo smartphone posso simulare la connessione diretta ai dispositivi mediante Bluetooth (con relativa icona di stato). Notate come sull’app sia anche indicata l’intensità del segnale di collegamento:

    SwtichBot Hub Mini

    Nel caso abbia la necessita’ di effettuare il factory reset dello SwitchBot Hub Mini premente il pulsante a bordo per almeno 15 secondi.

    [aawp bestseller=”switchbot hub” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Utilizzo di SwitchBot Hub Mini per clonare il telecomando TV

    Vediamo come clonare il telecomando TV con SwitchBot Hub Mini per rendere smart il nostro vecchio televisore seguendo una procedura del tutto guidata in cui selezionare uno dei modelli pre-registrati:

    Completata l’operazione disporremo di un nuovo telecomando virtuale con cui comandare la nostra TV mediante lo smartphone. Nel caso nel modello predefinito siano assenti dei pulsanti possiamo integrarli mediante apprendimento successivo.

    Mediante l’app SwitchBot è anche possibile:

    • pianificare un’attività periodica mediante uno dei telecomandi virtuali
    • visualizzare modificare la configurazione della connessione WiFi dell’Hub Mini
    • configurare il LED di stato del dispositivo
    • visualizzare lo storico delle operazioni effettuate
    • controllare ed aggiornare la versione del firmware del dispositivo
    • cancellare l’associazione del dispositivo con l’app

    Date anche un’occhiata a questa valida video recensione dello SwitchBot Hub Mini:

    Per quanto riguarda la configurazione e l’utilizzo di SwitchBot con Alexa, Google Home ed IFTTT vi rimando al paragrafo successivo dedicato.

    [aawp bestseller=”switchbot hub” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Sensore di movimento SwitchBot Motion Sensor

    All’interno della gamma è presente anche il sensore di movimento SwitchBot Motion Sensor:

    SwitchBot Motion Sensor
    SwitchBot Motion Sensor

    Partiamo dalle sue caratteristiche tecniche:

    • sensore di movimento ad infrarossi
    • sensore di luminosità
    • distanza di rilevamento 9 metri
    • ampiezza di rilevamento 110° in orizzontale e 55° in verticale
    • base magnetica staccabile
    • dimensioni: sensore 53 x 53 x 30 mm e base 46 x 46 x 33 mm
    • peso sensore (batterie incluse): 57 grammi
    • batterie: 2 x AAA con durata fino a tre anni

    [aawp bestseller=”switchbot motion sensor” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Unboxing

    All’interno della confezione sono presenti:

    • sensore SwitchBot Motion Sensor vero e proprio
    • 2 batterie AAA
    • base di montaggio magnetica
    • striscia adesiva
    • manuale in lingua inglese
    SwitchBot Motion Sensor Unboxing

    Guardando il lato anteriore dall’alto verso il basso possiamo identificare:

    • pulsante di factory reset dello SwitchBot Motion Sensor
    • LED di stato e sensore di luminosità
    • lente di Fresnel del sensore ad infrarossi
    • primo foro per aggancio base magnetica

    Osservando il lato inferiore e sollevando il coperchio abbiamo:

    • secondo foro per aggancio base magnetica
    • alloggiamento batterie

    Abbiamo dunque tre opzioni per l’installazione del sensore in grado di soddisfare tutte le necessita’:

    • striscia adesiva su superficie piana
    • base magnetica sulla parte inferiore
    • base magnetica sulla parte posteriore

    E’ possibile acquistare i sensore di movimento SwitchBot Motion Sensor direttamente sul sito del produttore.

    [aawp bestseller=”switchbot motion sensor” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Installazione e configurazione iniziale

    Disponendo dell’app già installata e configurata, le operazioni da effettuare sono le seguenti:

    • Inserite le batterie nel Motion Sensor
    • Premete per circa 2 secondi il pulsante sul Motion Sensor: il LED comincerà a lampeggiare per conferma
    • Aggiungete il Motion Sensor sull’app completando l’operazione scegliendo il livello di sensibilità al movimento (Long. Medium, Short in termini di distanza dal sensore)

    [aawp bestseller=”switchbot motion sensor” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Utilizzo

    Lo SwitchBot Motion Sensor permette di rilevare movimenti ed i livello di luminosità al fine di compiere delle azioni, in particolare:

    • ricevere notifiche di movimento sullo smartphone
    • eseguire un’azione su un altro dispositivo intelligente SwitchBot mediante l’esecuzione di Scene

    La gestione delle Scene su SwitchBot è molto semplice e potente, nell’esempio uno scenario di accensione crepuscolare basata sul movimento:

    E’ importante osservare che per il loro funzionamento le Scene richiedono uno SwitchBot Hub Mini ed una connessione internet attiva.

    Mediante l’app SwitchBot è anche possibile:

    • attivare e disattivare le notifiche di movimento
    • configurare il LED di stato del dispositivo
    • modificare la sensibilità del sensore di movimento
    • regolare la sensibilità del sensore di luminosità
    • abilitare il dispositivo alla gestione mediante servizi in cloud Alexa e Google Home
    • visualizzare lo storico delle operazioni effettuate
    • controllare ed aggiornare la versione del firmware del dispositivo
    • cancellare l’associazione del dispositivo con l’app

    Aggiungo anche che il Motion Sensor viene correttamente riconosciuto come sensore di movimento in Alexa e può quindi essere utilizzato nelle routine personalizzate:

    E’ possibile acquistare il sensore di movimento SwitchBot Motion Sensor direttamente sul sito del produttore.

    [aawp bestseller=”switchbot motion sensor” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Sensore porte e finestre SwitchBot Contact Sensor

    Le caratteristiche del sensore per porte e finestre SwitchBot Contect Sensor sono le seguenti:

    • contatto magnetico
    • sensore di movimento
    • sensore di luminosità
    • pulsante per attivare scene intelligenti
    • distanza di rilevamento 5 metri
    • ampiezza di rilevamento 90° in orizzontale e 55° in verticale
    • dimensioni: sensore 71 x 25 x 23 mm e magnete 36 x 13 x 13 mm
    • peso sensore (batterie incluse): 43 grammi
    • batterie: 2 x AAA con durata fino a tre anni

    Per i dettagli fati riferimento al paragrafo sul sensore di movimento.

    E’ possibile potete acquistare il sensore porte e finestre SwitchBot Contact Sensor direttamente sul sito del produttore.

    [aawp bestseller=”switchbot contact sensor” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Motore automazione tende SwitchBot Curtain

    Un altro dispositivo che trovo veramente ingegnoso e creativo è lo SwitchBot Curtain che consente in modo automatico di aprire e chiudere le tende di casa.

    Sono supportate praticamente tutte le tipologie di tenda:

    SwtichBot Curtain
    Tenda a bastone – diametro 15÷40 mm
    SwtichBot Curtain
    Tenda a binario con profilo ad U
    SwtichBot Curtain
    Tenda a binario con profilo ad I

    Lo SwitchBot Curtain ha queste ulteriori caratteristiche peculiari:

    • sensore di luminosità per scenari avanzati di automazione
    • batteria ricaricabile su cui è possibile montare un pannello solare opzionale
    • rilevazione automatica movimento per avviare l’apertura delle tende in seguito ad una vostra azione manuale
    • possibilità di accoppiare automaticamente due dispositivi per gestire una tenda doppia
    • disponibile nei colori bianco e nero

    Per approfondire guardate questa video recensione di SwitchBot Curtain:

    [aawp bestseller=”switchbot curtain” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Termometro e igrometro SwitchBot Meter

    Il termometro ed igrometro SwitchBot Meter vi permette di controllare le condizioni ambientali di casa ed intraprendere eventuali azioni automatiche:

    Installazione e configurazione dello SwitchBot Meter sono alla portata di tutti come per tutti gli altri dispositivi:

    [aawp bestseller=”switchbot meter” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Pulsante smart SwitchBot Remote

    Ultimo ma non ultimo è lo SwitchBot Remote che vi consente di comandare i vari dispositivi intelligenti mediante un pulsante fisico:

    [aawp bestseller=”switchbot remote” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    SwitchBot con Alexa, Google Home, IFTTT, Home Assistant e Homey

    Disponendo dell’Hub Mini potrete utilizzare i dispositivi SwitchBot con principali servizi in cloud per la domotica come Alexa, Google Home, IFTTT, Home Assistant ed Homey..

    Oltre alla mia guida dettagliata potete anche dare un’occhiata a questo video:

    SwitchBot ed Alexa

    La procedura da seguire è la seguente:

    • Verificare che ciascun Bot sia stato abilitato alla gestione mediante servizi cloud
    • Controllare che i dispositivi ad infrarossi siano stati aggiunti ad Hub Mini
    • Assegnare ai dispositivi un nome che sia facilmente riconoscibile da Alexa
    • Cercare ed abilitare la skill SwitchBot Smart sull’app Alexa
    • Inserire le credenziali del proprio profilo SwitchBot per completare l’abilitazione della skill Alexa
    • Tutti i dispositivi Switch Bot vengono aggiunti automaticamente ad Alexa

    I dispositivi aggiunti successivamente verranno riconosciuti automaticamente da Alexa.

    SwitchBot e Google Home

    La procedura da seguire è la seguente:

    • Verificare che ciascun Bot sia stato abilitato alla gestione mediante servizi cloud
    • Controllare che i dispositivi ad infrarossi siano stati aggiunti ad Hub Mini
    • Assegnare ai dispositivi un nome che sia facilmente riconoscibile da Google Home
    • Cercare ed abilitare il servizio SwitchBot Smart sull’app Google Home
    • Inserire le credenziali del proprio profilo SwitchBot per completare l’abilitazione su Google Home
    • Tutti i dispositivi Switch Bot vengono aggiunti automaticamente a Google Home

    SwitchBot ed IFTTT

    E’ disponibile anche il servizio SwitchBot su IFTTT che consente di usare i sensori all’interno di Trigger che i dispositivi attivi dentro le Action:

    SwitchBot e Home Assistant

    E’ disponibile una integrazione nativa SwitchBot Home Assistant, date un’occhiata a questi video tutorial (in lingua inglese):

    SwitchBot e Homey

    E’ disponibile una app Homey per SwitchBot.

    [aawp bestseller=”switchbot” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”3″]

    Leggi tutti i miei articoli su Domotica fai da te:

  • Dimensionamento pompa di calore | Calcolo potenza termica nominale

    Con un dimensionamento pompa di calore corretto nessun rischio di rimanere al freddo. Scopri come ho scelto una potenza nominale pompa di calore di soli 6 kW mentre mi era stata consigliata una potenza termica utile tra 8 e 11 kW: calcolo quanti kW per mq.

    Se desideri un foglio di calcolo dimensionamento pompa di calore, in fondo all’articolo troverai un semplice tool online per il calcolo potenza termica per riscaldamento.

    Se stai valutando l’installazione di una pompa di calore in una abitazione esistente e disponi dei dati di consumo attuali di gas, per il dimensionamento pompa di calore puoi leggere direttamente:

    [aawp bestseller=”pompa di calore aria acqua” grid=”2″ items=”4″ filter_items=”10″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”calore”]

    Potenza nominale pompa di calore introduzione

    Senza mai rinunciare all’ausilio di un termo-tecnico, che potrebbe valutare direttamente il carico termico invernale di progetto, è possibile fare da soli una verifica di massima sulla corretta potenza nominale pompa di calore.

    Utilizzando i dati di efficienza energetica del vostro edificio, presenti ad esempio nel vostro documento di  certificazione energetica, la formula di calcolo qui proposta vi fornirà:

    Per chi volesse approfondire più in generale l’argomento dimensionamento pompa di calore potete anche guardare queste due video guide molto dettagliate:

    Video guida al dimensionamento pompa di calore

    Per avere maggiori dettagli sulle caratteristiche dell’involucro e degli impianti della mia casa elettrica ti consiglio di leggere Casa Elettrica Informazioni.

    Leggi anche la mia guida alla pompa di calore per termosifoni.

    Perdite termiche e dimensionamento pompa di calore

    Il sistema di riscaldamento della nostra casa, come ad esempio una pompa di calore o una caldaia, serve a compensare le perdite di energia termica dell’edificio come ben riassunto in questo schema:

    Dimensionamento pompa di calore aria acqua; dimensionare pompa di calore

    L’energia termica dispersa, da compensare con l’energia termica prodotta dalla pompa di calore o dalla caldaia per mantenere la temperatura interna costante, è proporzionale alla differenza di temperatura tra l’interno e l’esterno della nostra casa:

    E_termica_dispersa = K * (T_int – T_est)

    Conoscendo il fabbisogno termico ad una temperatura esterna di riferimento, possiamo determinare l’energia termica richiesta ad una qualsiasi temperatura mediante una semplice proporzione matematica:

    E_termica = E_termica_rif * (T_int – T_est) / (T_int – T_est_rif)

    I dati di efficienza energetica dell’edificio ci forniscono proprio come riferimento la quantità di energia termica idealmente richiesta per il riscaldamento in tutta la stagione invernale.

    Vediamo ora di applicarli per il dimensionamento pompa di calore.

    Nel cose voleste approfondire in modo accurato fate riferimento alla normativa UNI EN 12831:2006 (Impianti di riscaldamento negli edifici – Metodo di calcolo del carico termico di progetto).

    [aawp bestseller=”tado termostato” grid=”3″ items=”3″ filter_items=”10″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Dati località ed edificio per dimensionamento pompa di calore

    ParametroValore
    Gradi Giorno2.544 [GG]
    Temperatura esterna di progetto-5 ºC
    Superficie utile114 m²
    Fabbisogno annuo di energia termica
    Climatizzazione invernale ETH
     66 [kWh/m²anno]

    I dati di esempio, tratti dalla pagina Casa Elettrica Informazioni potete trovarli in versione completa, si riferiscono all’attestato di certificazione energetica (ACE) della mia abitazione.

    Per chiarezza vi riporto i due paragrafi con i dati che dobbiamo rilevare evidenziati in rosso:

    Vediamo il significato dei principali parametri presenti nell’attestato di certificazione energetica (ACE):

    • Il Fabbisogno annuo di energia termica per climatizzazione invernale (ETH) è l’energia termica richiesta, nel corso della stagione di riscaldamento, per la climatizzazione invernale dello specifico edificio
    • La Superficie utile è la superficie netta calpestabile degli ambienti a temperatura controllata o climatizzati dell’edificio al netto di tramezzi e muri esterni e comprensiva delle soglie delle porte e degli spazi al di sotto dei terminali di emissione.
    • I Gradi Giorno di una località sono la somma sui giorni della stagione di riscaldamento, delle differenze tra la temperatura interna (convenzionalmente di 20 ºC) e la temperatura media esterna della singola giornata
    • La Temperatura esterna di progetto rappresenta la temperatura esterna minima per una certa località alla quale il generatore di calore fornisce l’energia termica comunque sufficiente a garantire che la temperatura interna rimanga stazionaria

    E’ molto importante comprendere due aspetti:

    • i parametri specifici di una località, Gradi Giorno e temperatura di progetto, non possono essere alterati arbitrariamente in quanto sono stati definiti dalla normativa sulla base dei dati storici relativi ad una certa zona
    • le caratteristiche dell’abitazione, fabbisogno termico e superficie, sono invece quelli che caratterizzano l’edificio e variano a seconda delle sue caratteristiche

    Facendo delle simulazioni occorre quindi che questi dati siano sempre coerenti tra di loro per evitare risultati privi di senso.

    Dati relativi all’involucro

    E’ assolutamente fondamentale non confondere tra di loro i dati di:

    • fabbisogno di energia termica ETH, ovvero la quantità di calore necessaria all’abitazione
    • fabbisogno di energia primaria EPH, ovvero la quantità di energia presente nella fonte primaria che alimenta la pompa di calore (energia elettrica) o la caldaia (gas metano)

    La nuova normativa ha sostituito l’attestato di certificazione energetica (ACE) con l’attestato di prestazione energetica (APE). Il nuovo attestato, pur utilizzando principalmente dati relativi a fabbisogni di energia primaria, contiene anche l’indice di prestazione termica utile per il riscaldamento EPH,nd (che dovrebbe corrispondere all’ETH del vecchio ACE):

    Dimensionamento pompa di calore aria acqua: calcolo semplificato
    Dimensionamento pompa di calore aria acqua: calcolo semplificato

    Dati relativi alla località

    Per comodità ho preparato una tabella riassuntiva con i primi 25 comuni d’Italia per abitanti appartenenti alle fasce climatiche D ed E con i relativi dati:

    • gradi giorno
    • ore giornaliere di funzionamento del riscaldamento
    • temperatura esterna minima di progetto

    [table id=35 /]

    [aawp bestseller=”netatmo termostato” grid=”3″ items=”3″ filter_items=”10″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Orari di funzionamento del riscaldamento

    Come già indicato in precedenza, la normativa stabilisce gli orari giornalieri massimi di funzionamento del riscaldamento.

    Per evitare di rimanere al freddo pur avendo rispettato la normativa, farei comunque qualche ragionamento. Le ore di funzionamento della pompa di calore non potranno mai raggiungere le 24 a causa di due modalità funzionamento che interrompono il riscaldamento:

    • reintegro serbatoio di accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS)
    • cicli di sbrinamento

    Nel calcolo per la mia abitazione ho assunto quale giornata peggiore 14 ore di riscaldamento, lasciando un margine di 8 ore per produzione acqua calda sanitaria, sbrinamenti e varie ed eventuali.

    Casualmente corrisponde alla normativa.

    Nulla vieta, per trovare la potenza termica utile della pompa di calore minima necessaria alla nostra abitazione, di ragionare su orari di funzionamento più lunghi (per quanto con un margine rispetto alle 24 ore per ACS e sbrinamenti).

    [aawp bestseller=”bticino smarther 2″ grid=”3″ items=”3″ filter_items=”10″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Dimensionamento pompa di calore

    Date le definizioni precedenti c’è una proporzionalità perfetta tra il Fabbisogno annuo di energia termica per climatizzazione invernale ed i Gradi Giorno:

    E_termica_risc_annua = ETH * Superficie = K * Gradi_Giorno

    Ricordando sempre che si considera un temperatura interna convenzionale di 20 ºC.

    Utilizzando la proporzione descritta in precedenza tra energia termica e differenza di temperatura tra interno ed esterno, possiamo facilmente calcolare il caso peggiore di energia termica per riscaldamento necessaria in una giornata con temperatura esterna media pari alla temperatura di progetto:

    E_termica_risc_giorno_progetto = E_termica_risc_annua * (20 ºC – T_Progetto) / Gradi_Giorno

    Dividendo per l’orario di funzionamento del riscaldamento otteniamo finalmente il calcolo potenza termica utile pompa di calore necessaria alla temperatura esterna di progetto:

    P_termica_progetto = ETH * Superficie * (20 ºC – T_Progetto) / Gradi_Giorno / Ore_giorno

    Proviamo a fare concretamente il calcolo con i miei dati che ricordo essere:

    Edificio

    • ETH = 66 kWh/m²anno
    • Superficie = 114 m²

    Località

    • Temperatura esterna di progetto = -5 ºC
    • Gradi Giorno = 2.544 GG
    • Orari funzionamento riscaldamento = 14 ore

    Otteniamo come dimensionamento pompa di calore:

    P_termica_progetto = 66 * 114 * (20 + 5) / 2.544 / 14 = 5,3 kW

    Semplice il dimensionamento pompa di calore no ?

    Se mi fossi spinto nel considerare un funzionamento giornaliero del riscaldamento di 19 ore, senza particolari rischi, avrei potuto arrivare ad una potenza termica utile della pompa di calore alla temperatura esterna di progetto di 3,9 kW.

    Come scegliere il modello in base alla potenza termica utile pompa di calore alla temperatura esterna di progetto

    E’ importante ribadire che quella ottenuta è la potenza termica utile nominale pompa di calore da erogare alla temperatura esterna di progetto.

    Facciamo un esempio concreto con i dati ottenuti col dimensionamento pompa di calore per la mia abitazione:

    • Temperatura esterna di progetto = -5 ºC
    • Potenza termica utile pompa di calore = 5,3 kW

    Per finalizzare l’esercizio è importante anche sapere quale sarà il tipo di terminale sarà utilizzato nell’impianto di riscaldamento, poiché posso lavorare con temperature di mandata dell’acqua molto differenti:

    • pavimento radiante: 30÷35 °C
    • ventilconvettori: 40÷45 °C
    • termosifoni in alluminio o acciaio: 55÷60 °C
    • termosifoni in ghisa: 65÷70 °C

    Per quanto sia tecnicamente assolutamente possibile, per ragioni di rendimento alle temperatura di mandata necessarie, andrei davvero cauto nell’utilizzare una moderna pompa di calore aria acqua con degli antiquati termosifoni in ghisa.

    La potenza termica utile di una pompa di calore può essere molto differente a seconda della combinazione di temperatura esterna e temperatura di mandata; prendiamo come esempio la Daikin Altherma 3 H HT 14 kW:

    Capacità termica Daikin Altherma 3 H HT da 14 kW
    Capacità termica Daikin Altherma 3 H HT da 14 kW

    Quindi per finalizzare l’esercizio del dimensionamento dobbiamo scegliere un modello di pompa di calore che abbia la potenza termica utile necessaria alla temperatura esterna di progetto con la temperatura di mandata propria del nostro impianto di riscaldamento.

    Quindi continuando col mio caso i dati di potenza termica utile per la pompa di calore candidata devono soddisfare:

    • Temperatura esterna = -5 ºC
    • Temperatura di mandata = 35 °C (pavimento radiante)
    • Potenza termica utile pompa di calore = 5,3 kW

    Prendiamo quindi a titolo illustrativo i dati nominali della potenza termica utile per riscaldamento della pompa di calore aria acqua Panasonic Aquarea Alta Connettività Generazione J:

    Potenza termica utile pompa di calore aria acqua Panasonic Aquarea Alta Connettività Generazione J
    Potenza termica utile pompa di calore aria acqua Panasonic Aquarea Alta Connettività Generazione J

    L’unità esterna Panasonic Aquarea WH-UD07JE5 assicura una potenza termica utile della pompa di calore di 6,02 kW con COP 3,07 alla temperatura esterna di -7 °C ed una mandata 35 °C.

    Passando alla pompa di calore aria acqua Mitsubishi Ecodan la scelta nella potenza termica utile per riscaldamento è molto simile a quella precedente:

    Potenza termica utile pompa di calore aria acqua Mitsubishi Ecodan
    Potenza termica utile pompa di calore aria acqua Mitsubishi Ecodan

    In questo secondo caso l’unità esterna Mitsubishi Ecodan SUZ-SWM40VA assicura una potenza termica utile della pompa di calore di 5,00 kW con COP 3,13 alla temperatura esterna di -7 °C ed una mandata 35 °C.

    Chiudiamo il giro di esempio con la potenza termica utile della pompa di calore aria acqua Ariston Nimbus Compact S Net:

    Potenza termica utile pompa di calore aria acqua Ariston Nimbus Compact S Net:
    Potenza termica utile pompa di calore aria acqua Ariston Nimbus Compact S Net:

    In questo terzo caso l’unità esterna della Ariston Nimbus Compact S Net 50 S assicura una potenza termica utile della pompa di calore di 5,0 kW con COP 3,1 alla temperatura esterna di -7 °C ed una mandata 35 °C.

    Prima di eccedere con la potenza termica utile della pompa di calore, ricordate che:

    • mi era stato suggerito di mettere una taglia di 8 / 11 kW mentre bastavano 6 KW
    • le pompe di calore hanno sempre come opzione una resistenza elettrica che funge da back-up in caso di emergenza (potete leggere Pompa di calore Daikin HPSU Compact: backup-heater)

    Dimensionamento pompa di calore online

    Per semplificare il lavoro ho creato questo modulo interattivo che esegue direttamente online il dimensionamento pompa di calore inserendo i dati descritti in precedenza:

    [CP_CALCULATED_FIELDS id=”6″]

    [aawp bestseller=”termostato wifi” grid=”3″ items=”3″ filter_items=”10″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Leggi tutti i miei articoli sulla Pompa di calore:

  • Centralina irrigazione WiFi migliore: Netro vs Orbit vs Rain Bird vs Hunter

    Con la migliore centralina irrigazione WiFi con app controlli in modo intelligente l’impianto irrigazione per un prato bellissimo con la giusta quantità d’acqua in base al meteo: scopri le centraline irrigazione WiFi Netro Sprinkler Smart Controller Sprite vs Orbit B-hyve 94546 vs Hunter Hydrawise vs Rain Bird.

    Centralina irrigazione WiFi migliore: Netro Sprinkler Smart Controller Sprite vs Orbit B-hyve 94546 vs Rain Bird ESP vs Hunter HC Hydrawise

    Installare una centralina irrigazione automatica ha molti vantaggi per il nostro impianto di irrigazione interrato:

    • la comodità di irrigare automaticamente anche quando si è in vacanza
    • la certezza che il giardino riceva la quantità d’acqua necessaria
    • la completa mancanza di tubazioni fuori terra
    • la silenziosità di funzionamento

    Utilizzare una centralina irrigazione smart aggiunge una serie di vantaggi ulteriori:

    • poter gestire l’impianto di irrigazione da remoto mediante smartphone ovunque vi troviate
    • adeguamento automatico del livello di irrigazione in base alle previsioni meteo ed alla tipologia di terreno ed erba
    • condivisione della gestione su più utenti

    Sul mercato sono disponibili le migliori centraline irrigazione WiFi per impianti interrati che metterò a confronto in questo articolo:

    Per semplicità potete vedere le principali caratteristiche a confronto in questa tabella sintetica riepilogativa dove ho riportato i modelli in grado di gestire almeno 6 zone:

    [aawp table=”50682″]

    Per un confronto, riporto anche la valutazione clienti delle app di gestione delle medesime centraline irrigazione WiFi da Google Play Store:

    [appbox googleplay com.orbit.orbitsmarthome compact]
    [appbox googleplay com.rainbird compact]
    [appbox googleplay com.hydrawise.android2_2 compact]
    [appbox googleplay com.netro.home compact]

    [aawp box=”B07DGS7WK9,B07SKH5MFJ,B0716CLDT6,B07254NJC3,B01MQHNXPH,B075LGCB4K” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Nel caso vogliate rendere intelligente un semplice impianto di irrigazione fuori terra o a goccia, leggete il mio articolo sui kit irrigazione WiFi per rubinetto acqua.

    Leggi anche il mio articolo sulla miglior zanzariera elettrica professionale da esterno.

    Centralina irrigazione WiFi e Home Assistant

    Poiché c’è attenzione sempre crescente per il sistema di domotica fai da te Home Assistant ho verificato per quali di questi sistemi di irrigazione esista un’integrazione nativa oppure un custom component:

    Tutorial irrigazione Rain Bird e Home Assistant

    Centralina irrigazione WiFi con app migliore: Netro Sprinkler Smart Controller Sprite

    Il programmatore irrigazione WiFi Netro Sprinkler Smart Controller Sprite e’ progettato per ridurre al minimo le attività di gestione del vostro tappeto erboso, riducendo il consumo di acqua ed assicurando che l’erba sia in salute.

    Centralina irrigazione WiFi Netro Sprite
    Centralina irrigazione WiFi con app Netro Sprinkler Smart Controller Sprite

    Le potenzialità del programmatore irrigazione WiFi Netro Sprinkler Smart Controller Sprite nascono dall’essere una soluzione in cloud, consentendo la gestione remota ma anche di integrare anche informazioni meteo o altri dispositivi della medesima famiglia di prodotti.

    Centralina irrigazione WiFi Netro in cloud
    Centralina irrigazione WiFi con app Netro Sprinkler Smart Controller Sprite in cloud

    Le caratteristiche principali della centralina irrigazione WiFi Netro Sprinkler Smart Controller Sprite sono le seguenti:

    • totalmente automatica: la programmazione e’ ottimizzata automaticamente per il vostro tappeto erboso adattandosi al meteo ed alle variazioni stagionali
    • controllo vocale: la centralina irrigazione WiFi Netro Sprinkler Smart Controller Sprite e’ compatibile con Alexa, attualmente solo negli Stati Uniti; potete avviare ed interrompere l’irrigazione con la vostra voce
    • Netro App: disponibile per Android ed iOS vi permette di controllare il vostro programmatore irrigazione WiFi ovunque vi troviate
    • auto-apprendimento: la centralina irrigazione WiFi Netro Sprite Smart Sprinkler Controller impara dalle vostre interazioni manuali con Netro App e costruire una programmazione personalizzata
    • risparmio acqua: gli algoritmi della centralina irrigazione WiFi Netro Sprinkler Smart Controller Sprite assicurano un risparmio d’acqua fino al 50% spostando l’irrigazione quando l’evaporazione e’ minima, favorendo cicli brevi e separati per consentire all’acqua di infiltrarsi nel terreno ed utilizzando le previsioni meteo
    • connessione WiFi a 2,4 GHz
    • disponibile in versione a 6 zone e 12 zone
    • espandibile col sensore Netro Whisperer per misurare radiazione solare, temperatura e livello di umidità del terreno

    [aawp bestseller=”netro” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter=”netro” filter_type=”include”]

    Installazione e configurazione centralina irrigazione WiFi con app Netro Sprinkler Smart Controller Sprite

    L’installazione del programmatore irrigazione WiFi con app Netro Sprinkler Smart Controller Sprite e’ facilitata anche grazie al coperchio magnetico:

    Centralina irrigazione WiFi Netro Sprite un-boxing
    Centralina irrigazione WiFi Netro Sprinkler Smart Controller Sprite un-boxing
    Installazione irrigazione Netro Sprinkler Smart Controller Sprite

    Anche la configurazione delle centraline di irrigazione WiFi mediante Netro App e’ piuttosto intuitiva:

    Configurazione app irrigazione Netro Sprinkler Smart Controller Sprite

    Puoi anche valutare il kit irrigazione WiFi per rubinetto Netro Pixie.

    [aawp bestseller=”netro” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter=”netro” filter_type=”include”]

    Centralina irrigazione WiFi migliore: Orbit B-hyve 94915 e 94925 a 4 e 8 zone

    La Orbit B-hyve 94915 e’ la centralina di irrigazione con app che ho acquistato. Per approfondire puoi leggere il mio articolo dedicato su Orbit B-hyve 94915 e 94925.

    [aawp box=”B07SJG8C34,B07SKH5MFJ” grid=”2″ button=”none” ribbon=”none”]

    Centralina irrigazione WiFi con app migliore: Orbit B-hyve 94546 e 94550 a 6 e 12 stazioni

    Nota per la sua gamma di prodotti adatti ad ogni impianto irrigazione, la Orbit e’ entrata nel mercato della domotica WiFi introducendo un modello al passo con i tempi: la centralina irrigazione WiFi con app Orbit B-hyve 94546 a 6 stazioni.

    Puoi anche approfondire leggendo la mia guida a Orbit WiFi B-hyve.

    Questo programmatore irrigazione WiFi combina una estrema facilita’ di programmazione con la possibilità di controllo remoto tramite il collegamento della centralina irrigazione WiFi al router di casa: e’ infatti possibile la gestione mediante app dedicata per smartphone Android/iOS oppure mediante un computer.

    La centralina irrigazione WiFi con app Orbit B-hyve 94546 a 6 stazioni e’ adatta sia per nuove installazioni che per la sostituzione in impianti esistenti.

    Programmatore irrigazione WiFi Orbit 94546
    Programmatore irrigazione WiFi Orbit B-hyve 94546

    La programmazione della centralina irrigazione WiFi Orbit B-hyve 94546 a 6 stazioni può essere configurata per adattarsi automaticamente alle condizioni meteo per fornire la corretta irrigazione automatica giardino ed evitare inutili sprechi d’acqua.

    Vediamo ora le principali funzionalità di questo programmatore irrigazione WiFi:

    • Collegamento ad internet mediante WiFi per controllarlo da ovunque (App Android, iOS e web)
    • Programmazione mediante app oppure la rotella a bordo della centralina irrigazione WiFi
    • Tecnologia WeatherSense per irrigazione giardino smart in base a pendenza, tipo terreno, esposizione al sole, meteo storico ed in tempo reale
    • Funzionamento assicurato anche in assenza di connessione internet
    • Versione per esterno con scatola protettiva
    • Sportello per accesso facilitato ai morsetti di connessione elettrica
    • Adatto per tubi da 13, 20 e 25 mm
    • Smart-Watering per risparmio acqua

    [aawp box=”B07254NJC3,B0716CLDT6″ grid=”2″ button=”none” ribbon=”none”]

    La funzionalità che ritengo più importante della centralina di irrigazione WiFi Orbit e’ WeatherSense, ovvero la capacita’ di utilizzare le previsioni meteo del luogo di installazione ed adeguare automaticamente la quantità d’acqua immessa nel nostro giardino:

    Centralina irrigazione WiFi Orbit

    Installazione centralina irrigazione WiFi Orbit B-hyve 94546 a 6 stazioni

    La centralina irrigazione WiFi con app a 6 stazioni Orbit B-hyve 94546 si presenta con la tipica solidità che ci aspetta per un prodotto da montare all’esterno:

    Centralina irrigazione Orbit 94546 irrigatore WiFi

    All’interno, oltre all’alimentazione elettrica, e’ presente una batteria per non perdere le configurazioni della centralina di irrigazione WiFi Orbit in caso di blackout:

    Centralina irrigazione Orbit 94546 irrigatore WiFi

    Quando si sceglie una posizione per l’installazione della centralina di irrigazione WiFi Orbit B-hyve ricordarsi sempre di:

    • scegliere un luogo vicino a una presa elettrica
    • individuare un punto dove il segnale WiFi è buono (controllando mediante lo smartphone)
    • evitare la luce solare diretta per assicurare temperature di esercizio limitate
    • assicurarsi che vi siano 23 cm di spazio a sinistra in modo da permettere l’apertura
      dello sportellino
    • consentire un facile accesso ai fili delle valvole di irrigazione

    Siamo ora pronti per installare a muro la nostra centralina irrigazione WiFi Orbit B-hyve 94546 a 6 stazioni:

    Centralina irrigazione Orbit 94546 irrigatore WiFi

    Il collegamento della centralina irrigazione WiFi con app Orbit B-hyve e’ piuttosto semplice:

    • prima si effettua il cablaggio delle valvole di irrigazione
    Centralina irrigazione Orbit 94546
    • successivamente si fa il cablaggio vero e proprio
    Irrigatore WiFi Orbit 94546

    Il risultato finale per la centralina irrigazione WiFi con app e’ il seguente:

    Installazione programmatore irrigazione WiFi Orbit 94546
    Installazione programmatore irrigazione WiFi Orbit B-hyve 94546

    La configurazione iniziale del programmatore irrigazione WiFi e’ abbastanza semplice  come illustrato in questo video (potete eventualmente attivare i sottotitoli in italiano):

    E’ disponibile il manuale in italiano.

    Possiamo anche dare un’occhiata all’app B-Hyve utilizzata per la gestione delle centraline irrigazione WiFi Orbit per vederne completezza e semplicità:

    [appbox googleplay com.orbit.orbitsmarthome compact]

    E’ disponibile il manuale italiano.

    Ultima ma non per questo meno rilevante, e’ che la centralina irrigazione WiFi Orbit B-hyve 94546 a 6 stazioni può essere controllata mediante la voce con Alexa oppure Google Home.

    E’ anche disponibile il modello di programmatore irrigazione WiFi a 12 stazioni Orbit B-hyve 94550.

    Centralina irrigazione 12 stazioni Orbit 94550
    Centralina irrigazione WiFi con app a 12 stazioni Orbit B-hyve 94550

    [aawp box=”B07254NJC3,B0716CLDT6″ grid=”2″ button=”none” ribbon=”none”]

    Programmatore irrigazione WiFi Rain Bird ESP-RZXe, ESP-TM2 e ST8-2.0 + modulo LNK2 WiFi

    Anche la Rain Bird ha nella propria gamma di prodotti ben tre modelli di programmatore irrigazione WiFi:

    Con le soluzioni Rain Bird, l’impianto irrigazione diventa intelligente a partire da una centralina irrigazione tradizionale predisposta:

    • Rain Bird ESP-RZXe: disponibile in versioni da 4, 6 e 8 stazioni per installazione esterna o solo interna
    • Rain Bird ESP-TM2: modelli da 4, 6, 8 e 12 stazioni per installazione interna ed esterna
    • Rain Bird ST8-2.0 WiFi: ad 8 zone con connettività WiFi integrata

    A cui aggiungere, ove la connettività non sia integrata, il modulo Rain Bird LNK2 WiFi per ottenere un programmatore irrigazione WiFi con le seguenti caratteristiche:

    • Evitare di irrigare troppo o troppo poco con i cambiamenti meteorologici e di stagione
    • Autoregolare l’irrigazione in base al meteo
    • Installare in modo semplice e veloce
    • Impostare, monitorare e modificare i programmi di irrigazione mediante tablet o smartphone
    Modulo Rain Bird LNK2 WiFi per realizzare una centralina irrigazione WiFi

    Vediamo le caratteristiche principali della centralina irrigazione WiFi con app Rain Bird:

    • Sempre connessi: gestione del programmatore irrigazione WiFi direttamente dallo smartphone
    • Risparmio acqua: la regolazione automatica stagionale riduce il consumo di acqua fino al 30%.
    • Totalmente personalizzabile: carica le foto del giardino ed imposta gli avvisi
    • Precisione locale: accesso ai dati meteo locali tramite il collegamento internet o per mezzo di un sensore di pioggia opzionale
    • Notifiche di allarme: ricevi avvisi di temperature e notifiche delle regolazioni stagionali sullo smartphone

    Vediamo le funzionalità di programmazione principali disponibili sull’app Rain Bird, disponibile per Android ed iOS:

    [appbox googleplay com.rainbird screenshots]

    Costruisci il tuo programma

    Ogni zolla d’erba e pianta nel giardino vive in un microclima diverso e richiede quantità differenti di acqua a seconda dei giorni. Crea programmi personalizzati per mantenere sane le piante e ridurre le bollette dell’acqua.
    Per ogni zona, personalizza:
    – Frequenza: irriga nei giorni pari, dispari, personalizzati o ciclici
    – Tempi di inizio: fino a 6 per zona
    – Tempo di attivazione: durata dell’irrigazione regolabile

    Personalizza ogni zona

    Stanco di doverti ricordare a quale parte del giardino corrisponde il cavo blu? Attribuisci un nome chiaramente comprensibile alle zone per individuare le aree di irrigazione. Ti serve aiuto per identificare le zone? Usa la funzione “Irriga ora” all’interno dell’app per attivare le zone una per una e quindi cambia il nome corrispondente a ciascuna.
    Mostra o nascondi le zone nell’app semplicemente premendo un pulsante.

    Usa solo dove serve

    Irrigare nella stessa misura tutti i giorni quando le condizioni climatiche cambiano non ha senso, ma chi ha voglia di modificare il programma tutti i giorni? Basta attivare la regolazione stagionale automatica e il programma giornaliero varierà in base alla stagione e al meteo, alla temperatura e all’umidità locali. Risparmia tempo, acqua e denaro. Mantieni le piante in salute.
    Esempio: se il tempo di attivazione è impostato a 10 minuti, una correzione stagionale del 40% porterà il tempo di attivazione a 4 minuti. Questi dati vengono ricavati in base allo specifico codice postale e calcolati ogni sera.

    Ritardo di irrigazione

    I programmatori dotati di collegamento WiFi di Rain Bird supportano un sensore di pioggia opzionale che disattiva l’irrigazione durante gli eventi piovosi locali.
    Anche senza sensore di pioggia, però, puoi sospendere il programma di irrigazione ogni volta che vuoi per mezzo dell’app:
    – Disattiva l’irrigazione per periodi fino a 14 giorni
    – Consente la disattivazione in remoto in caso di pioggia

    Accesso condiviso

    È facile condividere l’accesso alla centralina irrigazione WiFi senza dover fornire la password.
    Clicca sull’icona dell’email sotto all’immagine della centralina irrigazione WiFi e invia un file che può essere importato direttamente nell’app Rain Bird:
    – Facile da condividere con chiunque abbia un dispositivo cellulare compatibile
    – Numero di condivisioni illimitato
    – Modificare l’accesso per gli utenti è semplice: basta reimpostare la password

    Resta in contatto

    Attiva le notifiche nell’app Rain Bird per sapere tutto ciò che avviene nel giardino.
    Puoi essere informato quando si verifica uno dei seguenti eventi:
    – Qualcuno ha attivato un ritardo dell’irrigazione
    – È stata applicata la regolazione stagionale automatica
    – La data o l’ora nel programmatore non sono corrette
    – Il programmatore si scollega dalla rete WiFi
    – Nella zona le temperature potrebbero scendere sotto zero

    L’installazione della centralina irrigazione WiFi Rain Bird ESP e’ abbastanza alla portata di tutti:

    [aawp bestseller=”rain bird esp-rzxe” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”bird” filter_type=”include”]

    [aawp bestseller=”rain bird esp-tm2″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”bird” filter_type=”include”]

    [aawp bestseller=”rain bird esp-me” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”bird” filter_type=”include”]

    E’ disponibile il manuale in italiano. Prima dell’acquisto vi raccomando di ricordare che è necessario anche il modulo Rain Bird LNK2 WiFi.

    Per approfondire ulteriormente puoi leggere la mia recensione centralina irrigazione WiFi Rain Bird.

    Centraline irrigazione WiFi Hunter HC Hydrawise

    Anche Hunter propone la sua gamma completa di centraline irrigazione WiFi Hunter Hydrawise:

    https://www.youtube.com/watch?v=Vr12gimUa8s

    I modelli di centralina irrigazione WiFi per utilizzo residenziale sono i seguenti:

    Con la centralina irrigazione WiFi con app Hunter HC Hydrawise potete controllare il vostro impianto irrigazione automatica giardino in qualsiasi momento, ovunque vi troviate, accedendo da smartphone, tablet o computer. Niente più acqua sprecata o peggio ancora il prato ingiallito.

    Programmatore irrigazione WiFi Hunter HC WiFi Hydrawise
    Centralina irrigazione WiFi Hunter HC Hydrawise

    La centralina irrigazione WiFi Hunter HC Hydrawise è disponibile in modelli da 6 o 12 zone (ulteriormente espandibili). La configurazione, grazie al collegamento dell’irrigazione WiFi al router di casa, e’ molto semplice ed avviene mediante l’utilizzo dell’app su smartphone oppure con il browser su computer.

    La regolazione automatica dell’irrigazione WiFi sulla centralina Hunter avviene in base alle previsioni meteo: questo consente di risparmiare acqua.

    Vediamo ora le caratteristiche principali di quest programmatore irrigazione WiFi della Hunter:

    • Gestione remota programmatore irrigazione WiFi da smartphone, tablet o computer
    • Irrigazione intelligente basata sulle condizioni meteorologiche (fino a 5 stazioni meteo)
    • Programmazione con irrigazione predittiva basata su temperature, piogge, umidità e velocità del vento previste
    • Memorizzazione dei programmi e delle regolazioni online in cloud
    • Ricezione notifiche su app per la risoluzione dei problemi a distanza
    • Schermo touch-screen retroilluminato
    • Ricezione notifiche via SMS
    • Monitorate fino a 5 stazioni meteorologiche per informazioni meteo locali e precise
    • Espandibile fino a 36 zone

    Il collegamento del programmatore irrigazione WiFi Hunter HC Hydrawise con l’impianto irrigazione e’ alquanto semplice:

    Programmatore irrigazione WiFi Hunter HC WiFi Hydrawise

    E’ disponibile il manuale in italiano della centralina irrigazione WiFi Hunter.

    [aawp bestseller=”hunter HC” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”HC” filter_type=”include”]

    [aawp bestseller=”hunter wand” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”” filter_type=”include”]

    Centraline irrigazione WiFi migliori: Netro Sprinkler Smart Controller Sprite vs Orbit B-hyve 94546 vs Rain Bird ESP vs Hunter HC

    Direi che abbiamo fatto una panoramica sufficiente sulle centraline irrigazione WiFi disponibili sul mercato italiano dell’impianto irrigazione, ora potete decidere quale sia la migliore centralina irrigazione WiFi per voi!

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter=”pocket star,elc-401i,amico” filter_type=”exclude”]

    Leggi tutti i miei articoli su Centralina irrigazione WiFi:

  • Migliori auto elettriche economiche

    Sto cominciando a valutare, in ottica di sostituzione del mio veicolo attuale, quali possano essere le opzioni tra le migliori auto elettriche economiche: scopriamo quali caratteristiche tecniche è bene valutare a parte affidabilità del marchio e gusti personali in termini di estetica e livello di dotazioni.

    Componenti di un’auto elettrica

    Partiamo dalle basi: un’auto elettrica è un veicolo mosso da un motore elettrico alimentato mediante un pacco batterie ricaricabili all’interno del mezzo stesso.

    Componenti di un'auto elettrica
    Componenti di un’auto elettrica

    In particolare i componenti principali di un’auto elettrica sono i seguenti:

    • Pacco batterie: immagazzina l’energia necessaria al funzionamento del motore elettrico
    • Motore elettrico: aziona le ruote del dell’auto, sfruttando l’energia immagazzinata nel pacco batterie. In molti modelli svolge sia la funzione di trazione che di rigenerazione
    • Trasmissione: trasferisce la potenza meccanica dal motore elettrico alle ruote
    • Caricatore di bordo: prende l’energia elettrica AC dal connettore di ricarica convertendola in DC per caricare le batterie; comunica con l’apparecchiatura di ricarica e monitora tensione, corrente, temperatura e stato di carica durante la ricarica
    • Connettore di ricarica: consente di collegare l’auto per ricaricare il pacco batterie
    • Elettronica di controllo: gestisce il flusso di energia erogata dal pacco batterie in base a velocità e coppia erogata dal motore elettrico
    • Sistema di raffreddamento: mantiene motore, elettronica ed altri componenti nel corretto intervallo di temperatura di funzionamento
    • Convertitore DC/DC: trasforma l’alta tensione del pacco batterie in bassa tensione per accessori e batteria ausiliaria
    • Batteria ausiliaria: serve ad alimentare tutti gli accessori del veicolo

    [aawp bestseller=”obd2″ grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Motore elettrico

    Le auto elettriche utilizzano delle variazioni di motori a corrente alternata che vengono alimentati dall’elettronica di controllo mediante un sistema a modulazione d’impulso (PWM). Per evitare problemi di dissipazione del calore e surriscaldamento sono limitati a un regime massimo di rotazione di 10.000 ÷ 20.000 giri/minuto.

    Nelle auto elettriche vengono normalmente utilizzati due tipi di motore elettrico:

    Auto elettrica motore asincrono ad induzione
    Asincrono (induzione)

    I motori elettrici ad induzione utilizzano bobine sul rotore, producendo uno “scorrimento” tra rotore e statore. Raggiungono la coppia massima ad elevati regimi di rotazione. Sono meno efficienti (85% circa) ma più semplici, robusti ed economici.

    Auto elettrica motore sincrono a magneti permanenti
    Sincrono magneti permanenti (brushless)

    I motori elettrici sincroni utilizzano magneti permanenti sul rotore, in grado di ridurre lo scorrimento. Sono più efficienti (vicino al 100%) ed erogano la coppia massima già a basse velocità di rotazione. Sono più complessi e costosi.

    Ormai anche quasi tutte le auto elettriche economiche sono progettate per recuperare, al rilascio del pedale dell’acceleratore, energia dal movimento per inerzia. In queste condizioni la trasmissione fa in modo che il motore elettrico possa girare spinto dalle ruote producendo elettricità per la batteria nonché contribuire a rallentare notevolmente il veicolo.

    La caratteristica principale che differenzia un motore elettrico da uno a combustione interna, oltre alla maggiore efficienza, è la capacità di erogare fin da subito la coppia massima donando quella sensazione di auto sportiva:

    Curva coppia e potenza auto elettrica vs combustione interna
    Curva coppia e potenza auto elettrica vs combustione interna

    Le caratteristiche che contraddistinguono il motore di un’auto elettrica sono le consuete:

    • potenza massima (misurata in kW o CV)
    • coppia massima (misurata in Nm)

    Poiché stiamo approfondendo le migliori auto elettriche economiche, prendiamo come esempio la city car Renault Twingo, confrontando le caratteristiche del motore benzina con quello elettrico:

    Renault Twingo BenzinaRenault Twingo Elettrica
    Potenza massima48 kW (65 CV)60 kW (82 CV)
    Coppia massima95 Nm a 4000 giri/min160 Nm a 500 giri/min

    Come potete facilmente notare la versione elettrica della Renault Twingo è in grado di farci divertire molto di più della corrispondente a benzina.

    Pacco batterie

    Oltre al motore elettrico, che fa uso di tecnologie ampiamente consolidate, l’altro elemento chiave è quello del pacco batterie.

    Ad oggi tutte le auto elettriche utilizzano utilizza batterie agli ioni di litio (Li-ion) in grado di immagazzinare più energia con dimensioni e peso inferiori.

    Poiché il peso del pacco batterie può essere notevole, parliamo di 180 ÷ 550 kg, la sua posizione può influenzare notevolmente il baricentro del veicolo: nella maggior parte dei casi è posizionato sotto l’abitacolo per abbassare il baricentro e facilitare la manutenzione.

    Uno svantaggio delle batterie al litio è che a temperature sotto lo zero possono danneggiarsi se caricate troppo rapidamente: per questo motivo la velocità di ricarica viene limitata fino a quando non si sono riscaldate a sufficienza per caricarsi ad una velocità maggiore.

    In caso di surriscaldamento le batterie si scaricano molto più rapidamente, diminuendo significativamente l’autonomia della vettura. Per il raffreddamento è possibile utilizzare l’aria, il raffreddamento ad acqua è però in grado di mantenere le batterie ad una temperatura più uniforme.

    Vengono utilizzati tre formati di cella per le batterie al litio:

    Pacco batterie auto elettrica - cella pouch
    Cella pouch

    Può essere realizzata con qualsiasi geometria e dimensioni.
    Più facile da produrre ma il packaging in moduli è più oneroso. Buona dissipazione termica e semplice gestione dell’energia.

    Pacco batterie auto elettrica - cella prismatica
    Cella prismatica

    E’ formata da pacchetti di anodi e catodi impilati (stack). Il formato rigido ottimizza il packaging nei moduli. Produzione più complessa, ma moduli con elevata sicurezza e densità d’energia.

    Pacco batterie auto elettrica - cella cilindrica
    Cella cilindrica

    Tecnologia consolidata. A causa della forma, la capacità massima per cella è limitata. Ciascuna cella ha un solo anodo e catodo. I moduli sono meno efficienti a causa dello spazio non utilizzato tra i cilindri.

    In questa foto possiamo apprezzare la struttura dell’avanzatissimo pacco batteria con celle cilindriche integrato nel telaio di una Tesla:

    Auto elettrica pacco batterie celle cilindriche Tesla
    Pacco batterie celle cilindriche Tesla

    In questo diagramma viene invece rappresentato il nuovo sistema di batterie modulare con celle pouch o prismatiche Volkswagen MEB, utilizzato ad esempio nel modello ID.3:

    Pacco batterie celle pouch o prismatiche Volkswagen MEB
    Pacco batterie celle pouch o prismatiche Volkswagen MEB

    La caratteristica principale di un pacco batterie è la capacità espressa in kWh, concettualmente equivalente alla capacità del serbatoio di un’auto con motore a benzina o diesel.

    La capacità del pacco batterie è determinante nel definire l’autonomia del veicolo per quanto tutte le caratteristiche tecniche unite alla modalità di utilizzo determinino l’autonomia effettiva.

    Proviamo a vedere qualche numero illustrativo relativo alla piattaforma modulare Volkswagen MEB che inizialmente utilizza le celle LGX E78, prodotte da LG Chem, aventi le seguenti caratteristiche:

    • Tensione: 3,65 V
    • Capacità: 78 Ah
    • Peso: 1,073 kg
    • Densità energetica: 265 Wh/kg

    Poiché la piattaforma Volkswagen MEB è modulare, le celle possono essere combinate in modo scalabile per ottenere capacità crescenti:

    SmallMediumLarge
    Capacità totale55 kWh62 kWh82 kWh
    Capacità netta52 kWh (94 %)58 kWh (94 %)77 kWh (94 %)
    # Moduli8912
    # Celle192216288
    Peso totale206232309
    Piattaforma Wolkswagen MEB

    Si rende molto evidente come ad un incremento della capacità del pacco batterie corrisponda un significativo incremento del peso che in parte andrà a peggiorare i consumi attesi.

    Connettore e dispositivi di ricarica

    A differenza di un’auto tradizionale, attraverso la presa di ricarica, il pacco batterie può essere ricaricato in diverse modalità con velocità crescente:

    Presa domestica

    Cavo di ricarica domestica in dotazione all’auto (alcuni formati potrebbero essere opzionali).

    Wall Box

    Stazione di ricarica a parete fissa nel proprio garage o in piccole strutture ricettive.

    Colonnina di ricarica

    Colonnine pubbliche e colonnine a ricarica rapida situate in luoghi pubblici, parcheggi aziendali e stazioni di ricarica.

    Leggi anche il mio articolo sulle app per colonnine elettriche migliori.

    Vediamo quali sono gli standard disponibili e le potenze di ricarica massime possibili:

    Type 2

    • Presa domestica: 2,3 kW AC
    • Monofase: 3,7 e 7,4 kW AC
    • Trifase: 11 e 22 kW AC

    CCS Combo 2

    • CCS: 50, 100, 150, 175 e 350 kW DC
    • Supercharger: 75, 150 e 250 kW DC

    CHAdeMO

    • 50 kW DC

    Le prestazioni effettive della ricarica dipendono, oltre alla potenza nominale del dispositivo utilizzato per la ricarca, dai seguenti fattori:

    • taglia del contatore di rete elettrica utilizzato per la presa domestica o il Wall Box
    • caratteristiche del caricatore di bordo, della presa di ricarica e dal livello di carica del pacco batterie dell’auto elettrica

    La combinazione della capacità del pacco di batterie e della potenza massima in fase di ricarica determina il tempo necessario a fare un pieno.

    E’ molto comodo ed intuitivo esprimere la velocità di ricarica in termini di chilometri di autonomia aggiunti per ogni ora di ricarica.

    [aawp bestseller=”cavo ricarica auto elettrica tipo 2″ grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Caratteristiche delle migliori auto elettriche economiche

    Vediamo quali sono le caratteristiche principali da prendere in considerazione per scegliere tra le migliori auto elettriche economiche che possano soddisfare le nostre esigenze specifiche.

    Autonomia

    Al fine di poter misurare in modo uniforme i consumi di un’automobile viene ad oggi utilizzato lo standard WLTP che prescrive in modo molto preciso le condizioni con cui effettuare le prove al fine di ridurre gli scostamenti con i consumi reali.

    Sono previsti tre profili di test WLTP differenti a seconda del rapporto tra potenza e peso dell’autoveicolo ma nella pratica tutte le auto ricadono nel ciclo WLTP Classe 3b che prevede una combinazione del 34% di percorso urbano, 31% percorso extraurbano e 35% percorso in autostrada.

    WLTP Classe 3b
    WLTP Classe 3b

    Ovviamente consumi e autonomia reale di un’auto elettrica sono influenzati da innumerevoli fattori, in particolare:

    Caratteristiche auto

    • capacità del pacco batterie
    • modalità eco: limitazione automatica di accelerazione e velocità massima
    • frenata rigenerativa regolabile
    • pompa di calore per riscladamento

    Condizioni ambientali

    • pendenza strade
    • temperatura esterna
    • riscaldamento invernale e climatizzatore estivo

    Stile di guida

    • velocità media di utilizzo
    • stile di guida
    • peso trasportato
    • utilizzo riscaldamento e climatizzatore estivo

    Tutte le case automobilistiche prevedono un simulatore online dell’autonomia in funzione dei vari parametri di utilizzo. A scopo illustrativo utilizzeremo il calcolatore online dell’autonomia di Dacia Spring, Nissan Leaf, Peugeot e-208, Renault Twingo Elettrica e Renault Zoe.

    Oltre ad alcuni ovvi ed intuitivi fattori che sono comuni alle auto con motore a combustione (capacità serbatoio/pacco batterie, velocità media di utilizzo e stile di guida) ce ne sono quindi altri specifici delle auto elettriche.

    Velocità media

    Partiamo quindi col simulare quanto la velocità media di utilizzo influenzi l’autonomia di un’auto elettrica.

    Prendiamo in considerazione le condizioni ottimali seguenti:

    • temperatura 20 °C
    • climatizzatore spento
    • numero di passeggeri single/coppia
    • tipo di guida tranquilla / modalità Eco attiva

    Il risultato per l’autonomia in funzione della velocità media è il seguente:

    Autonomia auto elettriche economiche a confronto
    Autonomia auto elettriche economiche a confronto

    Come vedete la differenza nell’autonomia tra uso cittadino ed extraurbano/autostrada è davvero notevole, anche un 40% inferiore, maggiore di quella di un’auto a benzina o diesel.

    Questo è da spiegare col fatto che un’auto elettrica in città è molto più efficiente di una con motore a combustione interna: quando siete fermi in coda o al semaforo non ha alcun consumo e grazie alla frenata rigenerativa è in grado di recuperare tutta quell’energia cinetica che altrimenti andrebbe persa consumando anche pastiglie e dischi dei freni.

    Avere il piede leggero e delicato, o utilizzare la modalità Eco se disponibile, è il primo accorgimento per ridurre i consumi ed aumentare l’autonomia di un’auto elettrica.

    Temperatura

    Capacità e velocità di ricarica di una batteria al litio scendono al diminuire della temperatura di funzionamento.

    Inoltre, per portare le batterie ad una temperatura ottimale, ad ogni avvio dell’auto c’è un consumo addizionale.

    Utilizzando gli stessi simulatori precedenti con le condizioni seguenti di utilizzo cittadino:

    • velocità media 30 km/h
    • riscaldamento attivo (fino ai 5 °C)
    • climatizzatore attivo (dai 35 °C)
    • numero di passeggeri single/coppia
    • tipo di guida tranquilla / modalità Eco attiva

    Otteniamo delle variazioni molto rilevanti, anche il 35% in meno, nell’autonomia con lo scendere della temperatura esterna:

    Autonomia auto elettriche economiche vs temperatura esterna
    Autonomia auto elettriche economiche vs temperatura esterna

    Per migliorare l’autonomia in inverno è bene:

    • quando possibile, parcheggiare e ricaricare la nostra auto elettrica in un luogo chiuso
    • attivare il pre-condizionamento dell’abitacolo quando il veicolo è collegato ad una presa di ricarica
    • evitare brevi percorsi con soste prolungate: ad ogni ripartenza ci sarà un consumo addizionale per portare il pacco batterie in temperatura

    Riscaldamento

    A differenza di un motore a combustione interna, un motore elettrico non produce una grande quantità di calore col proprio funzionamento che possa essere utilizzata direttamente per il riscaldamento dell’abitacolo.

    Per questo motivo le auto elettriche, anche economiche, utilizzando una piccola pompa di calore sia per riscaldamento invernale che il raffrescamento estivo. Il funzionamento della pompa di calore, per quanto in modo limitato, contribuisce al consumo della batteria.

    Vediamo di nuovo concretamente il contributo di questo consumo alla riduzione dell’autonomia, simulando con queste condizioni di utilizzo cittadino:

    • velocità media 30 km/h
    • numero di passeggeri single/coppia
    • tipo di guida tranquilla / modalità Eco attiva

    Otteniamo questi risultati per l’autonomia a diverse temperature esterne con riscaldamento acceso o spento:

    TemperaturaRiscaldamentoDacia SpringNissan LeafPeugeot e-208
    5 °CSpento180 km318 km351 km
    5 °CAcceso170 km (-6%)242 km (-24%)297 km (-15%)
    -5 °CSpento152 km267 km321 km
    -5 °CAcceso145 km (-5%)190 km (-21%)253 km (-21%)
    Autonomia auto elettriche economiche a confronto

    Quindi è assolutamente fondamentale portate l’abitacolo alla temperatura desiderata prima di lasciare il punto di ricarica.

    Velocità di ricarica

    Come visto in precedenza la velocità di ricarica dipende principalmente da tre fattori:

    • potenza della sorgente utilizzata per la ricarica
    • potenza massima di ricarica dello specifico modello di auto elettrica
    • livello di carica del pacco batterie
    • temperatura

    Il tempo effettivo di ricarica dipenderà anche da:

    • capacità del pacco batterie
    • livello di carica iniziale e finale

    Anche in questo caso risultano piuttosto comodi per farsi un’idea concreta i simulatori online delle varie case produttrici.

    Sorgente di ricarica

    Come visto in precedenza, abbiamo quattro scenari tipici di ricarica:

    FormatoPotenzaDove
    Presa domestica
    Wall Box
    Type 22,3 ÷ 7,4 kW AC Monofase
    11 e 22 kW AC Trifase
    Garage,
    Strutture ricettive
    Colonnina pubblicaType 211 e 22 kW AC TrifaseParcheggi
    Colonnina a ricarica rapidaCCS Combo 2
    CHAdeMO
    50 ÷ 350 kW DCParcheggi, stazioni di ricarica

    Per la ricarica domestica tre raccomandazioni:

    • anche senza ricorrere ad una Wall Box, installare comunque una presa di tipo industriale con i cavi elettrici di sezione opportuna per sostenere quelle potenze elevate per periodi lunghi senza rischi
    • adeguare la taglia del contatore elettrico o installare un contatore dedicato, magari trifase
    • utilizzare l’impianto fotovoltaico per ricaricare a costo marginale nullo

    [aawp bestseller=”presa elettrica industriale da parete blu” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Vediamo qualche dato concreto sulla velocità di ricarica raggiungibile, per capire le differenze e l’influenza della limitazione del singolo modello prendendo in considerazione i medesimi esempi precedenti:

    Modalità ricaricaDacia SpringNissan LeafPeugeot e-208
    Type 2 2,3 kW AC Monofase12 km/h12 km/h12 km/h
    Type 2 3,7 kW AC Monofase19 km/h19 km/h20 km/h
    Type 2 7,4 kW AC Monofase34 km/h33 km/h39 km/h
    Type 2 11 kW AC Trifase19 km/h19 km/h20 km/h
    Type 2 22 kW AC Trifase34 km/h33 km/h39 km/h
    CHAdeMO 50 kW DC230 km/h
    CCS 50 kW DC170 km/h230 km/h
    CCS 100 kW DC170 km/h440 km/h
    CCS 150 kW DC170 km/h460 km/h
    Velocità carica auto elettriche economiche

    Potete facilmente trovare i dati di qualsiasi modello di auto elettrica sul sito EV Database.

    Come potete vedere per un uso prettamente cittadino la ricarica domestica è assolutamente sufficiente a coprire le percorrenze tipiche senza richiedere troppe ore e diventando particolarmente vantaggiosa nel caso si disponga di impianto fotovoltaico (e magari batteria di accumulo).

    Leggi anche il mio articolo su fotovoltaico e batteria di accumulo.

    [aawp bestseller=”wall box tipo 2″ grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”box”]

    Livello batteria

    Il grafico seguente mostra la velocità di carica, espressa in kW, in funzione di quanto è carica la batteria espressa in %:

    Velocità ricarica vs livello batteria
    Velocità ricarica vs livello batteria

    In questo esempio, la velocità di carica inizia lentamente a diminuire lentamente quando la batteria è carica al 70%, il calo è più ripido quando la batteria raggiunge l’80% e al 90%: la velocità di carica è già ridotta in modo molto significativo.

    Il motivo è che quando la batteria si riempie di più, deve essere caricata più lentamente.

    Continuando nell’esempio, la ricarica rapida oltre l’80÷90% della batteria è meno utile, poiché la ricarica diventerà sempre più lenta.

    La curva di carica di ciascun veicolo è diversa e dipende dalle scelte progettuali effettuate dal costruttore, come ben visibile in questo paio di esempi:

    Temperatura

    La temperatura della batteria ha un’influenza significativa sulla velocità di carica: il funzionamento è ottimale quando è compresa tra 20 °C e 30 °C:

    • in inverno, una batteria può diventare molto fredda, ad esempio se il veicolo è parcheggiato all’aperto: ciò può far sì che la ricarica sia molto più lenta
    • durante una calda giornata estiva una batteria può diventare molto calda ed anche questo può anche rallentare la ricarica

    L’influenza della temperatura sulla velocità di carica è diversa per ogni modello di veicolo: i modelli più sofisticati sono dotati di gestione termica per la batteria che può essere raffreddata o riscaldata a seconda delle necessità.

    L’utilizzo di colonnine a ricarica rapida è un modo efficace per riscaldare la batteria.

    Assistenza alla guida (ADAS)

    Oltre alle caratteristiche tecniche di base è importante anche prendere in considerazione le funzionalità di assistenza alla guida che ben si sposano con un’auto a tecnologia avanzata:

    • segnale di arresto di emergenza
    • predisposizione per l’installazione del blocco motore con etilometro
    • allarme anti-distrazione e anti-sonnolenza del conducente
    • sistema avanzato di avviso di distrazione del conducente
    • assistenza intelligente alla velocità
    • scatola nera
    • monitoraggio della pressione pneumatici

    Tenete anche conto che la normativa europea prevede l’obbligo di disporre di serie dei dispositivi ADAS per le nuove omologazioni dal luglio 2022 e da luglio 2024 per i modelli omologati in precedenza.

    Confronto autonomia auto elettriche economiche e non

    Possiamo anche simulare viaggi su lunghe percorrenze utilizzando l’applicazione ABPR (A Better Routeplanner) per farvi un’idea di come utilizzare una macchina elettrica per uso cittadino con capacità del pacco batterie limitata possa non essere esattamente agevole.

    Ho quindi provato a simulare un viaggio di quasi 1.700 km da Vigevano (PV) a Lublino (Polonia) con tre modelli di auto elettrica dalle caratteristiche molto differenti:

    Sfida autonomia auto elettriche economiche
    Sfida autonomia auto elettriche economiche

    (Ho anche aggiunto Tesla Model 3 per avere una lepre d’eccezione da rincorrere e la Mercedes EQS 450+ che è il top ad oggi per autonomia).

    ModelloBatteriaAutonomiaVelocità ricarica
    Dacia Spring26,8 kWh170 km170 km/h
    Hyndai Kona Electric64,0 kWh395 km370 km/h
    Volkswagen ID.3 Pro S77,0 kWh450 km570 km/h
    Tesla Model 3 LR76,0 kWh490 km820 km/h
    Mercedes EQS 450+107,8 kWh640 km840 km/h

    Il risultato che si ottiene mediante ABPR è il seguente:

    ModelloTempo GuidaTempo RicaricaConsumi# SosteCosto Ricariche
    Dacia Spring19h28m11h25m307 kWh16103 Euro
    Hyndai Kona Electric16h21m5h11m361 kWh8121 Euro
    Volkswagen ID.3 Pro S16h28m4h2m389 kWh7177 Euro
    Tesla Model 3 LR16h2m2h22m299 kWh576 Euro
    Mercedes EQS 450+15h46m2h41m354 kWh4128 Euro

    Questo confronto ipotetico mette secondo me in evidenza gli aspetti seguenti:

    • una piccola auto cittadina non nasce per viaggi particolarmente lunghi a meno di non avere un po’ di santa pazienza (per quanto ce la possa comunque fare)
    • le colonnine a ricarica rapida rendono gli stop per fare il pieno assolutamente sopportabili
    • pianificare in anticipo un lungo viaggio con l’auto elettrica è fondamentale per un viaggio senza sorprese
    • per quanto abbiamo confrontato auto di segmenti diversi tra loro, Tesla ha un vantaggio enorme rispetto a qualsiasi concorrente in termini di efficienza sul campo

    Migliori auto elettriche economiche

    Ho provato a raccogliere in questa tabella le caratteristiche delle migliori auto elettriche economiche in vendita in Italia, ovvero modelli:

    • progettati in versione solamente elettrica (questo riduce ampiamente la rosa)
    • aventi un prezzo di listino massimo intorno ai 35.000 Euro
    • ordinati in modo crescente per autonomia
    ModelloAcc. 0÷100
    (sec)
    Velocità
    (km/h)
    Batteria
    (kWh)
    Auton.
    (km)
    Consumi
    (Wh/km)
    Vel. Ricarica
    (km/h)
    Dacia Spring13,712525160156170
    Honda e8,314529170168180
    Nissan Leaf7,9
    6,9
    144
    157
    39
    59
    235
    340
    166
    174
    230
    240
    Renault Zoe11,4
    9,5
    135
    140
    52315
    310
    165
    168
    230
    BYD Atto 37,316061325186360
    BYD Dolphin8,0
    7,0
    150
    160
    45
    61
    255
    340
    176
    178
    260
    340
    Volkswagen ID.37,3
    7,9
    16058
    77
    350
    455
    166
    169
    450
    680
    MG4 Electric7,7
    7,9
    16051
    62
    300
    360
    169
    171
    340
    440
    Caratteristiche migliori auto elettriche economiche

    La fonte dei dati precedenti è EV Database.

    [aawp bestseller=”dashcam 4k” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Ho evidenziato in grassetto le prestazioni migliori per ciascun indicatore ad eccezione della velocità, comunque limitata dal codice della strada, e capacità “tecnica” del pacco batterie in quanto perfettamente rappresentata dall’autonomia attesa.

    Tutte queste auto elettriche economiche sono adatte ad un utilizzo principale in città poiché capacità del pacco batterie e conseguente autonomia sono limitate.

    Mi sembra evidente come il futuro sia spianato per auto elettriche dei produttori cinesi: sono ampiamente all’avanguardia rispetto alla case tradizionali europee.

    Video recensioni migliori auto elettriche economiche

    Migliori auto elettriche economiche: Renault Zoe

    Leggi anche i miei articoli su Renault Twingo Electric e Renault Zoe.

    Migliori auto elettriche economiche: Dacia Spring

    Leggi anche il mio articolo su Dacia Spring.

    Migliori auto elettriche economiche: Honda e

    Migliori auto elettriche economiche: MG4 Electric

    Migliori auto elettriche economiche: BYD Dolphin

    Migliori auto elettriche economiche: BYD Atto 3

    Migliori auto elettriche economiche: Nissan Leaf

    Leggi anche il mio articolo su Nissan Leaf.

    Migliori auto elettriche economiche: Volkswagen ID.3

    Leggi anche il mio articolo su Volkswagen ID.3.

    Leggi tutti i miei articoli su Auto:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Interruttore tapparelle WiFi LoraTap compatibile Tuya Smart Life

    Hai già montato le tue tapparelle elettriche ma sei stanco del solo pulsante a muro ? Vuoi aprire le tapparelle mentre sei ancora sdraiato a letto oppure comodamente seduto nel divano ? La soluzione è un interruttore tapparelle WiFi compatibile Tuya Smart Life come LoraTap, Jinvoo o Zemismart in versione modulo da incasso o touch a parete che ti consente di fare il comando tapparelle WiFi senza fili anche con Alexa e Google Home. La mia guida completa di schema di collegamento e scenari di automazione tapparelle wireless.

    Motore per tapparelle elettriche

    Per elettrificare una serranda avvolgibile e’ necessario inserire all’interno del rullo dove si arrotolano le tapparelle, un motore per tapparelle elettriche:

    Motore tapparelle elettriche
    Motore tapparelle elettriche

    Per determinare la coppia (Nm) del modello di motore tapparelle elettriche necessario per realizzare l’automazione di tapparelle wireless è necessario conoscere:

    • peso della tapparella
    • diametro del tubo di avvolgimento

    Il peso della tapparella può essere calcolato conoscendo superficie e peso unitario (kg/m²) del materiale utilizzato, ad esempio utilizzando la tabella seguente:

    [table id=73 responsive=flip/]

    Mediante la tabella sinottica seguente possiamo determinare la coppia del motore tapparelle elettriche necessario, avendo sempre l’accortezza di aumentare del 50% il peso dell’avvolgibile come margine di sicurezza:

    Coppia motore tapparelle elettriche
    Coppia motore tapparelle elettriche

    [wpmoneyclick id=74006 /]

    Il comando tapparelle elettriche viene effettuato mediante pulsanti inter-bloccati a muro che consentono di alzare ed abbassare gli avvolgibili mediante lo schema di collegamento seguente:

    Comando tapparelle WiFi

    Cos’è un interruttore WiFi per tapparelle

    Se hai già montato il motore per le tue tapparelle elettriche con un semplice pulsante a muro, potresti passare al comando tapparelle elettriche senza fili WiFi per soddisfare ulteriori esigenze:

    • alzare ed abbassare gli avvolgibili mentre si è a letto o sul divano
    • chiudere tutte le tapparelle elettriche senza fili WiFi di casa contemporaneamente con un solo clic
    • aprire o chiudere automaticamente le tapparelle ad una certa ora (ad esempio all’alba o al tramonto)
    • comandare le tapparelle da remoto mediante lo smartphone ovunque tu sia
    • azionare la tapparella mediante comandi vocali con Google Home oppure Alexa
    • comandare l’apertura di una percentuale specificata

    La soluzione a tutte queste esigenze è l’adozione di un interruttore WiFi tapparelle. Ci sono innumerevoli dispositivi per tapparelle elettriche senza fili WiFi che possono essere installati ad incasso:

    • all’interno del cassonetto della tapparella o dentro ad una cassetta di derivazione dell’impianto elettrico
    • sostituendo i pulsanti inter-bloccati nella scatola 503 con un comando per tapparelle elettriche senza fili WiFi touch a muro

    In molti modelli è prevista anche la possibilità di integrarsi con i pulsanti di comando esistenti ed assicurando così di poter aprire le tapparelle elettriche senza fili WiFi premendo un bottone sul muro, mediante lo smartphone o con un comando vocale.

    Approfondiamo diversi modelli di interruttore tapparelle elettriche senza fili WiFi compatibili con l’app Tuya Smart Life: LoraTap, Jinvoo e Zemismart che nascono per sostituire direttamente i pulsanti inter-bloccati di comando delle tapparelle già esistenti.

    Interruttore tapparelle WiFi Tuya Smart Life: LoraTap, Jinvoo, Zemismart

    Le caratteristiche principali comuni a tutti i modelli sono le seguenti:

    • carico elettrico massimo tra i 200 ed i 300 W
    • dimensioni compatibili con scatola da incasso E503 (versione US)
    • comando remoto da smartphone mediante l’app Tuya Smart Life, disponibile sia per Android che iOS
    • collegamento in rete mediante WiFi 2,4 GHz
    • compatibile con Alexa, Google Home ed IFTT
    • possibilità di collegare pulsanti esterni esistenti (nell’interruttore tapparelle WiFi LoraTap)
    • misura dei consumi e possibilità di controllare l’apertura in percentuale nei modelli più recenti

    Potete anche trovare versioni di interruttore tapparelle smart con connettività Zigbee per il quale è richiesta la presenza di un hub gateway di interconnessione. Per approfondire puoi leggere la mia guida introduttiva alla domotica Zigbee.

    Questi dispositivi sono progettati per due differenti scenari di installazione:

    • un interruttore tapparelle senza fili WiFi come modulo da incasso come ad esempio i LoraTap
    LoraTap interruttore tapparelle WiFi
    Modulo LoraTap interruttore tapparelle WiFi
    interruttore tapparelle WiFi

    Notate dalla serigrafia come il primo modello di interruttore tapparelle WiFi LoraTap abbia anche gli ingressi per gestire un comando esterno esistente mentre il secondo prevede solo il comando remoto del motore tapparelle.

    Interruttore tapparelle LoraTap WiFi Curtain Switch
    Interruttore tapparelle LoraTap WiFi Curtain Switch
    Interruttore tapparelle Jinvoo WiFi Curtain Switch
    Interruttore tapparelle WiFi Zemismart

    Interruttore tapparelle smart con modulo da incasso

    Nel caso in cui vogliate mantenere i pulsanti di comando delle tapparelle, magari perché distribuiti in più punti dell’abitazione, oppure che semplicemente vi interessi esclusivamente la gestione da smartphone o con comandi vocali, potete scegliere un modello di interruttore tapparelle smart costituito da un modulo miniaturizzato per l’incasso:

    Interruttore tapparelle WiFi da incasso LoraTap
    Modulo interruttore tapparelle WiFi da incasso LoraTap

    Un piccolo svantaggio di questa tipologia di interruttore WiFi per tapparelle, rispetto ai modelli touch, è che il pulsante per effettuare l’accoppiamento col sistema di domotica o il factory reset perché magari cambiate rete WiFi è posizionato sul corpo del dispositivo: dovrete aprire la scatola per potervi accedere.

    Nel caso di un modulo tapparelle WiFi da incasso dovrete solamente porre l’attenzione alle caratteristiche seguenti:

    • possibilità di gestire un pulsante doppio in ingresso (per integrarsi nell’impianto esistente)
    • possibilità di gestire l’apertura in percentuale (grazie alla presenza di sensori sui consumi sulle uscite)

    La prima tipologia di modelli di interruttore tapparelle smart si riconosce in base alla presenza di due morsetti addizionali di ingresso dedicati al pulsante doppio quasi sempre indicati con S1 ed S2.

    LoraTap interruttore tapparelle WiFi

    [wpmoneyclick id=74068 /]

    Modelli di interruttore tapparelle smart touch

    Sul pannello frontale dei modelli di interruttore WiFI tapparelle touch sono presenti tre pulsanti per comandare rispettivamente:

    • apertura tapparella (attivazione motore direzione 1)
    • pausa movimento motore
    • chiusura tapparella (attivazione motore direzione 2)
    Interruttore tapparelle Jinvoo WiFi Curtain Switch

    I pulsanti sono normalmente tra di loro inter-bloccati:

    • se stiamo aprendo la tapparella, ovvero il motore è attivo nella direzione 1, premendo il pulsante di chiusura tapparella il movimento si invertirà nella direzione 2
    • se stiamo chiudendo la tapparella premendo il pulsante di apertura avverrà il viceversa
    • premendo pausa il motore si fermerà

    Purtroppo i pulsanti a bordo del dispositivo non sono temporizzati e quindi occorre sempre interrompere manualmente il movimento premendo il pulsante pausa. Vedremo successivamente come ovviare a questo limite creando degli scenari di automazione delle tapparelle elettriche senza fili WiFi sull’app Tuya Smart Life.

    Il modulo ha un aspetto moderno ed elegante ed il risultato estetico quale comando tapparelle elettriche senza fili WiFi a muro è eccellente come visibile in queste foto relative rispettivamente ad alcuni modelli di interruttore WiFi tapparelle touch compatibili Tuya Smart Life.

    Interruttore tapparelle WiFi touch LoraTap

    Interruttore tapparelle WiFi LoraTap

    Interruttore WiFi tapparelle touch Zemismart

    Interruttore tapparelle WiFi Zemismart
    Interruttore tapparelle WiFi Zemismart

    Interruttore tapparelle WiFi touch Jinvoo

    Vi prego come sul retro di entrambi i modelli Zemismart e Jinvoo sia stampato il numero di modello SM-SW102-C che permette di risalire al produttore reale Xenon: la differenza sta dunque esclusivamente sull’estetica del pannello frontale in vetro.

    [wpmoneyclick id=73979 /]

    Schema elettrico collegamento interruttore tapparelle WiFi LoraTap

    Vediamo ora lo schema elettrico di collegamento di un interruttore tapparelle WiFi LoraTap nei due scenari:

    • installazione ad incasso con integrazione dei pulsanti esistenti
    • installazione a parte con sostituzione dei pulsanti esistenti

    Schema collegamento modulo tapparelle WiFi LoraTap da incasso con integrazione pulsanti esistenti

    Prendiamo ora invece in considerazione i modelli di interruttore tapparelle WiFi LoraTap con modulo da incasso che consente di integrarsi con i pulsanti esterni, rendendo quindi intelligente un impianto esistente senza cambiare nulla esteriormente.

    Lo schema di collegamento dell’interruttore tapparelle WiFi LoraTap in versione modulo da incasso col motore elettrico ed i due pulsanti esistenti è il seguente:

    • ingressi interruttore tapparelle WiFi LoraTap
      • N cavo di alimentazione neutro (colore blu)
      • L cavo di alimentazione di fase (colore grigio)
      • S1 cavo pulsante Direzione 1 (colore marrone)
      • S2 cavo pulsante Direzione 2 (colore nero)
    • uscite interruttore tapparelle WiFi LoraTap
      • L1 cavo di fase motore Direzione 1 (colore marrone)
      • L2 cavo di fase motore Direzione 2 (colore nero)
    Schema collegamento interruttore tapparelle WiFi LoraTap
    Schema collegamento interruttore tapparelle WiFi LoraTap versione modulo incasso

    Vi prego di notare come i pulsanti di comando agiscano su un conduttore di fase (tramite il comune in rosso nello schema precedente). Nulla vieta che in fase di cablaggio, se potesse tornarvi più comodo, possano mantenere il collegamento del comune esistente.

    L’unico onere aggiuntivo probabilmente richiesto è quello di far arrivare il conduttore neutro nella scatola con i comandi pre-esistenti.

    In questo caso esteticamente non cambia nulla ma potete notare come sia piuttosto agevole l’installazione all’interno di una scatola 503 esistente con i frutti dei pulsanti di comando:

    Installazione ad incasso interruttore tapparelle WiFi LoraTap
    Installazione ad incasso modulo interruttore tapparelle WiFi LoraTap

    [wpmoneyclick id=74072 /]

    Schema collegamento interruttore tapparelle WiFi LoraTap touch a parete con sostituzione pulsanti esistenti

    Il collegamento dell’interruttore tapparelle WiFi touch LoraTap in sostituzione di pulsanti inter-bloccati esistenti è particolarmente semplice come potete vedere nello schema seguente:

    • ingressi interruttore tapparelle WiFi LoraTap
      • N cavo di alimentazione neutro (colore blu)
      • L cavo di alimentazione di fase (colore grigio)
      • GND cavo di terra (colore giallo-verde)
    • uscite interruttore tapparelle WiFi LoraTap
      • L1 cavo di fase motore direzione 1 (colore nero)
      • L2 cavo di fase motore direzione 2 (colore marrone)
    Schema collegamento interruttore tapparelle WiFi Jinvoo e Zemismart
    Schema collegamento interruttore tapparelle WiFi LoraTap, Jinvoo e ZemiSmart

    L’unica accortezza necessaria in fase di sostituzione di pulsanti in una scatola esistente è quella di aggiungere il cavo neutro, probabilmente non presente, ma comunque necessario per l’alimentazione elettrica dell’interruttore tapparelle WiFi LoraTap.

    Coma già dicevo, il risultato finale per la nostra soluzione di comando tapparelle elettriche senza fili WiFi può essere esteticamente davvero notevole:

    Interruttore tapparelle WiFi Zemismart

    [wpmoneyclick id=74074 /]

    App Tuya Smart Life per la domotica tapparelle elettriche senza fili WiFi

    Come visto fin dall’inizio, i modelli di interruttore tapparelle WiFi LoraTap, Jinvoo e Zemismart e sono compatibili con l’app Tuya Smart Life, una delle più diffuse nel campo della domotica fai da te.

    Per approfondire come utilizzarla, vi rimando alla lettura della mia guida a Tuya Smart Life App.

    La prima operazione è quella dell’accoppiamento del dispositivo con Tuya Smart Life:

    • premete un pulsante qualsiasi dell’interruttore tapparelle smart per una decina di secondi fino a quando il relativo LED di retro-illuminazione comincia a lampeggiare
    • scegliete Interruttore Tende (Wi-Fi) come tipologia di dispositivo aggiunto sull’app:
    Interruttore tapparelle WiFi Smart Life
    Interruttore tapparelle WiFi Smart Life

    L’interfaccia sull’app Tuya Smart Life replica esattamente i pulsanti dell’interruttore tapparelle elettriche senza fili WiFi con la loro logica di funzionamento descritta in precedenza (apertura, pausa e chiusura con interblocco):

    Interruttore tapparelle WiFi Smart Life
    Apertura
    Interruttore tapparelle WiFi Smart Life
    Pausa
    Interruttore tapparelle WiFi Smart Life
    Chiusura

    Nel caso di un interruttore tapparelle smart più recente dotato di gestione della posizione in percentuale avrete anche la possibilità di aprire parzialmente direttamente dall’app:

    Interruttore tapparelle WiFi LoraTap
    Interruttore tapparelle WiFi LoraTap

    Per distinguere i modelli di modulo tapparella WiFi di ultima generazione con apertura in percentuale, non ci sono differenze esteriori e quindi dove verificare nelle caratteristiche. Spesso viene evidenziata la schermata dell’app dov’è visibile la funzione di apertura in percentuale.

    [wpmoneyclick id=74096 /]

    Dalla schermata del dispositivo è anche possibile impostare direttamente un timer per aprire o chiudere le tapparelle elettriche senza fili WiFi ad una determinata ora in certi giorni il tutto configurabile:

    Interruttore tapparelle WiFi Smart Life
    Timer
    Interruttore tapparelle WiFi Smart Life
    Timer apertura
    Interruttore tapparelle WiFi Smart Life
    Timer chiusura

    Vi raccomando però di orientarvi verso l’utilizzo degli scenari di automazione di Smart Life, molto più potenti e flessibili per le tapparelle elettriche senza fili WiFi.

    In particolare li useremo per:

    • impostare un tempo massimo di apertura e chiusura differenziato
    • aprire (e chiudere) automaticamente le tapparelle con un certo ritardo rispetto all’alba (e tramonto)
    • aprire (e chiudere) parzialmente le tapparelle nel caso in cui il dispositivo non gestisca l’apertura in percentuale

    Scenari di automazione Tuya Smart Life per interruttore tapparelle elettriche senza fili WiFi LoraTap

    Partiamo col primo esempio, utile per controllare i tempi di apertura e chiusura indipendentemente dalla presenza e corretto funzionamento dei finecorsa del motore.

    L’automazione mette in pausa il movimento delle tapparelle elettriche senza fili WiFi dopo un tempo massimo configurabile differenziato tra apertura (30 secondi) e chiusura (15 secondi):

    Il secondo esempio consente invece di aprire (e chiudere) automaticamente in base alla luce esterna sfruttando gli eventi di alba e tramonto con un opportuno ritardo differenziato anche in base al giorno della settimana:

    Come terzo ed ultimo esempio una scena, da eseguire manualmente, per l’apertura parziale delle tapparelle elettriche senza fili WiFi:

    Quest’ultimo caso non è utile con dispositivi di ultima generazione in grado di gestire anche l’apertura in percentuale in modo nativo.

    [wpmoneyclick id=74072 /]

    Comandare le tapparelle elettriche senza fili WiFi con Alexa e Google Home (grazie a Tuya Smart Life)

    Grazie ai servizi in cloud di Smart Life, l’interruttore tapparelle elettriche senza fili WiFi Jinvoo, Zemismart e LoraTap risulta pienamente supportato sia da Google Home che Alexa. Anche in questo caso vi rimando alla lettura della mia guida a Smart Life app.

    Qualche osservazione ed accorgimento:

    • interruttore tapparelle smart e scene compariranno su Alexa e Google Home con gli stessi nomi utilizzato su Smart Life: potrete eventualmente rinominarlo in modo più facile
    • per i dispositivi che supportano in modo nativo l’apertura parziale potrete usare un comando vocale del tipo “Alexa, Imposta le tapparelle al 50%”, per gli altri potrete aggirare il limite creando delle routine personalizzate che aprono la tapparella per un certo intervallo di tempo

    [wpmoneyclick id=74012 /]

    Leggi tutti i miei articoli sulle Tapparelle smart:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • eWeLink App Sonoff guida e istruzioni italiano

    eWeLink App Sonoff guida e istruzioni complete in italiano per la tua smart home: come accoppiare Sonoff, come creare scene e timer, come funziona lo spegnimento automatico (inching mode) e cosa fare quando Sonoff non si accoppia.

    Se eWeLink non funziona leggi anche Sonoff rete non disponibile | Sonoff non in linea: diagnosi e modalità LAN.

    La gestione da remoto degli interruttori WiFi Sonoff e compatibili avviene utilizzando l’app eWeLink per smartphone, realizzata e gestita dall’azienda cinese CoolKit e disponibile sia per piattaforma iOS che Android.

    [appbox appstore id1035163158 compact]

    [appbox googleplay com.coolkit compact]

    Le funzionalità di base sono le seguenti:

    [table id=31 /]

    Login a eWeLink App

    Una volta scaricata ed installata eWeLink, disponibile anche in italiano, vengono richieste le vostre credenziali di accesso:

    eWeLink App Sonoff
    eWeLink App Sonoff

    La registrazione dell’account eWeLink per utenti dall’Italia è supportata tramite email: riceverete un messaggio di posta elettronica contenente un codice di verifica da inserire in App insieme alla password da voi scelta.

    Potete accedere con il vostro profilo da un solo smartphone per volta.

    Nel caso riceviate un errore di rete in fase di autenticazione:

    eWeLink App Sonoff errore login
    eWeLink App Sonoff errore login

    Questo potrebbe essere dovuto all’impossibilità da parte dell’app su smartphone di raggiungere i servizi in cloud CoolKit.

    Verificate la raggiungibilità di rete verso gli indirizzi dei vari data center dove viene erogato il servizio:

    Data CenterAPI End-Point
    DC + vicinoapi.coolkit.cc
    Europaeu-api.coolkit.cc
    Stati Unitius-api.coolkit.cc
    Cinacn-api.coolkit.cc

    Potete farlo mediante il comando ping da un PC:

    ping api.coolkit.cc

    Per quelli più skillati sarebbe meglio verificare che sia la porta 443 a rispondere correttamente usando ad esempio il comando curl:

    curl https://eu-api.coolkit.cc

    Home Page eWeLink App Sonoff

    Una volta inserite correttamente user e password del vostro profilo atterrerete alla schermata principale dove sono presenti le seguenti funzionalità:

    • Casa corrente e gestione case
    • Stanze della casa e loro gestione
    • Dispositivi della stanza corrente e loro gestione
    • Gestione delle scene
    • Aggiunta di nuovi dispositivi
    • Area messaggi
    • Gestione profilo utente
    eWeLink App Sonoff: casa, stanze, dispositivi
    Casa, stanze, dispositivi
    eWeLink App Sonoff: scene
    Scene
    eWeLink App Sonoff: aggiunta dispositivo
    Aggiunta dispositivo
    eWeLink App Sonoff: gestione profilo
    Gestione profilo

    Quindi i dispositivi compatibili eWeLink che compongono la nostra smart home possono essere organizzati gerarchicamente in case e stanze ma anche essere inseriti in gruppi.

    Dalla home dell’app eWeLink potete gestire la vostra casa smart:

    • visualizzare la casa selezionata ed accedere alla gestione delle case
    • visualizzare, selezionare e gestire le stanze della casa selezionata
    eWeLink App Sonoff: casa e stanze
    Casa e Stanze

    Dalla home dell’app eWeLink, in base a casa e stanza selezionata, per ciascun dispositivo smart potete:

    • consultarne stato (online / offline / LAN), la tipologia di connessione (WiFi, Zigbee, LAN, e l’intensità corrente nel caso di WiFi
    • visualizzare lo stato del singolo canale ed accenderlo o spegnerlo
    eWeLink App Sonoff: dispositivi

    Dovendo gestire più abitazioni con molti dispositivi smart compatibili eWeLink è davvero molto comodo poterli organizzare in case e stanze partendo dalla home page:

    eWeLink App Sonoff case
    Organizza case
    eWeLink App Sonoff stanze
    Gestisci stanze
    eWeLink App Sonoff stanze
    eWeLink App Sonoff stanze

    Il numero massimo di case e stanze gestibili dipende dalla versione di eWeLink smart home, gratuita o a pagamento, che state utilizzando:

    Numero massimoFreeAdvanced
    Case510
    Stanze100200

    [wpmoneyclick id=73535 /]

    Accoppiare Sonoff eWeLink: istruzioni accoppiamento dispositivi

    Sonoff Pairing

    Vi raccomando anche la lettura della mia guida approfondita a Sonoff Pairing: come accoppiare con eWeLink.

    Per recuperare lo stato ed inviare comandi, eWeLink App comunica con i dispositivi della vostra smart home, avviene attraverso i servizi in cloud CoolKit. Ciascun dispositivo è a sua volta collegato ad internet attraverso la rete WiFi di casa come illustrato nel diagramma seguente:

    Architettura hub Sonoff Zigbee Bridge ZBBridge
    Architettura hub Sonoff Zigbee Bridge ZBBridge

    Per questo motivo, al primo utilizzo di ogni nuovo device compatibile eWeLink occorre:

    • configurare le credenziali dell’access point WiFi sul dispositivo (non si applica a quelli Zigbee ovviamente)
    • accoppiare il dispositivo Sonoff al nostro profilo memorizzato sui server CoolKit eWeLink in cloud

    Nel caso di un dispositivo Sonoff Zigbee l’accoppiamento deve essere fatto col suo hub gateway: rimanendo nel mondo eWeLink la scelta naturale è utilizzare il Sonoff ZBBridge.

    I passi da seguire per accoppiare ad eWeLink un device sono abbastanza semplici e differenziate in base al tipo di connettività: insistete, ripetendoli con attenzione, anche nel caso che Sonoff non si accoppia al primo tentativo.

    Sonoff WiFi

    Le verifiche preliminari all’accoppiamento di un dispositivo Sonoff WiFi sono le seguenti

    • verificare sul vostro smartphone che l’app abbia l’autorizzazione all’accesso alla posizione
    • identificare l’access point WiFi a cui vogliamo che il device si connetta
    • assicurare che lo smartphone utilizzato per la procedura di associazione sia collegato all’access point WiFi desiderato mediante la banda a 2,4 GHz (i 5 GHz non saranno supportati dal dispositivo)
    • verificare che il nome e la password WiFi contengano solamente lettere maiuscole (a-z), lettere minuscole (A-Z) o numeri (0-9)
    • verificare che la password WiFi non superi i 32 caratteri di lunghezza
    • verificare che il Bluetooth sia attivo sullo smartphone (per i dispositivi Sonoff di ultima generazione)

    A questo punto potete procedere con l’accoppiamento vero e proprio del dispositivo premendo il pulsante sul dispositivo per 5 secondi fino a che il LED di stato non cominci a lampeggiare 2 volte velocemente ed 1 lentamente confermando di essere pronto per l’accoppiamento:

    Sonoff accoppiamento
    Basic
    4CH Pro R2
    Touch

    Ora potete tornare ad eWeLink app continuando nel modo che segue:

    • tappare sull’icona in basso di Aggiungi Dispositivo dalla home
    • tappare su Accoppiamento Rapido o Accoppiamento Bluetooth (dispositivi Sonoff di ultima generazione) per avviare la procedura di accoppiamento ordinaria
    • attendere il completamento dell’operazione di registrazione ed accoppiamento del dispositivo che potrebbe richiedere fino a 3 minuti
    • assegnare un nome al nuovo dispositivo appena accoppiato al sistema

    Il LED di stato del dispositivo smette di lampeggiare e rimane acceso confermando il successo dell’operazione.

    Tornando alla schermata principale troverete il dispositivo WiFi online.

    [wpmoneyclick id=74168 /]

    Sonoff Zigbee

    Preliminarmente all’accoppiamento di un dispositivo Sonoff Zigbee dovete solo identificare l’hub Zigbee gateway a cui vogliamo che il device si connetta.

    Per mettere il dispositivo Zigbee in modalità accoppiamento occorre anche in questo caso premere l’apposito pulsantino, con l’aiuto di un cacciavite, fino a quando il LED verde dello stato connessione Zigbee non comincia lampeggiare:

    Impostare Sonoff ZBMINI Zigbee in modalità accoppiamento

    Ora potete tornare ad eWeLink app continuando nel modo che segue:

    • tappare sull’icona del vostro hub Zigbee Sonoff ZBBrdige
    • tappare su Aggiungi per avviare la procedura di accoppiamento
    • attendere il completamento dell’operazione di registrazione ed accoppiamento del dispositivo normalmente velocissima
    • assegnare un nome al nuovo dispositivo appena accoppiato al sistema
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge

    Il LED di stato della connessione Zigbee del dispositivo smette di lampeggiare e rimane acceso confermando il successo dell’operazione.

    Tornando alla schermata principale troverete il dispositivo Zigbee online.

    [wpmoneyclick id=75563 /]

    eWeLink App: Sonoff non si accoppia che fare

    Se Sonoff non si accoppia, potreste trovarvi in una delle due situazioni seguenti:

    • l’app eWeLink rimane sospesa in fase di accoppiamento (indicando eventualmente di aver trovato un dispositivo)
    • viene restituito un errore esplicito di Accoppiamento non riuscito

    Per risolvere il problema Sonoff non si accoppia, occorre procedere nel modo seguente:

    1. verificare nuovamente che lo smartphone utilizzato sia collegato all’access point WiFi mediante la banda 2,4 GHz
    2. verificare il nome e la password WiFi contengano solamente lettere (a-z, A-Z) e numeri (0-9)
    3. verificare che il Bluetooth sia attivo sullo smartphone (Sonoff di ultima generazione)
    4. provare ad avvicinare il dispositivo al router WiFi se troppo lontani
    5. ripetere la procedura di accoppiamento sull’app eWeLink
    6. effettuare un test eseguendo la procedura di accoppiamento con altro access point WiFi se disponibile oppure utilizzando uno smartphone come hotspot WiFi

    Nel caso il problema Sonoff non si accoppia permanga, potete provare ad utilizzare la modalità di accoppiamento compatibile (AP): in questo scenario il dispositivo funge temporaneamente da access point WiFi (con nome del tipo ITEAD-XXXXX) a cui lo smartphone si collega.

    Per far entrare il dispositivo in accoppiamento compatibile, occorre premere il pulsante sul device stesso per ulteriori 5 secondi con la conferma mediante il LED di stato che lampeggia in modo veloce e costante:

    Nel caso probabile ci sia un problema sulla vostra rete WiFi per i troppo dispositivi leggete subito la mia guida al miglior ripetitore WiFi.

    [wpmoneyclick id=73550 /]

    Ci sono situazioni in cui non potreste venire a capo con i vostri dispositivi intelligenti ITead: per ritornare ad una situazione conosciuta scopri come resettare nella mia guida al factory reset Sonoff.

    eWeLink App Sonoff istruzioni italiano dettaglio dispositivo

    Dalla home di eWeLink potete accedere alle funzionalità disponibili per ciascun dispositivo, ovviamente dipendenti dal modello.

    [wpmoneyclick id=73540 /]

    Le funzionalità comuni a tutta la famiglia di dispositivi per la smart home controllati da eWeLink App sono:

    • Impostazioni dispositivo: per cambiare ad esempio nome del dispositivo (e delle uscite nel caso multi-canale), le impostazioni WiFi, visualizzare la versione ed aggiornare il firmware Sonoff, condivisione con altri utenti eWeLink, notifiche e stato all’accensione (on/off/ultimo stato)
    • Programmazione: per gestire l’accensione/spegnimento in orari configurabili
    • Conto alla rovescia: per l’accensione/spegnimento dopo un intervallo di tempo definibile
    • Ripeti: per impostante una sequenza ripetuta di accensione e spegnimento
    • Ricevere notifica della possibilità di aggiornare il firmware Sonoff

    Come primo esempio prendiamo in considerazione il Sonoff 4CH Pro R2 su eWeLink:

    eWeLink App Sonoff 4CH Pro R2
    eWeLink App Sonoff 4CH Pro R2
    eWeLink App Sonoff 4CH Pro R2

    Come secondo esempio utilizziamo il Sonoff TH16, dove si possono vedere immediatamente su eWeLink app, oltre allo stato del dispositivo, temperatura ed umidità:

    eWeLink App Sonoff TH16
    eWeLink App Sonoff TH16
    eWeLink App Sonoff TH16

    Quale terzo esempio un Sonoff Basic ad un canale su eWeLink app:

    eWeLink App Sonoff Basic
    eWeLink App Sonoff Basic
    eWeLink App Sonoff Basic

    Dulcis in fundo un interruttore Sonoff T1 a due canali su eWeLink app:

    eWeLink App Sonoff T1
    eWeLink App Sonoff T1
    eWeLink App Sonoff T1

    [wpmoneyclick id=73542 /]

    eWeLink – Impostazioni dispositivo

    Vediamo ora le impostazioni comuni a tutti i dispositivi compatibili:

    • informazioni di base
    • scorciatoie
    • impostazioni dispositivo
    • informazioni sul dispositivo (produttore, modello, ID dispositivo, Indirizzo MAC, Nome Firmware)

    Informazioni di base

    • modificare il nome del dispositivo e dei canali nel caso di device multi-canale
    eWeLink App Sonoff modifica nome dispositivo
    Modifica nome dispositivo
    eWeLink App Sonoff modifica nome dispositivo
    eWeLink App Sonoff modifica nome dispositivo
    • verificare la versione ed aggiornare il firmware Sonoff all’ultima versione disponibile
    eWeLink App Sonoff aggiornare firmware
    eWeLink App Sonoff aggiornare firmware
    eWeLink App Sonoff aggiornare firmware
    Aggiornare firmware Sonoff

    [wpmoneyclick id=73544 /]

    Impostazioni dispositivo

    • assegnare il dispositivo ad una delle stanze definite (Assegna posizione)
    • condividere il dispositivo con un altro utente eWeLink (Condividi)
    • abilitare le Notifiche Push sull’App eWeLink delle variazioni di stato del singolo canale
    eWeLink App Sonoff notifiche push
    • visualizzare lo storico delle operazioni (Registri) accadute sul dispositivo, in cui è possibile distinguere quelle avvenute tramite controllo remoto e quelle automatiche del dispositivo stesso
    eWeLink App Sonoff Registri
    Registri
    eWeLink App Sonoff Registri
    • gestire il LED Indicatore della connessione di rete a bordo del dispositivo (per risparmiare qualche goccia di energia, ma attenzione che perdete la diagnostica dei problemi di connettività)
    eWeLink App Sonoff disabilita indicatore rete
    • configurare lo Stato all’Accensione di ciascun canale di uscita: Acceso, Spento, Ultimo stato prima dello spegnimento
    eWeLink App Sonoff Stato all'accensione
    Stato all’accensione
    eWeLink App Sonoff Stato all'accensione
    • spegnimento automatico eWeLink Sonoff: una delle opzioni più interessanti e’ la possibile di abilitare lo spegnimento automatico delle uscite tramite l’app eWeLink sui Sonoff dopo un tempo configurabile:
    Spegnimento automatico eWeLink App Sonoff
    Spegnimento automatico
    Spegnimento automatico eWeLink App Sonoff
    Spegnimento automatico eWeLink App Sonoff

    Lo spegnimento automatico, denominato in precedenza inching mode o variazione graduale, nei dispositivi Sonoff e’ una funzionalità utilissima che funziona con tutti i dispositivi (anche quelli compatibili) ad eccezione del Sonoff TH16 e vi permette di trasformare la singola uscita del vostro dispositivo in un pulsante WiFi temporizzato con durata configurabile tra 0,5 secondi ed 1 ora (con incremento di 0,5 secondi).

    Sonoff interruttore WiFi
    Sonoff pulsante WiFi temporizzato

    Ancora più interessante è che lo spegnimento automatico di eWeLink funzioni anche col dispositivo non connesso in rete.

    • disabilitare la possibilità di accendere/spegnere contemporaneamente tutte le uscite di un dispositivo multi-canale
    eWeLink App Sonoff notifiche push
    • abilitare l’interblocco (modalità commutatore) tra le uscite in dispositivi multicanale
    eWeLink App Sonoff interblocco (modalità commutatore)
    Interblocco (modalità commutatore)
    eWeLink App Sonoff interblocco (modalità commutatore)
    eWeLink App Sonoff interblocco (modalità commutatore)
    • modificare le Impostazioni WiFi del dispositivo senza dover ripetere la procedura di accoppiamento; non è ancora disponibile su tutti i dispositivi perché richiede anche un aggiornamento del firmware
    eWeLink Impostazioni WiFi
    eWeLink Impostazioni WiFi
    eWeLink Impostazioni WiFi

    E’ possibile condividere con altri utenti eWeLink la gestione dei singoli dispositivi. E’ la modalità che dovete adottare per poter gestire contemporaneamente da due smartphone differenti i medesimi dispositivi creando due profili differenti.

    Le limitazioni principale riguardano condivisione e scene eWeLink:

    • non è possibile condividere le scene
    • non è possibile utilizzare un dispositivo condiviso da altri per creare una scena

    Le precondizioni per poter effettuare l’operazione di condivisione dall’app eWeLink sono le seguenti:

    • l’account ricevente deve essere loggato sullo smartphone
    • l’app eWeLink deve essere attiva sul telefono ricevente
    • smartphone mittente e ricevente devono essere entrambi collegati ad internet al momento della condivisione

    Come esempio riporto la procedura per la condivisione di un Sonoff Basic con un altro utente eWeLink già esistente:

    eWeLink App Sonoff Condivisione
    eWeLink App Sonoff Condivisione
    eWeLink App Sonoff Condivisione
    eWeLink App Sonoff Condivisione

    E’ anche possibile la condivisione di dispositivi eWeLink tramite WhatsApp per quanto sia comunque necessaria l’app installata per la gestione.

    eWeLink WhatsApp
    eWeLink WhatsApp

    Programmazione timer eWeLink

    A titolo illustrativo vi propongo le istruzioni italiano per la programmazione di una coppia di timer su eWeLink che accende ogni giorno alle 08:00  e spegne alle 08:20 il dispositivo Sonoff TH16:

    eWeLink App Sonoff Programmazione Timer
    Programmazione Timer
    eWeLink App Sonoff Programmazione Timer
    eWeLink App Sonoff Programmazione Timer
    eWeLink App Sonoff Programmazione Timer

    Lo stesso risultato poteva essere ottenuto anche con la programmazione di un solo timer per l’accensione automatica alle 08:00 e l’impostazione dello spegnimento automatico dopo 20 minuti.

    Un paio di osservazioni ulteriori sulla programmazione dei timer eWeLink:

    • nel caso di device con più canali è possibile selezionarne uno solo
    • è possibile impostare in quali giorni della settimana debba essere eseguito
    Programmazione timer eWeLink
    Programmazione timer eWeLink

    Un punto di attenzione: al momento non e’ supportato in automatico il passaggio da ora solare a legale e viceversa. Questo vuol dire che dovrete aggiustare gli orari programmati in primavera ed autunno. Valutate eventualmente l’uso di scene basate sugli eventi di alba e tramonto per applicazioni tipo crepuscolare.

    E’ disponibile una funzionalità di modifica massiva dei timer (Bulk Timer Edit) all’interno della gestione profilo utente:

    eWeLink Bulk Timer Edit
    eWeLink Bulk Timer Edit
    eWeLink Bulk Timer Edit

    Questa funzione è molto utile al cambio d’ora tra legale e solare perché purtroppo non viene gestito automaticamente.

    [wpmoneyclick id=73545 /]

    eWeLink App Sonoff istruzioni italiano programmazione scene

    Sull’app eWeLink è possibile creare e gestire delle scene che permettono di eseguire automaticamente, in funzione di una condizione, un’azione su uno o più dispositivi.

    E’ possibile scegliere tra delle scene comuni (In Evidenza) da configurare oppure di crearne una da zero (Personali):

    eWeLink App Sonoff Scene
    Scene In Evidenza
    eWeLink App Sonoff Scene
    Scene Personali

    Ci sono quattro tipologie alternative di condizione (Attivatore) utilizzabili nelle scene eWeLink:

    • Tocca per eseguire sull’app (per accendere o spegnere manualmente più dispositivi contemporaneamente)
    • Ora del Giorno (per avviare automaticamente l’esecuzione della scena ad un’orario prefissato in giorni selezionati)
    • Alba/Tramonto (per avviare la scena all’alba o al tramonto)
    • Dispositivo intelligente (l’esecuzione dipende dallo stato di un canale o da un dato misurato come temperatura o umidità del Sonoff TH16)
    eWeLink App Sonoff Scene

    Ci sono tre tipologie di Azione a disposizione nelle scene eWeLink:

    • Dispositivo intelligente: per accendere o spegnere uno o più canali di un dispositivo
    • Ritardo: attende per un tempo configurabile massimo di un’ora
    • Scena intelligente: per eseguire una scena manuale o attivare/disattivare una scena automatica
    eWeLink App Sonoff scene

    Qualche punto di attenzione importante sull’utilizzo delle scene eWeLink Sonoff:

    • le scene manuali (Tocca per eseguire) compaiono nella home dell’App
    • una scena può contenere più condizioni (Attivatori) gestite nel modo seguente:
      • Soddisfa tutte le condizioni (AND): l’Azione viene eseguita se tutte le condizioni occorrono
      • Soddisfa ogni condizione (OR): l’Azione viene eseguita se almeno una condizione si verifica
    • nel caso di condizione (Attivatore) basato su un dispositivo intelligente può anche essere specificata una condizione temporale su giorni ed orari di possibile esecuzione
    • una scena può contenere più Azioni
    • lo stesso dispositivo intelligente non può essere presente sia nella condizione (Attivatore) che nell’Azione
    • le scene non funzionano quando i dispositivi coinvolti non sono connessi ad internet
    • le scene non possono essere condivise

    Potete dare un’occhiata a questo video tutorial video ufficiale CoolKit:

    Se le scene di eWeLink non vi fossero sufficienti per qualche motivo come ad esempio:

    • usare canali diversi di un medesimo dispositivo per condizione e target di esecuzione
    • interagire con dispositivi esterni

    avete a disposizione le seguenti alternative:

    Il numero massimo di scene utilizzabili è dipendente dal piano eWeLink sottoscritto:

    • 300 per il piano Free
    • 1.000 per il piano Advanced

    Possiamo ora vedere alcuni esempi di scene eWeLink.

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Esempio di scena eWeLink per attivare dispositivi multipli

    Effettuando un tap manuale verrà eseguito l’accensione di un dispositivo ad un canale e dei canali tre e quattro di un device a quattro canali.

    Aggiunta evento alla scena eWeLink

    eWeLink App Sonoff scene
    eWeLink App Sonoff scene

    Aggiunta prima azione alla scena eWeLink

    eWeLink App Sonoff scene
    eWeLink App Sonoff scene
    eWeLink App Sonoff scene
    eWeLink App Sonoff scene

    Aggiunta seconda azione alla scena eWeLink

    eWeLink App Sonoff scene
    eWeLink App Sonoff scene
    eWeLink App Sonoff scene

    Salvataggio scena eWeLink

    eWeLink App Sonoff scene
    eWeLink App Sonoff scene
    eWeLink App Sonoff scene

    L’apertura o chiusura contemporanea di due o più tapparelle di casa comandate da uno o più dispositivi è l’applicazione perfetta di questa tipologia di scene eWeLink.

    Esempio di scena eWeLink con condizione basata su dispositivo intelligente

    In questo esempio illustriamo le istruzioni di una scena eWeLink per accendere il secondo canale di un Sonoff 4CH Pro R3 quando venga superata una soglia di umidità misurata dal Sonoff TH16 ma solamente nei giorni feriali tra le 08:00 e le 19:00:

    eWeLink App Sonoff Scene
    eWeLink App Sonoff Scene
    eWeLink App Sonoff Scene
    eWeLink App Sonoff Scene

    Come già indicato in precedenza, il Periodo Effettivo, ulteriore condizione temporale su giorni ed orari di possibile esecuzione, è applicabile ad una scena eWeLink solo nel caso di condizione su base dispositivo intelligente.

    Esempio di scene eWeLink incrociate per gestione punto luce deviato

    In questo esempio vediamo le quattro scene eWeLink necessarie per poter configurare una coppia di Sonoff TX US come due deviatori in punto luce deviato:

    Scena eWeLink primo Sonoff TX punto luce deviato

    eWeLink App Sonoff Scene
    eWeLink App Sonoff Scene

    Scena eWeLink secondo Sonoff TX punto luce deviato

    eWeLink App Sonoff Scene
    eWeLink App Sonoff Scene

    [wpmoneyclick id=73548 /]

    Per approfondire questo esempio leggi il mio articolo su Sonoff TX.

    Esempio di scena eWeLink per interruttore crepuscolare

    In questo esempio realizziamo un interruttore crepuscolare che, mediante una coppia di scene eWeLink:

    • si accende al tramonto
    • si spegne 30 minuti dopo all’alba

    [wpmoneyclick id=73552 /]

    Widget eWeLink

    Sono anche disponibili i widget eWeLink per la sulla home page del vostro smartphone dove potrete verificare lo stato ed azionare direttamente un dispositivo mediante un semplice tap:

    Widget eWeLink
    Widget eWeLink
    Widget eWeLink

    Per aggiungere un widget eWeLink sul vostro smartphone le operazioni sono le consuete:

    Aggiungere Widget eWeLink
    Aggiungere Widget eWeLink
    Aggiungere Widget eWeLink
    Aggiungere Widget eWeLink

    eWeLink App per Android Udpate – Ultime Release

    eWeLink Update

    [table id=122 responsive=flip/]

    Nel caso vi serva una versione più vecchia di quella correntemente disponibile sul Play Store, per il download potete eventualmente fare riferimento ad Aptoide o APKCombo.

    Sonoff Control App

    Sta destando un certo interessante app Sonoff Control: non si tratta di un’applicazione ufficiale ed ha recensioni particolarmente basse. La sconsiglio, molto meglio usare l’originale.

    Leggi tutti i miei articoli sulla domotica fai da te Sonoff.

  • Valvole termostatiche WiFi tado vs Netatmo vs Honeywell

    Scopri come funzionano le termovalvole WiFi e scopri le migliori valvole termostatiche WiF smart tado vs Netatmo vs Meross vs Honeywell Evohome vs Tuya Smart Life nella mia recensione completa.

    Cosa sono e come funzionano le valvole termostatiche

    Per regolare la temperatura nella nostra abitazione con riscaldamento autonomo la soluzione più semplice è comandare, mediante un termostato ambiente, l’accensione e lo spegnimento di caldaia o pompa di calore che alimentano con il flusso d’acqua calda l’impianto di distribuzione del calore costituito da termosifoni, pavimento radiante o ventilconvettori.

    Nel caso di un impianto di riscaldamento con termosifoni ci potrebbero essere dei casi in cui tale soluzione non sia applicabile o sufficiente:

    • riscaldamento centralizzato, in cui non abbiamo la possibilità di comandare su accensione e spegnimento del generatore di calore
    • comfort non omogeneo nelle varie stanze a causa del calore fornito dal singolo termosifone
    Impianto di riscaldamento a termosifoni
    Impianto di riscaldamento a termosifoni

    Per questi motivi si utilizzando le valvole termostatiche per termosifoni, il cui scopo è proprio di controllare la temperatura dell’ambiente grazie alla regolazione del flusso di acqua calda che entra nel singolo radiatore.

    Valvola termostatica termosifone

    Poiché una valvola termostatica agisce a livello del singolo termosifone, potrete così anche controllare la temperatura a livello di singola stanza della casa, adattando il comfort all’utilizzo di quell’ambiente: anche col riscaldamento centralizzato sarà possibile creare delle zone di riscaldamento differenti nella vostra casa.

    Anche la legislazione, tenendo conto degli innegabili vantaggi, obbliga all’installazione delle valvole termostatiche in un impianto di riscaldamento centralizzato con termosifoni.

    Una valvola termostatica e’ costituita da due componenti principali:

    • testina termostatica
    • corpo valvola
    Componenti valvola termostatica

    Quando la temperatura dell’ambiente varia, la il sensore di temperatura presente all’interno della testina termostatica si espande (o contrae) spingendo automaticamente l’otturatore presente nel corpo valvola e provocando l’apertura o la chiusura della valvola termostatica stessa.

    Per regolare la temperatura ambiente ad un valore sostanzialmente costante, basterà impostare la temperatura desiderata sulla testina termostatica: le valvole termostatiche regoleranno il flusso di acqua calda aprendosi e chiudendosi per raggiungere e mantenere il calore necessario, garantendo il comfort ed evitando sprechi di calore.

    Le valvole termostatiche tradizionali hanno normalmente una parte rotonda con una numerazione progressiva, spesso da 1 a 5, che rappresenta il livello di regolazione del calore e conseguentemente della temperatura che si vuole raggiungere.

    Valvola termostatica

    Attenzione a distinguere una valvola termostatica da una valvola manuale:

    • le valvole termostatiche regolano la temperatura spingendo il pistoncino nel corpo valvola; la maggior parte possiede numeri, schermi o altri pulsanti di controllo
    • le valvole manuali hanno solo l’indicano della direzione per aumentare o ridurre la temperature e non è presente alcun pistoncino a pressione

    Valvola termostatica

    Valvola manuale

    A seconda della direzione da cui proviene la tubazione dell’acqua abbiamo queste tipologie principali di valvole termostatiche:

    Valvole termostatiche diritte

    Valvole termostatiche diritte

    Il flusso dell’acqua non e’ distribuito ad angolo o con curve: adatte per le tubature che emergono dal pavimento.

    Valvole termostatiche a squadra

    Valvole termostatiche a squadra

    Adatte per i termosifoni con valvola di mandata nel mezzo o in basso: permettono di ridurre al minimo l’ingombro.

    Per impostare la temperatura desiderata tramite le valvole termostatiche esistono diversi metodi:

    • manualmente sulla singola testina termostatica
    • mediante una centralina di controllo con collegamento wireless
    • in modo intelligente con una soluzione domotica basata su valvole termostatiche smart WiFi o Zigbee

    Approfondiamo ora le termovalvole WiFi per termosifoni.

    [aawp bestseller=”valvole termostatiche netatmo” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Come funzionano le migliori valvole termostatiche WiFi smart per termosifoni

    Una valvola termostatica WiFi smart e’ un dispositivo intelligente, alimentato a batteria, che si sostituisce alla testina termostatica di un termosifone ed è in grado di controllare da remoto la temperatura ambiente tramite la regolazione del flusso dell’acqua calda da remoto agendo sul corpo valvola originale:

    Rimuovi la testa termostatica esistente

    Rimuovi la testa termostatica esistente

    Avvita la valvola termostatiche WiFi

    Avvita la valvola termostatica WiFi

    Per poter comandare da remoto le termovalvole WiFi mediante smartphone, Alexa o Google Home è necessario assicurarne il collegamento a dei servizi in cloud mediante un hub gateway:

    • le valvole termostatiche smart WiFi comunicano in modalità wireless col gateway utilizzando un protocollo radio proprietario, Zigbee o Bluetooth
    • il gateway tramite WiFi o cavo Ethernet si collega ai servizi in cloud attraverso il router internet di casa
    • l’app su smartphone, Alexa e Google Home impostano i comandi remoti per le valvole termostatiche WiFi smart tramite i servizi in cloud
    Valvole termostatiche WiFi
    Schema di funzionamento delle termovalvole WiFi per termosifoni

    Grazie alla gestione remota mediante app dedicata ed ai servizi in cloud le funzionalità addizionali messe a disposizione dalle termovalvole WiFi sono davvero innumerevoli:

    • rilevamento automatico finestre aperte
    • regolazione intelligente in base alle condizioni meteo
    • regolazione in base alla presenza di persone tramite geolocalizzazione
    • programmazione in base alle proprie abitudini
    • dati storici sul funzionamento del riscaldamento
    Valvole termostatiche WiFi Netatmo

    [aawp bestseller=”valvole termostatiche tado” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Compatibilità ed installazione delle migliori valvole termostatiche WiFi smart per termosifoni

    Ancora prima dell’acquisto è fondamentale verificare che le valvole termostatiche smart WiFi siano compatibili con quelle esistenti. I maggiori produttori forniscono dei comodi strumenti online per la verifica di compatibilità, con l’indicazione della necessità di eventuali adattatori:

    Nei kit di base delle termovalvole WiFi sono solitamente inclusi gli adattatori per i maggiori produttori di testine termostatiche.

    L’operazione pratica più delicata, che possiamo comunque svolgere in autonomia, è quella della sostituzione materiale delle testine termostatiche esistenti con le vostre nuove valvole termostatiche smart WiFi: sembra complesso ma nella pratica è tutto molto intuitivo.

    Vediamo ora praticamente come procedere con la rimozione di una testina termostatica esistente per la sostituzione con una nuova valvola termostatica WiFi nei vari casi che potreste incontrare seguendo questa guida di tado:

    Alcuni tipi di testa termostatica possono essere semplicemente svitati dal corpo valvola. Assicurati di allentare solo il dado della testa e non quello della valvola. Non ruotare la testa, ma solo il dado che la fissa alla valvola del termosifone.

    Se la testa termostatica è bloccata da una vite, rimuovi prima quest’ultima e poi stacca la testa dal termosifone tirandola delicatamente verso l’esterno.

    Alcune teste termostatiche devono essere ruotate oltre il valore massimo per essere svitate. Assicurati di allentare solo la testa e non il corpo valvola.

    Se nessuna delle opzioni precedenti descrive il tuo caso, prova a staccarla dal termosifone tirandola delicatamente verso l’esterno. Assicurati anche di aver rimosso il supporto su cui era montata.

    Le valvole termostatiche Giacomini sono composte da due parti. Per rimuovere la testina termostatica, mantenere saldamente la parte inferiore vicino alla valvola e tirare verso l’esterno. Tirare poi la parte superiore nella direzione mostrata. Si sentirà un clic e tutta la testa del termostato si sgancerà facilmente:

    Vi consiglio anche questo video guida sull’installazione delle valvole termostatiche WiFi Netatmo per termosifoni:

    Come installare le valvole termostatiche WiFi Netatmo

    [aawp bestseller=”valvole termostatiche meross” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Migliori valvole termostatiche smart WiFi: tado vs Netatmo vs Meross vs Honeywell Evohome vs Tuya Smart Life

    Dopo la lunga introduzione generale necessaria a fugare molti dubbi di base comuni a qualsiasi soluzione, ho messo a confronto i sistemi con le migliori valvole termostatiche WiFi smart per termosifoni disponibili sul mercato:

    Nella tabellina sintetica seguente vedete le caratteristiche principali delle termovalvole WiFi selezionate:

    [aawp table=”48203″]

    I prezzi che ho riportato in tabella, per semplicità ed uniformità, si riferiscono ad una singola valvola termostatica WiFi smart aggiuntiva.

    In ogni caso per partire va sempre acquistato un hub gateway di collegamento, quasi sempre proprietario, che servirà poi a gestire tutti i dispositivi intelligenti. Sono disponibili starter kit di termovalvole WiFi che includono anche il gateway.

    Nel resto dell’articolo approfondiremo tutti i modelli delle migliori valvole termostatiche WiFi per termosifoni tado vs Netatmo vs Meross vs Tuya Smart Life.

    [aawp box=”B0747XH349,B01LXPJG23,B08LDFHXZR,B08QZ138H6,B072ZTYG9T,B07FYSF4F1″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Valvole termostatiche WiFi Netatmo

    Con le valvole termostatiche WiFi Netatmo controlli la temperatura della tua abitazione se dotata di riscaldamento a termosifoni:

    La differenza fondamentale delle valvole termostatiche WiFi Netatmo per termosifoni rispetto ad un sistema tradizionale è quello di poter gestire il riscaldamento ovunque ti trovi direttamente dal tuo smartphone:

    App per il controllo remoto

    • Gestisci il riscaldamento della tua casa direttamente dal tuo smartphone
    • Modifica la temperatura stanza per stanza direttamente dal tuo letto o ovunque ti trovi
    • Programma l’accensione del riscaldamento mentre stai tornando dalle vacanze
    Netatmo valvole termostatiche WiFi intelligenti

    Utilizzando il tuo smartphone con le valvole termostatiche WiFi Netatmo potrai regolare la temperatura stanza per stanza:

    Netatmo valvole termostatiche WiFi

    Bagno 21 °C

    Netatmo valvole termostatiche WiFi

    Soggiorno 19 °C

    Netatmo valvole termostatiche WiFi

    Camera da letto 17 °C

    Puoi programmare il riscaldamento stanza per stanza scegliendo la modalità più adatta alle tue abitudini e riscaldi soltanto quando e dove è necessario:

    Netatmo valvole termostatiche WiFi intelligenti

    Modalità Notte

    Netatmo valvole termostatiche WiFi intelligenti

    Modalità Comfort

    Netatmo valvole termostatiche WiFi intelligenti

    Modalità Economico

    Netatmo valvole termostatiche WiFi intelligenti

    Comfort + Modalità

    Le valvole termostatiche smart WiFi Netatmo ti aiutano quindi a realizzare un vero impianto di riscaldamento intelligente anche con i termosifoni dotato di queste funzionalità:

    Netatmo valvole termostatiche WiFi

    Rilevamento finestra aperta

    Se la valvola termostatica WiFi Netatmo rileva una finestra aperta spegne automaticamente il riscaldamento nella stanza per evitare sprechi.

    Netatmo valvole termostatiche WiFi

    Regolazione intelligente

    La valvola termostatica WiFi Netatmo analizza la condizione della stanza in tempo reale e regola il riscaldamento in base alla luce solare e all’uso della stanza.

    Netatmo valvole termostatiche WiFi

    Impostazione manuale

    Se necessario, la temperatura può essere temporaneamente aumentata in una determinata stanza per 3 ore.

    Potrai anche controllare il riscaldamento con termosifoni semplicemente utilizzando la tua voce:

    Netatmo Alexa

    “Alexa, aumenta la temperatura del bagno di 2 gradi”

    Netatmo Google Home

    “OK Google, imposta la temperatura del bagno su 21 gradi”

    Netatmo Apple HomeKit


    “Siri, imposta la temperatura del soggiorno a 19 gradi”

    Le valvole termostatiche WiFi Netatmo sono anche degli oggetti belli da vedere con un design ricercato con cui impostare comunque la temperatura desiderata nel caso non avessi a portata di mano il tuo smartphone:

    Valvole Netatmo
    • Regolazione manuale temperatura: ruota la valvola termostatica WiFi Netatmo per modificarla
    • Visualizzazione temperatura in tempo reale sul display
    • Durata batterie di 2 anni
    • Cilindro in plexiglass translucido dal design minimalista
    • 4 opzioni di colori

    Nel caso utilizziate dei termosifoni, un impianto dotato di termostato intelligente può essere completato con delle valvole termostatiche smart WiFi Netatmo per controllare il singolo termosifone.

    Recensione valvole termostatiche WiFi Netatmo

    E’ anche possibile comandare le valvole termostatiche WiFi Netatmo mediante il termostato WiFi BTicino Smarther2 utilizzando l’app BTicino Home+Control.

    Controllo valvole termostatiche WiFi Netatmo mediante app Home+Control

    Per approfondire ulteriormente leggi il mio articolo sulle valvole termostatiche WiFi Netatmo.

    [aawp bestseller=”valvole termostatiche netatmo” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” filterby=”title” filter=”netatmo” filter_type=”include” filter_items=”10″ items=”3″ ]

    Valvole termostatiche smart tado

    Cominciamo l’approfondimento sulle valvole termostatiche smart tado partendo dalle caratteristiche principali:

    Valvole termostatiche tado

    Programmazione intelligente

    tado ti permette di pianificare le temperature desiderate in fasce orarie diurne e notturne, in base alla tua routine.

    Valvole termostatiche tado

    Segue il sole

    tado tiene conto delle previsioni meteo. Per risparmiare energia, abbassa il riscaldamento, se il sole riscalda la tua abitazione.

    Valvole termostatiche tado

    Benessere ambientale

    Grazie alla skill Benessere Ambientale, tado ti consiglia su come fare per mantenere sana l’aria in casa. Ti fornisce anche informazioni utili circa la qualità dell’aria esterna.

    Valvole termostatiche tado

    Geolocalizzazione

    tado ti ricorda di abbassare il riscaldamento quando l’ultima persona esce di casa e di preriscaldare l’ambiente giusto in tempo per l’arrivo della prima persona.

    Valvole termostatiche tado

    Finestre aperte

    tado rileva le finestre aperte e ti ricorda di abbassare il riscaldamento per risparmiare più energia.

    Valvole termostatiche tado

    Care & Protect

    Care & Protect monitora il tuo impianto di riscaldamento, notifica comportamenti anomali e risolvere autonomamente eventuali malfunzionamenti.

    La differenza fondamentale delle valvole termostatiche smart tado rispetto ad un sistema tradizionale è quello di poter gestire il riscaldamento ovunque ti trovi direttamente dal tuo smartphone:

    App per il controllo remoto

    Gestisci il riscaldamento dovunque ti trovi con l’app tado.

    Ottieni accesso immediato alla temperatura di casa tua, all’attività di riscaldamento e al Report Risparmio Energetico.

    App tado

    Grazie alle valvole termostatiche smart tado anche controllare il riscaldamento con termosifoni semplicemente utilizzando la tua voce:

    “Alexa, imposta la temperatura del soggiorno a 22 gradi”

    “OK Google, riduci la temperatura del soggiorno di 2 gradi”


    “Siri, imposta la temperatura del bagno a 25 gradi”

    Le valvole termostatiche smart tado sono anche degli oggetti con un bel design e su cui poter intervenire manualmente per impostare la temperatura nel caso non abbiate lo smartphone a portata di mano:

    Valvole termostatiche tado
    • Visualizzazione temperatura in tempo reale sul display a matrice di LED
    • Regolazione manuale temperatura: ruota la valvola termostatica WiFi tado per modificarla
    • Durata batterie di 1 anno

    Per approfondire ulteriormente leggi il mio articolo sulle valvole termostatiche smart tado.

    [aawp bestseller=”testa termostatica tado” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” filterby=”title” filter=”tado” filter_type=”include” filter_items=”10″ items=”3″]

    Valvole termostatiche WiFi smart Meross

    Anche merosss, nota per per i suoi dispositivi per la domotica fai da te di elevata qualità ad un prezzo conveniente, ha nella gamma di prodotto le valvole termostatiche smart WiFi meross.

    Valvole termostatiche smart meross
    Valvole termostatiche WiFi smart meross

    Le caratteristiche principali delle valvole termostatiche WiFi smart meross sono le seguenti:

    Valvole termostatiche meross

    Gestione mediante smartphone

    Valvole termostatiche meross

    Temperatura stanza per stanza

    Valvole termostatiche meross

    Rilevazione finestra aperta

    Valvole termostatiche meross

    Compatibilità valvole termostatiche

    Valvole termostatiche meross

    Programmazione intelligente

    Valvole termostatiche meross

    Alexa, Google Home ed IFTTT

    Esiste anche una nuova versione, non ancora in vendita in Italia, di valvole termostatiche smart WiFi meross compatibili con Apple HomeKit.

    Per un sistema completo serve uno smart hub che comunica via radio a 433 MHz con le valvole termostatiche smart meross mentre si collega con i servizi in cloud tramite il WiFi della vostra abitazione:

    Smart Hub meross
    Smart Hub per valvole termostatiche WiFi smart meross

    Lo Smart Hub è parte dello starter kit valvole termostatiche WiFi smart meross che include:

    • una valvola termostatica WiFi meross
    • adattatori per valvole termostatiche Danfoss RA, RAV e RAVL
    • manuale d’uso
    • Smart Hub meross per termovalvole WiFi
    • cavo USB per Smart Hub meross

    Non sono incluse le 2 batteria AA necessarie per il funzionamento di una valvola termostatica WiFi meross.

    Per la configurazione e l’utilizzo su smartphone delle valvole termostatiche WiFi smart meross fate download dell’app meross, disponibile per Android ed iOS.

    Per approfondire potete anche leggere tutti i miei articoli su meross.

    Recensione termovalvole WiFi Meross

    Leggi anche il mio articolo sulle nuove valvole termostatiche WiFi Meross MTS150 compatibili HomeKit.

    [aawp bestseller=”valvole termostatiche meross” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” filterby=”title” filter=”meross” filter_items=”10″ items=”3″]

    Valvole termostatiche WiFi Tuya Smart Life

    L’ecosistema di prodotti compatibili con Tuya Smart Life è davvero ampio e frastagliato, ho comunque provato a selezionare alcune delle valvole termostatiche WiFi smart per termosifoni migliori:

    [aawp table=”52011″]

    Come potete notare in tutti i modelli di termovalvole WiFI:

    • è sempre necessario un hub gateway di collegamento
    • la connettività con le valvole usa standard come Bluetooth e Zigbee

    Per evitare di complicarsi troppo la vita, nonostante l’uso di protocolli standard, raccomando di acquistare l’hub dello stesso produttore delle valvole termostatiche WiFi Tuya Smart Life.

    Per un veloce approfondimento ho scelto le valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life:

    valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life
    Valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life

    Le caratteristiche principali delle valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life sono le seguenti:

    valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life

    Gestione mediante smartphone

    valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life

    Decalcificazione automatica

    valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life

    Protezione bambini

    valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life

    Rilevazione finestre aperte

    Compatibilità valvole termostatiche

    Compatibilità valvole termostatiche

    Alexa e Google Home

    Alexa e Google Home

    Anche nel caso di Maxcio serve un Mesh Gateway che comunica via Bluetooh con le valvole termostatiche WiFi Maxcio mentre si collega con i servizi in cloud Tuya Smart Life tramite il WiFi della vostra abitazione:

    valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life
    Hub gateway per valvole termostatiche WiFi Maxcio compatibili Tuya Smart Life

    [aawp box=”B08HW77PNX,B08QZ138H6,B08QYSM3XS” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Per la configurazione e l’utilizzo su smartphone delle valvole termostatiche WiFi Maxcio fate download dell’app Smart Life, disponibile per Android ed iOS.

    Per approfondire potete anche leggere tutti i miei articoli su Smart Life ed in particolare la mia guida a Tuya Smart Life.

    [aawp bestseller=”valvole termostatiche tuya smart life” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” filterby=”title” filter=”netatmo,meross,tado,honeywell,maxcio” filter_type=”exclude” filter_items=”10″ items=”3″]

    Honeywell valvole termostatiche WiFi

    Honeywell Evohome è un sistema completo di gestione intelligente della temperatura nella tua abitazione. Le caratteristiche principali di Honeywell Evohome sono le seguenti:

    • regolazione intelligente fino a 12 zone
    • controllo remoto termovalvole WiFi mediante smartphone con l’app Total Connect Comfort Intl, Google Home o PC tramite browser
    • risparmio energetico
    Honeywell valvole termostatiche WiFi
    Honeywell valvole termostatiche WiFi

    I componenti del sistema sono i seguenti:

    • controller e termostato WiFI smart
    • termovalvole WiFi
    • modulo relè comando caldaia o pompa di calore
    Recensione termovalvole WiFi Honeywell Evohome

    Sono disponibili due modelli di valvolve termostatiche WiFi Honeywell Evohome:

    [aawp box=”B077BCY6RR,B00MPJER4E,B00MPJQFNU” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Le funzionalità principali che avrete a disposizione con le valvole termostatiche WiFi Honeywell Evohome sono le seguenti:

    valvole termostatiche WiFi Honeywell Evohome

    Suddivisione a zone

    Honeywell Evohome consente di creare e controllare individualmente fino a 12 zone di riscaldamento in casa.

    valvole termostatiche WiFi Honeywell Evohome

    Gestione mediante smartphone

    Con l’app Total Connect Comfort Intl puoi gestire la temperatura in ogni ambiente della casa ed
    eventuali allarmi di sicurezza.

    valvole termostatiche WiFi Honeywell Evohome

    Sistema flessibile

    Una installazione Honeywell Evohome può essere facilmente evoluta nel tempo aggiungendo e modificando le zone.

    valvole termostatiche WiFi Honeywell Evohome

    Efficienza energetica AA

    Le valvole termostatiche WiFi Honweywell Evohome hanno ricevuto l’etichetta di efficienza AA.

    valvole termostatiche WiFi Honeywell Evohome

    Installazione facile

    Compatibile con valvole M30x1,5. Include kit adattatori per Danfoss RA/RAV/RAVL, e Giacomini.

    valvole termostatiche WiFi Honeywell Evohome

    Google Home ed IFTTT

    Puoi comandare il sistema Honeywell Evohome con la voce grazie a Google Home.

    Le valvole termostatiche WiFi comunicano via radio alla frequenza di 868 MHz direttamente con il controller e termostato Honeywell Evohome.

    [aawp box=”B01MTU4ID1,B0758N89X1,B09477GK4L” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Leggi tutti i miei articoli su Termostato WiFi:

  • Sonoff ZBMINI Zigbee mini smart switch guida completa con schema

    Scopri uno degli interruttori smart più popolari per la domotica Zigbee: Sonoff ZBMINI. Guida completa di schema di collegamento a Sonoff Zigbee Mini e test con i principali hub Zigbee gateway come Sonoff ZBBridge, Philps Hue Bridge, LIDL Home gateway ed anche Amazon Echo 4 generazione.

    Sonoff Zigbee: una famiglia completa di prodotti

    Partiamo con un breve confronto tra WiFi e Zigbee, gli standard più affermati per la connettività wireless nella domotica:

    • il WiFi nasce per l’accesso dati wireless ad elevata velocità ad una piccola area mediante il collegamento di tutti i nodi ad un dispositivo centrale (rete a stella) e può adattarsi a qualsiasi tipo di applicazione
    • ZigBee serve invece a trasportare piccole quantità di dati, consumare una potenza bassissima e connettere tra di loro tutti i nodi (rete mesh) ovvero i requisiti tipici della domotica

    A scopo illustrativo trovate anche i due diagrammi per un sistema di domotica fai da te realizzato mediante WiFi ed uno con ZigBee che utilizza Amazon Echo come hub o gateway:

    Domotica Sonoff WiFi
    Domotica Sonoff WiFi
    Domotica Sonoff ZigBee
    Domotica Sonoff Zigbee

    I due diagrammi evidenziano per bene le differenze:

    • i dispositivi ZigBee necessitano di un hub o gateway addizionale ma assicurano una rete wireless distinta, dedicata alla domotica, rispetto a quella WiFi già oberata da tanti dispositivi
    • i dispositivi WiFi si collegano direttamente utilizzando il router WiFi di casa che potrebbe raggiungere i propri limiti in termini di client collegati
    • lo standard Zigbee assicura un ottimo livello di compatibilità tra dispositivi di produttori differenti

    ITead ha costantemente allargato la propria gamma di prodotti arrivando ad una discreta scelta di dispositivi Zigbee in grado di coprire la maggior parte delle esigenze: interruttori smart, sensori e hub Zigbee gateway.

    Famiglia di prodotti Sonoff compatibili Zigbee
    Famiglia di prodotti Sonoff Zigbee

    In questo articolo prenderemo in considerazione l’interruttore Sonoff ZBMINI.

    Per approfondire ti consiglio di leggere i miei articoli sulla domotica Zigbee e sul Sonoff Zigbee Bridge.

    [aawp bestseller=”sonoff zigbee” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Caratteristiche Sonoff ZBMINI Zigbee

    Il Sonoff Zigbee Mini è un interruttore Zigbee che consente di controllare da remoto un qualsiasi carico elettrico potendosi integrare anche con un interruttore o deviatore esistente.

    Sonoff ZBMINI Zigbee
    Sonoff ZBMINI Zigbee

    Il Sonoff ZBMINI Zigbee è il cugino del Sonoff Mini R2 ed infatti esteriormente sono sostanzialmente indistinguibili:

    Sonoff ZBMINI Zigbee vs Sonoff Mini R2
    Sonoff ZBMINI Zigbee vs Sonoff Mini R2

    Sebbene Sonoff Zigbee Mini e Sonoff Mini R2 condividono le caratteristiche generali:

    • gestione remota smartphone
    • comandi vocali
    • timer e conto alla rovescia
    • scenari di automazione
    • condivisione del dispositivo
    • dimensioni 43 x 43 x 20 mm
    • peso 36 grammi
    • carico massimo 10 A / 2.200 W

    Sotto il guscio di plastica bianca ci sono però delle importanti differenze tra Sonoff ZBMINI Zigbee vs Sonoff Mini R2:

    Sonoff ZBMINI ZigbeeSonoff Mini R2
    ConnettivitàZigbee 3.0WiFi 2,4 GHz
    Serve hub gatewayNo
    Comandi esterniInterruttori e deviatoriInterruttori, deviatori e pulsanti
    AppDipende da hub Zigbee gatewayeWeLink
    Modalità DIYNo
    Differenze tra Sonoff ZBMINI Zigbee vs Sonoff Mini R2

    In particolare vorrei soffermarmi sulla modalità di gestione del Sonoff ZBMINI che erediterà integralmente le caratteristiche dell’ecosistema di appartenenza dello specifico hub Zigbee gateway prescelto:

    • servizi in cloud
    • app per smartphone
    • integrazione con Alexa e Google Home
    • integrazione con Home Assistant

    I modelli di hub Zigbee gateway che ITead supporta ufficialmente per Sonoff ZBMINI sono i seguenti, dove ho evidenziato l’ecosistema di gestione:

    Hub Zigbee GatewayApp
    Sonoff ZBBridgeeWeLink
    Amazon Echo 4 generazioneAlexa
    Samsung SmartThings HubSmartThings
    Philips Hue BridgePhilips Hue

    Ovviamente il supporto dello standard Zigbee 3.0 dovrebbe consentire l’utilizzo di Sonoff ZBMINI anche con altri hub: successivamente troverete anche l’esito del mio test con il gateway LIDL Home.

    Per approfondire ulteriormente puoi anche leggere la mia guida al miglior hub Zigbee gateway.

    [wpmoneyclick id=75563 /]

    Unboxing e teardown

    Osservando il Soff Zigbee Mini dall’alto:

    Sonoff Zigbee Mini
    Sonoff Zigbee Mini

    Possiamo notare:

    • LED stato Zigbee (verde)
    • LED stato interruttore (rosso)
    • Pulsante per accoppiamento / interruttore manuale (leggermente incavato)
    • Morsetti a vite per il collegamento dei conduttori esterni

    Mediante un cacciavite piatto piccolo si può facilmente aprire il guscio in plastica per osservare la qualità realizzativa del Sonoff ZBMINI Zigbee dove il grosso dello spazio è occupato dal relè di potenza:

    Sonoff Zigbee Mini teardown
    Sonoff Zigbee Mini teardown

    Capovolgendo la scheda possiamo apprezzare:

    • antenna Zigbee realizzata direttamente con le piste del circuito stampato
    • collegamento tra i due morsetti N in che sono quindi del tutto elettricamente equivalenti
    • processore CC2652P/EFR32MG21 con supporto Thread, Zigbee , Bluetooth (BLE)
    Sonoff ZBMINI Zigbee teardown
    Sonoff ZBMINI Zigbee teardown

    Focalizzandoci invece sulle dimensioni molto compatte del Sonoff ZBMINI Zigbee, lo abbiamo messo a confronto col fratello maggiore (direi più grosso) Sonoff Dual R3 e col sempreverde Shelly 2.5:

    Dimensioni Sonoff Zigbee Mini vs Sonoff Dual R3 vs Shelly 2.5
    Dimensioni Sonoff Zigbee Mini vs Sonoff Dual R3 vs Shelly 2.5

    La silhouette del Sonoff ZBMINI Zigbee gli permette di essere installato molto agevolmente all’interno di una scatola 503 esistente con dei comandi:

    Sonoff Zigbee Mini scatola 503
    Sonoff ZBMINI Zigbee scatola 503

    [wpmoneyclick id=75563 /]

    Schema di collegamento Sonoff Zigbee Mini

    Vediamo ora lo schema di collegamento del Sonoff Zigbee Mini partendo dai morsetti disponibili:

    Morsetti collegamento Sonoff ZBMINI Zigbee
    Morsetti collegamento Sonoff ZBMINI Zigbee
    • due conduttori di ingresso (Input) per l’alimentazione del neutro (N In)
    • un conduttore di ingresso (Input) per l’alimentazione della fase (L In)
    • un conduttore di uscita (Output) per la fase (L Out)
    • due conduttori di ingresso (Input) per il comando da un interruttore o deviatore esterno (S1 ed S2)

    E’ importante sottolineare due punti di attenzioni:

    • i cavi di neutro sono comuni tra ingresso ed uscita: il contatto di uscita del Sonoff Zigbee Mini non fa altro che interrompere la fase dell’ingresso come in un interruttore unipolare; detto in altre parole non è un contatto pulito ma un interruttore smart
    • il comando esterno collegato agli ingressi S1 ed S2 deve essere totalmente privo di tensione: dovrete probabilmente modificare il vostro impianto elettrico esistente per assicurarlo

    Come funzionano gli ingressi S1 ed S2

    Da questo schema interno al dispositivo si può vede come funzionino gli ingressi S1 ed S2 operino ad una tensione continua di 3,3 V e perché debbano essere assolutamente collegati a comandi totalmente privi di tensione per evitare di danneggiare il dispositivo:

    Sonoff Mini S1 S2

    I buona sostanza il device misura la tensione su SWITCH_IN:

    • a riposo, con S1 ed S2 aperti, la tensione è di 3,3 V
    • quando S1 ed S2 si chiudono, la tensione diventa circa 0,3 V

    Dato il funzionamento precedente, si comprende come la lunghezza dei cavi di collegamento ad un comando di un impianto elettrico esistente può diventare particolarmente rilevante determinato il fenomeno di Sonoff Mini che si accende da solo:

    • correnti parassite, diafonia ed interferenza possono introdurre disturbi elettrici agli ingressi S1 ed S2
    • il riconoscimento del comando esterno, a causa dei disturbi elettrici, può essere di conseguenza compromesso
    • i disturbi elettrici possono essere filtrati collegando un ulteriore condensatore in parallelo agli ingressi S1 ed S2 (analogamente a quello interno, C23 nello schema precedente)
    • la capacità del condensatore di filtro può essere indicativamente tra 1 uF e 22 uF
    • se utilizzate un condensatore elettrolitico, poiché c’è polarità, il positivo va collegato all’ingresso S2 mentre quello negativo ad S1

    Schema collegamento Sonoff Zigbee Mini stand-alone

    Lo schema di collegamento più semplice del Sonoff Zigbee Mini è relativo al controllo di un carico elettrico senza altri comandi esterni:

    Schema collegamento Sonoff Zigbee Mini stand-alone
    Schema collegamento Sonoff Zigbee Mini stand-alone

    Potrebbe essere il caso in cui sostituiamo col Sonoff Zigbee Mini un interruttore in un punto luce interrotto esistente o semplicemente ne realizziamo uno ex-novo.

    Per tutti gli schemi di collegamento proposti:

    • il device necessita sempre di alimentazione con fase e neutro che potrebbero non essere disponibili in tutte le scatole da incasso
    • lo stato effettivo del carico collegamento sarà sempre disponibile sull’app con cui gestite il Sonoff ZBMINI Zigbee

    Mi preme farvi notare come non sia presente uno schema di collegamento specifici per pulsante o relè poiché il firmware del Sonoff ZBMINI Zigbee non supporta tale tipo di comportamento.

    [wpmoneyclick id=75563 /]

    Schema collegamento Sonoff ZBMINI Zigbee con interruttore

    Passiamo al caso di schema di collegamento in cui il Sonoff ZBMINI Zigbee si inserisce in cascata ad un interruttore esistente:

    Schema collegamento Sonoff ZBMINI Zigbee con interruttore
    Schema collegamento Sonoff ZBMINI Zigbee con interruttore

    In questo modo potrete controllare il carico elettrico sia dall’interruttore che da remoto avendo sempre lo stato aggiornato anche su app.

    Schema collegamento Sonoff Zigbee Mini con deviatore

    Chiudiamo con lo schema di collegamento in cui il Sonoff ZBMINI Zigbee si inserisce in cascata ad un punto luce deviato o invertito:

    Schema collegamento Sonoff Zigbee Mini con deviatore
    Schema collegamento Sonoff Zigbee Mini con deviatore

    Anche in questo caso potrete controllare il carico elettrico sia dai comandi tradizionali che da remoto avendo sempre lo stato aggiornato anche su app.

    [wpmoneyclick id=75563 /]

    Accoppiamento e gestione Sonoff ZBMINI con hub Zigbee gateway

    Dopo aver compreso come collegare Sonoff Zigbee Mini, è possibile passare alla configurazione con l’hub Zigbee gateway prescelto e la relativa app che potrebbe anche non essere eWeLink che è invece quella da utilizzare con i dispositivi WiFi di casa ITead.

    Come anticipato, ho provato l’accoppiamento e la gestione di Sonoff ZBMINI con diversi hub Zigbee gateway di cui riporto il risultato sintetico in termini di supporto:

    Sonoff ZBMINI vs hub Zigbee gateway
    Sonoff ZBMINI vs hub Zigbee gateway
    Hub ZigbeeAppAlexaGoogle HomeIFTTT
    Sonoff ZBBridgeeWeLink
    Amazon Echo 4 generazioneAlexa
    Phlips Hue BridgePhilips Hue
    LIDL Home gatewayLIDL Home
    Livello di supporto di Sonoff ZBMINI da parte dei principali hub Zigbee gateway

    Nella foto vedete anche il gateway Zigbee Xiaomi ma il test è fallito miseramente, ci riproverò comunque.

    Per un panorama più esaustivo potete leggere la mia guida al miglior hub Zigbee gateway.

    In tutti i casi il passo preliminare è quello di mettere in modalità accoppiamento il Sonoff Zigbee Mini premendo il pulsantino, con l’aiuto di un cacciavite, fino a quando il LED verde dello stato connessione Zigbee non comincia lampeggiare:

    Impostare Sonoff ZBMINI Zigbee in modalità accoppiamento

    Ora dovrete procedere secondo la procedura specifica del vostro hub Zigbee gateway e della sua app di gestione.

    Accoppiamento e gestione con eWeLink e Sonoff ZBBridge

    Partiamo con la soluzione, direi quasi naturale, tutta in casa con Sonoff Zigbee Mini, hub gateway Sonoff ZBBridge ed eWeLink:

    Sonoff Zigbee Mini e Sonoff ZBBridge
    Sonoff Zigbee Mini e Sonoff ZBBridge

    Associare il Sonoff ZBMINI Zigbee con l’hub Sonoff ZBBridge è davvero semplice, una volta che il dispositivo è in modalità accoppiamento basta selezionare il gateway nell’app eWeLink e poi Aggiungi:

    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge

    Il Sonoff Mini Zigbee viene riconosciuto automaticamente come qualsiasi altro dispositivo eWeLink:

    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge

    E’ possibile utilizzare il Sonoff ZBMINI Zigbee nelle scene eWeLink sia come all’interno di eventi che azioni.

    Ho anche verificato la visibilità e gestione del Sonoff Mini Zigbee nei vari servizi di terze parti resa possibile da eWeLink:

    • in Alexa Sonoff ZBMINI Zibgee risulta un interruttore
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    • su Google Home Sonoff Mini Zigbee è una lampadina (ma è possibile modificarne il tipo)
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    • in IFTTT Sonoff ZBMINI Zigbee è un interruttore ad un canale utilizzabile sia nei trigger che nelle azioni
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge
    Accoppiamento e gestione Sonoff Zigbee Mini con eWeLink e Sonoff ZBBridge

    Direi che con il terzetto Sonoff Mini Zigbee, Sonoff ZBBridge ed eWeLink la copertura è completa come peraltro ci si poteva aspettare.

    Per approfondire ulteriormente leggi la mia guida a Sonoff ZBBridge e la guida a eWeLink App.

    [wpmoneyclick id=73836 /]

    Accoppiamento e gestione con Alexa e Amazon Echo 4 generazione

    Consideriamo invece ora di usare Sonoff ZBMINI con Amazon Echo 4, il modello principale di altoparlante intelligente che supporta la domotica Zigbee:

    Sonoff ZBMINI Zigbee con Amazon Echo 4
    Sonoff ZBMINI Zigbee con Amazon Echo 4

    L’associazione di un dispositivo Zigbee come Sonoff ZBMINI con Amazon Echo 4 generazione è davvero elementare; una volta che il dispositivo è in modalità accoppiamento, basta dire il comando “Scopri i miei dispositivi” e l’interruttore sarà immediatamente riconosciuto ed associato al vostro profilo Alexa come lampadina:

    Sonoff ZBMINI Zigbee con Alexa e Amazon Echo 4 generazione

    Il LED di stato Zigbee sul Sonoff ZBMINI diventerà verde fisso a conferma del successo dell’operazione di accoppiamento con Alexa tramite Amazon Echo 4 generazione.

    A questo punto potrete assegnare un nome personalizzato e cominciare ad utilizzarlo mediante comandi vocali, l’app o all’interno di routine personalizzata Alexa.

    Notate come nelle proprietà sia evidenziato come il Sonoff Zigbee Mini non sia agganciato tramite la skill eWeLink ma direttamente tramite Amazon Echo 4 generazione, a differenza di quanto erroneamente indicato in una guida non aggiornata sul sito ITead.

    Cancellando il dispositivo all’interno dell’app Alexa il LED di stato su Sonoff Zigbee Mini comincerà a lampeggiare indicando di essere pronto ad un nuovo accoppiamento.

    Ho effettuato diversi test di accensione e spegnimento tramite interruttore esterno, app Alexa e comandi vocali e non ho riscontrato anomalie.

    Veniamo però alle ulteriori limitazioni d’uso del nostro Sonoff ZBMINI Zigbee accoppiato a Amazon Echo 4 generazione:

    • essendo visto come lampadina non può essere usato come evento in routine Alexa (in particolare quando acceso dall’interruttore esterno)
    • non è gestibile su Google Home
    • non è utilizzabile su IFTTT

    Direi che questo scenario è adatto se e solo se non si intende mai uscire dal recinto della domotica Alexa.

    Per approfondire ulteriormente leggi la mia guida ad Amazon Echo e la guida alle routine Alexa.

    [aawp bestseller=”echo 4a generazione” grid=”1″ items=”1″ ribbon=”none” button=”none” filterby=”title” filter=”dot” filter_type=”exclude”]

    Accoppiamento e gestione con Philips Hue Bridge

    Philips Hue Bridge è l’hub al centro dell’omonimo sistema di illuminazione che consente la gestione, anche da remoto, delle lampadine e dei comandi con connettività Zigbee dell’azienda olandese. Il sistema è notoriamente piuttosto chiuso nonostante la piena compatibilità con lo standard Zigbee 3.0.

    Abbiamo quindi provato pure l’accoppiata Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge:

    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge
    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge

    L’app Philips Hue per smartphone è disponibile sia per Android che iOS:

    [appbox googleplay com.philips.lighting.hue2 screenshots]

    Dopo aver impostato il Sonoff ZBMINI Zigbee in modalità accoppiamento occorre andare sull’app Philips Hue, alla sezioni ImpostazioniLuci e quindi tappare sul +:

    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge
    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge
    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge

    A questo punto il Philips Hue Bridge effettua la scansione alla ricerca di lampadine Zigbee circostanti identificandone una:

    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge
    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge

    Philips Hue riconosce il Sonoff ZBMINI Zigbee come lampadina di tipo On-Off e conclude il processo di accoppiamento:

    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge

    A questo punto il Sonoff ZBMINI Zigbee può essere gestito nell’app Philips Hue come qualsiasi altra lampadina:

    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge
    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge

    Non mi sarei aspettato che funzionasse al primo colpo! Anche in questo caso ho effettuato diversi test di accensione e spegnimento del Sonoff ZBMINI Zigbee tramite interruttore esterno ed app Philips Hue senza alcun problema.

    Ho anche verificato la visibilità e gestione del Sonoff Mini Zigbee in Alexa, Google Home ed IFTTT grazie ai servizi cloud di Philips Hue:

    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge
    Alexa
    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge
    Google Home
    Sonoff Zigbee Mini con Philips Hue Bridge
    IFTTT

    Direi che anche la coppia Sonoff Mini Zigbee con Philips Hue Bridge se la cava bene: non ci avrei scommesso prima del test. E’ chiaramente uno scenario in cui la gestione di luci molto sofisticate è il bisogno principale per la domotica della vostra casa intelligente.

    Per approfondire ulteriormente leggi la mia guida a Philips Hue.

    [aawp bestseller=”philips hue” grid=”3″ items=”3″ ribbon=”none” button=”none” filterby=”title” filter=”dot” filter_type=”exclude”]

    Accoppiamento e gestione con LIDL Home gateway

    Visto che ci provavamo gusto ci siamo anche buttati nel test di Sonoff ZBMINI Zigbee con il gateway LIDL Home che avevo nel cassetto ma non ero mai riuscito a provare a fondo finora:

    Sonoff ZBMINI Zigbee con LIDL Home gateway
    Sonoff ZBMINI Zigbee con LIDL Home gateway

    L’app di riferimento in questo caso è Lidl Home, disponibile per Android ed iOS:

    [appbox googleplay com.lidlhome.smart screenshots]

    Dopo aver impostato il Sonoff ZBMINI Zigbee in modalità accoppiamento occorre andare sull’app LIDL Home, a tappare su Aggiungi dispositivo secondario:

    Sonoff ZBMINI Zigbee con LIDL Home gateway
    Sonoff ZBMINI Zigbee con LIDL Home gateway

    Il Sonoff ZBMINI Zigbee viene stranamente riconosciuto su LIDL Home come interruttore a 2 canali (il primo comunque funziona correttamente):

    Sonoff ZBMINI Zigbee con LIDL Home gateway

    Nel caso del sistema di domotica Zigbee LIDL Home è supportato solo Google Home dove ritroviamo il nostro amato Sonoff ZBMINI correttamente riconosciuto come interruttore ad 1 canale:

    Sonoff ZBMINI Zigbee con LIDL Home gateway
    Sonoff ZBMINI Zigbee con LIDL Home gateway

    Quindi per il duo Sonoff ZBMINI Zigbee + LIDL Home gateway il risultato è limitato per quanto funzionante senza problemi. Utilizzando il gateway Zigbee LIDL Home con Tuya Smart Life la situazione potrebbe decisamente migliorare ma è ancora da provare. Per approfondire ulteriormente leggi la mia guida alla domotica Zigbee LIDL.

    [wpmoneyclick id=75563 /]

    Leggi tutti i miei articoli su Sonoff e Zigbee:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione: quale scegliere?

    Vuoi controllare e migliorare la tua salute utilizzando un dispositivo da indossare e portare sempre con te? Scopri come funziona e come scegliere il miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione per monitorare lo stato di salute del tuo sistema cardiovascolare e respiratorio: Apple Watch vs Samsung Galaxy Watch 4 Classic vs Asus VivoWatch SP vs Withings ScanWatch vs Fitbit Sense vs Omron HeartGuide.

    Controllare la nostra salute con smartwatch o smartband

    La tecnologia digitale si è sviluppata moltissimo anche nel campo dei dispositivi che possono aiutarci in tanti aspetti della nostra vita quotidiana ed essere facilmente indossati sempre senza nemmeno ricordare di averli con noi.

    Un dispositivo indossabile, come smartwatch o smartband, può infatti aiutarci nel:

    • disporre di informazioni aggiornate su meteo, traffico ed appuntamenti
    • essere connessi, via bluetooth con lo smartphone od addirittura mediante una SIM integrata, per ascoltare musica, effettuare chiamate ed accedere alle ultime notizie
    • pagare in un negozio semplicemente appoggiando il nostro polso
    • monitorare l’attività fisica che svolgiamo
    • controllare il nostro livello di salute attraverso la misurazione di alcuni parametri vitali

    Sul mercato sono presenti due grandi famiglie di prodotti indossabili:

    Smartwatch e smartband con ECG, saturimetro e pressione

    Smartwatch

    Aspetto e dimensioni simili ad un orologio tradizionale con funzionalità molte ampie senza compromessi, connettività inclusa.

    Smartwatch e smartband con ECG, saturimetro e pressione

    Smartband o fitness/activity tracker

    Molto comodo con le funzioni essenziali per monitorare l’attività fisica quotidiana che svolgiamo per migliorare la salute.

    Grazie all’evoluzione tecnologica con la miniaturizzazione sempre più spinta, è oggi anche possibile monitorare il nostro stato di salute grazie a dei sensori integrati all’interno dei dispositivi indossabili:

    • misurazione del battito cardiaco per monitorare il nostro allenamento e che non pretendiamo troppo dal nostro cuore sotto sforzo
    • misurazione della saturazione di ossigeno nel sangue (SpO2) per rilevare un’eventuale insufficienza nel sistema respiratorio
    • misurazione del livello di stress tramite l’applicazione di algoritmi di intelligenza articiale
    • rilevazione del tracciato ECG (elettrocardiogramma) per analizzare automaticamente la regolarità del battito cardiaco ed indicare la presenza di aritmie, in particolare la fibrillazione atriale (Afib) che potrebbe essere causa di ictus
    • misurazione della pressione arteriosa per controllare lo stato del sistema cardiocircolatorio, in particolare l’ipertensione che potrebbe essere causa di infarto

    Potete trovare la combinazione di questi sensori nei modelli di miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione.

    Prima di approfondire quali siano i migliori prodotti disponibili sul mercato, completiamo questa introduzione approfondendo anche il funzionamento dei sensori per la rilevazione del nostro stato di salute.

    [aawp box=”B0999D75G6,B09HH9R27J,B08FGZK5MT,B08D6LZKV8″ grid=”4″ ribbon=”none” button=”none”]

    Come funziona la misurazione della saturazione dell’ossigeno nel sangue e del battito cardiaco tramite smartwatch con saturimetro

    La saturazione di ossigeno (SpO2) nel sangue è un parametro che indica la quantità relativa di ossigeno presente nel sangue e viene considerata:

    • normale quando il valore e’ superiore al 95%
    • patologica (ipossia) se pari o inferiore al 90%:
      • lieve: tra 91-94%
      • moderata: tra 86-90%
      • grave: pari o inferiore all’85%

    La saturazione di ossigeno si misura con uno strumento chiamato saturimetro, ossimetro o pulsossimetro, dalla forma simile a quella di una molletta.

    Saturimetro o ossimetro o pulsossimetro
    Saturimetro o ossimetro o pulsossimetro

    Questo strumento sfrutta una caratteristica dell’emoglobina, la proteina utilizzata dai globuli rossi per trasportare l’ossigeno nel nostro corpo: l’assorbimento della luce a diverse lunghezze d’onda varia a con la quantità di ossigeno presente:

    • l’emoglobina ricca di ossigeno assorbe soprattutto la luce infrarossa
    • l’emoglobina povera di ossigeno assorbe invece la luce rossa

    Un saturimetro funziona proprio utilizzando due raggi luminosi che attraversano, o vengono riflessi, i tessuti del nostro corpo ricchi di vasi sanguigni.

    In un saturimetro sono dunque presenti:

    • un LED che emette luce nell’infrarosso
    • un LED emittente luce rossa
    • un fototransistor che riceve i due raggi luminosi
    Saturimetro
    Saturimetro da dito

    Misurando il livello di assorbimento della luce alle due lunghezze d’onda, colore rosso ed infrarosso, è possibile stimare in modo piuttosto accurato il livello di saturazione dell’ossigeno.

    Con il medesimo principio viene misurato il battito cardiaco: il sensore misura in modo continuo l’assorbimento di luce evidenziando così i picchi nella variazioni di volume di globuli rossi corrispondenti ai battiti cardiaci; questa tecnica è denominata fotopletismografia (PPG).

    Utilizzo della fotopletismografia (PPG) negli smartwatch per rilevare il battito cardiaco
    Utilizzo della fotopletismografia (PPG) negli smartwatch per rilevare il battito cardiaco

    Oltre alla “semplice” misurazione del battito cardiaco, la fotopletismografia (PPG) permette anche la rilevazione di aritmie nel battito cardiaco come la fibrillazione atriale: l’accuratezza limitata è comunque limitata rispetto ai risultati raggiungibili mediante la rilevazione del tracciato ECG. Potete anche trovare app su smartphone che permettono di rilevare il battito cardiaco appoggiando il dito sulla telecamera.

    Da notare come tradizionalmente negli smartwatch e smartband con la misurazione del battito cardiaco si sia utilizzata un luce verde che è però molto sensibile a differenze nel colore della pelle o presenza di tatuaggi.

    Questo tipo di sensore è stato ovviamente integrato negli smartwatch e smartband con saturimetro che essendo sempre indossati hanno l’enorme vantaggio di permettere la misura di ossigenazione nel sangue e battito cardiaco quando, come e dove vogliamo.

    In questo caso, per evidenti ragioni di spazio, l’assorbimento luminoso da parte dei vasi sanguigni viene misurato per riflessione.

    Smartwatch e smartband con saturimetro migliore

    Nella pratica la parte inferiore di uno smartwatch con saturimetro e misurazione battito cardiaco sarà simile alla seguente:

    Smartwatch e smartband con saturimetro
    Sensori di uno smartwatch con saturimetro

    In questo smartwatch sono presenti LED rossi per il saturimetro e verdi per il battito cardiaco.

    Sul mercato c’è grande disponibilità e scelta di modelli di smartwatch e smartband con saturimetro e misurazione battito cardiaco.

    [aawp box=”B0999D75G6,B09HH9R27J,B08FGZK5MT,B08D6LZKV8″ grid=”4″ ribbon=”none” button=”none”]

    Rilevazione tracciato ECG

    L’elettrocardiogramma (o ECG) è invece una misurazione dell’attività elettrica del nostro cuore che consente di valutare lo stato di salute cardiaco.

    L’elettrocardiogramma non è un esame invasivo o doloroso: si esegue applicando per pochi minuti degli elettrodi adesivi sulla pelle del torace e degli arti.

    Attraverso l’analisi del tracciato ECG, un medico specializzato è in grado di fare della diagnosi sullo stato di salute del nostro cuore.

    Rilevazione dell'elettrocardiogramma ECG
    Rilevazione dell’elettrocardiogramma ECG

    Attraverso l’analisi del tracciato ECG, un medico specializzato è in grado di fare della diagnosi sullo stato di salute del nostro cuore, come ad esempio:

    • controllo del battito cardiaco
    • valutazione del ritmo cardiaco in caso di presenza di aritmie o palpitazioni
    • monitoraggio di aritmie cardiache note
    • screening della cardiomiopatia ipertrofica per chi deve praticare sport agonistico (il famoso elettrocardiogramma sotto sforzo)
    • monitoraggio degli effetti di un farmaco sul cuore
    • diagnosi di ingrandimenti del cuore
    • rilevazione di squilibri elettrolitici (concentrazione sodio e potassio nel sangue)
    Esempio di tracciato ECG
    Esempio di tracciato ECG

    Ma è possibile miniaturizzare così tanto la rilevazione ed analisi automatica dell’elettrocardiogramma da farla stare dentro uno smartwatch con ECG?

    La risposta è assolutamente affermativa grazie a due aspetti del funzionamento di uno smartwatch con ECG:

    • misurazione del segnale elettrico cardiaco tramite una coppia di elettrodi
    • utilizzo dell’intelligenza artificiale per analizzare quasi in tempo reale il tracciato ECG e rilevare aritmie cardiache come la fibrillazione atriale (Afib)

    Nella pratica gli elettrodi di uno swartwatch con ECG si trovano rispettivamente:

    • sul retro del dispositivo direttamente a contatto con la pelle del braccio su cui lo indossiamo
    • sulla corona esterna

    La rilevazione dell’elettrocardiogramma viene fatta toccando con un dito dell’altra mano la corona dello smartwatch con ECG.

    Smartwatch con ECG
    Smartwatch con ECG

    Vorrei evidenziare la grande differenza nei dati del battito cardiaco rilevati mediante la fotopletismografia (PPG con luce LED riflessa) e quelli dell’elettrocardiogramma possibili con uno smartwatch con ECG:

    La rilevazione di aritmie cardiache è decisamente più accurata in uno smartwatch con ECG.

    Sul mercato esistono diversi modelli di smartwatch con rilevazione dell’ECG ma occorre diffidare da quelli a basso costo in cui si parla di ECG ma che utilizzano la “semplice” fotopletismografia (PPG, luce LED) per rilevare il battito cardiaco.

    Leggi anche il mio articolo sull’elettrocardiografo ECG portatile Wellue DuoEK S.

    [aawp box=”B0999D75G6,B09HH9R27J,B08FGZK5MT,B08D6LZKV8″ grid=”4″ ribbon=”none” button=”none”]

    Misurazione pressione arteriosa

    La pressione arteriosa è infine una misura della pressione esercitata dallo scorrimento del sangue contro le pareti delle arterie.

    La pressione arteriosa cambia costantemente nel corso del ciclo cardiaco: quella più elevata è detta pressione sistolica, mentre quella più bassa è detta pressione diastolica. Entrambi i valori di pressione, sistolica e diastolica, sono necessari per valutare lo stato di salute del nostro sistema cardiocircolatorio.

    La misurazione della pressione viene effettuata tradizionalmente mediante una cuffia applicato sul braccio o sul polso che gonfiandosi gradualmente impedisce la circolazione sanguigna: rilevando il battito cardiaco nella varie condizioni è possibile misurare la pressione arteriosa minima e massima.

    Anche nel caso di dispositivi connessi tramite smartphone si tratta di oggetti comunque fisicamente ingombranti per la cuffia che deve circondare l’arto ed interrompere il flusso sanguigno per misurare la pressione arteriosa.

    Quindi esistono smartwatch con misurazione effettiva della pressione arteriosa? La risposta è di nuovo affermativa ma con molti punti di attenzione.

    Solo Omron è riuscita a miniaturizzare un misuratore di pressione da polso, inclusa la cuffia, nel suo smartwatch Omron HeartGuide.

    Omron HearthGuide
    Omron HeartGuide

    L’Omron HeartGuide è l’unico smartwatch con misurazione della pressione arteriosa ad aver ricevuto la certificazione FDA negli Stati Uniti.

    Si trovano da poco tempo sul mercato anche degli smartwatch con ECG, saturimetro e pressione, come Samsung Galaxy Watch 4 Classic e Asus VivoWatch SP, che hanno implementato per la prima volta la determinazione della pressione arteriosa in modo indiretto tramite la misura del cosiddetto Pulse Transit Time (PTT).

    Questa metodologia utilizza i sensori presenti in un smartwatch con ECG e saturimetro:

    • rilevazione del tracciato ECG mediante due elettrodi
    • rilevazione del battito cardiaco con sensore ottico PPG (fotopletismografia)

    Combinando i due dati , lo smartwatch calcola il tempo impiegato (PTT) da un impulso per transitare dal cuore al polso:

    • se la pressione arteriosa è più alta, il tempo PTT è minore
    • con pressione più bassa, il tempo PTT è maggiore
    Asus VivoWatch SP
    Asus VivoWatch SP

    Per ottenere dei valori attendibili in valore assoluto è però necessaria una calibrazione periodica, mediante un misuratore di pressione esterno, sulle caratteristiche del singolo individuo.

    L’accuratezza di questi nuovi smartwatch con misuratore di pressione mediante Pulse Transit Time (PTT) è da verificare sul campo, ma sono sicuro che nel giro di poco, anche mediante l’uso di tecniche di intelligenza artificiale sui dati dei sensori, si potrà arrivare a soluzioni molto efficaci.

    Al momento nessun smartwatch con ECG, saturimetro e pressione che utilizza Pulse Transit Time (PTT) ha ricevuto la certificazione FDA e può essere utilizzato negli Stati Uniti.

    Per approfondire l’ambito della misurazione della pressione arteriosa in modo smart, puoi leggere anche i miei articoli sul misuratore di pressione Omron X7 Smart e misuratore di pressione con ECG Viatom Wellue Armfit Plus.

    [aawp box=”B0999D75G6,B09HH9R27J,B08FGZK5MT,B08D6LZKV8″ grid=”4″ ribbon=”none” button=”none”]

    Come scegliere il miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione: Apple Watch vs Samsung Galaxy Watch 4 Classic vs Asus VivoWatch SP vs Withings ScanWatch vs Fitbit Sense vs Omron HeartGuide

    Dopo questa lunga introduzione, proviamo ad ordinare un po’ le idee su cosa possiamo realmente trovare sul mercato per scegliere il miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione e soprattutto dove porre l’attenzione per non ritrovarci con un oggetto che non sia in linea con le nostre necessità.

    Il punto di partenza sono ovviamente le caratteristiche tecniche e funzionali di un dispositivo indossabile:

    Tecniche

    • tipo display, dimensioni e peso
    • durata batteria
    • ambiente preferito Android o iOS
    • compatibilità con GoogleFit, AppleHealth e Strava

    Vita digitale

    • connettività in rete (Bluetooth o SIM 4G)
    • chiamate in vivavoce
    • ascolto musica
    • pagamento NFC contactless

    Attività fisica e sportiva

    • monitoraggio attività fisica
    • tracking posizione GPS
    • misurazione altitudine barometrica

    Salute

    • monitoraggio qualità del sonno
    • saturimetro, rilevazione ECG e misurazione pressione
    • ecosistema di dispositivi compatibili

    Tra le quali determinare quali siano più importanti per il nostro utilizzo quotidiano in base al nostro stile di vita.

    Raccomando di partire prendendo in considerazione i prodotti di aziende leader di mercato caratterizzate da grande innovazione e qualità; ho provato a suddividerle in base al settore del marchio:

    Alta tecnologia in genere

    • Apple
    • Honor / Huawei
    • Samsung
    • Xiaomi

    Salute

    • Amazfit
    • Mobvoi
    • Omron
    • Withings

    Benessere e Sport

    • Fitbit
    • Garmin
    • Polar
    • Suunto

    Si trovano anche moltissimi prodotti di altri marchi minori cinesi: oltre a farsi attrarre dal prezzo molto limitato è altrettanto importante verificare le caratteristiche tecniche effettive onde non avere sorprese: accade molto spesso che nella descrizione dello smartwatch vengano riportati termini che non hanno riscontro alcuno nella realtà per la rilevazione ECG e la misurazione della pressione in modo affidabile.

    Nel resto dell’articolo ho pertanto deciso di prendere in considerazione esclusivamente prodotti di marche note con le combinazioni di caratteristiche più diffuse che potrebbero essere un sottoinsieme di smawrtwatch con ECG, saturimetro e pressione.

    Miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione: Samsung Galaxy Watch 4 Classic vs Asus VivoWatch SP

    La gara al miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione è ristretta a due soli concorrenti in casa Samsung e Asus:

    [aawp box=”B0999D75G6,B09B158SCQ,B08FGZK5MT” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none”]

    Miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione: Samsung Galaxy Watch4 Classic

    Il Samsung Galaxy Watch4 Classic è dotato del cosiddetto BioActive Sensor che racchiude i seguenti sensori per il nostro stato di salute:

    • sensore ottico PPG per il battito cardiaco
    • sensore elettrico per il tracciato ECG
    • sensore di impedenza bioelettrica per l’analisi della composizione corporea
    Samsung BioActive Sensor
    Samsung BioActive Sensor

    Grazie al BioActive Sensor del Samsung Galaxy Watch4 Classic potremo:

    • monitorare la pressione sanguigna
    • rilevare un ritmo cardiaco irregolare ed una eventuale  fibrillazione atriale irregolare
    • misurare i livelli di ossigeno nel sangue (SpO2)
    • calcolare la composizione corporea
    https://youtu.be/dchDd8aiNYg

    Attenzione: il modello Active non è dotato del BioActive Sensor.

    Recensione Samsung Galaxy Watch4 Classic smartwatch con ECG, saturimetro e pressione

    Il Samsung Galaxy Watch4 Classic può essere certamente considerato oggi come il miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione.

    vi rimando anche alla lettura e visione di queste recensioni più complete:

    Recensione Samsung Galaxy Watch4 Classic smartwatch con ECG, saturimetro e pressione

    [aawp bestseller=”Samsung Galaxy Watch4 classic” ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”classic”]

    [aawp bestseller=”Samsung Galaxy Watch4 classic lte” ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”lte”]

    Miglior smartwatch con ECG, saturimetro e pressione: Asus VivoWatch SP

    L’unico altro smartwatch con ECG, saturimetro e pressione è il meno noto Asus VivoWatch SP.

    E’ dotato di sensore elettrico per ECG ed ottico PPG per il battito cardiaco.

    Recensione Asus VivoWatch SP smartwatch con ECG, saturimetro e pressione

    [aawp bestseller=”Asus VivoWatch SP” ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”sp”]

    Miglior smartwatch con ECG e saturimetro: Apple Watch vs Withings ScanWatch vs Fitbit Sense

    Rimaniamo sempre nel top di categoria col miglior smartwatch con ECG e saturimetro che include il riferimento di mercato Apple Watch Series 7.

    Si tratta di modelli di smartwatch che hanno tutti i sensori necessari, ovvero ECG e PPG, ma che non hanno la funzione di rilevazione della pressione cardiaca implementata. I migliori modelli sono i seguenti:

    [aawp box=”B09HH9R27J,B09HH9SXSM,B08DFCWVZ4,B08D6LZKV8,B09GBF9KBX” template=”list”]

    Smartwatch con ECG e saturimetro Apple Watch Series 7

    Apple Watch Series 7 è sicuramente il riferimento per tutti come smartwatch per gestire la nostra salute.

    Per quanto sia uno smartwatch dotato dei migliori sensori possibili, in particolare ECG e PPG, per la nostra salute:

    Sensori Apple Watch Series 7
    Sensori Apple Watch Series 7

    Apple ha probabilmente deciso di non lanciare la funzione di misurazione della pressione arteriosa nel Watch 7 probabilmente per l’impossibilità di ricevere in tempo l’autorizzazione dell’FDA, fondamentale per prodotti in ambito medico negli Stati Uniti.

    Chissà che non arrivi un upgrade software o dovremo aspettare la prossima versione per avere un Apple Watch smartwatch con ECG, saturimetro e pressione? Conoscendo bene la logica commerciale della casa di Cupertino sono ragionevolmente certo che accadrà la seconda opzione.

    Recensione smartwatch con ECG e saturimetro Apple Watch Series 7

    [aawp bestseller=”Apple Watch Series 7″ ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”7″]

    Smartwatch con ECG e saturimetro Fitbit Sense

    Anche Fitbit Sense è un altro eccellente smartwatch con ECG e saturimetro che avrebbe già tutti i sensori per rilevare anche la pressione arteriosa in modo indiretto.

    E’ comunque in corso uno studio di Fitbit Lab con un set di utenti selezionati negli USA per valutare sul campo l’uso della tecnica Pulse Arrival Time (PAT) già descritta in precedenza.

    Non mi stupirei che nei prossimi mesi la funzionalità possa essere annunciata e lanciata mediante un aggiornamento software del Fitbit Sense per renderlo finalmente uno smartwatch con ECG, saturimetro e pressione perfetto per tenere sotto controllo la nostra salute.

    Recensione smartwatch con ECG e saturimetro Fitbit Sense

    [aawp bestseller=”Fitbit Sense” ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”sense”]

    Smartwatch con ECG e saturimetro Withings ScanWatch vs Withings ScanWatch Horizon

    Withins è l’azienda che ha sostanzialmente creato il mercato dei dispositivi indossabili per la nostra salute e continua ad essere specializzata su questo fronte più che nel fornire un’esperienza digitale avanzata.

    Tutti i suoi dispositivi sono infatti certificati anche dalla FDA per poter essere utilizzati nel mercato statunitense.

    La linea Withings Scanwatch di smartwatch con ECG e saturimetro è il suo top di gamma attuale: anche in questo caso ci sarebbe già tutto il necessario ma la funziona di misurazione della pressione non è stata implementata probabilmente perché non ancora sufficientemente accurata per superare la certificazione FDA.

    https://www.youtube.com/watch?v=QONHIO-ylHU
    Recensione smartwatch con ECG e saturimetro Withings ScanWatch

    [aawp bestseller=”Withings ScanWatch” ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”ScanWatch”]

    Miglior smartwatch con misuratore di pressione Omron HeartGuide

    Lo smartwatch Omron HeartGuide è l’unico sul mercato che ha cercato di miniaturizzare la cuffia di un misuratore di pressione tradizionale: il risultato è di essere l’unico ad avere anche l’approvazione della FDA statunitense.

    Recensione smartwatch con misuratore di pressione sanguigna Omron HeartGuide di Andrea Galeazzi

    Miglior smartwatch con saturimetro

    Passiamo ora alla fascia più bassa alla ricerca del miglior smartwatch con saturimetro ma senza rilevazione ECG e misurazione di pressione.

    Per confrontare oggetti con fasce di prezzo confrontabili è importante distinguerli in base alla tipologia di connettività disponibile nello smartwatch: smartphone tramite Bluetooth oppure SIM 4G LTE integrata.

    Il secondo aspetto che può differenziarli è la presenza della localizzazione GPS.

    Miglior smartwatch con saturimetro Bluetooth

    I migliori modelli di smartwatch con saturimetro senza ECG e misurazione pressione che sfruttano uno smartphone via Bluetooth per la connettività sono i seguenti:

    [aawp box=”B09FXMT3ZF,B09FXRZNZL,B09FXSF448,B0892DMM55,B09JW9BKNC,B08DFPV5Y2,B09575N1M5,B09GFH82JW” template=”list”]

    Miglior smartwatch con saturimetro 4G LTE

    I migliori modelli in grado di funzionare in modo completo anche senza smartphone sono i seguenti:

    Per quanto siano tutti smartwatch dotati di sensore ottico per la rilevazione di battito cardiaco e saturazione ossigeno nel sangue, non effettuano la rilevazione del tracciato ECG.

    [aawp box=”B095KS4G2J,B095KQ8QYG,B08GQSQXCL” template=”list”]

    Smartwatch con saturimetro Amazfit GTS 3 vs Amazfit GTR 3 vs Amazfit GTR 3 Pro

    https://www.youtube.com/watch?v=VcbPy_PVDkE
    Recensione smartwatch con saturimetro Amazfit GTS 3
    Recensione smartwatch con saturimetro Amazfit GTR 3 vs Amazfit GTR 3 Pro

    [aawp bestseller=”smartwatch amazfit 3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”3″]

    Smartwatch con saturimetro Honor MagicWatch 2

    Recensione smartwatch con saturimetro Honor MagicWatch 2

    [aawp bestseller=”Honor MagicWatch 2″ ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”2″]

    Smartwatch con saturimetro Huawei Watch GT 3

    Recensione smartwatch con saturimetro Huawei Watch GT 3

    [aawp bestseller=”Huawei Watch GT 3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”3″]

    Smartwatch con saturimetro Fitbit Versa 3

    Recensione smartwatch con saturimetro Fitbit Versa 3

    [aawp bestseller=”Fitbit Versa 3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”3″]

    Smartwatch con saturimetro TicWatch E3

    Recensione smartwatch con saturimetro TicWatch E3

    [aawp bestseller=”TicWatch E3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”e3″]

    Smartwatch con saturimetro TicWatch Pro 3 Ultra GPS

    Recensione smartwatch con saturimetro TicWatch Pro 3 Ultra GPS

    [aawp bestseller=”TicWatch Pro 3 Ultra GPS” ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”1″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”ultra”]

    Smartwatch con saturimetro Huawei Watch 3 e Huawei Watch 3 Pro

    https://www.youtube.com/watch?v=u4VO2fm7zYs

    [aawp bestseller=”Huawei Watch 3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”watch 3″]

    Leggi tutti i miei articoli su Salute:

  • Allpowers S700 recensione e test generatore solare portatile

    Vuoi usare i tuoi dispositivi elettrici mentre sei in tenda o campeggio ma anche avere una piccola soluzione di backup in caso di blackout che si possa trasportare con una sola mano? Scopri il generatore solare portatile Allpowers S700 con pannello fotovoltaico pieghevole Allpowers SP012 nella mia recensione e test completo.

    Come funziona un generatore solare portatile

    Un generatore solare portatile è un dispositivo che consente di avere energia elettrica disponibile in qualsiasi luogo, non necessariamente connesso alla rete elettrica, prodotta senza inquinare grazie all’accumulo di energia solare.

    Un accumulatore fotovoltaico portatile può essere davvero comodo nei casi in cui ci serve un fonte di alimentazione elettrica alternativa:

    Outdoor

    • siamo in tenda in una zona dispersa o in campeggio col camper e vogliamo alimentare qualche dispositivo
    • dobbiamo far ripartire il motore o recarci alla colonnina di ricarica con la batteria dell’auto, anche elettrica, esaurita

    Indoor

    • si verifica un black-out elettrico ed abbiamo bisogno di poter gestire l’emergenza a casa
    • dobbiamo utilizzare degli elettrodomestici o degli attrezzi da lavoro in una costruzione non collegata alla rete elettrica
    Generatore solare portatile Allpowers

    La maggior parte di noi quando pensa ad un generatore portatile immagina una macchina pesante e rumorosa che funziona solo a benzina o gasolio.

    Ma anche in questo ambito è per fortuna in corso la transizione dalle fonti di energia fossili verso le energia alternative grazie all’uso di un accumulatore fotovoltaico portatile.

    Un generatore solare portatile non è altro che un dispositivo compatto e facilmente trasportabile i cui componenti principali sono i seguenti:

    • pannelli solari fotovoltaici
    • regolatore di carica
    • batterie di accumulo
    • inverter corrente CC – AC
    Componenti generatore solare portatile
    Componenti generatore solare portatile

    Poiché sono leggeri e silenziosi, i generatori solari portatili sono perfetti per fornire l’alimentazione elettrica nel corso di un viaggio su strada o quando siamo in tenda.

    Con un generatore solare portatile non solo non dovrai più preoccuparti che il tuo smartphone o PC portatile si scarichino ma potrai anche alimentare un mini frigorifero ed altri piccoli elettrodomestici.

    Per approfondire puoi leggere anche la mia guida sul miglior generatore solare portatile.

    [aawp bestseller=”generatore solare portatile allpowers” grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”allpowers”]

    Generatori solari portatili Allpowers

    Allpowers è un marchio cinese di ottima qualità ed altamente presente in rete.

    La gamma di prodotti Allpowers è davvero ampia ed in grado di coprire sia l’utilizzo indoor che outdoor: la potenza di uscita spazia dai 200 fino ai 4.000 W mentre la capacità delle batterie parte dai 500 ed arriva fino ai 3.600 Wh.

    Accumulatori di energia elettrica Allpowers
    Accumulatori di energia elettrica Allpowers

    In questa tabella ho provato a riepilogare i principali modelli di generatore solare portatile Allpowers per l’uso outdoor e le loro caratteristiche chiave:

    [aawp table=”73024″]

    Ci sono comunque altri modelli nella gamma di potenza e capacità batteria superiori.

    Tutti i modelli sono gestibili da smartphone tramite collegamento Bluetooth mediante App:

    [appbox googleplay com.allpowers.aipower]

    [aawp bestseller=”allpowers powerstation” grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”allpowers”]

    Accumulatore fotovoltaico portatile Allpowers S700

    Il generatore solare portatile Allpowers S700 è un modello dotato di inverter con potenza di 700 Watt (1.400 di picco) e batteria da 606 Wh, assolutamente sufficiente per alimentare gli apparecchi essenziali in viaggio ma anche in caso di blackout a casa.

    Accumulatore fotovoltaico portatile Allpowers S700
    Accumulatore fotovoltaico portatile Allpowers S700

    L’Allpowers S700 ha 9 porte di uscita che permettono di soddisfare qualsiasi esigenza di alimentazione o ricarica contemporanea.

    Il generatore solare portatile Allpowers S700 ha un design compatto (misura solo 26x14x18 cm), un peso limitato (solo 5,3 kg) ed è quindi molto facile da spostare anche grazie alla pratica maniglia integrata.

    La ricarica del Allpowers S700 può essere ovviamente effettuata mediante un pannello solare fotovoltaico pieghevole, ma raccomando di farlo prima di partire mediante presa elettrica o in viaggio tramite la presa accendisigari del nostro autoveicolo.

    Ma vediamo tutte le caratteristiche eccellenti dell’accumulatore fotovoltaico portatile Allpowers S700 in tutto il dettaglio possibile mediante un test pratica sul campo, reso possibile grazie alla collaborazione con Allpowers stessa che ringrazio.

    Grazie alla collaborazione col produttore, è possibile aquistare dal sito ufficiale Allpowers con uno sconto del 25% riservato a chi utilizza il codice EM25 mediante i link diretti seguenti:

    [aawp bestseller=”allpowers s700″ grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    Unboxing generatore solare portatile Allpowers S700 con pannelli fotovoltaici Allpowers SP012

    La confezione del dispositivo è compatta e assolutamente non pesante con una buona cura nel packaging.

    Unboxing generatore solare portatile Allpowers S700
    Unboxing generatore solare portatile Allpowers S700

    Effettuato l’unboxing, possiamo vedere i componenti presenti nella confezione dell’Allpowers S700:

    • generatore solare portatile Allpowers S700
    • alimentatore per ricarica tramite presa di rete elettrica
    • cavo per ricarica tramite presa accendisigari
    • cavo collegamento pannelli solari fotovoltaici
    • manuale d’uso in lingua inglese
    Unboxing generatore solare portatile Allpowers S700
    Unboxing generatore solare portatile Allpowers S700

    Come anticipato ho potuto provare anche il pannello solare pieghevole Allpowers SP012 da 100 W per verificare nella pratica tutte le modalità di ricarica dell’Allpowers S700.

    Unboxing generatore solare portatile Allpowers S700 con pannelli fotovoltaici Allpowers SP012

    Nel primo contatto, peso (5,3 kg) ed ingombri (26x14x18 cm) del generatore solare portatile Allpowers S700 garantiscono una maneggevolezza estrema che vale anche per il pannello fotovoltaico Allpowers SP012 (ulteriori 2,2 kg).

    Il pannello solare pieghevole Allpowers SP012 quando chiuso ha un ingombro davvero minimo (32x19x8 cm) e nella sua confezione sono inclusi:

    Pannello solare pieghevole Allpowers SP012
    Pannello solare pieghevole Allpowers SP012
    • cavo collegamento uscita DC
    • un set di adattatori per i principali connettori DC
    • adattatore USB a micro-USB
    • cavi DC con pinze per collegamento a batteria auto
    • quattro moschettoni per fissare i pannelli ovunque

    Aprendo completamente il pannello fotovoltaico Allpowers Sp012 la superficie disponibile per catturare i raggi solari diventa subito notevole (94×94 cm):

    Unboxing generatore solare portatile Allpowers S700 con pannelli fotovoltaici Allpowers SP012
    Unboxing generatore solare portatile Allpowers S700 con pannelli fotovoltaici Allpowers SP012

    A pannello fotovoltaico Allpowers Sp012 aperto potete anche notare:

    • sacca interna per tenere i cavi in modo ordinato
    • asole su tutti i lati che rendono facile appendere il pannello dove potrebbe essere più comodo in tenda, campeggio o semplicemente fuori da auto o camper
    • la saponetta con le varie uscite DC (che include quindi un piccolo regolatore di ricarica)
    Uscite DC e USB pannello solare portatile Allpowers Sp012
    Uscite DC e USB pannello solare portatile Allpowers Sp012

    Il pannello solare portatile Allpowers Sp012 è quindi anche un’ottima soluzione stand-alone per ricaricare direttamente piccoli dispositivi come gli smartphone. Per approfondire leggi anche il mio articolo su Caricabatterie solare: carica cellulare solare ma non solo.

    Poiché non vi è un’uscita diretta del pannello, la funzione di MPPT del generatore portatile Allpowers S700 non verrà utilizzato nella mia prova.

    [aawp bestseller=”pannello solare allpowers” grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”allpowers”]

    Pannello frontale e connettori generatore solare portatile Allpowers S700

    Possiamo osservare ora con attenzione l’Allpowers S700 per vedere ingressi, uscite ed informazioni disponibili presenti sul corpo dell’apparecchio. Partiamo dal pannello frontale:

    generatore solare portatile Allpowers S700

    Come vedete, partendo dall’alto, sono presenti:

    • 2 prese Schuko da 1.000 W con onda sinusoidale pura
    • 2 lampade molto comode al buio e comunque in caso di emergenza
    • pulsante di accensione / spegnimento del dispositivo
    • pulsante di accensione / spegnimento uscite DC
    • pulsante di accensione / spegnimento uscite AC
    • display con informazioni di stato

    Possiamo quindi passare ai due lati:

    • ingresso ricarica DC
    • ingresso pannello fotovoltaico
    • uscita DC formato presa accendisigari auto
    • griglie di ventilazione
    • 3 uscite formato USB-A
    • 1 uscita formato USB-C
    • 2 uscite DC
    • griglie di ventilazione

    Le modalità di carica previste nell’Allpowers S700 sono le seguenti:

    • rete elettrica tramite l’alimentatore esterno fornito in dotazione (ingresso ricarica DC); ricarica in 5 o 6 ore
    • tramite accendisigari veicolo (collegando comunque l’ingresso ricarica DC); ricarica in 5 o 6 ore
    • pannelli solari fotovoltaici (massimo 100 W); ricarica in 5 o 6 ore
    • tramite un caricabatteria Power Delivery collegato alla presa USB-C (che quindi è bidirezionale); ricarica in 10 ore

    Ovviamente l’Allpowers S700 è dotato della funzione MPPT per lavorare sempre al punto di massima potenza dei pannelli solari fotovoltaici.

    La potenza complessiva di uscita massima è di 700 Watt, controllata dal sistema di protezione che agisce anche contro sovra-tensioni e corto circuiti. E’ supportato un picco momentaneo di 1.400 W.

    Il display mostra lo stato corrente della batteria (che scorre durante la ricarica), potenza di ingresso, potenza di uscita e diverse icone di stato:

    Display Allpowers S700
    Display Allpowers S700

    Grazie alla collaborazione col produttore, è possibile aquistare dal sito ufficiale Allpowers con uno sconto del 25% riservato a chi utilizza il codice EM25 mediante i link diretti seguenti:

    [aawp bestseller=”allpowers s700″ grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    Gestione tramite smarpthone generatore solare portatile Allpowers S700

    Come anticipato, un’ottima caratteristica dei generatori solari portatli Allpowers è quella di poterli comodamente gestire anche mediante lo smartphone tramite collegamento Bluetooh.

    Per poterlo fare il primo passaggio è installare l’App ALLPOWERS sul proprio smartphone Anroid o iOS e poi tappare per aggiungere un nuovo dispositivo via Bluetooth:

    A questo punto premete prima brevemente e poi a lungo il pulsante di accensione sull’Allpowers S700 in modo da attivarne il Bluetooth con la corrispondente icona sul display:

    A questo punto comincia la ricerca, avviene l’associazione e la vostra batteria solare portatile Allpowers S700 è finalmente gestibile direttamente anche da smartphone:

    [aawp bestseller=”allpowers s700″ grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    Ricarica generatore solare portatile Allpowers S700

    Ho effettuato la prova di ricarica tramite rete elettrica con l’alimentatore incluso e mediante il pannello pannello solare portatile Allpowers SP012 (configurazione comunque particolare perché ho dovuto utilizzare l’ingresso DC e non quello diretto che pannello solari gestiti mediante MPPT).

    Ricarica Allpowers S700 mediante rete elettrica

    In dotazione viene fornito un alimentatore che consente comodamente di caricare l’Allpowers S700 da qualsiasi presa elettrica di casa (come vedete l’ho fatto sul piano della cucina):

    Ricarica Allpowers S700 mediante rete elettrica con alimentatore in dotazione
    Ricarica Allpowers S700 mediante rete elettrica con alimentatore in dotazione

    Come si intravede dal display la ricarica avviene ad un potenza di circa 110 W: proiettando linearmente questo vorrebbe dire che per una ricarica da zero ci vogliono circa 5 ore e mezza per accumulare la capacità di 606 Wh. Personalmente credo si potesse fare di meglio.

    Un aspetto positivo della fase di ricarica, a differenza di altre batteria portatili che ho provato, è che non c’è nessuna particolare rumorosità delle ventole di raffreddamento.

    L’etichetta sull’alimentatore conferma che la potenza nominale è di 100 Watt (20 V x 5 A DC).

    Carica Allpowers S700 mediante pannello fotovoltaico

    La seconda modalità di ricarica dell’Allpowers S700, che direi essere quella di riferimento per un generatore solare portatile, è mediante dei comodi pannelli fotovoltaici pieghevoli.

    La massima potenza di ingresso è di 100 Watt, mentre Allpowers propone modelli di pannelli solari pieghevoli fino a 400 W.

    [aawp box=”B08R5RFHNQ,B098Q2QC3W,B0BJFJ45TX” grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    Come già scrivevo la prova l’ho fatta col pannello fotovoltaico Allpowers SP012 da 100 W che, essendo comunque di piccola taglia, non è progettato solamente per un uso diretto con generatori solari portatili per cui non ho utilizzato la coppia di ingressi dedicati.

    L’utilizzo è davvero facile perché il pannello fotovoltaico Allpowers SP012 dispiegato può essere facilmente posizionato o appeso ovunque; nel mio caso è appoggiato sul parabrezza dell’auto riparando pure l’abitacolo dal sole:

    Carica Allpowers S700 mediante pannello fotovoltaico
    Carica Allpowers S700 mediante pannello fotovoltaico

    A questo punto colleghiamo la sua uscita DC, mediante l’apposito cavetto in dotazione, all’ingresso DC del generatore solare portatile Allpowers S700:

    Ed il gioco è fatto:

    Come vedete in una giornata di pieno sole di luglio, col pannello fotovoltaico Allpowers SP012 rivolto a sud, abbiamo una potenza di ricarica di poco più di 50 Watt.

    Questo è tipico esempio di caso d’uso in cui può essere comodo controllare lo stato di ricarica tramite lo smartphone mentre magari ci stiamo sorseggiando una birra fresca all’ombra:

    Prendendo lo spunto delle istantanee fatte ad avvio e fine ricarica del pannello abbiamo:

    • inizio carica: livello 85% con potenza 55 W (ore 15:23)
    • fine carica: livello 99% con potenza 34 W (ore 17:48)

    Quindi il livello di carica è aumentato del 14% (85 Wh) in 2 ore e 15 minuti; proiettando linearmente la potenza media di ricarica è stata dunque di 38 Watt. Proiettando ulteriormente il tempo per una ricarica completa di zero sarebbe di quasi 16 ore.

    Prove pratiche generatore solare portatile Allpowers S700

    Poiché amo verificare con mano quanto dichiarato dai produttori, ed anche misurarlo quando possibile, ho eseguito una serie di prove nell’arco di più giorni per verificare:

    • tempi e risultati di ricarica sia in scenario indoor (presa elettrica)
    • scarica mediante l’utilizzo di diversi apparecchi elettrici (stufetta elettrica, cuociriso, macchinetta del caffè, lampada antizanzare)
    • protezione in caso di sovraccarico

    Vediamo i risultati effettivi raggiunti sul campo.

    Per effettuare le prove di carico ho usato i seguenti apparecchi:

    • stufetta elettrica con tre livelli di potenza (700, 1.100 e 1.700 W)
    • cuociriso (potenza nominale 300 W)
    • macchinetta del caffè (potenza di picco di circa 120 W)
    • lampada antizanzare (potenza nominale 22 W)
    • smartphone Android Xiaomi Mi 9

    Per rilevare i dati di assorbimento, quando possibile, ho invece utilizzato:

    • presa smart Shelly Plug S
    • App Ampere per misurare la ricarica su smartphone Android

    Test utilizzo e scarica completa

    Siamo così pronti a vedere quanto a lungo la batteria dell’Allpowers S700 può sostenere dei piccoli elettrodomestici di uso comune come stufetta elettrica, cuociriso, macchinetta del caffè, lampada antizanzare e smartphone.

    [aawp box=”B084869TW9,B07B3RPKD7,B0987CNV93″ grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    La prova si è svolta in giardino ma poteva essere benissimo in un’area picnic o campeggio ovunque:

    Il primo utilizzo è stato per preparare un buon caffé d’orzo (purtroppo), in questo caso il consumo era di circa 40 W (escluso il riscaldamento iniziale):

    Prego di notare come sul display siano presenti:

    • icona della ventola di raffreddamento: parte immediatamente quando c’è un carico AC collegato
    • l’indicazione che la misura di potenza è in uscita
    • l’icona di uscita AC
    • sulla sinistra compare sempre la previsione della durata residua della batteria sulla base del consumo corrente

    A questo punto, non pago, ho deciso di scaldare dei ravioli cinesi per mia figlia nella cuociriso:

    Il consumo è così di poco inferiore ai 300 Watt:

    Non appena partiva il ciclo di riscaldamento la macchinetta del caffè i consumi erano superiori ai 600 Watt e gestiti senza problema alcuno:

    La preparazione è durata oltre 15 minuti:

    ma mia figlia è rimasta decisamente soddisfatta dei suoi ravioli al vapore elettrico:

    Sono poi passato a voler tirare il collo al generatore solare portatile Allpowers S700 collegando una stufetta elettrica:

    La prima prova è stata quella di verificare se il pico dichiarato di 1.100 Watt in uscita venisse gestito: purtroppo alando la stufetta al secondo livello (1.200 W) il generatore portatile Allpowers S700 entrava subito in protezione. Prova non superata.

    A questo punto utilizzando la stufetta al primo livello, ho scaricato completamente la batteria rimanente (73%) in meno di 28 minuti, sostanzialmente in linea con i valori di targa:

    [aawp bestseller=”allpowers s700″ grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    Test scarica completa

    Sono infine passato ad un test di carica completa partendo dalla situazione di scarica totale utilizzando l’alimentatore di rete:

    Durante la fase di carica la previsione del tempo residuo non sembra essere particolarmente attendibile:

    Il risultato del test di ricarica completa mediante alimentatore di rete è il seguente :

    • livello di carica passato dallo 0% al 99%
    • tempo trascorso 5 ore

    Direi dato perfettamente in linea con le aspettative.

    [aawp bestseller=”allpowers s700″ grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    Test utilizzo notturno

    Visto che c’ero ho anche voluto provare l’utilità di un generatore solare portatile come l’Allpowers S700 in notturna.

    Per fare questo ho collegato una lampada antizanzare che è molto utile nelle calde notti d’estate:

    Abbiamo un’accoppiata perfetta: luci di sicurezza che possiamo accendere comodamente tramite smartphone ed un vero killer di questi odiosi insetti!

    Questo è il risultato la mattina successiva della nostra mosquito killer station:

    E questi sono i consumi della batteria del generatore solare portatile Allpowers S700 che è scesa dal 99% al 68% in circa 8 ore:

    Puoi anche approfondire leggendo Zanzariera elettrica da esterno professionale migliore.

    [aawp bestseller=”lampada antizanzare” grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Test utilizzo e carica contemporanea

    Alzatomi di buon mattino ho a questo punto deciso di simulare uno scenario in cui il pannello solare fotovoltaico ricarica il generatore solare portatile Allpowers S700 con un carico collegato simultaneamente. Pensate ad esempio l’utilizzo con un piccolo frigo da campeggio.

    Per far questo ho appeso, mediante i pratici moschettoni inclusi nel pacchetto, il pannello solare pieghevole Allpowers SP012 in modo che avesse una ottimo orientamento verso est lasciando collegata la lampada antizanzare:

    Complice la giornata tersa, il bilancio energetico è ottimale ed il generatore solare portatile Allpowers S700 riesce a ricaricarsi senza problema mentre ha un caricato collegato, il livello batteria è passato dal 68% all’87% in circa 2 ore:

    Test passato con successo!

    [aawp bestseller=”allpowers s700″ grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    Conclusioni sul generatore solare portatile Allpowers S700

    Dopo questa lunghissima, anche nell’esecuzione, recensione e prova arrivo ad un giudizio abbastanza certo:

    • l’Allpowers S700 è un prodotto di ottima qualità
    • accoppiato ai pannelli solari pieghevoli Allpowers SP012 o di taglia superiore assicura una flessibilità ed autonomia in ogni situazione in avete bisogno di una fonte di energia elettrica alternativa facilmente trasportabile con una sola mano
    • ottima la gestione da smartphone e l’indicazione precisa del livello di carica sul display
    • dovete andare su modelli differenti quanto abbiate necessità superiori o inferiori di potenza o capacità
    • unica piccola pecca riscontrata riguarda il picco di potenza istantanea dichiarato che non ha trovato riscontro nel mio test

    Se vuoi approfondire questo mondo leggi la mia guida per scegliere il miglior generatore solare portatile.

    Grazie alla collaborazione col produttore, è possibile aquistare dal sito ufficiale Allpowers con uno sconto del 25% riservato a chi utilizza il codice EM25 mediante i link diretti seguenti:

    [aawp bestseller=”allpowers s700″ grid=”3″ button=”none” items=”3″ ribbon=”none”]

    Leggi tutti i miei articoli su Fotovoltaico:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Termostato Smart Life Tuya: come scegliere il migliore

    Stai cercando un termostato intelligente economico compatibile Tuya Smart Life e non sai quale scegliere in mezzo a tante soluzioni? Scopri come fare nella mia guida alla scelta del miglior termostato Smart Life Tuya tra marchi poco conosciuti in Italia come BecaSmart, Decdeal, Hualans, Ledlux, LP e MoseGo.

    Caratteristiche di un termostato smart

    Partiamo dalle caratteristiche che contraddistinguono un termostato smart rispetto ad un cronotermostato tradizionale:

    • gestione da remoto mediante smartphone ovunque ti trovi in qualsiasi momento
    • programmazione intelligente dell’impianto di riscaldamento in base alle previsioni meteo, alle caratteristiche termiche della vostra abitazione ed alle vostre abitudini
    • connettività WiFi, Zigbee o Ethernet
    • gestione di zone di riscaldamento indipendenti (multizona)
    • geolocalizzazione per modificare la temperatura ambiente in base alla presenza effettiva di persone nell’abitazione
    • comandi vocali mediante il supporto di AlexaGoogle Home o Apple HomeKit)
    • possibilità di estendere il sistema mediante valvole termostatiche WiFi per termosifoni o il controllo climatizzazione estiva
    • dati storici come temperatura ed orari di funzionamento del riscaldamento
    • integrazione con sensori di temperatura o stazioni meteo personali

    Tutte queste funzionalità messe insieme vi consentono di gestire molto più comodamente il comfort nella vostra abitazione ed anche di risparmiare.

    Le soluzioni più complete di fascia alta includono tutte queste caratteristiche: puoi approfondire leggendo il mio articolo sul miglior termostato intelligente.

    [aawp box=”B07B97DSC7,B086NL5ZHF,B07FZ3P393,B077Y5W7DW” grid=”4″ button=”none”]

    Tuya Smart Life

    Nel panorama dei dispositivi intelligenti per la domotica fai da te, l’approccio più frequente è che il produttore dell’hardware fornisca anche una propria applicazione proprietaria, come ad esempio Nest, tado, Shelly, Netatmo, Reolink, Meross, Philips, BTicino, Vimar, Daikin o Panasonic solo per fare qualche nome.

    Se non vogliamo dover usare tante applicazioni diverse per poter gestire tutti questi dispositivi, abbiamo l’inevitabile necessità di usare altre applicazioni e servizi come AlexaGoogle Home ed IFTTT per integrare tra di loro i device di produttori differenti.

    L’azienda cinese Tuya sta aiutando un po’ a fare la differenza fornendo una piattaforma che può essere utilizzata da qualsiasi produttore di hardware per semplificare la realizzazione dei propri prodotti.

    Il risultato per l’utilizzatore finale è una grandissima disponibilità di soluzioni intelligenti a basso costo compatibili con le due versioni gratuite di app: Smart Life e Tuya Smart.

    [appbox googleplay com.tuya.smartlife compact]

    [appbox googleplay com.tuya.smart compact]

    La soluzione che abilita la gestione da remoto è basata sull’utilizzo di servizi in cloud di Tuya Smart Life e che ho sintetizzato in questo schema di massima relativo a dispositivi smart con connettività WiFi:

    Tuya Smart Life App

    In buona sostanza il funzionamento della gestione remota di un dispositivo Tuya Smart Life è il seguente:

    • il dispositivo smart è connesso in rete mediante il router WiFi oppure attraverso un hub gateway Zigbee
    • tramite questa connessione il device intelligente è collegato ai servizi cloud Tuya Smart Life
    • per interagire con il nostro dispositivo mediante lo smartphone con le app Tuya Smart e Smart Life o la voce con Alexa e Google Home in realtà andiamo ad utilizzare i medesimi servizi cloud Tuya Smart Life

    Leggi anche la mia guida a Tuya Smart Life.

    [aawp bestseller=”smart life” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”price” filter=”5″ filter_compare=”more”]

    Come scegliere un termostato Smart Life Tuya

    Completa l’introduzione, vediamo quali sono le funzionalità tipicamente disponibili in un termostato Smart Life Tuya e quali possono essere le caratteristiche che effettivamente possono differenziare i modelli della varia marche disponibili.

    Le funzionalità comuni a tutti i modelli di termostato Smart Life Tuya sono le seguenti:

    Termostato Smart Life Tuya

    Controllo da smartphone

    Ovunque siete in qualunque momento gestite il vostro riscaldamento.

    Termostato Smart Life Tuya

    Programmazione e scene

    Crono-programmazione degli orari e della temperatura imposta; scenari di automazione.

    Termostato Smart Life Tuya

    Controllo vocale

    Accendete e spegnete, alzate ed abbassate la temperatura con Alexa e Google Home.

    Mancano quelle avanzate proprie dei prodotti di fascia alta americani o europei che consentono di ottimizzare automaticamente il comfort ed i consumi sulla base delle vostre abitudini, delle previsioni meteo e delle caratteristiche termiche della vostra abitazione. Se proprio non potete rinunciarci leggete la mia guida al miglior termostato WiFi.

    Ciò che differenza principalmente i modelli dei diversi marchi di termostato Tuya Smart Life risiede dunque nel loro aspetto esteriore e nella modalità di gestire ed usufruire delle informazioni direttamente sul dispositivo. Direi che questo rientra soprattutto nella sfera dei gusti personali.

    Ci sono però almeno quattro caratteristiche tecniche da verificare assolutamente prima di procedere nell’eventuale acquisto di un termostato Tuya Smart Life:

    • connettività di rete
    • alimentazione elettrica
    • tipologia di contatto di uscita
    • dimensioni e modalità di installazione

    Connettività di rete

    Come anticipato in precedenza, ad oggi la grande maggioranza dei dispositivi di rete intelligenti utilizza due tipologie di connettività in rete alternative: WiFi oppure Zigbee.

    Nel caso della rete WiFi, come visto nel diagramma precedente, il dispositivo si collega direttamente alla rete.

    Nel caso di rete Zigbee invece il nostro termostato Tuya Smart Life si collega tramite un hub gateway Zigbee come rappresentato in questo diagramma:

    Domotica con dispositivi compatibili Zigbee
    Domotica con dispositivi compatibili Zigbee

    Il grande vantaggio della soluzione Zigbee è il ridotto consumo energetico che consente di alimentare i dispositivi smart mediante una batteria con autonomia accettabile, mentre nel caso WiFi il consumo porta in quasi tutti i casi ad alimentazione con tensione alternata.

    La maggior parte dei modelli di termostato Smart Life Tuya prevedono il collegamento WiFi: fate comunque attenzione perché se fosse un modello Zigbee dovreste anche essere dotati di hub gateway che comunque potrebbe essere utile per automatizzare tutta la vostra casa.

    Per approfondire puoi leggere la mia guida sulla domotica Zigbee.

    [aawp bestseller=”termostato zigbee” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol,radiator” filter_type=”exclude”]

    Alimentazione elettrica

    Viste tutte le considerazioni precedente sostanzialmente tutti i modelli di termostato Tuya Smart Life prevedono una alimentazione mediante tensione 230 V AC. E’ un aspetto importante da prendere in considerazione soprattutto nel caso di sostituzione di un termostato tradizionale a batteria per cui dovremmo intervenire sull’impianto elettrico per alimentarlo.

    Contatto di uscita

    La stragrande maggioranza degli impianti di riscaldamento in Italia, che siano con caldaia, pompa di calore o termosifoni, se è dotata di un termostato esterno questo avrà in uscita un cosiddetto contatto pulito (dry contact), ovvero un contatto privo di alcuna tensione che può essere collegato all’apposito ingresso della nostra caldaia o pompa di calore:

    Caldaia o pompa di calore
    GC – Caldaia o pompa di calore

    Poiché i modelli di termostato Smart Life Tuya si rivolgono ad una platea ampia ed internazionale, sono quasi sempre disponibili anche delle versioni adatte ad altre tipologie di impianto, pavimento radiante con valvole motorizzate e riscaldamento elettrico a pavimento, che prevedono uscite in tensione:

    Collegare direttamente la versione sbagliata alla caldaia o pompa di calore perché potrebbe danneggiarla.

    Come riconoscere in pratica che il modello di termostato Tuya Smart Life sia nella versione corretta per il collegamento con una caldaia o una pompa di calore?

    Suggerisco quindi queste tre semplici verifiche:

    • che nella descrizione del prodotto si parli di “impianti di riscaldamento con boiler a gas” oppure di “impianti con boiler/caldaia ad acqua o gas”; da evitare assolutamente le diciture come "impianti di riscaldamento elettrici a pavimento"
    • verificare se per caso il nome del modello finisca in GC; da evitare assolutamente i nomi che terminano in GA e GB
    • controllare che lo schema elettrico di collegamento serigrafato sul retro contenga un contatto pulito (dry contact, non alimentato)

    Dimensioni e modalità di installazione

    Ultime ma non ultime le dimensioni, critiche soprattutto perché moltissimi modelli di termostato Smart Life Tuya prevedono l’installazione a parete ad incasso come nell’esempio seguente:

    Quasi tutti prevedono il formato quadrato 86×86 mm: fa eccezione il Ledlux LL0253 che monta direttamente su una scatola 503.

    Avete quindi a disposizione tre opzioni per l’installazione tra cui scegliere a seconda delle vostre necessità:

    Hualans termostato

    Scatola tonda da incasso

    Hualans termostato

    Scatola quadrata esterna

    Hualans termostato

    Supporto per scatola 503

    Nel caso non disponiate di una scatola tonda da incasso e non vogliate fare alcuna opera muraria, potreste cavarvela comprando una scatola quadrata aggiuntiva da fissare esternamente sulla parete.

    [aawp bestseller=”scatola 86×86″ grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”price” filter=”1″ filter_compare=”more”]

    In alternativa potreste utilizzare un supporto a 2 posti centrali per una scatola 503 esistente.

    [aawp bestseller=”supporto a 2 posti centrali 503″ grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”placc” filter_type=”exclude”]

    Per approfondimenti ulteriori vi rimando alla lettura della mia guida su come installare o sostituire un termostato.

    Configurazione ed utilizzo di un termostato Smart Life Tuya

    Passiamo ora alla caratteristica più interessante di un termostato Tuya Smart Life: il controllo da remoto mediante smartphone con le app Tuya Smart o Smart Life.

    Associazione del termostato all’app Tuya Smart Life

    Prima di cominciare con la procedura di configurazione iniziale, occorre eseguire le seguenti operazioni preliminari:

    • Scaricare ed installare l’app
    • Identificare l’access point WiFi a cui il termostato Tuya Smart Life dovrà essere connesso
    • Verificare che sia attiva la banda 2,4 GHz (i 5 GHz non sono normalmente supportati)
    • Assicurare che lo smartphone da cui effettuate la procedura di associazione sia collegato al medesimo router WiFi
    • Verificare che il nome e la password WiFi contengano solamente lettere maiuscole (a-z), lettere minuscole (A-Z) o numeri (0-9)
    • Verificare che la password WiFi non superi i 32 caratteri di lunghezza

    Avviare l’app dove creare le credenziali di accesso registrandovi con ll-e-mail o numero di cellulare oppure accedere nel caso già disponiate delle credenziali:

    Utilizzando come esempio il sempre valido Decdeal BHT-6000-C, passiamo ora al termostato Tuya Smart Life con le istruzioni per associarlo, tramite il router WiFi di casa, al profilo appena creato:

    • Se acceso, spegnere il termostato Tuya Smart Life premendo Acceso/Spento
    • Premere per 8 secondi il pulsante Giù
    • L’icona WiFi sul display del termostato Smart Life Tuya comincia a lampeggiare confermando che è possibile passare all’accoppiamento con lo smartphone

    Il passo precedente potrebbe variare leggermente a seconda del modello.

    [aawp bestseller=”termostato smart life” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol” filter_type=”exclude”]

    Gestione termostato Tuya Smart Life mediante app

    Tornando alla home dell’app Tuya Smart Life è ora possibile avviare la procedura di accoppiamento in cui dovrete anche inserire la password del WiFi utilizzato:

    Le app Tuya Smart e Smart Life sono molto complete e di facile utilizzato, vi consentono di controllare il termostato ovunque voi siate come se foste davanti al suo display:

    Decdeal BHT-6000-GC App My Smart Thermostat

    La crono-programmazione mediante l’app Tuya Smart Life è sicuramente più semplice che effettuandola direttamente a bordo di qualunque modello di termostato compatibile:

    E’ anche possibile creare delle scene per automatizzare delle operazioni, condividere con altri utenti nonché modificare il profilo personale creato in precedenza.

    [aawp bestseller=”termostato smart life” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol” filter_type=”exclude”]

    Termostato Smart Life Tuya con Alexa e Google Home

    Grazie all’utilizzo dei servizi in cloud Tuya Smart Life è possibile comandare mediante la voce con Google Home ed Alexa il vostro termostato:

    Termostato WiFi Decdeal BHT-6000-GC Alexa

    E’ possibile avviare il consueto processo di accoppiamento dei profili direttamente dall’app Tuya Smart Life:

    Sia per Google Home, Alexa che IFTTT si viene rimandati all’utilizzo della skill Smart Life dove poi inserire le credenziali create in precedenza.

    La mia raccomandazione è di dare un nome semplice al dispositivo che sarà quello da pronunciare per i comandi vocali

    I comandi vocali da utilizzare sono ad esempio i seguenti:

    Alexa

    • “Alexa, abbassa la temperatura di 2 gradi”
    • “Alexa, imposta la temperatura a 21 gradi”

    Google Home

    • “Hey Google, abbassa la temperatura di 5 gradi”
    • “Hey Google, imposta la temperatura a 25 gradi”

    Termostato Smart Life Tuya migliore

    Grazie all’utilizzo della piattaforma Tuya, tutti i modelli di termostato Smart Life hanno caratteristiche molto simili: ciò che li differenzia all’apparenza è l’aspetto esteriore del dispositivo, in particolare forma e display, e la modalità fisica di interazione.

    Altro elemento scarsamente differenziante è la disponibilità di documentazione o supporto in lingua italiana: molto limitato poiché parliamo di prodotti economici e peraltro la lingua inglese è ormai davvero diffusa.

    Aggiungerei quale elemento che può provocare confusione la prassi tutta cinese di avere poche aziende, del tutto ignote in occidente come ad esempio Beca, che realizzano prodotti OEM oppure white label che vengono poi venduti commercialmente co altro marchio “più conosciuto”.

    Approfondendo i modelli presenti sul sito di Beca troviamo i seguenti modelli di termostato WiFi:

    Il marchio “originale” con cui vengono venduti è BecaSmart.

    Ho provato a selezionare i marchi commerciali “più noti”: Decdeal, Hualans, Ledlux, LP e MoesGo. L’elenco non è sicuramente esaustivo ma sono aziende che hanno venduto molti pezzi anche in Italia. Nella maggior parte dei casi potrete riconoscere i modelli originali Beca.

    BecaSmart termostato Tuya Smart Life WiFi

    BecaSmart è il marchio commerciale con cui il produttore Beca vende direttamente i propri prodotti.

    [aawp bestseller=”termostato wifi becasmart” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol,hualans,ledlux,lp,moesgo,beok,decdeal” filter_type=”exclude”]

    Decdeal termostato Tuya Smart Life WiFi

    Decdeal è un grande distributore commerciale dei prodotti più disparati, tra cui diversi ottimi modelli di termostato Tuya Smart Life:

    • Decdeal BHT-6000-GC
    • Decdeal BHT-8000-GC

    Come vedete, in questo caso, è stata mantenuta la denominazione dei modelli originali Beca.

    Leggi anche il mio articolo su Decdeal termostato WiFi.

    [aawp bestseller=”termostato decdeal” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol,hualans,ledlux,lp,moesgo,beok,becsmart” filter_type=”exclude”]

    Hualans termostato Smart Life Tuya WiFi

    [aawp bestseller=”termostato hualans” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol,ledlux,lp,moesgo,decdeal,beok,becsmart” filter_type=”exclude”]

    Ledlux termostato Tuya Smart Life WiFi

    Ledlux è un’azienda italiana che rivende prodotti cinesi col proprio marchio.

    E’ molto interessante il modello Ledlux LL0253 perché monta direttamente su una scatola 503.

    [aawp bestseller=”termostato ledlux smart life” grid=”2″ items=”2″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol,lp,moesgo,decdeal,beok,rf,hualans,LL0252,becsmart” filter_type=”exclude”]

    LP termostato Smart Life Tuya WiFi

    [aawp bestseller=”termostato lp” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol,hualans,ledlux,moesgo,decdeal,beok,becsmart” filter_type=”exclude”]

    MoesGo termostato Tuya Smart Life WiFi

    [aawp bestseller=”termostato moesgo” grid=”4″ items=”4″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”valvol,hualans,ledlux,lp,decdeal,beok,becsmart” filter_type=”exclude”]

    Leggi tutti i miei articoli su Termostato WiFi:

  • Router WiFi con SIM 5G, modem, saponetta, antenna esterna migliore

    Scopri i migliori modelli di router 5G con SIM, modem 5G con SIM, saponetta 5G ed antenna 5G esterna per accedere alle incredibili performance possibili in termini di velocità e latenza con le reti di Iliad, TIM, Vodafone e WindTre con un router WiFi con SIM 5G.

    Raccomando la lettura preliminare del mio articolo modem router 4G+ con SIM e antenna 4G LTE esterna internet migliore.

    Rete 5G in Italia: bande e copertura

    Il 5G è il futuro della connettività mobile già disponibile con prestazioni spettacolari ed una buona copertura nelle principali città, in rapida espansione, ed innumerevoli smartphone disponibili. Facciamo una brevissima introduzione tecnica. focalizzata sull’utilizzo individuale mediante un router WiFi con SIM 5G.

    Prestazioni

    Le prestazioni effettive raggiunte in Italia mediante la rete mobile 5G, in base ai dati di Statista 2023, sono le seguenti:

    Sono sicuramente prestazioni assolutamente eccellenti soprattutto se confrontate con la performance media della rete mobile sempre misurata da Speedtest:

    [aawp bestseller=”router 5g ” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Bande

    Lo standard 5G in Italia usa tre fasce di frequenze:

    • Bassa o n28 (694 ÷ 790 MHz): adatta per dispositivi IoT / casa intelligente
    • Media o Sub-6 o n78 (3,6 ÷ 3,8 GHz): per smartphone, modem e router nella fase iniziale di adozione mediante l’aggiornamento delle antenne BTS 4G+ esistenti
    • Alta o mmWave o n257 (26,5 ÷ 27,5 GHz): velocità altissime ma richiede una copertura molto più capillare delle antenne BTS
    Bande 5G e loro utilizzo
    Bande 5G e loro utilizzo

    Le frequenze più basse (n28) hanno capacita di penetrare le pareti, copertura maggiore ma velocità inferiore. E’ in corso di liberazione mediante switch-off della TV Digitale Terrestre (leggi eventualmente il mio articolo su Android TV Box DVB-T2 decoder digitale terrestre).

    Le frequenze più alte (n257) invece hanno copertura molto inferiore ma velocità davvero maggiori. La rete di antenne deve essere molto più capillare e richiede quindi investimenti ingenti da parte degli operatori.

    Per questo motivo inizialmente viene utilizzata la sola banda di frequenza Sub-6 o n78.

    Come riferimento, le frequenze assegnate agli operatori in Italia sono le seguenti:

    FrequenzaBandaFDD/TDDWindTreTimVodafoneIliadFastweb
    700 MHzn28FDD2×10 MHz2×10 MHz2×10 MHz
    3.700 MHzn78TDD20 MHz80 MHz80 MHz20 MHz
    26 GHzn257TDD200 MHz200 MHz200 MHz200 MHz200 MHz

    C’è anche da aggiungere che WindTre ha adottato differenti tecnologie in 5G:

    • TDD su banda n78 (3.600 MHz) come gli altri operatori
    • FDD passivo in modalità DSS (Dynamic Spectrum Sharing) sulle bande n3 (1.800 MHz) ed n7 (2.600 MHz) condividise col 4G

    Quindi nella pratica attualmente occorre verificare che il nostro smartphone 5G, router WiFi con SIM 5G o modem 5G con SIM supporti almeno le bande n3, n7, n28 ed n78.

    [aawp bestseller=”modem 5g ” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Copertura

    Prima di acquistare un router WiFi con SIM 5G raccomando anche di verificare la copertura 5G corrente utilizzando questi link:

    Utilizzando come fonte nPerf, la copertura complessiva della rete mobile 5G in Italia è in veloce espansione come si vede confrontando settembre 2021 ed aprile 2022:

    Lo strumento più preciso in assoluto è il sito LTE Italy che, nonostante il nome, contiene anche la mappa di tutte le antenne BTS 5G come potete vedere ad esempio in questa schermata relativa alla mia città Vigevano:

    Antenne BTS 5G con LTE Italy
    Antenne BTS 5G con LTE Italy

    LTE Italy vi fornisce anche informazioni di dettaglio su tecnologia e bande 5G supportate dalla singola antenna BTS come in questi tre esempi nella sezione NR Info:

    Come potete vedere che ciascuna antenna 5G utilizza bande di frequenza diverse: N3, N28 ed N78.

    [aawp bestseller=”smartphone 5g” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=””]

    Utilizzare un modem router WiFi con SIM 5G per la vostra abitazione

    Date le prestazioni eccezionali e la graduale copertura di tutte le aree, ci sono innumerevoli situazioni in cui utilizzare un modem router WiFi con SIM 5G per assicurare la connettività internet della vostra abitazione:

    • nel caso in cui non siate coperti dalla fibra ottica e che non ci siano piani a breve per la copertura (quindi siate sostanzialmente in condizioni di digital divide)
    • per una seconda casa che magari utilizziate saltuariamente ed in cui la fibra ottica probabilmente non arriverà mai

    In tutti questi casi abbiamo a disposizione le seguenti soluzioni per poter usufruire delle prestazioni del 5G sulla rete WiFi:

    • router portatile 5G, detto anche saponetta 5G, che può essere portato ovunque grazie a dimensioni limitate e batteria ricaricabile integrata
    • modem router 5G per utilizzo fisso, dotato anche di prese Gigabit Ethernet, normalmente per installazione indoor

    In entrambi i casi la vostra abitazione potrebbe non essere ad una distanza ottimale dall’antenna BTS 5G più vicina: per migliorare la situazione è possibile installare anche un’antenna 5G esterna per migliorare la qualità del segnale ricevuto ed in ultima battuta le prestazioni finali.

    LTE Italy

    Oltre al già citato LTE Italy:

    [appbox googleplay it.lteitaly.mobileapp screenshots]

    Potete anche utilizzare delle applicazioni che vi consentono di verificare la qualità del segnale ricevuto sul vostro smartphone:

    Netmonster

    [appbox googleplay cz.mroczis.netmonster screenshots]

    Network Cell Info

    [appbox googleplay com.wilysis.cellinfolite screenshots]

    Per sfruttare le eccezionali performance come connettività principale per la nostra abitazione, ecco i migliori router WiFi con SIM 5G e modem 5G con SIM attualmente disponibili sul mercato; data l’ormai ampia disponibilità li ho suddivisi tra saponetta 5G a batteria da quelli fissi con alimentazione di rete.

    I parametri a cui suggeriscono di porre la massima attenzione sono i seguentI:

    • bande supportate e velocità massima in upload e download in 5G
    • bande supportate e velocità massima in upload e download in 4G LTE
    • supporto WiFi 6
    • numero di prese Gigabit Ethernet presenti
    • connettori per antenna 5G esterna

    Moltissimi modelli di modem router 5G utilizzano il SoC Qualcomm Snapdragon X55 (SDX55) che determina le prestazioni massime della connessione alla rete:

    Qualcomm Snapdragon X55 (SDX55)
    Qualcomm Snapdragon X55 (SDX55)

    Miglior modem router WiFi con SIM 5G fisso

    Ho predisposto questa tabella col confronto sintetico delle caratteristiche peculiari dei principali modelli di router WiFi con SIM 5G per installazione indoor in vendita in Italia:

    [aawp table=”49433″]

    Come vedete tutti i modem WiFi con SIM 5G attualmente disponibili operano nella gamma di frequenza Sub-6 o n78.

    Sono sicuramente da segnalare diversi modelli che ho suddiviso tra installazione indoor ed outdoor evidenziandone le caratteristiche seguenti:

    • bande supportate e velocità massima in download (DL) e upload (UL) in Gbit/s
    • connettività in termini di supporto WiFi 6 e numero di prese Gigabit Ethernet
    • connettori per antenna 5G esterna

    Non fatevi influenzare troppo dalle super velocità di picco in download (anche 5 GBit/s) se poi nel router stesso e nella rete a valle con siano almeno una rete Ethernet da 2,5 Gbps.

    [aawp bestseller=”router 5g ” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Miglior modem router WiFi con SIM 5G fisso – indoor

    La scelta è piuttosto ampia e ci sono innumerevoli modelli di modem router 5G fisso indoor dalle ottime prestazioni con un prezzo inferiore ai 400 Euro.

    [table id=154 /]

    La mia short-list personale è tra ZTE MC801A, Zyxel NR5101 e Tenda 5G03. Ho escluso il TCL LinkHub HH515 perchè non è di un produttore specializzato in dispositivi per networking ed inoltre non dispone dei connettori per una eventuale antenna esterna.

    [aawp box=”B0BKSY2N4S,B0B1QBD6SM,B095XC8S38″ grid=”3″ ribbon=”none” button=”none”]

    Miglior modem router WiFi con SIM 5G fisso – outdoor

    [table id=155 /]

    Miglior modem WiFi portatile con SIM 5G (saponetta 5G)

    Questi sono invece i migliori modelli di saponetta 5G presenti sul mercato:

    [table id=156 /]

    Vi prego di notare che il D-Link DWR-2101 viene venduto anche come Onda DM100 o Zyxel NR2101.

    Le differenze di ciascun modello stanno quindi nella connettività locale (WiFi e LAN) e nel firmware che rende disponibili le funzioni di gestione della rete.

    Come potete facilmente vedere lo ZTE MU5001 è la saponetta 5G col rapporto prezzo prestazioni di gran lunga più interessante di tutti.

    [aawp box=”B08M9H2M2F,B09CM76FTS” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none”]

    Modem router 5G Tenda 5G03

    Tenda è un produttore cinese specializzato nel networking. Nella sua ampia gamma di prodotti troviamo il modello Tenda 5G03, che ha le seguenti caratteristiche principali.

    [aawp bestseller=”tenda router 5g” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”tenda”]

    Modem router 5G TCL LinkHub HH515

    [aawp bestseller=”tcl router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Modem router 5G D-Link DWR-978

    [aawp bestseller=”d-link dwr-978 router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Modem WiFi con SIM Huawei 5G CPE Pro 2 (H122-373)

    Lo Huawei CPE Pro 2 H122-373 è al momento il top dei modem WiFi con SIM 5G.

    Recensione modem router WiFi con SIM Huawei 5G CPE Pro 2 H122-373

    Le principali caratteristiche del modem router WiFi con SIM Huawei 5G CPE Pro 2 sono le seguenti:

    • Bande 5G: n1, n3, n5, n7, n28, n38, n40, n41, n77, n78, n79, n80, n84
    • Bande 4G LTE: B1, B3, B5, B7, B8, B20, B28, B32, B34, B38, B39, B40, B41, B42, B43
    • Velocità 5G: 3,6 Gbps in download e 250 Mbps in upload; MIMO 4×4
    • Velocità 4G LTE: Cat 19 1,6 Gbps in download e 150 Mbps in upload; 5CA MIMO 4×4
    • WiFi 6 AX1800 2×2 MIMO 802.11a/b/g/n/ac/ax nelle bande 2, 4Ghz (300 Mbps) e 5Ghz (2,4 Gbps) fino a 64 dispositivi contemporaneamente
    • Nessuna porta per antenna 5G esterna
    • 2 porte Gigabit Ethernet
    • 1 porta RJ11 per telefono analogico o DECT
    • Chipset Balong 5000
    • App per smartphone Huawei Hi-Link

    Vi raccomando queste video recensioni dei modem 5G e router WiFi con SIM 5G Huawei CPE Pro 2 vs Huawei CPE Pro:

    Recensione router WiFi con SIM 5G Huawei CPE Pro
    Recensione router WiFi con SIM 5G Huawei CPE Pro 2

    [aawp bestseller=”Huawei router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Modem con SIM Huawei GHTelcom 5G CPE PRO 3 (H138-380)

    Venduto col brand GHTelcom, il modem router WiFi con SIM Huawei 5G CPE PRO 3 (H138-380) non è altro che una versione “ridotta” in termini di prestazioni del Huawei 5G CPE Pro 2 (H122-373) ed infatti lo si trova ad un prezzo leggermente inferiore.

    Le caratteristiche del Huawei GHTelcom 5G CPE PRO 3 (H138-380) sono infatti le seguenti:

    • Bande 5G: n1, n3, n5, n7, n28, n38, n40, n41, n77, n78, n79, n80, n84
    • Bande 4G LTE: B1, B3, B5, B7, B8, B20, B28, B32, B34, B38, B39, B40, B41, B42, B43
    • Velocità 5G: 1,8 Gbps in download e 250 Mbps in upload; MIMO 4×4 256QAM
    • Velocità 4G LTE: Cat 19 1,6 Gbps in download e 150 Mbps in upload; 5CA MIMO 4×4 256 QAM
    • WiFi 6 AX1800 2×2 MIMO 802.11a/b/g/n/ac/ax nelle bande 2, 4Ghz (300 Mbps) e 5Ghz (1,8 Gbps) fino a 128 dispositivi contemporaneamente
    • Nessuna porta per antenna 5G esterna
    • 2 porte Gigabit Ethernet
    • 1 porta RJ11 per telefono analogico o DECT
    • Chipset Qualcomm Snapdragon X55
    • App per smartphone Huawei Hi-Link
    Recensione modem con SIM Huawei GHTelcom 5G CPE PRO 3 (H138-380)

    Quasi sicuramente Huawei ha creato il marchio GHTelcom per aggirare i divieti americani: il risultato è che utilizza il SoC Qualcom X55 anziché il chipset Balong 5000 (scelta probabilmente determinata dalla carenza di CPU sul mercato).

    Evidenzio nuovamente che non è possibile collegare un’antenna 5G esterna al Huawei GHTelcom 5G CPE PRO 3 (H138-380).

    [aawp bestseller=”Huawei router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Modem router portatile 5G con SIM Huawei WiFi Pro 5G (E6878)

    Lo Huawei WiFi Pro 5G è un eccellente modem 5G e router 5G con SIM portatile.

    Recensione saponetta 5G Huawei WiFi Pro 5G (E6878)

    [aawp bestseller=”Huawei router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Modem router portatile 5G Netgear M5 MR5200

    Il Netgear M5 MR5200 è stato il primo modello di saponetta 5G ad utilizzare il chip Qualcomm Snapdragon X55.

    Le caratteristiche principali del modem router WiFi con SIM 5G portatile Netgear M5 MR5200 sono le seguenti:

    • 5GNR: grazie al chipset Qualcomm Snapdragon X55 supporta le bande mmWave e Sub 6
    • Tecnologia WiFi 6: consente la connessione e lo streaming di più dispositivi in contemporanea senza influire sulla velocità o sull’affidabilità
    • Opzioni wireless fisse: basta collegare il modem 5G con SIM Netgear M5 MR5200 tramite la porta ethernet oppure associarlo alla rete mesh via WiFi per offrire velocità 5G a tutta la rete domestica
    • Rete sicura e affidabile: il supporto pass-through VPN e la protezione tramite password consentono di evitare i rischi della rete WiFi pubblica
    • Connessione per 32 dispositivi WiFi
    • Connettori TS9 per antenna 5G esterna
    • Batteria ricaricabile
    • Funzionamento senza batteria: possibilità di collegarsi a una presa elettrica domestica senza servirsi della batteria
    • Display touch a colori
    • App NETGEAR Mobile
    • Controlli degli accessi/Parental control
    Recensione router WiFi portatile con SIM 5G Netgear M5 MR5200

    Il Netgear M5 MR5200 continua a rimanere la saponetta 5G top di gamma (soprattutto nel prezzo).

    [aawp bestseller=”netgear router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Le caratteristiche principali del modem 5G e router 5G con SIM D-Link DWR-2101 sono le seguenti:

    • Connettività mobile 5G LTE & WiFi 6 AX1800 (574 + 1200)
    • Slot per scheda Nano SIM con supporto 5G o 4G/LTE
    • Touchscreen LCD a colori da 2,4”
    • Porta LAN Ethernet Gigabit
    • Porta USB-C e ricarica rapida
    • Sicurezza della cifratura WPA3
    • Batteria rimovibile da 5.260 mAh

    Punto di attenzione: nella saponetta 5G D-Link DWR-2101 non è presente un connettore per antenna 5G esterna

    Router WiFi portatile con SIM 5G D-Link DWR-2101
    Recensione saponetta 5G D-Link DWR-2101

    E’ interessante come questo router WiFi con SIM 5G sia venduto anche da altri due marchi come Onda DM100 e Zyxel NR2101.

    Saponetta 5G Onda DM100

    [aawp bestseller=”d-link router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Modem router 5G con SIM MikroTik Chateau 5G

    Il MikroTik Chateau 5G è un router 5G e modem 5G con SIM per avere internet ad altissima velocità sempre ed ovunque.

    Router WiFi con SIM 5G MikroTik Chateau 5G

    Le caratteristiche peculiari del router 5G e modem 5G con SIM MikroTik Chateau 5G sono le seguenti:

    • connettività 5G: frequenze n1/n3/n5/n7/n8/n20/n28/n38/n40/n41/n77/n78/n79 DL 4,2 Gb/s UL 900 Mb/s
    • connettività 4G LTE: Cat. 20 frequenze B1/B3/B5/B7/B8/B18/B19/B20/B26/B28/B32 DL 2 GB/s UL 200 Mb/s
    • 5 porte Gigabit Ethernet
    • 1 porta USB full size
    • WiFi dual-band da 2,4 / 5 GHz

    Date un’occhiata a questa video recensione del modem 5G e router 5G con SIM MikroTik Chateaux 5G:

    Recensione router WiFi con SIM 5G MikroTik Chateau 5G

    [aawp bestseller=”mikrotik router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Modem router con SIM AVM FRITZ!Box 6850 5G

    Le caratteristiche principali del router 5G e modem 5G con SIM AVM FRITZ!Box 6850 5G sono le seguenti:

    • Router 5G con modem 5G integrato
    • Connettività mobile 5G fino a 1,3 Gbit/s in download e 600 Mbit/s in upload sulle bande n1, n3, n5,n7, n8, n20, n28, n38, n40, n41 e n78
    • Connettività mobile 4G LTE (CAT 16) fino a 1 Gbit/s in download e Mbit/s in upload sulle bande 1, 3, 5, 7, 8, 20, 28 e 32
    • connettore SMA per antenna 5G esterna
    • WiFi (5 GHz fino a 866 Mbit/s, 2,4 GHz fino a 400 Mbit/s)
    • Telefonia IP con stazione base DECT integrata per un massimo di sei telefoni cordless
    Recensione modem router con SIM AVM FRITZ!Box 6850 5G

    [aawp bestseller=”AVM FRITZ!Box 6850 5G” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Modem router WiFi con SIM 5G ZTE MC801A

    Il modem router WiFi con SIM 5G ZTE MC801A è probabilmente il miglior dispositivo sul mercato al momento in termini di rapporto qualità / prezzo grazie alle caratteristiche seguenti:

    • SoC Qualcomm Qualcomm Snapdragon X55
    • Connettività 5G Bande n1, n3, n7, n8, n20, n28, n38, n40, n41, n77 e n78 4MIMO
    • Cat. 22 4G LTE 4MIMO con 5CA
    • WiFi 6
    • 2 porte Gigabit Ethernet
    • 2 connettori per antenna 5G esterna

    Potete guardare queste diverse video recensioni del router WiFi con SIM 5G ZTE MC801A in italiano:

    Recensione modem router 5G con SIM ZTE MC801A HyperBox 5G
    Recensione modem router 5G con SIM ZTE MC801A HyperBox 5G
    Recensione modem router 5G con SIM ZTE MC801A HyperBox 5G

    [aawp bestseller=”zte router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Saponetta 5G ZTE MU5001

    Le caratteristiche principali della saponetta 5G ZTE MU5001 sono le seguenti:

    • Connettività 5G: bande n1, n3, n7, n8, n20, n28, n77, n78, n41, n40, n38 e velocità 3,8 Gbps in download
    • WiFi 6 802.11a/b/g/n/ax 2*2 MIMO, Dual Band, Max 32 utenti
    • Chipset Qualcomm SDX55
    • 1 porta USB 3.1 tipo C (Gen2)
    • 1 porta Ethernet RJ45
    • 2 porte TS9 per connessione antenna 5G esterna
    • Batteria 4.500 mAh a ricarica rapida
    • Schermo tattile da 2,4 pollici con risoluzione 320×240
    Recensione saponetta 5G ZTE MU5001
    Recensione saponetta 5G ZTE MU5001

    [aawp bestseller=”ZTE MU5001″ grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”zte”]

    Modem router 5G con SIM Zyxel NR2101, NR5101 e NR7101

    Zyxel prevede attualmente nella sua gamma tre modelli di modem router 5G con SIM:

    [aawp bestseller=”zyxel router 5g” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Zyxel NR2101 saponetta 5G

    Le caratteristiche principali della saponetta 5G Zyxel NR2101 sono le seguenti:

    • connettività 5G: frequenze n1/n3/n7/n8/n20/n28/n41/n77/n78 DL 4 Gb/s UL 660 Mb/s
    • connettività 4G LTE: Cat. 20 frequenze B1/B3/B7/B8/B20/B28 DL 2 Gb/s
    • router WiFi: 2,4 GHz (574 Mb/s) 5 GHz (1,2 Gb/s)
    • 1 porte Ethernet 1.000 Mb/s
    • batteria rimovibile da 5.300 mAh
    Router WiFi portatile con SIM 5G Zyxel NR2101

    Zyxel NR5101 modem router 5G con SIM

    Le caratteristiche principali dello Zyxel NR5101 sono le seguenti:

    • connettività 5G: frequenze n1/n3/n5/n7/n8/n20/n28/n41/n77/n78/n38/n40 DL 4,2 Gb/s UL 900 Mb/s
    • connettività 4G LTE: Cat. 20 frequenze B1/B3/B5/B7/B8/B20/B28/B32/B38/B39 DL 2 Gb/s UL 200 Mb/s
    • router WiFi: 2,4 GHz (573 Mb/s) 5 GHz (1,2 Gb/s)
    • 2 connettori SMA per antenna 5G esterna
    • 2 porte Ethernet 1.000 Mb/s
    Router WiFi con SIM 5G Zyxel NR5101

    Zyxel NR7101 modem router 5G con SIM da esterno

    Le caratteristiche principali dello Zyxel NR7101 sono le seguenti:

    • connettività 5G: frequenze n1/n3/n5/n7/n8/n20/n28/n41/n77/n78/n38/n40
    • connettività 4G LTE: Cat. 20 frequenze B1/B3/B5/B7/B8/B18/B19/B20/B26/B28/B32
    • 1 porta Ethernet 1.000 Mb/s (alimentazione PoE)
    • impermeabilità IP68
    Router WiFi con SIM 5G Zyxel NR2101
    Recensione modem router 5G outdoor Zyxel NR7101

    Antenna 5G esterna migliore per modem 5G e router 5G con SIM

    Per migliorare le prestazioni indoor del vostro modem 5G e router 5G con SIM potete collegare, se supportato, ad un’antenna 5G esterna.

    Ho selezionato i migliori modelli di antenna 5G esterna disponibili ottimizzate per la banda di frequenza 5G Sub-6 o n78 (3,6 ÷ 3,8 GHz) mettendo a confronto le caratteristiche principali (quando disponibili):

    • direzionalità (omnidirezionale o unidirezionale)
    • guadagno banda 5G n28 (700 MHz) / banda 4G LTE B20 (800 MHz)
    • guadagno banda 4G LTE B3 (1.700 MHz) / banda 4G LTE B1 (2.100 MHz) / banda 4G LTE B7 (2.600 MHz)
    • guadagno banda 5G n78 (3,6 ÷ 3,8 GHz)

    In questo specchietto riepilogativo, per semplicità, per ciascuna antenna 5G esterna trovate solo il guadagno nella banda n78:

    ModelloOmni
    Uni
    Guadagno
    n78
    Prezzo
    Kaser K5GOMNIOmni[aawp fields=”B09D1GYLTG” value=”price” format=”linked”]
    Poynting XPOL-1-5GOmni2 dBi[aawp fields=”B08F4S4DMN” value=”price” format=”linked”]
    Kaser K5GPB14V3Uni12 dBi[aawp fields=”B09QMR437D” value=”price” format=”linked”]
    Kaser K5GLPDAUni14 dBi[aawp fields=”B09CWCDMDK” value=”price” format=”linked”]
    Panorama Antennas WMM8G-7-38Uni[aawp fields=”B07QNRYVXF” value=”price” format=”linked”]
    Poynting XPOL-2-5GUni11 dBi[aawp fields=”B081QCWTZX” value=”price” format=”linked”]
    Migliore antenna 5G esterna

    Se volete dare la priorità al massimo guadagno scegliete un’antenna unidirezionale; nel caso temiate la maggiore difficoltà iniziale di puntamento e non abbiate bisogno del guadagno massimo possibile andate serenamente su un modello omnidirezionale.

    [aawp bestseller=”antenna 5g esterna” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”kaser,poynting”]

    Antenna 5G esterna Kaser

    [aawp bestseller=”antenna 5g kaser” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Antenna 5G esterna Poynting

    Antenna 5G esterna omnidirezionale Poynting XPOL-1-5G
    Antenna 5G esterna unidirezionale Poynting XPOL-2-5G

    [aawp bestseller=”antenna 5g poynting” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”5g”]

    Leggi tutti i miei articoli su Networking:

  • Shelly Cloud App: guida completa in italiano per dispositivi Shelly

    Guida completa e dettagliata in italiano all’utilizzo dell’app Shelly Cloud per tutti i dispositivi intelligenti della famiglia Shelly.

    Shelly Cloud App

    L’app Shelly Cloud, disponibile per Android ed iOS, consente di comandare e configurare qualsiasi dispositivo della famiglia Shelly ovunque vi troviate mediante il vostro smartphone.

    [table id=100 /]

    Le funzionalità principali sono le seguenti:

    I dispositivi smart Allterco permettono di controllare i nostri elettrodomestici di casa mediante il vostro smartphone con tre differenti modalità di collegamento:

    • Access Point: lo smartphone od il PC si collega direttamente all’access point WiFi del singolo dispositivo utilizzando poi, mediante browser, la web app incorporata nel dispositivo stesso
    • Locale: smartphone e dispositivi sono collegati al router WiFi di casa senza accedere ad internet
    • Cloud: i dati sono scambiati dal device con l’app sul vostro smartphone attraverso l’uso di un server in cloud attraverso il collegamento ad internet
    Shelly 1 Cloud

    Le modalità Access Point e Locale permettono di gestire i dispositivi con l’app Shelly Cloud anche in assenza di collegamento ad internet; con l’opzione Cloud potete gestire remotamente i device ovunque vi troviate.

    [aawp bestseller=”Shelly 1″ grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”3″]

    Registrazione e creazione profilo Shelly Cloud

    Per cominciare occorre scaricare sul vostro smartphone l’app dedicata Shelly Cloud, molto ricca rispetto ad altre di domotica WiFi, disponibile sia per Android che iOS anche in lingua italiana:

    Al primo utilizzo e’ necessario registrare un profilo Shelly Cloud che vi permetterà di gestire tutti i dispositivi della famiglia Allterco:

    [aawp bestseller=”Shelly 2.5″ grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”3″]

    Home Page Shelly Cloud App

    Una volta inserite correttamente le credenziali atterrerete alla schermata principale di Shelly Cloud dove sono presenti le seguenti funzionalità:

    • Elenco e gestione delle stanze
    • Elenco e gestione canali dei dispositivi all’interno di una stanza
    • Elenco e gestione dei gruppi
    • Elenco e gestione delle scene
    • Storico eventi
    • Gestione impostazioni e profilo utente

    Dalla pagina dei dispositivi, per ciascun canale dei device potrete:

    • visualizzare lo stato corrente (Cloud / Locale / Offline) e la corrente elettrica assorbita dal carico
    • attivare e disattivare il canale del dispositivo

    [aawp bestseller=”Shelly h&t” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”3″]

    Accoppiamento dispositivo su app Shelly Cloud

    Come già visto in precedenza, la comunicazione tra Shelly Cloud App ed i dispositivi per recuperarne lo stato ed inviare comandi, avviene attraverso dei server in cloud. Ciascun device e’ a sua volta collegato ad internet attraverso il WiFi di casa.

    Per questo motivo per ciascun nuovo device Shelly occorre prima di tutto:

    • configurare le credenziali dell’access point WiFi che utilizzeranno
    • accoppiare il dispositivo stesso col nostro profilo memorizzato sui server Shelly Cloud

    Dopo avere collegato ed alimentato il vostro interruttore WiFi Shelly potete procedere con l’accoppiamento effettivo del dispositivo e la configurazione del collegamento WiFi nel modo seguente:

    Potrete completare la configurazione del vostro interruttore WiFi su Shelly Cloud scegliendo:

    • nome, stanza e foto
    • abilitazione della modalità Cloud, già descritta in precedenza, che vi raccomando assolutamente onde poter gestire il dispositivo ovunque siate

    A questo punto potrete comandare il vostro interruttore WiFi direttamente dalla home page dell’app Shelly Cloud:

    Shelly Cloud

    Potete anche fare riferimento a questa guida video in lingua inglese:

    [aawp bestseller=”Shelly dimmer” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”3″]

    Shelly Cloud dettaglio dispositivo

    Tappando sul singolo canale del dispositivo dalla schermata dispositivi di Shelly Cloud e’ possibile accedere alla pagina dov’è possibile sia controllare il canale del dispositivo che modificarne le impostazioni:

    Per quanto dipendenti dalla tipologia di dispositivo, ci sono una serie di opzioni di controllo comuni a tutti i device della famiglia.

    Statistiche consumi

    Per i dispositivi dotati di misuratore di consumo e’ possibile visualizzare su Shelly Cloud il grafico dello storico dei consumi in diverse finestre temporali:

    E’ anche possibile scaricare un file in locale sullo smartphone.

    Timer

    E’ possibile impostare sul singolo canale del dispositivo un conto alla rovescia, ovvero un evento di spegnimento o accensione automatica con un ritardo programmabile:

    Mediante un Timer di Auto Spegnimento trasformiamo il canale dello Shelly in un pulsante temporizzato (di durata programmabile).

    Programmazione settimanale

    Possono essere configurate, sempre a livello di singolo canale del dispositivo, le classiche programmazioni in giorni ed orari predefiniti; molto interessante la possibilità di usare anche gli eventi di alba (Sunrise) e tramonto (Sunset):

    Attenzione: la programmazione settimanale non funziona se le connessione internet e’ assente.

    Internet/Sicurezza

    E’ possibile configurare tramite queste opzioni la modalità di collegamento tra il nostro smartphone con a bordo l’app Shelly Cloud ed il dispositivo tra Locale (tramite il router WiFi di casa) oppure Access Point (direttamente al dispositivo) e Cloud (attraverso l’uso di un server in internet):

    Shelly 1 Cloud

    In particolare le opzioni su Shelly Cloud sono le seguenti:

    • WiFi Mode – Client: abilita e configura il collegamento del dispositivo al router WiFi di casa
    • WiFi Client Backup: abilita e configura un collegamento secondario del dispositivo ad un altro router WiFi diverso dal primario
    • WiFi Mode – Access Point: abilita e configura la password dell’access point WiFi del dispositivo per un collegamento diretto dello smartphone
    • Restrict Login: proteggere con una password l’accesso all’interfaccia web del device utilizzabile in modalità Locale ed Access Point
    • Cloud: abilita la modalità Cloud di accesso (che raccomando di gran lunga)

    [aawp bestseller=”Shelly sensore” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”3″]

    Sicurezza

    Per i dispositivi dotati di sensore di misura della potenza elettrica e’ possibile impostare su Shelly Cloud lo spegnimento automatico, per ragioni di sicurezza, superata una certa soglia di potenza assorbita:

    Shelly Cloud App sicurezza

    Questa impostazione non e’ disponibile per lo Shelly EM.

    Azioni su I/O URL

    E’ anche permessa l’invocazione di una URL esterna (che potrebbe essere una API) differenziata per gli eventi di accensione/spegnimento mediante pulsante e di accensione /spegnimento effettiva:

    Shelly Cloud app azioni

    Scoprite come ho usato questa funzionalità nella mia guida a Shelly ed IFTTT.

    Configurazione applicazione

    In questa sezione di Shelly Cloud e’ possibile specificare:

    • se il canale del dispositivo deve essere considerato come una presa oppure una lampadina; tale informazione sara’ utilizzata su Alexa e Google Home
    • il filtro dei consumi del dispositivo dal totale di stanza e complessivo
    • la protezione mediante Pin Lock del controllo del dispositivo
    Shelly Cloud App configurazione applicazione

    Il valore del codice di protezione, identico per tutti i dispositivi del tuo profilo Shelly, si imposta sotto User SettingsSecurityDevice Lock Pin.

    • esclusione del dispositivo dai log degli eventi

    Condivisione

    E’ stata introdotta la possibilità di condividere un dispositivo con uno o più altri utenti Shelly Cloud:

    Attenzione a non inserire maiuscole nel campo account/email.

    Shelly Cloud: impostazioni dispositivo

    L’impostazione dispositivo vera e propria richiede un paragrafo dedicato perché determina il comportamento elettrico del vostro interruttore relè WiFi:

    Shelly Cloud App
    • Comportamento accensione
    • Tipo comando esterno collegato all’ingresso SW del dispositivo
    • Aggiornamento firmware
    • Pressione prolungata
    • Switch esterno addizionale
    • Sincronizzazione nomi tra App ed interfaccia Web dispositivo
    • Fuso orario e geolocalizzazione
    • Ripristino valori di fabbrica
    • Riavvio dispositivo
    • Informazioni dispositivo

    Comportamento all’accensione

    Shelly Cloud App
    • Acceso
    • Spento
    • Stato precedente allo spegnimento del dispositivo
    • Switch: stato corrispondente a quello dell’interruttore o pulsante collegato all’ingresso SW del dispositivo

    Tipo comando esterno

    Shelly Cloud App
    • Momentaneo: nel caso di pulsante esterno (una pressione accende, un’altra pressione spegne)
    • Interruttore a levetta: nel caso di interruttore esterno
    • Edge switch: nel caso di pulsante esterno (alla pressione accende, al rilascio spegne)
    • Detached switch: disattivazione dell’input del comando esterno
    • Activation switch: nel caso di sensore esterno (ogni volta riavvia il timer di auto spegnimento)
    • Cycle switch: nel caso di pulsante esterno con due canali (ad ogni pressione esegue la sequenza On-Off, Off-On, On-On, Off)
    • Reverse inputs: inverte il pulsante esterno

    Aggiornamento firmware

    Shelly Cloud App

    Pressione prolungata

    Shelly Cloud App

    Switch esterno addizionale

    Shelly Cloud App

    Sincronizzazione nomi

    Shelly Cloud App

    Ripristino valori di fabbrica

    Shelly Cloud App

    Riavvio dispositivo

    Shelly Cloud App

    Fuso orario e geolocalizzazione

    Shelly Cloud App

    Informazioni dispositivo

    Shelly Cloud App

    [aawp bestseller=”Shelly em” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”3″]

    Scene Shelly Cloud

    In Shelly Cloud e’ possibile creare delle scene (scenari di automazione) basati su condizioni multiple che, al loro verificarsi, scatenano automaticamente l’esecuzione di azioni multiple:

    Scene – condizioni

    In una scena e’ possibile costruire una condizione mediante la combinazione, con OR ed AND, di più condizioni elementari.

    Shelly Cloud App scene

    Le condizioni elementari possono essere di due tipi:

    • condizione basata su un evento temporale (timer, attivazione giornaliera, attivazione singola)
    • condizione basata su un evento del singolo canale di un dispositivo (cambio di stato dell’uscita, cambio di stato dell’ingresso, pressione prolungata dell’ingresso, potenza consumata rispetto ad una soglia, cambio di stato dello switch esterno addizionale, temperatura, umidità)

    Il riconoscimento dell’evento può avere tre comportamenti possibili:

    • una volta (con un parametro in minuti)
    • ripetutamente
    • on any change

    Scene – azioni

    Le azioni multiple che vengono eseguite al verificarsi di una delle condizioni consistono in:

    • notifica push o log nell’app Shelly Cloud, via email o via Alexa
    • attivazione o disattivazione del canale di un dispositivo

    Ciascuna azione singola può avere un proprio ritardo configurabile.

    L’azione complessiva ha un intervallo temporale di validità configurabile tramite Shelly Cloud.

    [aawp bestseller=”Shelly i3″ grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”3″]

    Gestione impostazioni e profilo utente su Shelly Cloud App

    Tappando in alto a destra accediamo al menu’ di Shelly Cloud per gestire le impostazioni generali ed il profilo utente:

    Tappando sull’icona della matita, ad esempio, e’ possibile modificare e cancellare Stanze, Gruppi e Scene (in base a quanto correntemente selezionato):

    [aawp bestseller=”Shelly” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″ items=”3″]

    Leggi tutti i miei articoli sulla domotica fai da te Shelly:

  • Reolink Argus PT 2K recensione e prova telecamera 4MP PTZ a batteria

    Reolink Argus PT 2K recensione e prova telecamera 4MP PTZ a batteria

    Reolink Argus PT 2K recensione e prova completa telecamera 4MP con obiettivo motorizzato, batteria ricaricabile con panello solare, rilevamento persone e veicoli.

    Caratteristiche Reolink Argus PT 2K

    La telecamera Reolink Argus PT 2K è l’evoluzione, con diversi miglioramenti, del già ottimo modello precedente che, grazie all’obiettivo motorizzato, consente di coprire un’area molto ampia all’esterno della nostra abitazione.

    Vediamone le caratteristiche tecniche principali partendo dalle differenze rispetto alla generazione precedente:

    Reolink Argus PT 2K

    Rilevamento automatico di veicoli e persone

    Grazie all’uso di algoritmi di intelligenza artificiale, la telecamera Reolink Argus PT 2K è in grado di distinguere persone e veicoli dagli altri oggetti in movimento in base alla loro sagoma e temperatura, ottenendo allarmi e notifiche più precisi rispetto alla versione precedente.

    Reolink Argus PT 2K

    Pan&Tilt con Zoom Digitale

    Copre 355° in orizzontale e 140° in verticale con zoom digitale 16x.

    Reolink Argus PT 2K

    Batteria Ricaricabile o Solare

    Senza fili con batteria ricaricabile anche con pannello solare esterno.

    Reolink Argus PT 2K

    Gestione remota

    Gestisci la telecamera ovunque ti trovi da smartphone o PC desktop.

    Reolink Argus PT 2K

    Condivisione

    E’ possibile condividere l’accesso alla telecamera possibile fino ad 8 persone contemporaneamente.

    Alexa e Google Home

    Attivate la telecamera con la voce per vederla su Amazon Echo Show o sulla TV con Google Chromecast.

    Reolink Argus PT 2K

    Archiviazione locale o Cloud

    In caso di movimento registra i video su Micro SD (fino a 128 GB) o su Reolink Cloud.

    Reolink Argus PT 2K

    Maschere Privacy

    Escludi dall’inquadratura fino a 3 aree fuori dalla tua abitazione.

    Reolink Argus PT 2K

    Notifiche personalizzate

    Messaggio di allarme, salvataggio per tempo e tipo oggetto rilevato.

    Reolink Argus PT 2K

    Timelapse

    Tramite l’app Reolink puoi fare registrazioni timelapse di ore.

    Aggiungerei anche qualche ulteriore dettaglio tecnico:

    • risoluzione video 2K 4MP (2.560×1.440 pixel 15 fps) 
    • batteria da 6.000 mAh ricaricabile mediante presa micro USB che può essere collegata ad un pannello solare esterno (soluzione che raccomando di gran lunga)
    • connettività WiFi a a 2,4 e 5 GHz per una connessione più stabile.
    • ampiezza obiettivo 122° in diagonale
    • comunicazione bidirezionale e sirena grazie ad altoparlante e microfono integrati
    • protezione agenti atmosferici IP65
    • supporto formato H.265 per ridurre la dimensione dei video
    • disponibile nei colori bianco e nero

    L’unica vera caratteristica ancora mancante è la presenza di un faretto per la visione notturna a colori anziché ad infrarossi: è probabilmente un compresso con la durata della batteria che Reolink non ha ancora deciso di affrontare in un modello in vendita al pubblico.

    In sintesi quali sono le principali differenze tra il nuovo modello Reolink Argus PT 2K ed il vecchio Reolink Argus PT?

    Reolink Argus PT 2KReolink Argus PT
    Risoluzione Video2.560×1.440 @ 15 fps1.920×1.080 @ 15 fps
    Rilevazione persone e Veicoli
    Connettività WiFi2,4 e 5 GHz2,4 GHz

    Nel seguito della nostra recensione e prova della telecamera Reolink Argus PT 2K faremo anche un confronto pratico col modello precedente che continua a garantire la sicurezza della nostra abitazione.

    [aawp bestseller=”argus pt 2k” grid=”3″ items=”3″ filterby=”title” filter=”2k” button=”none” ribbon=”none”]

    Unboxing telecamera Reolink Argus PT 2K

    Grazie alla collaborazione con Reolink, abbiamo potuto mettere alla prova questa telecamera. Partiamo subito della confezione esterna dove si nota un’etichetta adesiva con la scritta Argus PT che copre Argus PT Pro:

    Reolink Argus PT 2K

    Questo purtroppo denota un po’ di confusione nel marketing Reolink perché al momento abbiamo almeno tre modelli di telecamera PTZ WiFi a batteria:

    • la vecchia Argus PT HD WiFi 2,4 GHz (di cui trova la mia precedente recensione)
    • la Argust PT 2K WiFi 2,4 GHz con rilevazione persone e veicoli
    • la nuova Argust PT 2K WiFi 2,4/5 GHz con rilevazione persone e veicoli che sto provando in questo articolo e che in precedenza era giustamente denominata Argus PT Pro per differenziarla

    All’interno della scatola possiamo trovare:

    • telecamera
    • staffa per montaggio a parete
    • antenna
    • cavetto micro USB per ricarica
    • viti e tasselli
    • busta contenente spina per factory reset, guida rapida e cartelli sorveglianza
    Unboxing telecamera Reolink Argus PT 2K
    Unboxing telecamera Reolink Argus PT 2K

    Possiamo ora osservare i dettagli della Reolink Argus PT 2K per identificarne tutti i dettagli:

    Testa rotante

    • microfono integrato e sensore di movimento
    • LED di stato e sensore luminosità
    • illuminatori ad infrarossi
    • altoparlante integrato
    • forellino con pulsante factory reset
    • altoparlante integrato

    Corpo telecamera

    • interruttore accensione / spegnimento
    • attacco per antenna
    • presa micro USB per ricarica / pannello solare
    • LED stato batteria
    • ghiera per fissaggio con staffa

    Notate come tutti i vari connettori siano protetti con tappi in gomma per garantire l’impermeabilità.

    Per completezza trovate anche il contenuto della confezione del pannello solare opzionale che vi raccomando assolutamente di acquistare insieme alla telecamera Reolink Argus PT 2K per potervi dimenticare di doverla ricaricare:

    Possiamo ora passare ad installazione e configurazione della telecamera Reolink.

    [aawp bestseller=”argus pt 2k” grid=”3″ items=”3″ filterby=”title” filter=”2k” button=”none” ribbon=”none”]

    Configurazione telecamera Reolink Argus PT 2K 4MP

    L’operazione preliminare da effettuare, se non lo aveste ancora fatto, è di installare sul vostro smartphone l’app Reolink, disponibile per Android ed iOS:

    [appbox googleplay com.mcu.reolink screenshots]

    E registrare il vostro profilo Reolink associato alla vostra e-mail:

    La prima operazione che raccomando di effettuare con la telecamera è quella di ricaricala completamente mediante il cavetto micro USB fornito in dotazione per evitare sorprese durante la configurazione e l’installazione; il LED di stato della batteria si accenderà in arancione per diventare verde al termine del processo di ricarica:

    Configurazione telecamera Reolink Argus PT 2K 4MP

    Mi raccomando di richiudere con cura il tappo di protezione in gomma. Ora potete accendere la telecamera mediante l’interruttore presente nella parte posteriore: come conferma sentirete un messaggio vocale che invita all’associazione in diverse lingue.

    Tornate all’app su smartphone, inserite le vostre credenziali se non fossero memorizzate e dalla schermata principale tappate sull’icona + in alto a destra per l’associazione di una nuova telecamera al vostro profilo e seguite la procedura che vi richiederà di inquadrare il QR Code stampigliato dietro alla base della telecamera:

    Non appena riconosciuto il QR Code la procedura di configurazione sullo smartphone prosegue chiedendovi di inserire le credenziali della rete WiFi alla quale dovrà collegarsi, se sarà posizionata all’interno o all’esterno, una password di accesso ed infine il nome da assegnare:

    Ovviamente ho subito verificato sull’app le informazioni relative al modello nuovo Reolink Argust PT 2K e quello vecchio HD:

    Il nome del modello è lo stesso!

    Prima di passare all’installazione raccomando ancora di inserire la scheda di memoria Micro SD nell’apposito slot nella parte inferiore della telecamera, attenzione al verso non è necessario fare forzature ma va spinta fino in fondo col clic finale:

    Mi raccomando nuovamente di richiudere per bene il tappo di copertura in gomma.

    [aawp bestseller=”argus pt 2k” grid=”3″ items=”3″ filterby=”title” filter=”2k” button=”none” ribbon=”none”]

    Reolink Argus PT 2K alla prova

    Prima di procedere con l’installazione definitiva, ho voluto fare qualche prova pratica della telecamera Reolink Argus PT 2K mettendola anche confronto con la “vecchia” Argus PT HD di cui prenderà il posto:

    Confronto Reolink Argus PT (2K) vs Regolink Argus PT (HD)
    Confronto Reolink Argus PT (2K) vs Regolink Argus PT (HD)

    Come vedete non ci sono sostanzialmente differenze esteriori ad eccezione della lunghezza dell’antenna che dovrebbe assicurare una migliore stabilità nella connessione WiFi grazie anche al supporto della banda 5 GHz da parte della nuova Reolink Argus PT.

    Risoluzione video

    Partiamo confrontando la risoluzione video come visibile nell’app:

    Come vedete abbiamo i 2K (1.440p) contro il solo HD (1.080p), riflesso anche nella diversa banda di collegamento richiesta (4 Mbit/s vs 2 Mbit/s). Ma vediamolo concretamente facendo due foto dello stesso soggetto alla massima risoluzione (Nitido) e mettendole a confronto normalizzando le dimensioni in pixel:

    La differenza è notevole in modo evidente, inoltre nell’utilizzo pratico il nuovo modello ha una reattività e fluidità nell’eseguire i comandi di rotazione decisamente maggiore.

    Visione notturna e timelapse

    Per verificare il comportamento in condizioni di bassa luminosità potete vedere questo breve video del timelapse di tre all’alba:

    Direi che la qualità è ottima anche di notte, ovviamente la visione notturna a colori migliorerebbe ulteriormente il risultato.

    Rilevamento persone e veicoli

    Alexa e Google Home

    Entrando nell’app Reolink, sotto CloudSmart Home, è possibile abilitare la singola telecamera alla gestione mediante Alexa e Google Home:

    A questo punto potrete chiedere con un semplice comando vocale di visualizzare il video live della vostra telecamera Reolink Argus PT 2K su Amazon Echo Show oppure su una TV con Google Chromecast:

    • “Alexa, mostra Argus PT 2K
    • Ok Google, mostra Argus PT 2K su Google TV

    Forse sarebbe ora di cambiare televisore perché non ha risoluzione sufficiente per mostrare la telecamera su Google TV:

    Telecamera Reolink Argus PT 2K su Google TV
    Telecamera Reolink Argus PT 2K su Google TV

    [aawp bestseller=”argus pt 2k” grid=”3″ items=”3″ filterby=”title” filter=”2k” button=”none” ribbon=”none”]

    Installazione telecamera Reolink Argus PT 2K

    L’operazione preliminare è quella di decidere il punto esatto dove installare la telecamera WiFi a batteria Reolink Argus PT 2K; le raccomandazioni da seguire sono queste:

    • installare la telecamera a 2 o 3 metri di altezza da terra in modo da ottenere la massima area di copertura del sensore di movimento
    • posizionare la telecamera angolarmente rispetto all’area di interesse per avere un rilevamento di movimento efficace: se una persona o veicolo si avvicina ortogonalmente potrebbe non essere rilevato in tutti i casi
    Corretto posizionamento telecamera Reolink
    Corretto posizionamento telecamera Reolink

    Nel mio caso ho montato la telecamera Reolink Argus PT 2K a parete su una trave del pergolato in legno in modo da poter coprire due lati della casa, sostituendo semplicemente quella di generazione precedente che ho spostato sul lato opposto. Seguendo alla lettera le raccomandazioni l’ho installata nel punto evidenziato:

    Tenete anche conto che occorrerà adattare la sensibilità del sensore di movimento alla distanza dall’area di lavoro seguendola questa tabella di riferimento:

    SensibilitàValoreDistanza di rilevamento
    Bassa0 ÷ 50Fino a 5 metri
    Media51 ÷ 80Fino a 8 metri
    Alta81 ÷ 100Fino a 10 metri

    Ovviamente maggiora sarà la sensibilità impostata tanto maggiore sarà la possibilità di falsi allarmi: per l’uso esterno è raccomandato di impostare la sensibilità a Bassa o Media.

    Come già intuito dagli accessori disponibili nella confezione della telecamera Reolink Argus PT 2K, le possibilità di montaggio sono molteplici.

    Montaggio a parete

    E’ il caso più comune in cui utilizzare direttamente la staffa di montaggio avvitandola al muro o trave che sia:

    Avvitandoci poi la telecamera.

    Da buon pigro e riciclatore che sono ho montato la mia Reolink Argus PT 2K riutilizzando la staffa del modello precedente:

    L’unico problema sarebbe la differenza cromatica, ma direi che non mi importa a sufficienza!

    Montaggio a soffitto

    In questo caso invece fisserete solo la base della staffa che si sgancia facilmente premendo prima il pulsantino e poi facendola ruotare:

    Montaggio su palo e tronco

    Analogamente potrete utilizzare la sola base della staffa con la cinghia per fissare la telecamera al tronco di un albero senza rovinarlo.

    Installazione panello solare Reolink

    Preliminarmente occorre scegliere una posizione ben illuminata sole durante tutto l’anno. Sono comunque necessarie solo poche ore di luce solare diretta al giorno per ricaricare sufficientemente la telecamera.

    Pannello solare Reolink

    Ovviamente la quantità di energia che il pannello solare Reolink può produrre è influenzata dalle variazioni stagionali nella posizione del sole e dalle condizioni meteo. L’angolo ideale con cui inclinare il pannello è indicativamente la propria latitudine a cui aggiungere 5°: nel mio caso parliamo di circa 50°

    Possiamo ora procedere col montaggio a parete del pannello solare Reolink ed il collegamento alla telecamera Argus PT 2K:

    Installazione pannello solare Reolink

    Montare la staffa sulla parete con le viti.

    Installazione pannello solare Reolink

    Avvitare saldamente il pannello solare alla staffa.

    Installazione pannello solare Reolink

    Regolare l’angolazione del pannello solare e poi fissare definitivamente.

    Installazione pannello solare Reolink

    Collegare il pannello solare alla telecamera Reolink Argus con il cavo micro USB.

    Questo è il risultato nel mio caso dove ho lasciato il cavo in abbondanza semplicemente appoggiato sulla staffa:

    E’ molto importante assicurarsi che il cavo di collegamento sia inserito saldamente nella presa della telecamera Reolink Argus PT 2K e che la sua protezione impermeabile protegga tutto dalle intemperie.

    Installazione pannello solare Reolink

    [aawp bestseller=”pannello solare reolink” grid=”3″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” ribbon=”none” filterby=”title” filter=”reolink”]

    Recensioni e opinioni telecamera Reolink Argus PT 2K 4MP

    Per darvi una panoramica la più completa possibile ho anche incluso alcune ulteriori recensioni della telecamera Reolink Argus PT 2K:

    Recensioni e opinioni telecamera Reolink Argus PT 2K 4MP
    Recensioni e opinioni telecamera Reolink Argus PT 2K 4MP
    Recensioni e opinioni telecamera Reolink Argus PT 2K 4MP
    Recensioni e opinioni telecamera Reolink Argus PT 2K 4MP

    [aawp bestseller=”argus pt 2k” grid=”3″ items=”3″ filterby=”title” filter=”2k” button=”none” ribbon=”none”]

    Leggi tutti i miei articoli sulle Telecamere Reolink:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Mini PC migliori: Windows 11 miniPC e gaming mini computer

    Dimenticate di fare spazio sulla vostra scrivania per un nuovo PC desktop: i migliori mini PC riescono a mettere la potenza di un PC desktop Intel o AMD in uno spazio piccolissimo. Che col miniPC vogliate risparmiare spazio, aggiungere ulteriori computer Windows 11 in ufficio, disporre di un media center o fare gaming con con scheda video dedicata o un barebone c’è un mini PC che fa per voi.

    Scopri anche come trasformare la TV in smart TV con un TV box Android e la mia configurazione per PC gaming con AMD Ryzen.

    Mini PC migliori per Windows 11

    I mini PC con Windows 11 possono utilizzare hardware con caratteristiche molto variabili, partendo da soluzioni economiche fino ad arrivare a componenti paragonabili ad un computer desktop.

    Vediamo le caratteristiche tecniche su cui è importante soffermarsi quando valutiamo, in sostituzione di un desktop, l’acquisto tra i migliori mini PC con Windows 11 e che potrebbero invece a performance non in linea con le nostre aspettative:

    • CPU Intel quad-core con frequenza ed assorbimento limitato; utilizzo del processore grafico integrato con Intel Graphics Technology
    • RAM compresa tra 4 ed 8 GB
    • ROM compresa tra 32 e 64 GB
    • possibilità di aggiungere un SSD

    Stanno cominciando anche ad affermarsi mini computer basati su AMD Ryzen con Radeon Vega Graphics integrata.

    Potete trovare soluzioni complete oppure mini PC barebone, ovvero con case e scheda madre con i vari componenti da personalizzare.

    Mini PC: quali CPU Intel

    Le principali famiglie di CPU Intel a basso costo e consumo molto utilizzate nei mini computer, note in precedenza come Intel Apollo Lake, sono le seguenti:

    • Intel Atom X
    • Intel Celeron
    • Intel Pentium

    Questo grafico sintetizza, su scala logaritmica, un benchmark di performance tra le CPU Intel e AMD per mini PC più utilizzate, creato mediante CPU Mark:

    Benchmark performance CPU Intel e AMD per mini PC
    Benchmark performance CPU Intel e AMD per mini PC

    Ho volutamente incluso solo CPU che siano relativamente recenti nella famiglia a cui appartengono.

    Come potete osservare le differenze tra i modelli possono essere clamorose: nella vostra ricerca fate dunque attenzione molta attenzione per evitare di acquistare un modello sostanzialmente inservibile perché troppo lento.

    In questo momento i modelli di processori di fascia bassa più utilizzati nei miniPC sono quelli che ho raccolto nelle tabelle riepilogative seguenti, suddivisi per famiglia.

    L’obiettivo e’ di facilitarvi nei confronti tra miniPC nella medesima fascia di prezzo che potrebbero pero’ nascondere differenze di prestazioni importanti tra i vari modelli di mini computer.

    CPU Intel Atom x5 per mini computer

    La famiglia di CPU Intel Atom e’ stata progettata per dispositivi mobili che devono avviarsi velocemente, lavorare a lungo e supportare video fino a 4K Ultra HD anche in streaming: e’ quindi perfetta anche per i mini computer che hanno esattamente i medesimi requisiti.

    Intel Atom x5Intel Atom x5
    Atom x5 z8350 Atom x5 z8500
    Launch dateQ1 2016Q1 2015
    CPU Core / Thread4 / 44 / 4
    CPU Frequency1,44 GHz1,44 GHz
    CPU L2 Cache2 MB2 MB
    GPUHD 400HD
    RAM Max2 GB8 GB
    RAM channels1 x DDR3 16002 x DDR3 1600
    CPU Mark9271.356

    Si tratta di CPU davvero molto datate e dalle prestazioni davvero limitate.

    [aawp bestseller=”mini pc intel atom” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”atom” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    CPU Intel Celeron per mini computer

    La famiglia di CPU Intel Celeron include anche alcuni modelli recenti dalle performance onorevoli, ma fate attenzione quando scegliete.

    Celeron N4000Celeron N4020Celeron J4125Celeron N5095
    CPU Mark1.4631.6573.1874.183
    Launch dateQ4 2017Q4 2019Q4 2019Q1 2021
    CPU Core / Thread2 / 22 / 24 / 44 / 4
    CPU Frequency1,1 GHz1,1 GHz2,0 GHz2,0 GHz
    CPU Cache4 MB4 MB4 MB4 MB
    RAM channelsDDR4 2400DDR4 2400DDR4 2400DDR4 2933

    [aawp bestseller=”mini pc intel celeron” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”celeron” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    CPU Intel Pentium per mini computer

    Anche la famiglia di CPU Intel Pentium contiene alcuni modelli aggiornati dalle prestazioni accettabili.

    Pentium 5405UPentium N5030Pentium G5400TPentium G5400Pentium G5420
    Launch dateQ1 2019Q4 2019Q2 2018Q2 2018Q2 2019
    CPU Core / Thread2 / 44 / 42 / 42 / 42 / 4
    CPU Frequency2,3 GHz1,1 GHz3,1 GHz3,7 GHz3,8 GHz
    CPU Cache2 MB4 MB4 MB4 MB4 MB
    RAMDDR4 2133DDR4 2400DDR4 2400DDR4 2400DDR4 2400
    CPU Mark2.6372.6853.1193.7223.339

    [aawp bestseller=”mini pc intel pentium” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”pentium” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    CPU Intel Core per mini computer

    I Mini PC Windows 11 utilizzano per la maggior parte la famiglia di CPU Intel Core: attenzione a pensare che le performance siano sicuramente molto più elevate e paragonabili ad un desktop perché ci potrebbero essere delle sorprese con le versioni molto datate. Riporto in questa tabella solo quelle più recenti e performanti, alcuni della quali utilizzabili anche per un mini PC gaming in accoppiata ad una GPU dedicata.

    i5-1135G7i7-1165G7i5-11320Hi9-10980HKi9-11900KB
    CPU Mark10.15910.61111.47116.49424.048
    Generation11th11th11th10th11th
    Launch dateQ3 2020Q3 2020Q2 2021Q2 2020Q2 2021
    CPU Core / Thread4 / 84 / 84 / 88 / 168 / 16
    CPU Frequency2,4 GHz2,8 GHz3,2 GHz2,4 GHz3,3 GHz
    CPU Cache8 MB12 MB8 MB16 MB24 MB
    RAMLPDDR4x-4267LPDDR4x-4267LPDDR4x-4267DDR4-2933

    [aawp bestseller=”mini pc intel core i5-11″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”core” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    [aawp bestseller=”mini pc intel core i7-11″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”core” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    [aawp bestseller=”mini pc intel core i9-11″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”core” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    Intel Graphics Technology per mini computer

    Intel Graphics Technology e’ il nome della serie di processori grafici integrati all’interno delle CPU Intel di varia generazioni.

    Pur non avendo prestazioni lontanamente confrontabili con quelli di una scheda grafica dedicata dotata di una GPU AMD o Nvidia tipica dei desktop, possono dare grandi soddisfazioni nell’utilizzo in un mini PC quale media center.

    Anche il mio notebook, ad esempio, è dotato di Intel HD Graphics 520 ed ho sempre operato senza alcun problema !

    Confrontiamo le performance tramite il Benchmark G3D Mark, delle principali versioni di Intel Graphics Technology utilizzate all’interno delle CPU Intel per mini PC:

    Intel Graphics TechnologyIntel Core GenerationG3D Mark
    HD Graphics 400328
    HD Graphics 4000330
    HD Graphics 4400530
    HD Graphics 500317
    HD Graphics 505411
    HD Graphics 5500569
    UHD Graphics 600345
    UHD Graphics 605356
    UHD Graphics 610732
    UHD Graphics 6301.556
    Iris 6100936
    Iris Plus 6401.275
    Iris Plus 6558th Gen1.810
    UHD Graphics for 10th Gen10th Gen

    Mini PC migliori Intel

    Intel NUC

    Tra i migliori miniPC con CPU Intel Core spicca ovviamente la famiglia Intel NUC:

    • Intel NUC 11 con processi Core 11th generation

    [aawp bestseller=”intel nuc11″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”nuc11″ button=”none” description_items=”0″]

    • Intel NUC 10 con processi Core 10th generation

    [aawp bestseller=”intel nuc10″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”nuc10″ button=”none” description_items=”0″]

    • Intel NUC 9 con processi Core 9th generation

    [aawp bestseller=”intel nuc9″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”nuc9″ button=”none” description_items=”0″]

    In particolare i modelli di mini PC Intel NUC 11 Extreme kit Beast Canyon e Phantom Canyon sono particolarmente adatti al gaming spinto viste le loro performance spinte grazie anche alla possibilità di ospitare rispettivamente la GPU NVIDIA GeForce RTX 3080 e GeForce RTX2060:

    [aawp bestseller=”nuc11 beast canyon” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”canyon” button=”none” description_items=”0″]

    [aawp bestseller=”intel nuc11 phantom canyon” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”nuc11″ button=”none” description_items=”0″]

    Migliori mini computer Minisforum Intel

    Minisforum e’ un’azienda specializzata in miniPC di elevata qualità e modelli sempre molto aggiornati che coprono un’ampia gamma di prestazioni e prezzi, con CPU sia Intel che AMD Ryzen. Il rapporto qualità prezzo e’ ottimo.

    A seguire trovate i migliori modelli Minisforum dotati di CPU Intel.

    [aawp bestseller=”mini pc minis forum intel core” filter_items=”10″ items=”6″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,beelink” button=”none” description_items=”0″]

    Minisforum EliteMini TH50

    Il nuovissimo mini PC Minisforum EliteMini TH50 è dotato della potente CPU Intel Core i5-11320H:

    [aawp bestseller=”minis forum th50″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,beelink” button=”none” description_items=”0″]

    Minisforum TL50

    L’ottimo mini PC Minisforum TL50 sfoggia invece una CPU Intel Core i5-1135G7:

    [aawp bestseller=”minis forum tl50″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,beelink” button=”none” description_items=”0″]

    Minisforum U820

    Per rimanere su una CPU Intel Core i5-8279U occorre considerare invece il Minisforum U820:

    [aawp bestseller=”minis forum u820″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,beelink” button=”none” description_items=”0″]

    Minisforum H31G

    Il modello di mini computer con CPU Intel Core i5-9500F e scheda grafica NVIDIA Geforce GTX 1050Ti, quindi anche adatto al gaming, è il Minisforum H31G:

    Minis Forum X35G

    Il modello che adotta il processore di 10th Gen Intel Core i3-1005G1 è il Minis Forum X35G.

    [aawp bestseller=”minis forum x35g” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,beelink” button=”none” description_items=”0″]

    Minisforum GK41

    Il Minisforum GK41 è un mini PC, senza troppe pretese, realizzato col relativamente recente processore Intel Celeron Processor J4125:

    [aawp bestseller=”minis forum gk41″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd” button=”none” description_items=”0″]

    Beelink è un’azienda cinese emergente, specializzata nella produzione di TV Box Android e mini PC.

    Dispone di diversi modelli a catalogo di fascia media e bassa, ma sta entrando anche nella fascia alta con i modelli più recenti.

    Ho provato ad evidenziare i migliori mini PC Beelink con CPU Intel.

    [aawp bestseller=”mini pc beelink intel” filter_items=”10″ items=”6″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,minis” button=”none” description_items=”0″]

    Il mini PC Beelink GTi11 è l’ultimo arrivato col potente Intel Core i5-1135G7 di 11a generazione:

    [aawp bestseller=”beelink gti11″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,minis” button=”none” description_items=”0″]

    I mini PC Beelink SEi8 sono dotati delle CPU di 8a generazione Intel Core i3-8109U, Core i5-8259U, Core i5-8279U e supportano anche Windows 11:

    [aawp bestseller=”beelink sei8″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,minis” button=”none” description_items=”0″]

    I mini PC Beelink GTi8 sono dotati delle CPU 8th gen Intel Core i5-8259U col supporto di Windows 11:

    [aawp bestseller=”beelink gti8″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,minis” button=”none” description_items=”0″]

    Un discreto modello con con CPU Intel Celeron N5095 è attualmente il Beelink U59:

    [aawp bestseller=”beelink u59″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,minis” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC migliori Asus Windows 11

    Asus propone diversi modelli di mini PC:

    [aawp bestseller=”mini pc asus” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”amd,ryzen” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC stick

    Nel caso il bisogno di risparmiare spazio sia estremo, esistono mini PC in formato stick, ovvero chiavette in grado di essere infilate direttamente nella presa HDMI di un monitor. Non aspettatevi grandi prestazioni ovviamente.

    [aawp bestseller=”mini pc intel stick” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”stick” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC AMD

    Stanno cominciando a comparire sul mercato innumerevoli proposte di mini PC che utilizzano processori AMD Ryzen per offrire performance elevatissime grazie anche alla GPU Radeon Graphics integrata.

    Processori AMD Ryzen per mini PC

    I processori utilizzati nei mini PC appartengono tipicamente, ma non esclusivamente, alle famiglie di CPU AMD Ryzen utilizzate per i notebook:

    Vediamo quali sono le caratteristiche dei processori AMD Ryzen più recenti utilizzati nei mini PC:

    Ryzen 7 3750HRyzen 9 4900HRyzen 9 5900HXRyzen 7 5700G
    Launch dateQ1 2019Q1 2020Q1 2021Q2 2021
    CPU Core / Thread4 / 88 / 168 / 168 / 16
    CPU Frequency2,3 GHz3,3 GHz3,3 GHz3,8 GHz
    CPU L2 Cache2 MB4 MB4 MB4 MB
    CPU Mark8.27819.26923.21924.624
    GPU Core / Freq.10 / 1,4 GHz8 / 1,75 GHz8 / 2,1 GHz8 / 2,0 GHz
    RAM Chan / Freq.2 / 2.400 MHz4.266 MHz4.266 MHz2 / 3.200 MHz
    GraphicsVega 10

    [aawp bestseller=”mini pc amd ryzen 5″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”” button=”none” description_items=”0″]

    [aawp bestseller=”mini pc amd ryzen 7″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”” button=”none” description_items=”0″]

    [aawp bestseller=”mini pc amd ryzen 9″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC migliori AMD Ryzen

    Ho provato ad evidenziare i migliori modelli di mini PC completi di CPU AMD Ryzen attualmente disponibili sul mercato che sono davvero potenti ed al passo coi tempi.

    Ho incluso i produttori di miniPC che utilizzano appieno la famiglia AMD Ryzen.

    Mini PC AMD Ryzen MINIS FORUM

    Ho predisposto questa tabella riepilogativa di una gamma di modelli, in veloce e costante aggiornamento, di mini PC MINIS FORUM con CPU AMD Ryzen:

    ModelloLaunchCPUCPU MARKGraphics
    MINIS FORUM UM350Q1-22Ryzen 5 3550H8.037Radeon Vega 8
    MINIS FORUM HX90Q4-21Ryzen 9 5900HX23.219Radeon
    MINIS FORUM HM90Q4-21Ryzen 9 4900H19.269Radeon
    MINIS FORUM CR50Q4-214700S18.157
    MINIS FORUM X500Q3-21Ryzen 7 5700G24.624Radeon
    MINIS FORUM HM50Q3-21Ryzen 5 4500U11.144Radeon
    MINIS FORUM HM80Q2-21Ryzen 7 4800U17.338Radeon
    MINIS FORUM UM270Q1-21Ryzen 7 PRO 2700U7.146Radeon Vega 10
    MINIS FORUM UM340Q1-21Ryzen 5 3450U6.971Radeon Vega 8

    [aawp bestseller=”minis forum mini pc amd ryzen” filter_items=”10″ items=”6″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium” button=”none” description_items=”0″]

    MINIS FORUM UM350

    [aawp bestseller=”minis forum um350″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium” button=”none” description_items=”0″]

    MINIS FORUM ELITEMINI HX90

    Leggi anche la mia recensione del MINIS FORUM ELITEMINI HX90.

    [aawp bestseller=”minis forum hx90″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium” button=”none” description_items=”0″]

    MINIS FORUM HM90

    [aawp bestseller=”minis forum hm90″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium” button=”none” description_items=”0″]

    MINIS FORUM CR50

    [aawp bestseller=”minis forum cr50″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium” button=”none” description_items=”0″]

    MINIS FORUM ELITEMINI X500

    [aawp bestseller=”minis forum x500″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium” button=”none” description_items=”0″]

    Anche in questo caso ho preparato una tabella riepilogativa della gamma di modelli, in veloce e costante aggiornamento, di mini PC Beelink con CPU AMD Ryzen:

    ModelloLaunchCPUCPU MARKGraphics
    Beelink GTR5Q4-21Ryzen 9 5900HX23.219Radeon
    Beelink GTR4Q4-21Ryzen 9 4900H19.269Radeon
    Beelink SER3Q4-21Ryzen 7 3750H8.278Radeon Vega 10
    Beelink GTR3 (3750H)Q4-20Ryzen 7 3750H8.414Radeon Vega 10
    Beelink GTR3 (3550H)Q3-20Ryzen 5 3550H8.113Radeon Vega 8
    Beelink GTR3 ProQ3-20Ryzen 5 3550H8.113Radeon Vega 8

    [aawp bestseller=”beelink mini pc amd ryzen” filter_items=”10″ items=”6″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium” button=”none” description_items=”0″]

    [aawp bestseller=”beelink 5900HX” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium,lake,gti” button=”none” description_items=”0″]

    [aawp bestseller=”beelink ser3″ filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium,lake” button=”none” description_items=”0″]

    Il Beelink GTR3 è basato sul processore AMD Ryzen 5 3550H.

    [aawp bestseller=”beelink gtr 3550h” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium,lake,ser” button=”none” description_items=”0″]

    Anche il Beelink GTR3 Pro utilizza la CPU AMD Ryzen 5 3550H.

    [aawp bestseller=”beelink gtr pro 3550h” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium,lake,ser” button=”none” description_items=”0″]

    E’ uscita anche l’ulteriore versione Beelink GTR 3750H basata sul più potente AMD Ryzen 7 3750H.

    [aawp bestseller=”beelink gtr 3750h” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”intel,madre,celeron,pentium,lake,ser” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC AMD Ryzen ASRock

    MiniPC AMD Ryzen ASRock DeskMini X300 Barebone

    [aawp bestseller=”mini pc asrock barebone ryzen” filter_items=”10″ items=”2″ grid=”2″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”asrock” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC AMD Ryzen Asus

    MiniPC AMD Ryzen Asus PN50

    L’Asus PN50 supporta la serie AMD Ryzen 4000.

    [aawp bestseller=”asus pn50″ filter_items=”10″ items=”2″ grid=”2″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”” button=”none” description_items=”0″]

    MiniPC AMD Ryzen Asus PB50

    Gli Asus PB50 sono dotati della CPU AMD Ryzen 7 3750H.

    [aawp bestseller=”asus pb50″ filter_items=”10″ items=”2″ grid=”2″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC gaming migliori

    Per l’utilizzo per gaming raccomando la scelta di un mini PC dotato con CPU Intel Core in versione sufficientemente recente oppure, ancora meglio, di una più recente CPU AMD Ryzen 4000: la presenza di una scheda video dedicata, anziché l’utilizzo di quella integrata, può’ fare notevolmente aumentare le prestazioni (ed i costi).

    Mini PC gaming Intel NUC

    In primis tra i mini PC per gaming ci sono sicuramente gli Intel NUC Ghost Canyon e Hades Canyon già menzionati in precedenza, in particolare Intel NUC 9 Extreme:

    [aawp bestseller=”intel nuc canyon” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”canyon” button=”none” description_items=”0″]

    Ovviamente ci sono anche i nuovi Tiger Canyon NUC 11 Pro:

    [aawp bestseller=”tiger canyon” filter_items=”10″ items=”3″ grid=”3″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”nuc11″ button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC gaming con scheda video dedicata Hystou

    Segnalo la serie di mini PC gaming HYSTOU: delle vere bestie dotata di CPU Intel Core Intel Core i7-7700, i7-8700K e i7-9700F con scheda video dedicata NVIDIA GeForce GTX 1650:

    Mini PC con scheda video dedicata HYSTOU

    [aawp box=”B08V8M8573,B08V8Q1CNF,B08V81NBLH,B08V8F4TBW,B08V8XV72V,B08V8J6T4P” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC gaming con scheda video dedicata Zotac

    Se volete davvero esagerare ci sono anche i mini PC gaming con scheda video dedicata ZOTAC ZBOX E Series Magnus:

    • dimensione limitata (21,0 x 20,3 x 6,2 com)
    • CPU Intel Core i59300H, i5-10300H, i7-9750H, i7-10700, i7-10750H
    • scheda video dedicata NVIDIA GeForce RTX 2060, RTX 2070, RTX 2080 e RTX 3070:
    Mini PC con scheda video dedicata ZOTAC

    [aawp bestseller=”zotac magnus e” filter_items=”10″ items=”4″ grid=”2″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”zotac” button=”none” description_items=”0″]

    Altrettanto interessante e’ il mini PC da gaming Asus ROG GR8 II:

    Sul fronte mini PC gaming con CPU AMD Ryzen potreste valutare i già citati Minisforum DMAF5 e Beelink GT-R basati entrami sul Ryzen 5 3550H che pero’ non hanno scheda video dedicata.

    [aawp bestseller=”mini pc 3550h” filter_items=”10″ items=”4″ grid=”2″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC migliori barebone Intel e AMD: ASRock e GIGABYTE

    Un mini PC barebone non e’ altro che un case ed una scheda madre in cui potete liberamente scegliere CPU ed eventuale scheda grafica esterna raggiungendo quindi vertici di potenza di un desktop: ottima soluzione soprattutto per il gaming. Si differenziano in base al chipset Intel o AMD utilizzato.

    Mini PC migliori barebone: ASRock

    La soluzione migliore per il gaming potrebbe venire dall’uso di un mini PC barebone della ASRock, nota soprattutto per la produzione di ottimi modelli di scheda madre e scheda video per computer desktop.

    In particolare sono disponibili le seguenti serie più recenti e potenti di mini PC barebone ASRock:

    ChipsetSocketGenSlot
    ASRock DeskMini GTXIntel Z390LGA11518th/9th3 x M.2 PCIe Gen3 x4
    ASRock DeskMini GTX/RXIntel Z370LGA11517th3 x M.2 PCIe Gen3 x4
    ASRock DeskMini H470Intel H470LGA120010th1 x M.2 PCIe Gen3 x4
    ASRock DeskMini 310Intel H310LGA1151 8th/9th1 x M.2 PCIe Gen3 x4
    ASRock DeskMini 110 BareboneIntel H110LGA1151 6th/7th1 x M.2 PCIe Gen3 x4
    ASRock DeskMini X300AMD X300AM4Renoir
    Picasso
    Raven Ridge
    1 x M.2 PCIe Gen3 x4
    1 x M.2 PCIe Gen3 x2/x4
    ASRock DeskMini A300AMD A300AM4Picasso
    Raven Ridge
    Bristol Ridge
    1 x M.2 PCIe Gen3 x4
    1 x M.2 PCIe Gen3 x2/x4
    Mini PC barebone ASRock

    [aawp bestseller=”asrock mini pc barebone” filter_items=”10″ items=”4″ grid=”2″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”j3160,gigabyte,nuc,j4205,lenovo” button=”none” description_items=”0″]

    Ovviamente dovrete aggiungere CPU, RAM e SSD per completare il vostro mini computer.

    Proviamo con un miniPC di esempio basato sull’ASRock DeskMini A300, che in particolare supporta CPU AMD con le seguenti caratteristiche:

    • chipset AMD A320 socket AM4
    • Accelerated Processing Unit delle serie Picasso, Raven Ridge e Bristol Ridge
    • TDP fino a 65W
    • altezza massima dissipatore 46 mm

    Le APU tra cui potremmo scegliere (lista completa sul sito ASRock) sono ad esempio:

    AMD Ryzen 3 2200GAMD Ryzen 3 3200GAMD Ryzen 5 3400G
    Launch dateQ4 2018Q3 2019Q3 2019
    CPU Cores / Threads4 / 44 / 84 / 8
    GPU Cores8811
    Base Clock3,5 GHz3,6 GHz3,7 GHz
    CPU Mark6.7517.2499.435
    GPURadeon Vega 8Radeon Vega 8Radeon Vega 11
    RAM channels2 x DDR4 29332 x DDR4 29332 x DDR4 2933
    Prezzo[aawp fields=”B07HYBBJNQ” value=”price” format=”linked”][aawp fields=”B07STGHZK8″ value=”price” format=”linked”][aawp fields=”B07SXNDKNM” value=”price” format=”linked”]

    [aawp bestseller=”processore ryzen 3400g” filter_items=”10″ items=”2″ grid=”2″ ribbon=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”00g” button=”none” description_items=”0″]

    Per il miniPC scegliamo la APU AMD Ryzen Processors with Radeon Vega Graphics Ryzen 5 3400G, avente un ottimo CPU Mark di 9.435.

    Il risultato della configurazione per mini PC gaming dalle prestazioni interessanti ed un costo limitato potrebbe essere dunque la seguente:

    componentemodelloprezzo
    BareboneASRock DeskMini A300[aawp fields=”B07P9GL1LN” value=”price” format=”linked”]
    CPUAMD Ryzen 5 3400G[aawp fields=”B07SXNDKNM” value=”price” format=”linked”]
    RAMHyperX Impact 16GB 3200MHz DDR4 CL20 SODIMM[aawp fields=”B07BGL6493″ value=”price” format=”linked”]
    SSDSabrent Rocket NVMe PCIe M.2 2280 256GB[aawp fields=”B07KGLN3HN” value=”price” format=”linked”]

    [aawp box=”B07P9GL1LN,B07SXNDKNM,B07BGL6493,B07KGLN3HN” grid=”2″ ribbon=”none” button=”none” description_items=”0″]

    Mini PC migliori barebone: GIGABYTE BRIX

    Tra i migliori mini PC barebone evidenzio infine la serie GIGABYTE Brix e Barebone BRIX che permettono anche di creare sistemi gaming dalle buone prestazioni ad un costo limitato.

    [aawp bestseller=”BRIX GIGABYte” filter_items=”10″ items=”4″ grid=”2″ ribbon=”none” filterby=”title” filter=”brix” button=”none” description_items=”0″]

    Leggi tutti i miei articoli su Informatica:

  • EZVIZ C8C telecamera WiFi da esterno 1080p motorizzata recensione

    EZVIZ C8C è una telecamera WiFi da esterno 1080p motorizzata con visione notturna a colori e rilevamento automatico delle persone che puoi installare ovunque: scoprila nella mia recensione completa, inclusa la sorella minore C8C Lite.

    Telecamera WiFi da esterno motorizzata EZVIZ: una gamma completa

    Il marchio EZVIZ, parte del gruppo specializzato nella videosorveglianza Hikvision, ha una gamma davvero ampia di modelli di telecamera WiFi da esterno motorizzata in grado di soddisfare qualsiasi esigenza:

    • EZVIZ C8W Pro 3K: video 1620p, rilevamento persone e veicoli, auto-zoom tracking, visione notturna a colori
    • EZVIZ C8W Pro 2K: video 1440p, rilevamento persone e veicoli, auto tracking, visione notturna a colori
    • EZVIZ C8W: video 2K 1440p, rilevamento persone, visione notturna a colori
    • EZVIZ C8PF: doppio obiettivo Full HD 1080p, rilevamento persone
    • EZVIZ C8C: video Full HD 1080p, rilevamento persone, visione notturna a colori
    • EZVIZ C8C Lite: video Full HD 1080p, rilevamento persone

    Andiamo ad approfondire il modello C8C, capostipite della gamma.

    [aawp bestseller=”ezviz c8″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” items=”3″ filterby=”title” filter=”c8″]

    Telecamera WiFi da esterno 1080p motorizzata EZVIZ C8C

    La telecamera WiFi EZVIZ C8C grazie all’obiettivo motorizzato permette di coprire un’area molto più estesa rispetto alle normali telecamere fisse:

    Caratteristiche

    Vediamo quali sono le caratteristiche peculiari della telecamera wifi da esterno 1080p motorizzata EZVIZ C8C:

    EZVIZ C8C

    Risoluzione Full HD 1080p

    Grazie alla risoluzione video Full HD 1080p la telecamera WiFi da esterno EZVIZ C8C registra video ed immagini ricchi di dettagli.

    EZVIZ C8C

    Copertura a 360°

    L’obiettivo motorizzato copre 352° in orizzontale 95° in verticale: la telecamera EZVIZ C8C assicura la ripresa di tutta l’area che la circonda.

    EZVIZ BC1 telecamera WiFi a batteria ricaricabile

    Rilevamento persone

    Con il sensore di movimento e l’intelligenza artificiale, la telecamera EZVIZ C8C distingue il movimento delle persone per aumentare la sicurezza.

    EZVIZ C8C

    Sirena e lampeggianti

    Il movimento di una persona può attivare la sirena ed i lampeggianti della telecamera EZVIZ per fare allontanare i malintenzionati.

    EZVIZ C8C

    Visione notturna a colori

    La telecamera WiFi EZVIZ C8C, grazie ai faretti integrati, ha tre modalità di visione notturna: a colori, intelligente e bianco e nero.

    EZVIZ C8C

    Nata per durare

    La protezione IP66 della telecamera EZVIZ offre un’alta protezione contro polvere e acqua anche nelle condizioni meteo più difficili.

    EZVIZ C8C

    Archiviazione locale e Cloud

    Grazie alla doppia opzione di archiviazione, è possibile scegliere dove memorizzare i video. La telecamera WiFi EZVIZ C8C assicura la massima affidabilità nei dati.

    EZVIZ C8C

    Compressione video H.265

    L’utilizzo della tecnologia di compressione video H.265 riduce a metà la banda e dello spazio di archiviazione richiesti rispetto allo standard precedente H.264

    EZVIZ BC1 telecamera WiFi a batteria ricaricabile

    Alexa e Google Home

    Compatibile con Alexa, Google Home ed IFTTT.
    Basta un comando vocale per attivare la telecamera EZVIZ.

    [aawp bestseller=”ezviz c8″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” items=”3″ filterby=”title” filter=”c8″]

    Visione notturna

    Le tre modalità di visione notturna consentono un utilizzo estremamente flessibile:

    Visione notturna a colori

    La visione notturna è luminosa e completamente a colori, grazie ai due faretti integrati e ad obiettivi ottici professionali.

    EZVIZ C8C
    EZVIZ C8C

    Visione notturna bianco e nero

    Senza illuminazione supplementare basta passare alla visione notturna in bianco e nero tramite l’app EZVIZ per visualizzare l’area circostante fino a 30 metri di distanza.

    Visione notturna a intelligente

    Con la rilevazione di persone in movimento, la telecamera attiva i faretti e passa automaticamente da bianco e nero a colori registrando il video di allarme.

    EZVIZ C8C

    App EZVIZ

    Per la gestione da smartphone si utilizza l’app EZVIZ, disponibile per Android ed iOS:

    App EZVIZ

    Funzionalità app EZVIZ

    • Visualizzazione Live
    • Ricezione audio
    • Notifiche real-time
    • Cronologia video
    • Zoom fino a 8x
    • Compatibilità con la Smart Home

    [aawp bestseller=”ezviz c8″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” items=”3″ filterby=”title” filter=”c8″]

    EVZIZ C8C Lite

    Esiste anche la versione minore EZVIZ C8C Lite la cui differenza consiste esclusivamente nell’assenza del faretto integrato per la visione notturna a colori: avrete comunque riprese di ottima qualità grazie all’illuminazione dei LED ad infrarosso.

    Visione notturna EZVIZ C8C Lite

    [aawp bestseller=”ezviz c8″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” items=”3″ filterby=”title” filter=”c8″]

    Unboxing ed installazione telecamera WiFi da esterno 1080p motorizzata EZVIZ C8C

    [aawp bestseller=”ezviz c8″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” items=”3″ filterby=”title” filter=”c8″]

    Recensione telecamera WiFi da esterno 1080p motorizzata EZVIZ C8C

    EZVIZ C8C recensione
    EZVIZ C8C Lite recensione

    [aawp bestseller=”ezviz c8″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” items=”3″ filterby=”title” filter=”c8″]

    Leggi tuti i miei articoli sulle Telecamere WiFi:

  • Pompa di calore per termosifoni come scegliere e risparmiare

    Stai valutando l’installazione di una pompa di calore per termosifoni e non sai quale scegliere? Hai già una pompa di calore per termosifoni e vorresti risparmiare ulteriormente sulla bolletta? Trova tutte le risposte nella mia guida pratica completa.

    Differenze tra caldaia e pompa di calore per termosifoni

    Caldaia e pompa di calore sono due soluzioni perfette per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria per nostra abitazione. E’ però bene comprendere quali siano le differenze di base nel loro funzionamento che ci aiuteranno nel fare una scelta consapevole, a non avere sorprese e disporre di strategie per poter risparmiare sulla nostra bolletta.

    Consideriamo un impianto di riscaldamento a termosifoni, in cui un generatore di calore – caldaia o pompa di calore per termosifoni – manda acqua calda nei termosifoni che trasmettono il calore nell’ambiente facendo ritornare indietro acqua fredda.

    Pompa di calore con termosifoni
    Pompa di calore per termosifoni

    E’ importante tenere bene a mente che:

    • radiatori in ghisa funzionano a temperatura di mandata di circa 70÷75 °C
    • termosifoni in acciaio o in alluminio operano a temperature di mandata di circa 65 °C

    Per approfondire puoi anche leggere il mio articolo sul riscaldamento a termosifoni.

    Caldaia per termosifoni

    In una caldaia tradizionale l’acqua viene scaldata tramite il calore prodotto dalla combustione di gas metano, GPL, gasolio, legna o pellet.

    Caldaia Vaillant ecoTEC
    Caldaia Vaillant ecoTEC

    Il rendimento di una caldaia non dipende in modo significativo dalle condizioni di lavoro, in particolare il rendimento è costante anche in presenza di variazioni di temperatura di mandata e temperatura esterna.

    Fa eccezione la caldaia a condensazione nella quale viene recuperato il calore latente nello scarico facendone condensare il vapore tramite il flusso d’acqua fredda di ritorno dell’impianto: per questo motivo il rendimento aumenta, entro certi limiti, quanto è minore la temperatura di ritorno dai termosifoni.

    Rendimento caldaia a condensazione
    Rendimento caldaia a condensazione

    Le potenze e temperature raggiungibili da una caldaia consento anche la produzione istantanea di acqua calda sanitaria. Nel caso di grande fabbisogno per assicurare il comfort può comunque essere necessario l’utilizzo di un accumulo termico.

    Una caldaia, essendo basata sulla combustione, contribuisce in modo significativo all’immissione di anidride carbonica (CO2) in atmosfera contribuendo al riscaldamento globale.

    [aawp bestseller=”termosifoni” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Pompa di calore per termosifoni

    Il funzionamento di una pompa di calore per termosifoni, e non solo, è molto meno intuitivo: si basa infatti sull’estrazione del calore, tramite compressione un gas frigorifero, da un fluido per trasferirla ad un secondo fluido mediante la condensazione del gas frigorifero stesso.

    Pompa di calore aria acqua Panasonic Aquarea
    Pompa di calore aria acqua Panasonic Aquarea

    I modelli di gran lunga più diffusi sono di pompa di calore aria acqua, utilizzabili per i termosifoni, in cui viene estratto calore dall’aria esterna e restituito sotto forma di acqua calda tramite il lavoro di un compressore alimentato mediante energia elettrica.

    Funzionamento pompa di calore aria acqua
    Funzionamento pompa di calore aria acqua

    Essendo basata sul lavoro di trasferimento del calore, il rendimento di una pompa di calore per termosifoni (chiamato COP) dipende in modo molto forte dal salto termico tra sorgente di calore fredda: maggiore sarà il salto termico, minore sarà il rendimento e viceversa.

    Nel caso specifico più comune di una pompa di calore aria acqua avremo rendimenti elevati con temperature di mandata inferiori e temperature esterne maggiori e viceversa rendimenti inferiori con temperature di mandata elevate e temperature esterne inferiori.

    Rendimento pompa di calore
    Rendimento pompa di calore

    A titolo illustrativo ma concreto vi riporto i dati di targa di capacità termica della pompa di calore ad alta temperatura Daikin Altherma 3 H MT & HT da 14 kW, progettata per l’utilizzo con termosifoni:

    Capacità termica Daikin Altherma 3 H HT da 14 kW
    Capacità termica Daikin Altherma 3 H MT & HT da 14 kW

    Come potete vedere minore è la temperatura di mandata dell’acqua calda maggiore è in rendimento.

    Un’altra caratteristica importante della pompa di calore per termosifoni, per i limiti su potenze e temperature raggiungibili, è di non poter effettuare la produzione istantanea di acqua calda sanitaria. Per ovviare a questo viene utilizzato un serbatoio di accumulo per acqua calda sanitaria che viene fatta pre-riscaldare; molto spesso è integrato nell’unità interna della pompa di calore per termosifoni.

    Una pompa di calore per termosifoni, non utilizzando un processo di combustione, non immette anidride carbonica (CO2) e può facilmente utilizzare energia elettrica prodotta in modo pulito e rinnovabile. Pensate anche a questo prima di scegliere una caldaia per il vostro impianto di riscaldamento.

    Pompa di calore per termosifoni: il test da fare

    [aawp bestseller=”smartphone” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Come scegliere la pompa di calore per termosifoni

    In questa sezione ho provato a raccogliere tutti gli aspetti che ritengo essere più importanti nel momento in cui dobbiamo cercare o scegliere la pompa di calore per termosifoni per la nostra casa, magari valutando la proposta fatta da un tecnico.

    Dimensionamento pompa di calore per termosifoni

    Il punto di partenza per qualsiasi impianto di riscaldamento è scegliere la potenza termica corretta per il generatore di calore al fine di garantire condizioni ambientali confortevoli anche nelle giornate invernali più rigide.

    Con una caldaia il problema è relativo in quanto sono disponibili taglie di con potenza termica elevata (24, 28 e 34 kW) pensate per abitazioni con superfici medio-grandi ed un isolamento termico limitato. Se una caldaia è sovradimensionata non si incorre in particolari problemi, motivo per il quale si è sempre abbondato per avere un ampio margine di sicurezza rispetto alle temperature minime.

    Se facciamo un intervento di miglioramento delle caratteristiche dell’involucro della nostra abitazione potremmo ridurre drasticamente il fabbisogno e di conseguenza la potenza termica effettivamente necessaria per il riscaldamento: sostituire una caldaia con la pompa di calore per termosifoni richiede maggiore attenzione, cercando di evitare il sovradimensionamento.

    Il dimensionamento di una pompa di calore per termosifoni dipende dai fattori seguenti:

    • caratteristiche climatiche del luogo, che sono rappresentati da zona climatica e temperatura esterna di progetto
    • caratteristiche termiche involucro: tanto miglior è l’isolamento di pareti ed infissi tanto minore sarà la quantità di calore necessaria per il riscaldamento

    Per approfondire potete leggere la mia guida al dimensionamento pompa di calore.

    Con una pompa di calore per termosifoni è importante evitare il sovradimensionamento per i seguenti fattori:

    • le pompe di calore moderne sono sostanzialmente ad inverter, ovvero in grado di regolare automaticamente il loro regime di funzionamento (leggilo come potenza termica erogata) al fabbisogno corrente, ovviamente all’interno di una certa gamma (all’incirca tra il 30 ed il 100 %)
    • l’assorbimento massimo di corrente, e di conseguenza la potenza del contatore, cresce con l’aumentare della potenza termica massima erogata
    • le dimensioni dell’unità esterna lievitano in base al taglio di potenza generata
    • al crescere della taglia della pompa di calore per termosifoni, a parità di condizioni di lavoro, il rendimento potrebbe scendere più lievemente

    In particolare una pompa di calore ad inverter molto sovradimensionata tende ad avere un comportamento acceso spento che potrebbe limitarne drasticamente l’efficienza possibile nonché farvi saltare il contatore del tutto inutilmente.

    Cerchiamo di capire meglio con un esempio pratico, che utilizzeremo nel resto dell’articolo, considerando un’abitazione con impianto a termosifoni:

    • fabbisogno termico giornaliero di 170 kWh con temperatura esterna di -5 °C
    • fabbisogno termico giornaliero medio di 98 kWh (in base ai gradi giorno del luogo)
    • fabbisogno termico giornaliero di 88 kWh con temperatura esterna di +7 °C
    • 14 ore giornaliere di funzionamento del riscaldamento
    • temperatura di mandata di 55 °C

    Il dimensionamento semplificato della pompa di calore per termosifoni in questo caso ci dice che servirebbero 12 kW termici per 14 ore con temperatura esterna di -5 °C e temperatura di mandata di 55 °C per garantire il mantenimento della temperatura ambiente interna.

    Supponiamo di aver optato per i nostri termosifoni per una pompa di calore ad alta temperatura Daikin Altherma 3 H MT & HT e di dover scegliere tra una delle tre unità esterne attualmente disponibili in Italia.

    Daikin Altherma 3 recensione pompa di calore aria acqua
    Unità esterna pompa di calore ad Daikin Altherma 3 H MT & HT adatta per termosifoni

    Vediamo in numeri cosa vuol dire con i tre modelli di unità esterna della pompa di calore per termosifoni candidati:

    EPRA14DV3EPRA16DV3EPRA18DV3
    Capacità riscaldamento @ -5 °C10,4 kW11,8 kW12,3 kW
    Capacità riscaldamento @ +7 °C 10,2 kW11,4 kW13,4 kW
    COP @ -5 °C2,292,302,30
    COP @ +7 °C3,043,053,04
    Assorbimento elettrico massimo4,5 kW5,1 kW5,4 kW
    Regime funzionamento @ -5 °C117 %103 %99 %
    Regime funzionamento @ +7 °C62 %55 %51 %
    Dimensioni AxLxP (cm)102x127x46102x127x46102x127x46

    Le prime considerazioni che possiamo fare in merito all’utilizzo di questa pompa di calore per termosifoni sono le seguenti:

    • c’è un solo modello che avrebbe la capacità richieste nelle condizioni nominali di progetto (l’unità esterna Daikin Altherma 3 H MT & HT EPRA18DV3); allungando però il tempo di funzionamento del riscaldamento da 14 ore a 16 ore e 40 minuti quindi di fatto la capacità termica è sufficiente con tutti e tre i modelli
    • i tre modelli hanno prestazioni (COP) molto simili tra di loro: la giornata peggiore di riscaldamento avrebbe un “costo” di 74 kWh elettrici (12,1 kW termici x 14 ore / 2,30)
    • vi è una differenza di quasi 1 kW nell’assorbimento elettrico massimo: potrebbe diventare un fattore cruciale per la scelta della potenza del contatore

    Raccomando assolutamente di scegliere il modello di pompa di calore per termosifoni con taglia più piccola: oltre ad un contatore Enel più piccolo ci porteremo a casa anche il beneficio di ridurre i rischi di un comportamento on off dell’impianto che sarebbe meno efficiente.

    Pompa di calore per termosifoni: facciamo chiarezza

    [aawp bestseller=”robot aspirapolvere” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Pompa di calore per termosifoni ad alta temperatura

    Se possibile scegliete modelli di pompa di calore per termosifoni progettati specificamente per operare con alte temperatura di mandata.

    Poiché nascono per l’utilizzo in bassa temperatura, tipicamente col pavimento radiante, per l’utilizzo della pompa di calore per i termosifoni è importante verificare che il modello selezionato sia stato progettato per funzionare ad alta temperatura.

    Questo vuol dire che:

    • è in grado di mantenere una potenza termica elevata anche per temperature di mandata tipiche dei radiatori in tutta la gamma utile di temperature esterna
    • non deve ricorrere ad una sorgente integrativa di calore a minore efficienza come ad esempio una resistenza elettrica di backup

    A titolo illustrativo confrontiamo i regimi di funzionamento delle pompe di calore di calore Daikin di ultima generazione con gas refrigerante R32:

    • Daikin Altherma 3 R: progettata sia per nuove abitazioni a basso fabbisogno energetico che per sostituzione di caldaie di piccola e media potenza
    • Daikin Altherma 3 H MT & HT: progettata invece per nuove abitazioni di grandi dimensioni e sostituzione di qualsiasi impianto termico esistente

    Le differenze principali nel funzionamento di queste due pompe di calore per i termosifoni sono le seguenti:

    • la Daikin Altherma 3 H MT & HT è in grado di raggiungere temperature di mandata fino a 70 °C senza alcuna integrazione esterna fino ad un temperatura esterna di -15 °C
    • la Daikin Altherma 3 R raggiungere temperature di mandata di 60 °C senza integrazioni fino a temperature di -5 °C per quanto possa arrivare ai 65 °C mediante resistenza integrativa

    Sempre a titolo illustrativo trovare i limiti di funzionamento in riscaldamento della pompa di calore per termosifoni Rossato Air Inverter II:

    Rossato Air Inverter II
    Rossato Air Inverter II

    Nel caso della Rossato Air Inverter II si raggiungono temperature di mandata di 60 °C senza integrazioni fino a temperature di -3 °C per quanto con la resistenza integrativa possa arrivare fino ai -20 °C.

    Nell’utilizzo con i termosifoni, magari vecchi ed in ghisa, la differenza tra i modelli è importante perché se non gestita consapevolmente potrebbe portare spiacevoli sorprese nei consumi. Scopriremo successivamente gli accorgimenti a nostra disposizione.

    Per approfondire ulteriormente puoi anche leggere il mio articolo La pompa di calore funziona sotto zero? Fino a che temperatura esterna conviene.

    Pompa di calore per termosifoni: due anni dopo

    [aawp bestseller=”radiatore elettrico” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Gas refrigerante R32 o R290

    Oltre a ridurre ulteriormente la vostra impronta sull’ambiente, scegliere una pompa di calore per termosifoni con gas refrigerante R32 o R290 vi assicura di avere le prestazioni ottimali, campo di funzionamento alle basse temperature ed in generale una macchina di progettazione sicuramente recente.

    Prendiamo in considerazione a scopo illustrativo due modelli di unità esterna della pompa di calore Panasonic Aquarea di generazione differente:

    • Panasonic Aquarea Generazione F con gas refrigerante R407C
    • Panasonic Aquarea Generazione J con gas refrigerante R32

    Confrontando le caratteristiche, sempre con temperatura di mandata 55 °C, dei due modelli di Panasonic Aquarea da 9 kW termici nominali:

    WH-UH09FE8WH-UD09JE5-1
    Gas refrigeranteR407CR32
    Tmandata massima65 °C60 °C
    Capacità riscaldamento @ -7 °C9,0 kW5,9 kW
    Capacità riscaldamento @ +7 °C 9,0 kW9,0 kW
    COP @ -7 °C1,791,93
    COP @ +7 °C2,482,78
    Assorbimento elettrico massimo5,0 kW3,1 kW
    Dimensioni AxLxP (cm)134x90x3280x88x32

    Pur ponendo attenzione alla temperatura massima di mandata ed alla capacità di riscaldamento alle temperature più rigide, la Panasonic Aquarea Generazione J R32 è inequivocabilmente più vantaggiosa della generazione precedente.

    Tipologia unità esterna ed installazione

    Con il consolidarsi del mercato delle pompe di calore, anche per le sostituzioni di caldaie, esistono innumerevoli modalità di installazione possibili, in alcuni casi combinabili tra di loro

    • unità esterna split vs monoblocco
    • unità interna all in one o compatta
    • sistema ad incasso
    Pompa di calore Clivet Sphera Evo 2.0: split, compatta e ad incasso
    Pompa di calore Clivet Sphera Evo 2.0: split, compatta e ad incasso

    Unità esterna split vs monoblocco

    Le pompe di calore si differenziano in prima battuta in base alla posizione dello scambiatore di calore tra il gas refrigerante e l’acqua:

    Pompa di calore split
    Pompa di calore split

    Nella pompa di calore split lo scambiatore di calore si trova in una unità interna all’abitazione mentre nell’unità esterna abbiamo gli altri componenti.

    Pompa di calore monoblocco
    Pompa di calore monoblocco

    Nelle pompe di calore monoblocco lo scambiatore è invece integrato nell’unità esterna insieme a ventilatore e compressore.

    La principali differenze sono le seguenti:

    • nella pompa di calore split il collegamento tra unità interna ed esterna è mediate il gas refrigerante per cui è richiesto il patentino per l’installazione; l’unità interna è molto compatta e può essere installata a muro
    • il risparmio di spazio interno della pompa di calore monoblocco si traduce in una unità esterna decisamente più ingombrante
    Vaillant aroTHERM plus
    Vaillant aroTHERM plus

    Per la produzione di acqua calda sanitaria è possibile aggiungere, in entrambi i casi, un serbatoio di accumulo di capacità adeguata alle nostre necessità.

    Per eliminare la necessità del patentino semplificando le operazioni di installazione iniziale si stanno velocemente diffondendo le unità esterne idro split, in cui il calore tra unità esterna ed interna viene trasmesso direttamente mediante acqua.

    Un esempio di pompe di calore con unità esterna idro split sono la Daikin Altherma 3 H MT & HT oppure la LG Therma V Hydrosplit.

    LG Therma V Hydrosplit
    LG Therma V Hydrosplit

    Unità interna All In One o Compatta

    L’unità interna della pompa di calore split può integrare anche un serbatoio di accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria con un’installazione a basamento ma continuando comunque ad occupare una superficie davvero minima.

    Panasonic Aquarea All in One
    Panasonic Aquarea All in One

    E’ sicuramente di gran lunga tra le soluzioni migliori per un’abitazione unifamiliare.

    L’estetica gradevole consente di non doverla relegare ad un locale tecnico ma di poterla posizionarla, come un qualsiasi elettrodomestico ordinario, in altri ambienti come bagno o cucina.

    Daikin Altherma 3 R F
    Daikin Altherma 3 R F

    Sistema ad incasso

    E’ la modalità più recente che mira a fornire riscaldamento ed acqua calda sanitaria per nuove abitazioni con una installazione totalmente all’esterno.

    Clivet Sphera EVO Invisible
    Clivet Sphera EVO Invisible

    L’installazione ad incasso prevede un box esterno in cui ospitare l’unità interna con lo scambiatore, il bollitore ACS, un kit idraulico di distribuzione a cui solamente aggiungere l’unità esterna con ventilatore e compressore:

    Panasonic Aquarea da incasso
    Panasonic Aquarea da incasso

    E’ una soluzione ideale per essere installata:

    • sul muro perimetrale di un’abitazione singola
    • sul balcone nel caso di appartamento in condominio
    • all’interno in un ripostiglio o in un corridoio
    Baxi CSI IN HPS E WI-FI
    Baxi CSI IN HPS E WI-FI

    Dimensioni unità esterna pompa di calore per termosifoni

    A parità di marca e modello, variare la capacità termica può voler dire cambiare parecchio dimensioni ed peso dell’unità esterna della pompa di calore per termosifoni.

    La capacità termica di una pompa di calore aria acqua per termosifoni è infatti legata a:

    • ampiezza della superficie di scambio tra aria esterna e gas refrigerante
    • intensità del flusso d’aria

    Salendo molto con la potenza termica troviamo spesso una doppia ventola che rende l’altezza dell’unità esterna davvero importante.

    Prendiamo come esempio illustrativo le tre taglie di unità esterna della pompa di calore Mitsubishi Ecodan split:

    Pompa di calore Mitsubishi EcodanPompa di calore Mitsubishi EcodanPompa di calore Mitsubishi Ecodan
    Potenza (kW)4 ÷ 88 ÷ 1316 ÷ 30
    Dimensioni AxLxP (cm)88 x 84 x 33102 x 105 x 48134 x 105 x 33
    Peso (kg)5492 ÷ 116136
    Dimensioni e peso unità esterna pompa di calore Mitsubishi Ecodan Split

    Questo è un fattore ovviamente da prendere in considerazione se abbiamo vincoli di spazio o peso per l’installazione dell’unità esterna e direi particolarmente importante in caso di appartamento.

    Anche in questo caso scegliere la taglia di potenza termica più piccola possibile potrebbe essere vantaggioso.

    Vediamo anche, sempre a titolo illustrativo, il confronto tra le unità esterne dei modelli split e monoblocco della Panasonic Aquarea Alta Connettività Generazione J:

    Panasonic Aquarea Alta Connettività Generazione JPanasonic Aquarea Alta Connettività Generazione JPanasonic Aquarea Alta Connettività Generazione J
    TipologiaSplitSplitMonoblocco
    Potenza (kW)3 e 57 e 95, 7 e 9
    Dimensioni AxLxP (cm)62 x 82 x 3080 x 88 x 3287 x 128 x 32
    Peso (kg)376199 e 104
    Dimensioni e peso unità esterna pompa di calore Panasonic Aquarea Alta Connettività Generazione J

    Come vedete l’unità esterna monoblocco è decisamente più ingombrante e pesante della corrispondente split.

    Concludiamo con un confronto concreto tra una unità esterna split (collegamento con gas refrigerante all’unità interna), una idro split (collegamento con acqua all’unità interna) ed una monoblocco (collegamento con acqua direttamente con i termosifoni) con potenza termica simile della pompa di calore Daikin Altherma 3:

    Daikin Altherma 3 RDaikin Altherma 3 H MTDaikin Altherma 3 H MT
    FamigliaDaikin Altherma 3 R Daikin Altherma 3 H MTDaikin Altherma 3 M
    Unità esternaERGA04-08EVEPRA08-12EVEBLA09-16D3V3
    TipologiaSplitIdro SplitMonoblocco
    Potenza (kW)889
    Dimensioni AxLxP (cm)74 x 88 x 39100 x 127 x 5387 x 138 x 46
    Peso (kg)59118149
    Dimensioni e peso unità esterna pompa di calore Daikin Altherma 3

    Come vedete, a parità di potenza termica, passando da unità esterna split, ad idro split e monoblocco ingombro e peso lievitano.

    Aggiungerei un ulteriore raffinamento: molto spesso ci sono diverse taglie di potenza termica che utilizzano la medesima struttura dell’unità esterna, in particolare lo scambiatore di calore a lamelle tra l’aria esterna ed il gas refrigerante. A parità di potenza termica generata, maggiore è la superficie di scambio e minore sarà l’incidenza degli sbrinamenti che contribuiscono a ridurre l’efficienza complessiva.

    Siccome per non esperti è dura riconoscere lo scambiatore lamellare con maggiore superficie, scegliere la taglia di potenza termica più piccola possibile a parità di dimensioni dell’unità esterna potrebbe portare un ulteriore miglioramento nel rendimento complessivo.

    Per approfondire leggi il mio articolo sullo sbrinamento della pompa di calore.

    Dimensioni unità interna pompa di calore per termosifoni

    Passando all’unità interna di una pompa di calore split, gli ingombri dipendono fondamentalmente dalla presenza o meno dell’accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria e poi in seconda battuta dalla capacità del serbatoio stesso. Sostanzialmente non vi è dipendenza dalla capacità termica.

    Partiamo mettendo a confronto le dimensioni di diverse unità interne senza accumulo che prevedono tutte l’installazione a muro:

    Marca e modelloA (cm)L (cm)P (cm)Peso (kg)
    Buderus Logatherm76494035
    Daikin Altherma 384443942
    Mitsubishi Ecodan80533644
    Panasonic Aquarea89503442
    Daikin Altherma Bi-Bloc R32
    Daikin Altherma Bi-Bloc R32

    Passando a modelli di unità interna con serbatoio la situazione è ben differente e richiede inevitabilmente l’installazione a pavimento:

    Vaillant uniTOWER
    Vaillant uniTOWER
    Marca e modelloSerb. (litri)AxLxPPeso (kg)
    Mitsubishi Ecodan170140x60x6894
    Panasonic Aquarea185164x60x60101
    Buderus Logatherm190180x60x66135
    Mitsubishi Ecodan200160x60x68104
    Daikin Altherma 3230185x60x63118
    Daikin Altherma 3300189x60x6276
    Mitsubishi Ecodan300205x60x68114
    Daikin Altherma 3500190x79x7999

    Nota bene: dovete anche aggiungere il peso dell’acqua immessa nel serbatoio.

    Pompa di calore per termosifoni smart

    Facendo tesoro della mia esperienza personale, raccomando anche di scegliere una pompa di calore per termosifoni in cui sia facile e comodo accedere ai parametri di funzionamento per capire ed ottimizzare il comportamento del sistema, in particolare:

    • temperatura di mandata corrente e set-point
    • temperatura di ritorno
    • modalità di funzionamento corrente (riscaldamento, produzione acqua calda sanitaria, sbrinamento)
    • parametri curva climatica
    • temperatura esterna

    Sono le informazioni base per poter ottimizzare, per quanto possibile, il funzionamento del vostro impianto di riscaldamento con pompa di calore per termosifoni sia in termini di comfort che di consumi complessivi.

    Ovviamente la possibilità di comandare il funzionamento ovunque siate mediate smartphone o con la voce tramite Alexa e Google Home sono ulteriori caratteristiche utili.

    In questo senso le aziende grandi ed internazionali hanno sicuramente una marcia in più.

    Miglior pompa di calore per termosifoni aria acqua

    Ho provato a sintetizzare le tipologie di installazioni disponibili per la miglior pompa di calore per termosifoni aria acqua delle aziende più popolari in Italia:

    MarcaSplitAll In OneMonobloccoDa Incasso
    BaxiPBS-i WH2PBS-i FS SlimAurigaCSI IN HPS E WI-FI
    Buderus Logatherm WPL AR
    Clivet Sphera Evo 2.0BoxTowerELFOEnergy Edge EVOInvisible
    Daikin Altherma 3 H MT & HTInternaIntegrated
    ECH2O
    Altherma 3 M
    LG Therma VSplit
    Hydrosplit
    HN0916T.NB1
    HN1616Y.NB1
    Monoblocco
    Mitsubishi EcodanSplitHydroboxPackagedIn Wall
    Panasonic AquareaGeneration JGeneration JT-CAP MonobloccoIncasso
    VaillantaroTHERM SplituniTOWERaroTHERM plus
    ViessmannVitocal 200-SVitocal 222-SEnergycal AW PRO AT
    Miglior pompa di calore per termosifoni aria acqua

    Pur avendo lasciato indietro fior di aziende, come vedete c’è solo l’imbarazzo nella scelta che dipende dalle proprie esigenze, soprattutto in termini di spazi disponibili o vincoli dati dall’impianto di riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria esistente.

    Proviamo a mettere a confronto le caratteristiche chiave delle unità esterne di queste pompe di calore per termosifoni, considerando i seguenti parametri (scelti anche in base alla disponibilità del dato da parte del produttore):

    • marca e modello
    • gas refrigerante utilizzato
    • temperatura di mandata massima
    • coefficiente di rendimento medio stagionale SCOP con temperatura di mandata di 55 °C

    Ho volutamente ignorato la temperatura esterna minima di funzionamento perché tutte le gamme coprono qualsiasi situazione possibile in Italia.

    Questo è il risultato scegliendo il modello più vicino ad una taglia nominale di circa 10 kW:

    GasTmandSCOP
    Daikin Altherma 3 H MT & HTEPRA12EAV3R3265 °C3,43
    Mitsubishi Ecodan SplitPUHZ-SW75VAAR410A60 °C3,30
    Panasonic Aquarea Gen JWH-UD09JE5-1R3260 °C3,32
    Vaillant aroTHERM plusVWL 85/6 A 230V S3R29075 °C3,48
    Viessmann Vitocal 200-SC10R410A60 °C3,32

    Come potete vedere:

    • per quanto non drammatiche, ci sono differenze nell’efficienza tra i diversi modelli
    • emergono i modelli di progettazione recente (gas R32 o R290) e progettate per operare con elevate temperature di mandata massime (almeno 65 °C)

    [aawp bestseller=”termostato intelligente” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Come risparmiare con la miglior pompa di calore per termosifoni aria acqua

    Una volta che abbiamo scelto, o qualcuno ha scelto per noi, la nostra pompa di calore per termosifoni le variabili che possiamo controllare, entro certi limiti, per assicurare il comfort ed ottimizzare i consumi sono le seguenti:

    • periodo di accensione del riscaldamento nel corso delle 24 ore mediante un termostato
    • temperatura di mandata dell’acqua calda regolata dalla pompa di calore per termosifoni
    • portata dell’acqua calda per gruppi di radiatori sotto il medesimo collettore o a livello di singolo termosifone mediante valvole termostatiche

    Come visto in precedenza, il rendimento di una pompa di calore per termosifoni aria acqua è tanto più grande quanto è minore la differenza di temperatura tra la mandata dell’acqua calda verso i termosifoni e la temperatura esterna dell’aria.

    Vediamo come poter utilizzare in modo efficace questi strumenti.

    Impostare la minor temperatura di mandata possibile

    Abbassare la temperatura di mandata dell’acqua calda nel nostro impianto di riscaldamento ha due effetti:

    • ridurre il calore immesso nell’abitazione
    • aumentare le performance della pompa di calore per termosifoni

    Sono chiaramente due azioni che devono essere equilibrate tra di loro per evitare il rischio di ridurre il comfort.

    Il mio suggerimento è quello di partire molto gradualmente a ridurre la temperatura di mandata osservando gli impatti sui consumi e sul comfort percepito.

    Allungare il periodo di accensione del riscaldamento tramite il termostato può facilitare questa operazione di ottimizzazione.

    Potrebbe contribuire a questo processo anche aggiustare la portata della pompa di circolazione dell’acqua dell’impianto abbassandola quanto possibile per massimizzare il salto termico e dunque l’energia trasmessa dai termosifoni.

    Vediamo concretamente i benefici possibili con un’ottimizzazione di questo tipo utilizzando i dati di targa dell’unità esterna EPRA14DV3 della Daikin Altherma 3 H HT & MT per una temperatura dell’aria di 2 °C :

    TmandataCapacità riscaldamentoPotenza ingressoCOPConsumi
    70 °C9,13 kW4,56 kW2,00+8%
    65 °C10,1 kW4,70 kW2,15
    60 °C10,0 kW4,25 kW2,36-10%
    55 °C9,92 kW3,80 kW2,61-21%
    50 °C9,92 kW3,80 kW2,61-21%
    45 °C8,43 kW2,99 kW2,82-31%
    40 °C8,30 KW2,69 kW3,09-44%

    Considerando come riferimento una temperatura di mandata di 65 °C possiamo dire che:

    • riducendo la temperatura di mandata a 60 °C, discesa di 5 °C, risparmieremmo sui consumi il 10%
    • scendendo a 55 °C, ovvero decremento di 10 °C, il risparmio diventa già oltre il 20%
    • se scendessimo a 45 °C, quindi riduzione di 20 °C, arriveremmo a risparmiare oltre il 30%

    Lavorando sull’allungamento dei tempi di accensione direi che abbiamo margini enormi di ottimizzazione nei consumi.

    E senza dimenticare che riduciamo anche in modo importante la potenza elettrica richiesta al nostro contatore.

    Consideriamo ora la potenza termica resa da un termosifone che dipende dalla differenza tra la temperatura media dell’acqua calda nel radiatore stesso e la temperatura ambiente. Prendiamo a titolo illustrativo i dati di un elemento del radiatore in acciaio Ercos Comby a 4 colonne di altezza 1 metro:

    ∆TTmediaTmandataPotenza resa
    30 °C50 °C55 °C66 kW-31 %
    40 °C60 °C65 °C96 kW
    50 °C70 °C75 °C129 kW+34 %

    Facendo un’estrapolazione semplificata, possiamo dire che la potenza termica resa dall’elemento del termosifone scende del 3% per ogni 1 °C di riduzione della temperatura di mandata.

    Questo ci ricorda che anche volendo risparmiare dobbiamo comunque assicurarci il comfort:

    • I termosifoni in alluminio sono quelli più adatti perché lavorare bene anche con mandate di 45÷50 °C
    • I termosifoni in acciaio sono al limite necessitando di mandate di 55÷60 °C
    • I radiatori in ghisa sono quelli critici perché devono lavorare ad almeno 65÷70 °C

    Ma abbiamo una strada sicura nel risparmio sui consumi della pompa di calore per termosifoni grazie alla riduzione della temperatura di mandata al minimo necessario coniugata all’allungamento dei tempo di funzionamento, arrivando anche alle 24 ore.

    Purtroppo il funzionamento della pompa di calore per termosifoni sulle 24 ore non è la pietra filosofale della riduzione dei consumi perché la temperatura esterna in una giornata di inverno può variare moltissimo tra giorno e notte:

    Ma “In medio stat virtus” come per tutti i processi di ottimizzazione della fisica o dell’ingegneria.

    Se ti approfondire e vuoi sapere come ho fatto io, leggi i miei articoli curva climatica inversa e Daikin HPSU Compact hack: riscaldamento smart.

    [aawp bestseller=”termostato valvole tado” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Regolare la temperatura di mandata con la curva climatica

    Per continuare nel ragionamento e nell’opportunità di avere comfort ottimale, ci viene incontro la regolazione automatica della temperatura di mandata con la cosiddetta curva climatica.

    Con questo algoritmo di regolazione, allo scendere della temperatura esterna dell’aria la temperatura di mandata dell’acqua calda viene fatta crescere in modo proporzionale:

    Curva climatica termosifoni
    Curva climatica termosifoni

    Questa modalità di regolazione nasce per assicurare il comfort in qualsiasi momento della stagione ma ci assicura allo stesso tempo di avere in modo automatico la temperatura di mandata minima necessaria per assicurare il comfort senza dover fare operazioni manuali di aggiustamento nel corso dell’inverno.

    Per approfondire puoi leggere il mio articolo su curva climatica e pompa di calore.

    Utilizzare termostato e valvole termostatiche WiFi

    Veniamo infine a prendere in considerazioni gli strumenti che ritengo assolutamente necessari anche utilizzando la curva climatica con pompa di calore per termosifoni: termostato e valvole termostatiche WiFi.

    Sistema di riscaldamento intelligente Netatmo
    Sistema di riscaldamento intelligente Netatmo

    Ne abbiamo bisogno per:

    • gestire gli eventuali errori di impostazione della temperatura di mandata e della curva climatica per evitare surriscaldamenti (termostato WiFi)
    • regolare accensione e spegnimento della pompa di calore per termosifoni ad inizio e fine stagione in cui anche a regime minimo sarebbero necessarie pochissime ore di funzionamento giornaliere (termostato WiFi)
    • evitare l’accensione notturna per ridurre il funzionamento con temperature esterne più rigide con conseguente performance ridotta della pompa di calore per termosifoni (termostato WiFi)
    • gestire abitazioni molto grandi in cui ha senso assicurare condizioni di comfort differenti in zone differenti
    • regolare il comfort a livello di singola stanza (valvole termostatiche WiFi)
    • gestire l’impianto di riscaldamento da remoto ovunque ci troviamo in qualunque momento

    Per approfondire puoi leggere le mie guide al miglior termostato WiFi ed alle migliori valvole termostatiche WiFi.

    [aawp bestseller=”termostato valvole netatmo” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Misurare i consumi elettrici della pompa di calore per termosifoni

    Ultimo ma non ultimo suggerimento, soprattutto quando i conti non dovessero tornarci, è quello di dotarsi di una sistema di misurazione e monitoraggio dei consumi elettrici.

    Raccomando la lettura della mia guida sul misuratore di consumo elettrico.

    [aawp bestseller=”misuratore consumi wifi” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Leggi anche tutti i miei articoli sulla Pompa di calore:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Miglior decoder DVB T2 Android TV Box digitale terrestre Smart TV WiFi

    Vuoi trasformare la tua TV in una smart TV compatibile DVB T2? Scopri come scegliere il miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV come l’eccellente TELE System UP T2 4K, il popolare decoder smart DiProgress DPST200A o l’interessante Mecool K5.

    Nuovo digitale terrestre DVB T2

    A partire da novembre 2021 fino a giugno 2022, a seconda della regione di appartenenza, molti televisori non potranno più ricevere il nuovo segnale televisivo in standard DVB T2 HEVC (H.265) mentre saranno solo gli apparecchi compatibili che continueranno a funzionare.

    Come verificare se la mia TV è compatibile col DVB T2?

    E’ possibile effettuare una prova molto semplice che prevede di sintonizzare il televisore su uno dei canali di test DVB T2 esistenti:

    • canale 100 (Rai)
    • canale 200 (Mediaset)

    Se sullo schermo della vostra TV vedrete una schermata fissa con la scritta “Test HEVC Main10” vuole che dire il vostro televisore è compatibile col DVB T2 HEVC (H.265) 10 bit e potete dunque stare tranquilli.

    Test DVB-T2 positivo

    Cosa fare se il test fallisce?

    Prima di preoccuparsi definitivamente, risintonizzate tutti i canali e poi provate nuovamente ad andare su uno dei canali di test DVB T2 e fate qualche ultima verifica:

    • se i canali di test ricevono un’altra emittente dove risintonizzare il televisore e ripetere la prova
    • se i canali di test non si sintonizzano il vostro televisore è probabilmente non compatibile DVB T2
    • se i canali di test ricevono una schermata nera la vostra TV è certamente incompatibile DVB T2 HEVC (H.256) 10 bit

    Il nostro televisore principale di casa, un Panasonic TX-L39E6EK acquistato nel 2013, non era nemmeno in grado di sintonizzare i canali di test: ho anche verificato la documentazione con chiara indicazione di compatibile con lo standard precedente DVB-T (MPEG2 e MPEG4-AVC(H.264)).

    Cosa fare se il mio televisore non è compatibile col DVB T2?

    Abbiamo ora, a seconda del budget disponibile, a disposizione le opzioni seguenti:

    Miglior decoder DVB T2 Smart TV

    Se volete approfondire l’opzione Raspberry, esclusivamente per smanettoni, leggete la mia guida.

    Qualsiasi sia l’opzione scelta verificate che ci sia la piena compatibilità con DVB T2 (H.265) a 10 bit.

    Leggi anche il mio articolo sugli Android TV Box.

    [aawp bestseller=”telesystem ts up” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” items=”3″]

    Miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV

    Android TV

    Android TV è una piattaforma per smart TV sviluppata e prodotta da Google basata sul sistema operativo Android.

    Miglior TV Box Android 2019: trasformare TV in Smart TV

    Android TV permette di utilizzare un’interfaccia interattiva sovrapposta alla normale programmazione televisiva suddivisa in tre sezioni:

    • raccomandazioni personalizzate in base alle proprie abitudini nella parte superiore
    • applicazioni multimediali nella parte centrale
    • giochi nella parte inferiore

    Le applicazioni sono scaricabili da Google Play Store ed includono anche servizi di streaming come Netflix che vedrete senza smart TV.

    Android TV è disponibile sia in modelli avanzati di smart TV che come TV Box da collegare a televisori più datati mediante HDMI.

    Miglior TV Box Android 2019: trasformare TV in Smart TV

    Sono supportati nativamente:

    • comandi e ricerche vocali
    • trasmissione dei contenuti tra i vari dispositivi della famiglia Google (tablet/smartphone, Chromecast, PC con Chrome)
    • giochi multi-player

    Android TV segue una costante aggiornamento delle versioni per migliorare l’esperienza d’uso che segue in buona sostanza quello della piattaforma Android per dispositivi mobili:

    • L’ultima versione, rilasciata a settembre 2020, e’ Android TV 11
    • La versione precedente, uscita a dicembre 2019, e’ Android TV 10

    Come scegliere il miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV?

    Non volendo cambiare televisore, ho deciso di trasformare la TV in smart TV DVB T2 scegliendo il miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre integrato.

    Le caratteristiche a cui porre attenzione nella scelta del miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV sono:

    • versione di Android TV recente
    • piena compatibilità con DVB T2 (H.265) a 10 bit
    • hardware potente per assicurare buone performance
    • valutazione da parte degli altri utilizzatori
    • se in grado di gestire anche la ricezione satellitare DVB-S2

    Non sottovaluterei la comodità di avere un unico dispositivo, decoder smart combo, con cui gestire sia il digitale terrestre DVB T2 che il satellitare DVB-S2.

    Nella marea di prodotti disponibili ho selezionato questi modelli tra cui scegliere il miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV raggruppandoli per sistema operativo e mettendo prima quelli con valutazione maggiore:

    ModelloAndroidCPU
    RAM
    Stelleprezzo
    TELE System UP T2 4K10.0S905X2
    2GB
    4,4[aawp fields=”B09989PXQV” value=”price” format=”linked”]
    DiProgress DPST200A9.0S905X2
    1GB DDR3
    3,8[aawp fields=”B08CF3ZJBQ” value=”price” format=”linked”]
    Dinobot 4K+7.0 Hi3798MV200
    2GB DDR4
    3,7[aawp fields=”B07F6PZSC1″ value=”price” format=”linked”]
    TELE System TS UP T2HD9.0S805Y-B
    1GB DDR3
    3,5[aawp fields=”B08FBGZB47″ value=”price” format=”linked”]
    Mecool K59.0S905X3
    2GB DDR4
    [aawp fields=”B08PKJ1KBK” value=”price” format=”linked”]
    GTMEDIA GTT-26.0S905D
    2GB DDR3
    3,2[aawp fields=”B07MLFT4YH” value=”price” format=”linked”]
    Miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV

    Ho estrapolato le CPU utilizzate negli Smart TV Box che sono in numero ristretto e che ho ordinato per potenza crescente nella seguente tabella sintetica:

    cpuFAMIGLIACORE / FREQUENZAGPU
    Amlogic S805YARM Cortex A534 core @ 1,5 GHzMali 450 MP
    Amlogic S905DARM Cortex A534 core @ 1,5 GHzMali 450 MP3
    HiSilicon Hi3798MV200ARM Cortex A534 core @ 1,6 GHzMali 450
    Amlogic S905X2ARM Cortex A534 core @ 1,8 GHzMali-G31 MP2
    Amlogic S905X3ARM Cortex A554 core @ 1,9 GHzMali-G31 MP2
    CPU per Decoder smart DVB T2 Android

    Segnalo che alcuni modelli di decoder DVB T2 smart prevedono il multi-boot con Linux, quindi orientati al mondo degli smanettoni:

    • Dinobot 4K+: dual-boot Android TV e Linux Enigma 2
    • Ferguson Ariva ATV Combo: triple-boot Android TV, Linux Enigma 2 e Linux Debian

    [aawp bestseller=”telesystem ts up” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” items=”3″]

    Miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV: TELE System UP T2 4K vs DiProgress DPST200A vs Mecool K5?

    Miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV TELE System

    La gamma di decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV TELE System include:

    • TELE System UP T2 4K
    • TELE System TS UP T2HD e TELE System TS UP T2HEVC
    • TELE System TS UP 4K COMBO (A9)

    Miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV: TELE System UP T2 4K

    Il decoder TVB-T2 Android TELE System UP T2 4K è probabilmente il top in questo momento grazie alle sue caratteristiche da vertice:

    Software

    • Sistema Operativo Android 10
    • APP Store Google Play Store
    • Controllo vocale: Assistente Google
    • DRM Microsoft Playready 3, Google Widevine L1
    • Protocollo streaming HLS, MPEG-DASH
    • Chromecast built-in
    • Aggiornamento software automatico o via USB
    • Auto-spegnimento dopo 3 ore di inattività (personalizzabile)
    • Reset di fabbrica

    Digitale terrestre

    • DVB-T/T2 HEVC 10bit
    • Guida canali EPG DVB
    • Informazione evento (evento in onda/successivo, descrizione breve/lunga)
    • Parental control
    • 10 liste canali favoriti
    • Televideo/Sottotitoli
    • Rilevamento automatico dei nuovi canali trasmessi (Autoscan)
    • Scansione canali manuale e automatica
    • Ordinamento canali automatico LCN

    Hardware

    • Telecomando Bluetooth + IR
    • Processore Quad Core Cortex-A53
    • Chip Amlogic S905X2
    • RAM 2 GB
    • Flash 8 GB
    • WIFI5 2×2, Dual band (2.4GHz/5GHz), 2 antenne
    • Bluetooth BT 5.0
    Recensione TELE System UP T2 4K

    Input / output

    • RF input
    • Ethernet RJ45 (10/100 BaseT)
    • HDMI 2.0b con CEC (HDCP 1.4/2.2)
    • 3.5mm miniAV
    • USB2.0 Type A 500 mA max. HDD up to 5TB / USB pendrive up to 128GB

    Audio / Video

    • Audio codecs: Dolby Digital, Dolby Digital Plus, AAC, LC-AAC, HE-AAC, MP3
    • Video codecs: MPEG2 L1-L2-L3, MPEG1 L2, H.264, H.265 / H.265 Main 10 Profile 5.1
    • Risoluzione max ULTRA HD up to 2160p@60Hz (H.265)
    • Profondità colore:10 bit
    • HDR10, HLG

    Alimentazione

    • AC input: 100V~240VAC 50/60Hz
    • AC output: 12V DC 1,5A
    • Consumo massimo: 18W

    [wpmoneyclick id=74327 /]

    Miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV: TELE System TS UP T2HD e TELE System TS UP T2HEVC

    L’unica nota è che il TELE System TS UP T2HD non supporta la ricezione satellitare DVB-S2.

    TELE System TS UP T2HD Android TV Box con decoder digitale terrestre DVB-T2 integrato
    TELE System TS UP T2HD Android TV Box con decoder digitale terrestre DVB T2 integrato

    Eccovi i link ad alcune recensioni dell’Android TV Box con decoder digitale terrestre DVB T2 integrato TELE System TS UP T2HD che potrebbero esservi utili:

    https://www.youtube.com/watch?v=R_9PsFxZKpg
    Recensione TELE System TS UP T2HD

    [wpmoneyclick id=74330 /]

    Miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV: DiProgress DPST200A

    Il decoder DVB T2 smart DiProgress DPST200A è uno dei modelli più venduti con le migliori valutazioni dei clienti.

    Le caratteristiche peculiari del DiProgress DPST200A sono le seguenti:

    • Android 9.0
    • DVB T2/S2 HEVC 10 bit
    • Device Mirroring
    • Smart TV App
    • Media Player USB
    • Risoluzione 4K
    • Tuner Compatibile dCSS SCR
    • Chipset Quad Core S905X2
    • Connettività Bluetooth, WiFi
    • Memoria 8 GB

    Il DiProgress DPST200A utilizza Android AOSP 9.0 pre-intallato ed integrato.

    Per controllare tramite smartphone il DiProgress DPST200A potrete utilizzare l’app EShare, disponibile per Android ed iOS, che consente di navigare, selezionare, ricercare e visualizzare immagini, video e anche di inserire testi.

    La qualità delle immagini sul DiProgress DPST200A e’ ottima:  a risoluzione video fino a 4K HDR UHD 3840 × 2160 @ 60Hz.

    Un’altra caratteristica del DiProgress DPST200A è la funzione mirroring integrata, per visualizzare i contenuti dello smartphone direttamente sullo schermo del tuo televisore.

    [aawp bestseller=”DiProgress DPST200A” items=”1″ filterby=”title” filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none”]

    Miglior decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV: Mecool K5

    Il Mecool K5, appena uscito, è probabilmente il miglior Android TV Box con decoder digitale terrestre DVB T2 integrato:

    [aawp bestseller=”k5 tv box” filterby=”title” items=”1″ filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none”]

    Altri decoder DVB T2 Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV

    Decoder DVB T2 Smart TV Android Viark Droi

    Il decoder DVB T2 smart Viark Droi è dotato di lettore di Smartcard integrato (posizionato nella parte posteriore come si vede anche dalle foto) con ottime valutazioni da parte degli utenti.

    Viark Droi Android TV Box con decoder digitale terrestre DVB-T2 integrato
    Viark Droi Android TV Box con decoder digitale terrestre DVB T2 integrato

    [aawp bestseller=”viark droi” items=”1″ filterby=”title” filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none”]

    Android TV Box DVB T2 decoder smart Strong SRT 2402

    • STRONG SRT 2402 ULTRA HD RICEVITORE IP ANDROID – ECCELLENTE RAPPORTO QUALITÀ PREZZO
    Strong SRT 2402 Android TV Box con decoder digitale terrestre DVB-T2 integrato
    Strong SRT 2402 Android TV Box con decoder digitale terrestre DVB T2 integrato

    [aawp bestseller=”Strong SRT 2402″ items=”1″ filterby=”title” filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none”]

    Android TV Box DVB T2 decoder smart GTMEDIA GTT-2

    Il GTMEDIA GTT-2 è sicuramente uno dei modelli più popolari di decoder DVB T2 smart di fascia medio bassa ma ha un ottimo prezzo; non supporta la ricezione satellitare DVB-S2.

    [aawp bestseller=”GTMEDIA GTT-2″ items=”1″ filterby=”title” filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none”]

    Uncorex 2.0

    [aawp bestseller=”Uncorex 2.0″ items=”1″ filterby=”title” filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none”]

    Miglior decoder DVB T2 combo Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV

    Ferguson Ariva ATV Combo

    [aawp bestseller=”Ferguson Ariva ATV Combo” items=”1″ filterby=”title” filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none”]

    Dinobot 4K+

    [aawp bestseller=”dinobot 4k+” items=”1″ filterby=”title” filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none”]

    Miglior decoder DVB T2 Linux + Android TV Box con digitale terrestre per Smart TV: Dreambox One Ultra HD

    Mi permetto una piccola digressione segnalandovi il Dreambox One Ultra HD, un decoder DVB T2 smart combo di fascia alta, basato sul sistema operativo Linux, dotato della potente CPU Amlogic S922X e con un lettore di Smartcard Dreamcrypt in grado di emulare molti moduli CA.

    [aawp bestseller=”dreambox one” items=”3″ filterby=”title” filter=”bqeel,maxytec,tim,Dpt203Hd,hd-999,3d 6k” filter_type=”exclude” ribbon=”none” grid=”3″ button=”none”]

    Leggi tutti i miei articoli su TV:

  • RainPoint centralina irrigazione WiFi a batteria Tuya Smart Life recensione

    Vuoi gestire l’irrigazione del tuo giardino o terrazzo anche mentre sei in vacanza ovunque ti trovi? Scopri la centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint compatibile Tuya Smart Life nella mia recensione completa.

    Caratteristiche centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    RainPoint è un marchio dell’azienda cinese Fujian Baldr Technology, specializzata in sistemi di irrigazione.

    All’interno della sua ampia gamma di prodotti troviamo anche una centralina irrigazione WiFi a batteria che vi permette di controllare tramite smartphone, ovunque voi siate ed in qualunque momento, l’irrigazione del vostro giardino o delle piante sul terrazzo grazie alla possibilità da inserirla semplicemente tra il rubinetto ed il tubo dell’acqua per l’irrigazione.

    Centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    Le caratteristiche principali della centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint sono le seguenti:

    • controllo remoto tramite app RainPoint su smartphone ovunque voi siate ed in qualsiasi momento grazie all’hub gateway di collegamento alla rete WiFi domestica
    • irrigazione intelligente e ritardo pioggia: grazie all’uso delle previsioni meteo e del sensore umidità e temperatura terreno opzionale, il programmatore irrigazione ottimizza in modo intelligente la programmazione ritardandola in caso di pioggia
    • 3 programmi di irrigazione configurabili in termini di orario di avvio, frequenza e durata
    • modalità funzionamento irrigazione o nebulizzazione per risparmiare acqua
    • sensore di flusso integrato per monitorare il consumo d’acqua
    • notifiche di batteria scarica e perdita d’acqua
    • condivisione con altri membri della famiglia: ciascuna persona abilitata potrà gestire in autonomia l’irrigazione dal proprio smartphone

    Per chiarire il funzionamento della gestione remota della centralina di irrigazione WiFi a batteria RainPoint ho costruito questo semplice diagramma:

    Schema funzionamento centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint compatibile Tuya Smart Life
    Schema funzionamento centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint compatibile Tuya Smart Life

    In poche parole:

    • le centraline irrigazione smart, incluso l’eventuale sensore umidità e temperatura terreno, comunicano via radio (433 MHz) con il loro hub gateway WiFi
    • l’hub gateway WiFi, attraverso la connessione di internet domestica, comunica con i servizi in cloud sulla piattaforma Tuya
    • l’app su smartphone interagisce con i servizi in cloud permettendo di gestire la centralina irrigazione WiFi a batteria
    • grazie all’integrazione dei servizi in cloud è possibile comandare il programmatore irrigazione WiFi anche tramite comandi vocali con Alexa

    Il funzionamento della programmazione dell’irrigazione è garantito anche in caso di problemi sulla connessione ad internet: chiaramente le funzioni intelligenti, basate sulle previsioni meteo, non saranno invece disponibili.

    Per quanto l’app ufficiale sia quella RainPoint, disponibile per Android ed iOS, la centralina di irrigazione WiFi a batteria è realizzata sulla la piattaforma Tuya e quindi compatibile con l’ecosistema Tuya Smart Life.

    Aggiungiamo anche le caratteristiche più tecniche del sistema di irrigazione smart:

    Centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    Centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    • alimentazione mediante 4 batterie AA
    • attacco standard per rubinetti (3/4″ o 1″)
    • protezione IP54
    • portata massima 35 litri/minuto
    • pressione di lavoro 0,5÷5 bar
    Hub gateway WiFi RainPoint

    Hub gateway WiFi RainPoint

    • copertura massima di 60 metri
    • fino a 4 centraline irrigazione smart
    • un solo sensore umidità e temperatura terreno
    • supporto rete WiFi a 2,4 GHz
    • funziona anche da presa smart

    E’ importante che la centralina irrigazione smart ed hub gateway siano comunque il più vicino possibile e senza ostacoli: questo assicurerà una connessione stabile ma soprattutto allungherà molto la durata delle batterie, tra gli 8 e i 12 mesi.

    [aawp box=”B08GC661Z2,B09LHSK5J1,B08PF4JGVX” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Unboxing centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    I componenti del sistema di irrigazione intelligente Rainpoint, compatibile Tuya Smart Life, sono i seguenti

    • centralina irrigazione smart a batteria (ITV0103W)
    • hub gateway WiFi (TWG004WRF)
    • sensore umidità e temperatura terreno connesso (TCS005FRF)

    Per partire occorre prendere un kit che include hub gateway e centralina irrigazione WiFi a cui aggiungere, se necessario, ulteriori centraline smart ed il sensore umidità e temperatura terreno.

    Kit centralina irrigazione WiFi RainPoint con hub gateway + sensore umidità terreno
    Kit centralina irrigazione WiFi RainPoint con hub gateway + sensore umidità e temperatura terreno

    Attenzione a distinguere questo modello dotato di connettività WiFi, con l’irrigatore giallo, da quello con collegamento Bluetooth, di colore verde, che permette la gestione da smartphone esclusivamente quando siete in sua prossimità.

    All’interno della confezione del kit troviamo il programmatore irrigazione smart, l’hub con presa smart ed il manuale d’uso in lingua inglese:

    Unboxing centralina irrigazione WiFi RainPoint
    Unboxing centralina irrigazione WiFi RainPoint

    Le 4 batterie AA necessarie per l’alimentazione del programmatore irrigazione smart non sono incluse nella confezione.

    Osservando con attenzione la centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint possiamo notare:

    • l’attacco rubinetto da 1″ (con adattatore per 3/4″) nella parte superiore
    • l’attacco tubo da 3/4″ nella parte inferiore
    Unboxing centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint
    • l’indicatore della stato della connessione con l’hub gateway
    • LED di stato e pulsante irrigazione manuale

    Nella parte inferiore della centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint possiamo accedere al vano batterie:

    L’hub gateway WiFi RainPoint non è troppo dissimile da una qualsiasi presa smart di tipo Schuko con il pulsante per l’accoppiamento ed il LED di stato:

    [aawp box=”B08GC661Z2,B09LHSK5J1,B08PF4JGVX” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Installazione e configurazione centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    Potete fare riferimento a questa guida completa su configurazione ed utilizzo della centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint in lingua inglese:

    Configurazione ed utilizzo centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    Il manuale utente completo in lingua inglese è disponibile per il download a questo link.

    Trovate nel seguito le istruzioni in italiano per installazione e configurazione centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint.

    Download e installazione app RainPoint

    L’operazione preliminare è quella di scaricare ed installare sullo smartphone l’app RainPoint:

    [appbox googleplay com.baldr.rainpoint screenshots]

    Se non lo avete ancora fatto, dovete registrarvi creando un vostro profilo personale su RainPoint tramite indirizzo e-mail al quale saranno associati i dispositivi per la gestione da remoto:

    App RainPoint
    App RainPoint
    App RainPoint

    Accoppiamento hub gateway WiFi con app RainPoint

    Ora possiamo associare l’hub gateway WiFi all’app RainPoint: per prima cosa alimentatelo inserendolo in una presa elettrica.

    Tornate sull’app tappando Aggiungi dispositivo, scegliendo Smart irrigation e tappando infine su Irrigation Hub:

    App RainPoint
    App RainPoint
    App RainPoint

    Premete ora a lungo il pulsante sull’hub fino a quando il LED blu comincia a lampeggiare rapidamente, tappate Avanti sull’app, inserite la rete WiFi e password con cui il gateway dovrà collegarsi ed attendete il completamento dell’operazione di accoppiamento:

    Accoppiamento hub gateway WiFi RainPoint
    App RainPoint
    App RainPoint

    Occorre ora continuare la procedura per accoppiare anche la centralina irrigazione smart con l’app RainPoint, tramite l’hub gateway.

    [aawp box=”B08GC661Z2,B09LHSK5J1,B08PF4JGVX” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Accoppiamento centralina irrigazione smart con app Rainpoint

    Montate le 4 batteria AA nel vano del programmatore irrigazione smart chiudendolo con decisione e poi premete il pulsante fino a quando il LED non comincia a lampeggiare rapidamente.

    Tornate sulla procedura guidata di configurazione e tappate su Manage added devices, poi tappate su Confirm indicator rapidly blinking ed attendete la conclusione della procedura di accoppiamento:

    App RainPoint
    App RainPoint
    App RainPoint

    Potete anche fare riferimento a questa guida video, in lingua inglese, che spiega tutti i passi necessari nel caso in cui l’accoppiamento rapido dell’hub non funzioni ed occorra procedere con l’accoppiamento compatibile (AP):

    Accoppiamento centralina irrigazione WiFi a batteria con app RainPoint

    Accoppiamento sensore umidità e temperatura terreno con app Rainpoint

    Per associare il sensore umidità e temperatura terreno RainPoint all’app la procedura è molto simile col pulsante di accoppiamento all’interno del vano batterie; vi rimando anche alla visione di questa guida in lingua inglese:

    Accoppiamento sensore umidità e temperatura terreno con app Rainpoint

    Collegamento centralina irrigazione smart con il rubinetto

    Ora sono solo le vostre necessità e fantasia a determinare la maniera ottimale con cui controllare uno o più tubi di irrigazione a partire dal rubinetto: avvitate ed il gioco è fatto.

    [aawp box=”B08GC661Z2,B09LHSK5J1,B08PF4JGVX” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Gestione irrigazione da smartphone con app RainPoint

    Completata la procedura iniziale di configurazione ed installazione, vedrete sull’app la centralina irrigazione, la presa smart e l’hub gateway.

    Tappando sull’icona della centralina irrigazione WiFi a batteria accedete prima ai dettagli e poi alle proprietà del dispositivo:

    App RainPoint
    App RainPoint

    La scheda dei dettagli, di colore rosso nel caso in cui l’umidità del terreno sia superiore ad una soglia impostata, contiene le seguenti informazioni ed opzioni:

    • scelta unità di misura della temperatura
    • consumo acqua ultima sessione di irrigazione
    • umidità e temperatura del terreno (in caso di sensore collegato)
    • livello batteria
    • stato e orario prossimo ciclo di irrigazione

    Nelle proprietà del dispositivo potrete creare automazioni, scene di irrigazione e condividere la gestione con altri utenti.

    Nella parte inferiore c’è un barra con l’accesso veloce alle principali funzioni Parametri, Irrigazione manuale, Programmazione e Sensore:

    App RainPoint

    Irrigazione manuale

    Tappando su Irrigation control è possibile avviare manualmente l’irrigazione anche con un ritardo configurabile:

    Programmazione irrigazione

    Tappando su Plan accediamo all’ambiente di programmazione dell’irrigazione, dove potete impostare i giorni della settimana e i tre diversi programmi selezionando tra modalità irrigazione e nebulizzazione:

    App RainPoint
    App RainPoint
    App RainPoint

    Sensore

    Tappando su Sensor potrete accedere ai dati di consumo d’acqua:

    App RainPoint

    Automazioni e scene di irrigazione

    Tappando su Tap-To-Run and Automation nelle proprietà della centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint potrete creare delle azioni su più dispositivi contemporaneamente e delle scene di funzionamento automatico con eventi ed azioni conseguenti:

    App RainPoint
    App RainPoint

    Una volta create le troverete disponibili per il loro utilizzo:

    App RainPoint
    App RainPoint

    Gestione centralina irrigazione RainPoint con Alexa

    E’ anche possibile comandare il programmatore irrigazione WiFi a batteria con la voce tramite Alexa: per farlo è necessario utilizzare la skill Tuya Smart con le credenziali del vostro profilo RainPoint.

    Questo significa che non potete usare contemporaneamente l’app Tuya Smart Life: se avete anche altri dispositivi compatibili molto meglio associarci direttamente anche la centralina irrigazione.

    Factory reset centralina irrigazione WiFi RainPoint

    Nel caso vogliate ripristinare i dispositivi, magari per associarli ad un altro profilo personale su RainPoint, potete seguire le seguenti procedure per il factory reset:

    Factory reset centralina irrigazione smart a batteria RainPoint
    Factory reset hub gateway WiFi RainPoint

    Video recensioni centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    Per completezza trovate anche un paio di ottime video recensioni, in lingua inglese, della centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint:

    Recensione centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint
    Recensione programmatore irrigazione WiFi a batteria RainPoint

    [aawp box=”B08GC661Z2,B09LHSK5J1,B08PF4JGVX” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Leggi tutti i miei articoli su Centralina irrigazione WiFi:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Sonoff Mini R2: guida e schema interruttore, deviatore, relè e pulsante

    L’interruttore WiFi Sonoff Mini R2 consente di controllare da remoto un qualsiasi carico elettrico mediante smartphone, Alexa e Google Home grazie all’app eWeLink. Sonoff Mini R2 funziona con interruttore, deviatore, relè o pulsante esistenti: scopri come collegare Sonoff Mini nel manuale ed istruzioni in italiano complete di schema di collegamento e confronto.

    Sonoff Mini R2 interruttore WiFi

    Il Sonoff Mini R2 è un interruttore WiFi che consente di controllare da remoto mediante l’app eWeLink un qualsiasi carico elettrico potendosi integrare anche con un interruttore, pulsante, deviatore o relè esistente.

    Le caratteristiche principali del Sonoff Mini R2 sono le seguenti:

    Il carico elettrico massimo gestibile dal Sonoff Mini R2 è di 10 A / 2,2 kW.

    Scopri anche il cugino in tecnologia Zigbee Sonoff ZBMINI.

    Potete anche sfruttare la modalità DIY che consente l’accesso diretto al Sonoff Mini R2 dalla rete locale senza transitare dal cloud eWeLink ma direttamente tramite l’invocazione di API locali:

    Grazie alla modalità DIY l’aggiornamento a Tasmota può essere effettuato totalmente via software: puoi approfondire con la mia guida a Sonoff Tasmota. Consiglio comunque assolutamente di orientarsi verso l’utilizzo di Home Assistant come descritto nella mia guida a Sonoff eWeLink Home Assistant.

    [wpmoneyclick id=73535 /]

    Famiglia dei prodotti Sonoff

    Nella famiglia Sonoff ci sono diversi modelli di interruttori WiFi tra cui scegliere in base a:

    • numero di carichi elettrici controllabili indipendentemente
    • potenza elettrica massima degli apparecchi elettrici comandati
    • possibilità di aggiungere un sensore esterno di temperatura ed umidità
    • misura dell’energia elettrica consumata dal carico elettrico controllato
    • utilizzo di un telecomando radio tradizionale per comandare i carichi elettrici, oltre allo smartphone

    [table id=30 responsive=flip/]

    [wpmoneyclick id=73535 /]

    Tutti i dispositivi smart Itead permettono di controllare i nostri elettrodomestici di casa mediante WiFi oppure Zigbee. I dati sono scambiati dal device con l’app sul vostro smartphone attraverso l’uso di un server in cloud (su Amazon AWS):

    Architettura di funzionamento Sonoff eWeLink
    Architettura di funzionamento Sonoff eWeLink

    Unboxing e teardown Sonoff Mini R2 interruttore WiFi

    Partiamo osservano la parte frontale del Sonoff Mini R2:

    Sonoff Mini R2
    Sonoff Mini R2

    Possiamo osservare:

    • LED stato WiFi (blu)
    • LED stato interruttore (rosso)
    • Pulsante incassato per configurazione / interruttore manuale
    • Morsetti a vite per il collegamento dei conduttori esterni

    Mediante un cacciavite piatto si può anche aprire il guscio in plastica esterno per osservare il circuito stampato:

    Teardown Sonoff Mini R2
    Teardown Sonoff Mini R2

    Passando alla parte inferiore del circuito stampato del Sonoff Mini R2:

    Teardown Sonoff Mini R2
    Teardown Sonoff Mini R2

    Possiamo invece apprezzare:

    • come l’uscita del dispositivo sia direttamente in corrente alternata e non un contatto pulito
    • i morsetti per i collegamenti esterni
    • che i due ingresso neutro sono collegati tra di loro e quindi elettricamente equivalenti
    • l’antenna WiFi integrata sul circuito stampato
    • il chip ESP8285

    Se ti servisse un contatto pulito in uscita al Sonoff Mini R2, segui la mia guida a Sonoff contatto pulito.

    Infine e’ possibile apprezzare le misure estremamente ridotte del dispositivo:

    • consentono di montarlo ad incasso direttamente dentro una scatola 503 che contiene interruttori / deviatori esistenti
    Sonoff ZBMINI Zigbee scatola 503
    Sonoff Zigbee Mini scatola 503
    • possono essere messe a confronto con il fratellone Sonoff Dual R3 ed il sempreverde Shelly 2.5
    Dimensioni Sonoff Zigbee Mini vs Sonoff Dual R3 vs Shelly 2.5
    Dimensioni Sonoff Zigbee Mini R2 vs Sonoff Dual R3 vs Shelly 2.5

    Scopri chi vince la sfida leggendo Sonoff Mini vs Shelly 1.

    La versione Sonoff Mini R2, a differenza di quella precedente, è senza antenna e con i morsetti S1 ed S2 in grigio:

    Sonoff Mini R2
    Sonoff Mini R2

    [wpmoneyclick id=73106 /]

    Sonoff Mini R2: istruzioni e schema di collegamento interruttore, deviatore, relè e pulsante

    Innanzi tutto osserviamo i morsetti a vite presenti sul dispositivo:

    Morsetti collegamento Sonoff ZBMINI Zigbee
    Morsetti collegamento Sonoff Mini R2
    Sonoff Mini schema collegamento elettrico
    • due conduttori di ingresso (Input) per l’alimentazione del neutro (N In)
    • un conduttore di ingresso (Input) per l’alimentazione della fase (L In)
    • un conduttore di uscita (Output) per la fase (L Out)
    • due conduttori di ingresso (Input) per il comando del dispositivo Sonoff Mini R2 da un interruttore o deviatore esterno (S1 ed S2)

    ATTENZIONE:

    • i cavi di neutro sono comuni tra ingresso ed uscita, questo vuol dire che il contatto di uscita non fa altro che interrompere la fase dell’ingresso come in un interruttore unipolare: non e’ un contatto pulito ma un interruttore WiFi comandato mediante l’app eWeLink oppure tramite gli ingressi S1 ed S2 del Sonoff Mini R2
    • il comando mediante gli ingressi S1 ed S2 deve essere totalmente privo di tensione: dovrete modificare il vostro impianto elettrico esistente per assicurarlo

    Come funzionano gli ingressi S1 ed S2

    Da questo schema interno al dispositivo si può vede come funzionino gli ingressi S1 ed S2 operino ad una tensione continua di 3,3 V e perché debbano essere assolutamente collegati a comandi totalmente privi di tensione per evitare di danneggiare il dispositivo:

    Sonoff Mini S1 S2

    I buona sostanza il device misura la tensione su SWITCH_IN:

    • a riposo, con S1 ed S2 aperti, la tensione è di 3,3 V
    • quando S1 ed S2 si chiudono, la tensione diventa circa 0,3 V

    Dato il funzionamento precedente, si comprende come la lunghezza dei cavi di collegamento ad un comando di un impianto elettrico esistente può diventare particolarmente rilevante determinato il fenomeno di Sonoff Mini che si accende da solo:

    • correnti parassite, diafonia ed interferenza possono introdurre disturbi elettrici agli ingressi S1 ed S2
    • il riconoscimento del comando esterno, a causa dei disturbi elettrici, può essere di conseguenza compromesso
    • i disturbi elettrici possono essere filtrati collegando un ulteriore condensatore in parallelo agli ingressi S1 ed S2 (analogamente a quello interno, C23 nello schema precedente)
    • la capacità del condensatore di filtro può essere indicativamente tra 1 uF e 22 uF
    • se utilizzate un condensatore elettrolitico, poiché c’è polarità, il positivo va collegato all’ingresso S2 mentre quello negativo ad S1

    [aawp bestseller=”condensatore elettrolitico 10uf” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”price” filter=”5,15″ filter_compare=”range” button=”none”]

    Sonoff Mini R2: modalità di attivazione esterna

    Grazie alla disponibilità degli ingressi di comando S1 ed S2, Sonoff Mini R2 supporta ora tre diverse modalità di attivazione esterna:

    Modalita’Comando esterno
    Edge ModeInterruttore e deviatore
    Pulse ModePulsante
    Following ModeSensore con contatto pulito
    Sonoff Mini R2 - Edge Mode
    Edge Mode
    Sonoff Mini R2 - Pulse Mode
    Pulse Mode
    Sonoff Mini R2 - Following Mode
    Following Mode

    Pulse Mode e Following mode sono disponibili a partire dalla versione di firmware 3.5.0 ed eWeLink 4.2.0.

    Questo video tutorial approfondisce le tre modalità di funzionamento del Sonoff Mini R2:

    Modalità di attivazione esterna bordo (Edge Mode)

    L’Edge Mode è adatto per interruttori e deviatori, che mantengono lo stato anche dopo la loro pressione come quello del carico comandato.

    Modalità di attivazione impulso (Pulse Mode)

    Il Pulse Mode è adatto per pulsanti, normalmente aperti (NA) e normalmente chiusi (NC), mediante il cui impulso viene cambiato lo stato del carico collegato.

    Modalità di attivazione esterna inseguimento (Following Mode)

    Il Following Mode è adatto per sensori con contatto pulito, il carico comandato segue le variazioni di stato dell’ingresso.

    E’ possibile invertire la corrispondenza tra stato del sensore all’ingresso e carico in uscita.

    Un esempio applicativo del Following Mode è quello di un sensore di movimento ad infrarossi.

    Inching o spegnimento automatico

    Grazie ad eWeLink e’ anche possibile utilizzare il dispositivo, oltreché come interruttore WiFi, anche come pulsante WiFi temporizzato grazie all’opzione inching in cui il ritardo tra il comando di accensione e lo spegnimento automatico è configurabile tra 0,5 e 3.600 secondi (1 ora):

    Sonoff interruttore WiFi
    Sonoff pulsante WiFi temporizzato

    Schema di collegamento Sonoff Mini R2 con interruttore, deviatore, relè e pulsante

    Passiamo finalmente a vedere come collegare Sonoff Mini R2 grazie allo schema elettrico di collegamento nei casi seguenti:

    • Stand-alone (nessun comando elettrico esterno in ingresso)
    • Collegato ad un interruttore o pulsante esistente
    • Collegamento ad un deviatore esistente
    • Collegato o in sostituzione ad un relè con pulsanti esistente

    E’ importante osservare che:

    • il device necessita sempre di alimentazione con fase e neutro che potrebbero non essere sempre disponibili in tutte le scatole da incasso
    • queste soluzioni sono le uniche, in tutta la famiglia di dispositivi ITead, in cui lo stato del carico controllato dal Sonoff Mini R2 congiuntamente ad elementi di comando tradizionali (interruttore, deviatore, invertitore e relè) è effettivamente disponibile sull’app eWeLink
    • logicamente è come se aggiungeste, o sostituiste, un punto di comando fisico a quelli già presenti nell’impianto elettrico esistente

    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento stand-alone

    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento stand-alone
    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento stand-alone

    Utilizzando l’inching potete ottenere lo spegnimento temporizzato del carico collegato.

    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento con interruttore o pulsante

    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento con interruttore o pulsante
    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento con interruttore o pulsante

    Nel caso di interruttore dovrete utilizzare sul Sonoff Mini R2 l’Edge Mode, col pulsante il Pulse Mode.

    Nel video seguente potete vedere il risultato davvero notevole poiché c’e’ il pieno controllo dello stato del carico elettrico indipendentemente dalla sorgente del comando (che sia da smartphone, interruttore esterno, device esterno o altoparlante intelligente):

    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento con deviatore

    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento con deviatore
    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento con deviatore

    Nel caso di deviatore utilizzate l’Edge Mode.

    Nel caso di punto luce invertito, lo schema e’ assolutamente analogo.

    Come collegare Sonoff Mini R2: schema di collegamento con relè

    Ho realizzato due varianti di schema di collegamento del Sonoff Mini R2 al relè, applicabili con l’Edge Mode, a seconda di come siano collegati i pulsanti del vostro impianto esistente.

    Schema di collegamento punto luce a relè
    Schema di collegamento punto luce a relè
    Schema Sonoff Mini DIY: punto luce a relè con pulsanti sulla fase
    Schema Sonoff Mini R2: punto luce a relè con pulsanti sulla fase
    Schema Sonoff Mini DIY: punto luce a relè con pulsanti sul neutro
    Schema Sonoff Mini R2: punto luce a relè con pulsanti sul neutro

    Grazie alla disponibilità del Pulse Mode, possiamo sostituire il relè esistente col Sonoff Mini R2 adottando quest’altro schema di collegamento che ritengo essere la soluzione più pulita:

    Schema Sonoff Mini R2 in sostituzione relé
    Schema Sonoff Mini R2 in sostituzione relé

    Per approfondire leggete anche l’articolo su Sonoff relè.

    Accoppiamento e gestione mediante app eWeLink

    Dopo aver compreso come collegare Sonoff Mini R2, potete passare alla configurazione dell’app eWeLink seguendo la consueta procedura comune a tutta la famiglia ITEAD che potete trovare nella mia guida a eWeLink ed a Sonoff pairing: accoppiare eWeLink.

    Come riferimento un brevissimo video che mostra come lampeggia il LED in fase di associazione del dispositivo:

    Vediamo anche le schermate principali dell’app eWeLink per la gestione del dispositivo:

    Sonoff Mini R2
    Sonoff Mini R2
    Sonoff Mini R2

    Google Home, Alexa ed IFTTT

    Poiché non c’è differenza alcuna per Sonoff Mini R2 rispetto alla famiglia di dispositivi ITEAD, vi rimando alla lettura delle mie guide di riferimento: Google Home, Alexa e IFTTT.

    [wpmoneyclick id=73535 /]

    Leggi anche tutti i miei articoli sulla domotica Sonoff:

  • La mia Casa Elettrica 2.1 – come la costruirei?

    Abitiamo felicemente nella nostra casa elettrica costruita nel 2013. La consapevolezza acquisita col tempo e l’evoluzione di tecnologia e standard mi porterebbero a fare scelte differenti in caso di una nuova costruzione: casa passiva Passivhaus Premium o CasaClima Gold, nZEB, aggregato compatto, fotovoltaico con batteria di accumulo e wallbox di ricarica per auto elettrica.

    Manifesto per la mia nuova abitazione

    Sicuramente i miei obiettivi, per quanto siano passati gli anni, non sono cambiati:

    • ridurre l’impronta ecologia della mia famiglia
    • minimizzare i costi di esercizio
    • massimizzare il comfort
    • controllare i costi di costruzione
    • misurare ed ottimizzare ovunque mediante automazione e domotica (ma non dovrei nemmeno dirvelo)

    Questi sono alcuni degli spunti che mi affascinano e pervadono, soprattutto per il connubio di ecologia ed evoluzione di tecnologie e standard di costruzione:

    Involucro

    • casa passiva Passivhaus Premium (o CasaClima Gold)
    • serramenti quadruplo vetro

    Benessere

    • aggregato compatto a tutt’aria
    • scambiatore termico interrato (preriscaldamento geotermico)

    Energia

    • Fotovoltaico
    • Batteria di accumulo
    • Wallbox auto elettrica V2H
    • turbina eolica domestica

    Ottimizzazione

    • domotica
    • cisterna recupero acqua piovana
    • recuperatore di calore per acque reflue
    • cappa cucina con recuperatore di calore

    In generale molte delle soluzioni e dei prodotti possono essere trovati su Component Database – Passive House Portal.

    Casa passiva: Passivhaus Premium o CasaClima Gold?

    Quello che segue è un semplice schema riassuntivo degli obiettivi energetici che si possono raggiungere con una casa passiva costruita secondo lo standard Passivhaus:

    Passivhaus Premium
    Passivhaus Premium

    [aawp bestseller=”passivhaus” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”passivhaus”]

    [aawp bestseller=”casaclima” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”casaclima”]

    Involucro per casa passiva

    Le pareti di una casa passiva deve soddisfare prima di tutto queste tre caratteristiche di base:

    • isolamento termico con una trasmittanza termica U < 0,15 W / (m²K)
    • tenuta aria per superare il Blower door test con un valore inferiore a 0,6
    • ponti termici da eliminare o comunque minimizzare

    Nel caso italiano occorre anche aggiungere quest’ulteriore criterio per mantenere i medesimi livelli di comfort e consumi per raffrescamento:

    • inerzia termica elevata

    Mi sono focalizzato sulle principali tecnologie costruttive che potrebbero essere applicate nella costruzione di un una nuova casa passiva:

    • calcestruzzo cellulare
    • laterizio con isolante
    • cassero ICF isolante

    Ho escluso volutamente il laterizio con cappotto isolante per i motivi seguenti:

    • richiede un lavoro più lungo ed accurato nella costruzione
    • più adatto alla ristrutturazione energetica di una vecchia abitazione esistente

    Ci sarebbero anche da prendere in considerazione le case prefabbricate in legno.

    I principali parametri con i quali confrontare le diverse soluzioni costruttive sono i seguenti:

    • spessore: determina l’ingombro finale delle pareti
    • trasmittanza termica: rappresenta la capacità di isolare
    • massa volumica: determina la velocità del flusso termico

    Oltre all’ovvio isolamento termico, l’inerzia termica assicurata dalla massa volumica è altrettanto importante:

    • in inverno per accumulare calore che viene trattenuto dall’isolamento elevato assicurando temperature interne costanti
    • in estate per scaricare l’energia in eccesso

    Ho inserito le soluzioni identificate in questa tabella riepilogativa:

    Spessore
    (cm)
    Trasmittanza termica U
    (W/m2K)
    Massa volumica
    (kg/m³)
    YTONG CLIMAGOLD480,15300
    Gasbeton Active500,14300
    Porotherm PLANA+420,18660
    Normablok Più HP400,15580
    Thermoplan MZ70490,14550
    Unipor W07 CORISO490,14650
    T2D Tris510,14740
    Izodom 2000 Super King Blok450,10
    Pontarolo Climablock500,13
    ICF Rexwall610,10
    Bioisotherm Argisol450,13
    Plastbau500,11

    Calcestruzzo cellulare

    Tra le soluzioni commerciali migliori ho selezionato:

    Laterizio con isolante

    Tra le soluzioni commerciali migliori ho selezionato:

    Cassero ICF isolante

    I sistemi ad armatura diffusa (SAAD) o Insulated concrete form (ICF) permettono di realizzare edifici con una struttura a setti portanti in cemento armato isolati utilizzando casseri a rimanere in polistirene espanso sinterizzato o EPS, coniugando così la resistenza meccanica del calcestruzzo gettato in opera con l’elevata capacità di isolamento termico dell’EPS.

    Ho selezionato i seguenti:

    Aggregato compatto tutt’aria

    Una casa passiva prevede un fabbisogno termico annuo per riscaldamento inferiore ai 15 kWh/m2a che, per la superficie della mia abitazione attuale, farebbero una potenza termica di picco alla temperatura di progetto per il generatore di calore di circa 1,34 kW.

    La soluzione è un aggregato compatto, ovvero un sistema unico delle dimensioni di un elettrodomestico per soddisfare tutti i bisogni di base della nostra abitazione:

    • ventilazione: estrazione dell’aria con inquinanti/umidità ed immissione di aria pulita
    • riscaldamento: immissione di aria calda negli ambienti
    • raffrescamento: immissione di aria fresca negli ambienti
    • acqua calda sanitaria: disponibilità di acqua calda sanitaria in tutta la casa

    A cui aggiungere funzionalità sempre meno accessorie:

    • filtrazione dell’aria
    • umidificazione e deumidificazione

    Come funziona un aggregato compatto

    Un aggregato compatto è l’evoluzione della ventilazione meccanica controllata con recupero di calore passivo in cui la climatizzazione viene realizzata trattando direttamente l’aria ambiente, con una quota d’aria di rinnovo, in modo attivo mediante una pompa di calore integrata.

    Aggregato compatto migliore

    Utilizzando l’elenco delle pompe di calore certificate Passivhaus e grazie alla frequentazione di forum con persone ben più esperte del sottoscritto ho stilato il seguente elenco:

    Aggregato compatto Nilan Compact PAggregato compatto Brofer Compact 0.6Pichler PKOM4 & PSOL+
    CARATTERISTICANilan
    Compact P
    Brofer
    Compact 0.6
    Pichler
    PKOM4
    Ventilazione
    Riscaldamento
    Raffrescamento
    Acqua Calda Sanitaria
    Umidificazione
    Deumidificazione
    FiltrazioneG4 o F7F7ISO ePM10
    Accumulo ACS (l)180200212
    Recupero calore passivo
    Recupero calore attivo
    Inverter / On-OffOn-OffInverter
    CompressoreAlternativo On/OffTwin Rotary
    RefrigeranteR134AR32
    Contributo carichi ambiente (kW)
    @ T esterna -5 °C
    0,514,450,8
    Portata aria rinnovo (m3/h)< 300100-20085-250
    Smart

    Per ora solo in nota aggiungo:

    Per le considerazioni successive per le potenze ringrazio PID_Block.

    Aggregato compatto Nilan Compact P

    Per l’aggregato compatto Nilan Compact P fornisce tre curve di prestazione con portata d’aria di 98, 179 e 220 m3/ora con i dati seguenti:

    • potenza fornita totale
    • potenza recuperata dal recuperatore statico

    in funzione della temperatura esterna con temperatura ambiente di 21 °C.

    Possiamo estrapolare i dati puntuali da tali grafici.

    Per disporre dei medesimi dati con temperatura ambiente di 20 °C effettuiamo una proiezione.

    Per ottenere il contributo ai carichi ambiente dobbiamo sottrarre la quota di potenza per ventilazione, ovvero per portare l’aria dalla temperatura esterna alla temperatura ambiente (aria neutra).

    Effettuiamo il calcolo per una temperatura esterna di 7 °C e -5 °C.

    Prestazioni con temperatura esterna 7 °C

    T ambiente98 m3/ora179 M3/ORA220 M3/ORA
    Potenza fornita totale (kW)21 °C1,101,581,80
    Potenza fornita totale (kW)20 °C1,181,701,94
    Quota ventilazione (kW)0,440,800,98
    Contributo carichi ambiente (kW)0,740,900,96

    Prestazioni con temperatura esterna -5 °C

    T ambiente98 m3/ora179 m3/ora220 m3/ora
    Potenza fornita totale (kW)21 °C1,201,902,28
    Potenza fornita totale (kW)20 °C1,251,972,39
    Quota ventilazione (kW)0,841,531,88
    Contributo carichi ambiente (kW)0,410,440,51

    [aawp bestseller=”filtro nilan” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”nilan”]

    Aggregato compatto Brofer Compact 0.6

    La Brofer Compact 0.6 è il modello di aggregato compatto che ha preso il posto della Brofer HPU600.

    I dati successivi sono riferiti al vecchio modello Brofer HPU600.

    Prestazioni con temperatura esterna 7 °C e -5 °C

    I dati seguenti sono con:

    • portata aria rinnovo: 100 m3/ora
    • portata aria ricircolo: 500 m3/ora
    T esterna 7 °CT esterna -5 °C
    Potenza fornita totale (kW)5,525,30
    Quota ventilazione (kW)0,440,85
    Contributo carichi ambiente (kW)5,084,45

    Aggregato compatto con batteria accumulo fotovoltaico Pichler PKOM4 & PSOL+

    L’aggregato compatto Pichler PKOM4 è un sistema completo di ventilazione, riscaldamento, raffrescamento ed acqua calda sanitaria. E’ stato integrato con un sistema intelligente di gestione dell’energia con batteria Pichler PSOL+ creando la soluzione Pichler PKOM4 & PSOL+ efficiente ed economica con la quale i costi di esercizio sono ridotti al minimo, rendendo così possibile realizzare facilmente un edificio a energia zero o addirittura una casa attiva.

    Aggregato compatto con batteria accumulo fotovoltaico Pichler PKOM4 & PSOL+
    Aggregato compatto con batteria accumulo fotovoltaico Pichler PKOM4 & PSOL+

    Per l’aggregato compatto Pichler PKOM4 viene fornisce una curve di prestazione con portata d’aria di 160 m3/ora con i dati seguenti:

    • potenza fornita totale
    • potenza recuperata dal recuperatore statico
    Prestazioni aggregato compatto Pichler PKOM4
    Prestazioni aggregato compatto Pichler PKOM4

    in funzione della temperatura esterna.

    Conclusioni sull’aggregato compatto

    Dai dati precedenti, nel caso del mio fabbisogno termico ipotetico, la scelta dell’aggregato compatto sarebbe per la Brofer Compact 0.6.

    Pretrattamento geotermico

    Con uno scambiatore di calore aria-terra, una parte o tutta l’aria necessaria per il funzionamento dell’aggregato compatto viene condotta attraverso un singolo tubo (sistema monotubo) o un sistema di tubi posati nel terreno.

    Durante l’estate, la superficie terrestre viene riscaldata dall’irradiamento solare, dalle precipitazioni e da altre condizioni climatiche. In inverno, invece, le condizioni climatiche la raffreddano.

    Gli strati superiori del suolo subiscono l’effetto della temperatura esterna in modo nettamente maggiore rispetto agli strati inferiori, quindi la differenza di temperatura tra estate e inverno si riduce man mano che aumenta la profondità. In base alla capacità di accumulo del terreno è possibile notare uno sfasamento tra le singole curve.

    È proprio a causa di queste differenze tra la temperatura del terreno e la temperatura esterna nel corso dell’anno che l’aria condotta attraverso i tubi è utilizzabile per il riscaldamento in inverno e per il raffrescamento in estate.

    Questi sono i sistemi basati sullo scambio terreno aria che ho trovato:

    Prestazioni in tempo reale PRO-VENT GEO.

    Molti modelli di aggregato compatto prevede una soluzione tradizionale mediante tubi interrati con glicole:

    Energia

    Fotovoltaico

    Yearly PV energy production [kWh]: 1.304 a Vigevano con 1 kWp

    Quindi se faccio Passivhaus Premium con 1 kWp di fotovoltaico copro 10,9 m2 di impronta sostenibile edificata. Se fossero 114 m2 mi servirebbero 10,5 kWp.

    [aawp bestseller=”pannello fotovoltaico monocristallino domestico” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”flessibile”]

    Batteria di accumulo

    A cui aggiungere 2 batteria di accumulo Tesla Powerwall.

    Leggete anche più avanti della soluzione Pichler PKOM4 & PSOL+ costituita da un aggregato compatto integrato con una batteria di accumulo per fotovoltaico.

    [aawp bestseller=”accumulo fotovoltaico” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Wallbox ricarica autoelettrica

    La tecnologia delle auto elettriche è in rapido divenire per cui:

    • mi doterò di wallbox di ricarica
    • valuterò l’adozione di un modello con funzionalità V2H, ovvero in grado di svolgere anche la funzione di batteria di accumulo della produzione del fotovoltaico, da capire se in modo esclusivo o comunque con una batteria complementare.

    Per quanto non ancora standardizzato in Italia esiste già la Wallbox Quasar.

    Leggi anche il mio articolo Auto elettrica e fotovoltaico: la ricarica domestica conveniente.

    [aawp bestseller=”wallbox” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Turbina eolica domestica

    Nel caso ci trasferiremo in una zona con ventosità media sufficiente per renderla economicamente sensata, valuterò anche l’installazione di una turbina eolica domestica:

    Per approfondire si può leggere anche:

    [aawp bestseller=”turbina eolica domestica 5 kw” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”turbine”]

    Tetto verde

    Il verde pensile estensivo viene comunemente identificato come tetto verde. Esso rappresenta un sistema tecnico per coperture verdi caratterizzato da spessori ridotti (da 13 cm), pesi contenuti (da 95 kg/mq. a massima saturazione) e manutenzione ridotta. Ovviamente è in concorrenza ai pannelli fotovoltaici.

    Recuperatore di calore per acque reflue

    Qualche esempio:

    Cisterna recupero acqua piovana

    Stazioni di irrigazione Rototec Habita.

    Dimensionamento volume di accumulo per acqua piovana.

    [aawp bestseller=”serbatoio acqua piovana” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””]

  • Shelly 2.5 schema e manuale in italiano: Alexa, deviatore, interruttore

    Shelly 2.5: manuale completo in italiano con schema elettrico di collegamento ed istruzioni di installazione e configurazione anche con Alexa e Google Home, Come funziona da contatto pulito, deviatore, interruttore e pulsante, Reset: come resettare.

    Shelly 2.5: interruttore WiFi a 2 canali per domotica

    Lo Shelly 2.5, di produzione europea e davvero diffuso nella domotica dai fa te in Italia, è un interruttore WiFi a 2 canali che consente anche di misurare i consumi dei carichi collegati:

    Shelly 2.5

    Membro della famiglia di prodotti Shelly che si differenziano per:

    • numero di carichi elettrici controllabili indipendentemente
    • potenza elettrica massima degli apparecchi elettrici comandati
    • disponibilità di contatto pulito in uscita
    • misura dell’energia elettrica consumata dal carico elettrico controllato
    • numero di pinze e potenza elettrica misurabile

    [table id=100 responsive=flip/]

    Puoi approfondire i due fratelli minori nelle mie guide a Shelly 1 e Shelly 1PM.

    Scopri anche il rivale Sonoff Dual R3.

    [aawp bestseller=”shelly” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” select=”1-3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”shelly”]

    Caratteristiche Shelly 2.5

    Lo Shelly 2.5 e’ controllabile da remoto mediante smartphone con l’App Shelly Cloud, disponibile sia per Android che iOS, e dotato di molte funzionalità comuni alla famiglia Shelly:

    A cui aggiungere le feature specifiche:

     Relè doppio o tapparelle

    Relè doppio o tapparelle

    Configurabile come relè doppio o per;a gestione di un motore tapparelle

    Misurazione consumi

    Misurazione consumi

    Misurazione dei consumi elettrici su entrambi i canali

    Protezione surriscaldamento

    Protezione surriscaldamento

    Sensore integrato di temperatura per protezione da surriscaldamenti

    E’ possibile controllare i nostri elettrodomestici di casa mediante il vostro smartphone con tre differenti modalità di collegamento allo Shelly 2.5:

    • Access Point: lo smartphone od il PC si collega direttamente all’access point WiFi del singolo dispositivo utilizzando poi, mediante browser, la web app incorporata nel dispositivo stesso
    • Locale: smartphone e dispositivi sono collegati al router WiFi di casa senza accedere ad internet
    • Cloud: i dati sono scambiati dal device con l’app sul vostro smartphone attraverso l’uso di un server in cloud attraverso il collegamento ad internet
    Shelly 1 Cloud

    Le modalità Access Point e Locale permettono di gestire i dispositivi anche in assenza di collegamento ad internet; con l’opzione Cloud potete gestire remotamente i device ovunque vi troviate.

    La corrente massima supportata e’ di 10 A (2,2 kW) per ciascun canale di uscita.

    Unboxing Shelly 2.5

    Una volta aperta la confezione, possiamo apprezzare la pulizia e le dimensioni davvero ridotte del dispositivo:

    Possiamo mettere a confronto le dimensioni dello Shelly 2.5 con quelle dei principali interruttori WiFi a più canali come Sonoff Dual R3 e Sonoff 4CH Pro R3:

    CanaliLarghezzaAltezzaProfondità
    Shelly 2.5239 mm36 mm17 mm
    Sonoff Dual R3254 mm49 mm24 mm
    Sonoff 4CH Pro R34145 mm90 mm34 mm

    [aawp bestseller=”shelly 2.5″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” select=”1-3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”2.5″]

    [aawp bestseller=”Sonoff dual r3″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” select=”1-3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”dual”]

    Il confronto è davvero impari. Le dimensioni ne consentono l’installazione anche all’interno di una scatola 503.

    Scatola da incasso 3 moduli 503 dati dimensionali

    Shelly 2.5 schema e manuale in italiano: deviatore, interruttore, tapparelle

    Osservando il dispositivo dall’alto possiamo osservare i morsetti per effettuare i collegamenti elettrici:

    • L ingresso per conduttore di alimentazione di rete (fase)
    • N ingresso per conduttore di alimentazione di rete (neutro)
    • SW1 ed SW2 ingressi per collegare allo Shelly 2.5 due comandi esterni come deviatore, interruttore, pulsante
    • O1 ed O2 uscite per comandare due carichi elettrici in modo autonomo (conduttore di fase)
    Shelly 2.5

    E’ importante osservare che i due canali di uscita non fanno altro che interrompere l’alimentazione di fase di ingresso: NON costituiscono quindi un contatto pulito come nel fratello minore Shelly 1 o nel nuovo cugino Shelly 1 Plus.

    Osservando invece la parte inferiore del dispositivo vediamo:

    • pulsante di reset con un minuscolo LED di stato
    • PIN della porta seriale che facilitano molto l’operazione di caricamento di un firmware alternativo
    Shelly 2.5

    Sono previste le seguenti tipologie di alimentazione possibili:

    • 110 – 230 V AC
    • 24 – 60 V DC

    Configurazione mediante l’app Shelly Cloud

    Per effettuare tutte le configurazioni successive, vi rimando alla lettura della mia guida a Shelly Cloud App.

    Tratteremo ora le principali configurazioni e funzionalità specifiche del dispositivo utilizzato come relè WiFi a 2 canali: per il funzionamento come Tapparella vi rimando alla guida a Shelly 2.5 tapparelle.

    Le configurazioni sono normalmente applicabili in modo differenziato a ciascun canale.

    Modalità Di Funzionamento

    Partiamo dalla scelta della modalità di funzionamento del dispositivo tra interruttore a due canali o centralina tapparelle che si trova sotto ImpostazioniImpostazioniModalità Di Funzionamento che determina comportamento, interfaccia utente e funzionalità disponibili:

    • Relè per l’utilizzo come interruttore WiFi a due canali
    • Tapparella per l’utilizzo con tapparelle elettriche

    Tipo Pulsante

    Selezione della tipologia di comando elettrico esterno (interruttore o pulsante) collegato all’ingresso del dispositivo

    Shelly 2.5 Tipo Pulsante

    Trovo particolarmente interessante l’opzione Interruttore ciclo che vi permette di implementare con lo Shelly 2.5 la logica di un relè passo-passo: ad ogni pressione del pulsante cambia la combinazione di stato delle due uscite.

    Timer – Accensione automatica e spegnimento automatico

    E’ possibile configurare un timer su ciascun canale di uscita dello Shelly 2.5 in modo che:

    • dopo un evento di spegnimento sia riaccenda automaticamente dopo un tempo configurabile (Accensione automatica)
    • dopo l’evento di accensione si spegna automaticamente dopo un tempo impostabile (Spegnimento automatico)
    Shelly 2.5 Timer

    Sicurezza – Protezione potenza

    E’ possibile impostare una soglia di potenza oltre la quale il singolo canale di uscita si spegne automaticamente.

    Shelly 2.5 Sicurezza

    Factory Reset Shelly 2.5: come resettare

    In caso dubbio su come resettare il dispositivo, potrete procedere al Factory Reset mediante l’app Shelly Cloud rimuovendo lo Shelly 2.5 dal profilo e ripristinandolo delle impostazioni di fabbrica:

    Shelly 2.5 Factory Reset

    Nel caso in cui non riusciate più a raggiungere il vostro dispositivo mediante l’app o l’interfaccia web, ad esempio avendo aggiornato in modo errato le credenziali WiFi, e vi chiedeste come resettare: potete procedere al reset dello Shelly 2.5 tramite la pressione del pulsante di reset sul retro del dispositivo per 10 secondi.

    Nel caso non possiate accedere fisicamente al dispositivo perché installato ad incasso e vi chiediate come resettare, potrete sempre effettuare il reset dello Shelly 2.5 seguendo la procedura seguente:

    • se alimentato, togliete e ripristinate l’alimentazione
    • entro 1 minuto, premete per 5 volte il pulsante (o interruttore) collegato all’ingresso
    • a conferma dell’avvenuto reset sentirete scattare il relè interno allo Shelly 2.5 col ritorno alla modalità Access Point

    Shelly 2.5 schema elettrico di collegamento standalone

    Lo schema di collegamento base di due carichi elettrici in corrente alternata e’ il seguente:

    Schema elettrico di collegamento Shelly 2.5

    Vediamo ora lo schema di collegamento elettrico in tutti gli scenari di utilizzo all’interno di un impianto elettrico esistente: in tutti i casi il dispositivo diventa un elemento di comando aggiuntivo in grado di mostrato sempre stato effettivo e consumi dei carichi elettrici collegati.

    Data la disponibilità di due canali e la flessibilità di configurazione del dispositivo, potrete utilizzarlo in scenari di controllo misti, quali ad esempio:

    • primo canale con interruttore, secondo con deviatore
    • primo canale con deviatore, secondo in sostituzione di relè

    Shelly 2.5 schema elettrico di collegamento con interruttore o pulsante

    Il caso più semplice di impianto elettrico esistente e’ quello di due lampadine comandate da un solo punto mediante interruttore unipolare (punto luce interrotto) a cui aggiungere lo Shelly 2.5 per il controllo remoto sfruttandone i due canali autonomi:

    Schema elettrico di collegamento Shelly 2.5

    Sfruttando questo schema potrete facilmente sostituire dei relè passo passo con lo Shelly 2.5.

    L’accortezza sarà di configurare sull’app Shelly Cloud l’ingresso come pulsante anziché come interruttore.

    Di fatto questo è anche lo schema di collegamento per utilizzare lo Shelly 2.5 in sostituzione di un relè passo passo.

    Shelly 2.5 schema elettrico di collegamento con deviatore

    Vediamo ora come controllare tramite lo Shelly 2.5 una coppia di punti luce deviati esistenti comandati mediante l’uso di deviatore:

    Schema elettrico di collegamento Shelly 2.5 deviatore
    Schema elettrico di collegamento Shelly 2.5 deviatore

    Ho omesso il caso del punto luce invertito ovvero comandato da tre punti in cui lo schema e’ del tutto analogo.

    [aawp bestseller=”shelly 2.5″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” select=”1-3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”2.5″]

    Schema elettrico di collegamento con tapparelle

    Riporto per completezza anche lo schema di collegamento con le tapparelle elettriche:

    Schema elettrico di collegamento tra Shelly 2.5 tapparelle elettriche
    Schema elettrico di collegamento tra Shelly 2.5 tapparelle elettriche

    Vi rimando comunque alla lettura della mia guida di dettaglio a Shelly 2.5 tapparelle.

    Shelly 2.5 Alexa e Google Home: manuale in italiano

    Shelly con Alexa e Google Home: controllare Shelly 1 e 2.5 con la voce

    Per configurazione ed utilizzo dello Shelly 2.5 con gli assistenti vocali Alexa e Google Home, vi rimando alla lettura del mio articolo.

    [aawp bestseller=”shelly 2.5″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” select=”1-3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”2″]

    Leggi tutti i miei articoli sulla domotica fai da te Shelly:

  • Compostiera domestica cos’è e come funziona il composter

    Per andare oltre la semplice raccolta differenziata dei rifiuti devi scoprire cos’è e come funziona la compostiera domestica per fare compostaggio domestico, riducendo i tuoi rifiuti organici ed anche concimando il tuo giardino: la mia esperienza pratica con il composter Mattiussi Ecologia 310.

    Puoi ridurre i tuoi rifiuti anche utilizzando capsule e cialde compostabili ed eliminando le bottiglie in plastica usando una caraffa filtrante per acqua.

    Cos’è e come funziona la compostiera domestica

    Avete presente il profumo di humus mentre passeggiate in un bosco? Una foglia che cade dall’albero entra in una catena alimentare molto complessa. Animali e micro-organismi mangiano la foglia: diventano a loro volta alimento di altri organismi e così via fino alla trasformazione della materia originale (la foglia) in humus. L’humus a sua volta migliora la fertilità del terreno.

    E’ proprio la natura stessa a spiegarci cos’è e come funziona la compostiera: la trasformazione dei rifiuti organici in concime organico è un processo che avviene normalmente nell’ambiente che ci circonda.

    Analogamente alla foglia che cade dall’albero, i tuoi rifiuti organici rientrano in una complessa catena alimentare e divengono fertilizzante per il terreno. Questo è il processo naturale utilizzato nella compostiera domestica.

    Come funziona una compostiera domestica
    Compostiera domestica: cos’è e come funziona il processo di compostaggio domestico

    Leggi anche il mio articolo sulla miglior zanzariera elettrica professionale da esterno.

    Tecniche di compostaggio domestico

    Le tecniche di compostaggio domestico che vengono utilizzate normalmente per per trasformare i rifiuti organici in concime naturale sono i seguenti:

    Cassone cumulo compostiera tecniche di compostaggio domestico
    Tecniche di compostaggio domestico: cassone in legno, cumulo e compostiera (composter)

    Prendiamole tutte in considerazione. proprio per vedere come la compostiera domestica potrebbe essere la soluzione pratica più adatta a qualsiasi tipo di giardino.

    Cumulo (o concimaia o buca)

    Il cumulo prevede l’accumulo degli scarti organici direttamente sul terreno, magari all’interno di una buca:

    Cumulo o concimaia

    Vantaggi

    Il cumulo è la soluzione con la gestione del rivoltamento dei residui organici più facile.

    Lo scarto risulta inoltre essere “nascosto” alla vista, un vantaggio nei piccoli giardini per evitare a priori problemi col vicinato. Questi timori non hanno comunque generalmente ragione di esistere, perché un cumulo ben predisposto e gestito con attenzione, oltre a non dare problemi di cattivo odore, è senz’altro molto bello da vedere: offre infatti un’idea di gestione ordinata degli scarti organici in armonia con i cicli naturali degli elementi.

    Problemi

    Il cumulo va utilizzato solo per gli scarti verdi perché, a differenza della compostiera, quelli della cucina attirano gli animali.

    Con la buca inoltre c’è la tendenza ad accumulare acqua, soprattutto se la buca è stata impermeabilizzata sul fondo.

    Infine nella buca c’è un’insufficiente superficie di scambio dell’ossigeno con l’esterno, in quanto solo la fascia superiore degli scarti accumulati è a contatto con l’aria: è più facile dunque che le porzioni inferiori del materiale depositato abbiano carenza di ossigeno, andando incontro a putrefazioni invece che trasformarsi in compost.

    Consigli pratici

    Il cumulo va coperto con teli di iuta o uno strato di foglie e paglia di 5-10 cm per evitare l’essiccamento. La buca andrebbe evitata.

    Se si ha un grande giardino è preferibile usare il cumulo per i rifiuti verdi e una compostiera nella quale mettere gli scarti della cucina e una piccola parte delle potature.

    Leggi anche il mio articolo sul termometro per barbecue wireless Meater.

    [aawp bestseller=”attivatore compostaggio” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Compostiera da giardino o composter

    La tecnica più utilizzata in ambito domestico, ed è facile comprenderne il motivo, è quella della compostiera:

    Una compostiera non è altro che un contenitore verticale con coperchio appoggiato direttamente sul terreno (composter).

    Vantaggi

    La compostiera è molto utile in giardini piccoli o se ci sono animali domestici perché nasconde e ripara il materiale organico accumulato.

    Questo rendere facile ottenere una buona igiene generale anche con pochi scarti o in stagioni molto fredde soprattutto se la compostiera è coibentata.

    Problemi

    L’unico limite, comunque superabile, è la difficoltà nell’utilizzare il rivoltamento dell’accumulo per migliorare l’aerazione nella compostiera domestica.

    Consigli pratici

    Gestire sempre il carico della compostiera in modo tale che la massa di scarto mantenga una buona porosità per evitare fenomeni putrefattivi che genererebbero cattivo odore.

    Se possibile, posizionare alla base della compostiera delle fascine di legno che permettono di conservare un flusso di aria.

    [aawp bestseller=”compostiera” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Cosa mettere e cosa non mettere nella compostiera domestica

    Ovviamente l’attività propedeutica è quella della raccolta differenziata. Questo semplice schema sintetizza cosa mettere e cosa non mettere nella compostiera domestica:

    Cosa mettere nella compostiera domestica
    Cosa mettere e cosa non mettere nella compostiera domestica

    In pratica occorre solamente evitare di mettere in compostiera domestica gli scarti di carne e formaggi che potrebbero attirare animali o andare più facilmente in putrefazione.

    Ovviamente dobbiamo separare tutte i residui che non sono di natura organica in modo che non finiscano nel composter.

    [table id=107 responsive=flip/]

    [aawp bestseller=”secchio compostiera” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Come funziona la compostiera domestica: le regole d’oro

    Scegliere il luogo adatto

    La collocazione ottimale della “zona di compostaggio” nell’orto o nel giardino è in un luogo facilmente praticabile tutto l’anno.

    Cumulo o compostiera vanno posti all’ombra: l’ideale sarebbe all’ombra di alberi che in inverno perdono le foglie, in modo che in estate il sole non essicchi eccessivamente il materiale, mentre in inverno i tiepidi raggi solari permettano lo svolgimento delle reazioni biologiche.

    Temperatura corretta

    L’attività dei microorganismi durante il processo di compostaggio domestico produce calore, aumentando la temperatura del cumulo. Normalmente, nella prima fase la temperatura nel centro del cumulo della compostiera oscilla tra i 45° ed i 55°C ed è ottimale perché i microorganismi possano lavorare; successivamente vi sono una fase intermedia ed una finale in cui si ha una progressiva diminuzione della temperatura, fino ad arrivare a quella ambientale.

    Umidità necessaria

    L’acqua, come l’aria, è indispensabile per l’attività dei microrganismi che producono il compost, e dovrà essere presente nel cumulo della compostiera nella giusta percentuale. Infatti, se il cumulo è troppo secco, la decomposizione microbica rallenta notevolmente; per farla ripartire bisognerà innaffiare e rivoltare il cumulo con l’apposito aeratore.

    Viceversa, se il cumulo nel composter è troppo bagnato c’è scarsità di ossigeno e la decomposizione si trasformerà in marcescenza (reazione anaerobica). In questo caso il cumulo dovrà essere rivoltato aggiungendo materiale secco, come per esempio trucioli di legno, foglie secche o pezzetti di cartone.

    È assolutamente necessario trovare un giusto equilibrio tra i rifiuti più ricchi d’acqua e quelli secchi: introdurremo quindi nella compostiera da giardino le quantità che rendono il cumulo umido, ma non bagnato.

    Per verificare la giusta umidità si può fare la prova del “pugno”: prendiamo con la mano un po’ di materiale nel composter e stringiamo il pugno; se mantiene la forma e non si creano gocce d’acqua l’umidità è giusta, se invece si sbriciola sarà troppo asciutto.

    Ossigeno per far respirare la compostiera

    Il compost “è vivo” e quindi ha bisogno d’aria: in un cumulo compatto non c’è ossigenazione, e i microrganismi aerobi non possono vivere né nutrirsi.

    Nella compostiera da giardino l’aria entra dalle apposite feritoie inferiori ed attraversa il cumulo: è quindi indispensabile che il cumulo all’interno del contenitore non sia compatto (attenzione alla troppa umidità !) ma soffice e strutturato; ciò si ottiene con l’aggiunta di materiale grossolano come rametti, trucioli, foglie, paglia, ecc.

    È buona norma rivoltare o smuovere periodicamente il cumulo nella compostiera da giardino con l’apposito aeratore per favorire la circolazione dell’aria. La carenza di aerazione provoca la formazione di composti maleodoranti facilmente eliminabili seguendo i consigli suddetti.

    Carbonio e azoto nutrimenti per il compost

    Il rapporto tra carbonio ed azoto, detto C/N, è un elemento importante per il processo di compostaggio domestico:

    • i materiali ricchi di carbonio sono fonte di energia per la vita dei microrganismi
    • l’azoto è indispensabile per la crescita e la moltiplicazione degli stessi

    Un giusto equilibrio tra carbonio ed azoto favorisce la decomposizione rapida:

    • se nel cumulo della compostiera da giardino prevalgono i rifiuti ricchi di carbonio come foglie, ramaglie, segatura, ecc., il processo ha un decorso molto lento a causa della scarsità di azoto disponibile; questo si risolve con l’aggiunta di scarti alimentari
    • al contrario, una sovrabbondanza di rifiuti della cucina ricchi di azoto, libera un eccesso di ammoniaca provocando cattivi odori nella compostiera da giardino; in questo caso è sufficiente aggiungere rametti sminuzzati, foglie, pezzi di cartone, ecc., rimescolando il tutto per favorire l’ossigenazione

    Nella tabella seguente vengono indicati alcuni dati medi relativi al rapporto carbonio/azoto dei rifiuti organici utilizzabili nel composter:

    La composizione dei materiali e quindi il lor giusto rapporto possono essere ricavati utilizzando i dati della tabella precedente: per un buon risultato, il rapporto medio tra carbonio ed azoto nel cumulo all’interno del composter deve essere di circa 25, al massimo 30.

    Come funziona la compostiera domestica: riempimento

    Quando si riempie la compostiera domestica per la prima volta, è consigliabile immettere nel contenitore un secchio di compost maturo, oppure creare un letto composto da piccoli rami, paglia, trucioli e foglie.

    Alternare, nella compostiera da giardino, strati di scarto umido e scarto verde.

    Come detto, fare sempre attenzione a:

    • giusto rapporto tra carbonio ed azoto dei materiali
    • umidità: se in eccesso l’aerazione (ossigenazione) del cumulo nella compostiera potrebbe risultare impedito

    Ricordarsi sempre di rimescolare periodicamente il contenuto della compostiera da giardino con l’apposito aeratore.

    [aawp bestseller=”compostiera” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”mattiussi”]

    La mia compostiera domestica: composter Mattiussi Ecologia 310

    Una volta compreso cos’è e come funziona la compostiera domestica, ho deciso di acquistare un composter Mattiussi Ecologia 310 che si adatta perfettamente, con la sua capacità di 310 litri, alle esigenze della mia famiglia di 4 persone con un piccolissimo orto ed un tappeto erboso di circa 70 m².

    E’ anche disponibile il composter Mattiussi Ecologia 660, adatto a spazi verdi di medie ed ampie dimensioni.

    Nella confezione della mia compostiera da giardino Mattiussi Ecologia 310 sono presenti:

    Compostiera composter Mattiussi ecologia 310
    Compostiera da giardino Mattiussi Ecologia 310
    1. Base
    2. Cono di aerazione
    3. Fusto
    4. Sportello
    5. Coperchio
    6. Secchio da cucina BioBin
    7. Aeratore

    [aawp bestseller=”composter mattiussi ecologia 310″ grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”4″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”310″]

    Le istruzioni da seguire per il montaggio della compostiera da giardino Mattiussi Ecologia 310 sono davvero semplici ed alla portata di chiunque:

    Dati i vincoli del mio piccolo giardino ho piazzato la compostiera da giardino in un angolo tra orto e tappeto erboso come vedete in questo foto del mio composter Mattiussi Ecologia 310:

    Compostiera composter Mattiussi ecologia 310
    Composter Mattiussi Ecologia 310

    Vi prego di osservare in questo schema di dettaglio come funziona l’aerazione nella compostiera da giardino Mattiussi Ecologia 310:

    • l’aria entra dalla parte inferiore fornendo ossigeno al mucchio del compost sul fondo del composter
    • aprendo il coperchio superiore possiamo aumentare il ricambio dell’aria all’interno della compostiera da giardino ed eventualmente ridurre problemi di surriscaldamento estivo
    Come funziona l'aerazione nella compostiera composter Mattiussi Ecologia 310
    Come funziona l’aerazione nella compostiera da giardino Mattiussi Ecologia 310

    Modelli di composter Mattiussi Ecologia: 310, 330 e 660

    Nella gamma di modelli di compostiera da giardino Mattiussi Ecologia sono disponibili:

    Composter Mattiussi Ecologia 660 compostiera da giardino
    Composter Mattiussi Ecologia 660

    [aawp bestseller=”composter mattiussi ecologia” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”ricambio,minimax10,pattumiera,max25″]

    Data la qualità dei composter Mattiussi Ecologia, sono anche facilmente reperibili i ricambi per la compostiera da giardino:

    [aawp bestseller=”composter mattiussi ecologia” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”ricambio”]

    [aawp bestseller=”composter mattiussi ecologia” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”ricambio,minimax10,pattumiera,max25″]

    Leggi tutti i miei articoli su Giardino e Giardinaggio:

  • Home Assistant Raspberry Pi: come installare guida passo passo

    Scopriamo insieme come installare Home Assistant su Raspberry Pi passo passo per realizzare un sistema dedicato alla domotica fai da te scegliendo tra le modalità Home Assistant OS e Home Assistant Core.

    Quando abbiamo molti dispositivi intelligenti appartenenti a molti ecosistemi differenti, come ad esempio eWeLink Sonoff, Shelly, Tuya Smart Life, Netatmo solo per citarne alcuni, sarebbe comodi poterli gestire in un punto unico.

    Le soluzioni commerciali con molti dispositivi supportati in grado di coprire discretamente gestione ed integrazione sono Alexa e Google Home. Ma se vogliamo una grandissima configurabilità ed una bella interfaccia web la soluzione fai da te di gran lunga più utilizzata è Home Assistant. E se vogliamo un sistema dedicato sempre disponibile lo installeremo su un Raspberry Pi.

    Home Assistant Raspberry Pi: quale versione installare?

    Per installare Home Assistant su Raspberry Pi avete tre opzioni a disposizione:

    Home Assistant OS

    • versione minimale del sistema operativo Raspberry Pi OS
    • Supervisor per gestire gli Add-On
    • metodo raccomandato ufficialmente

    Home Assistant Core

    • installazione manuale su virtual environment Python
    • per utenti avanzati che vogliono un sistema totalmente configurabile
    • Custom Component per le nuove integrazioni

    Home Assistant Container

    • installazione stand-alone
    • basata sull’utilizzo di un container (come Docker)
    • bassa manutenzione manuale per gli aggiornamenti

    La scelta di quale modalità scegliere per installare Home Assistant su Raspberry Pi dipende da diversi fattori:

    • livello competenze informatiche avanzate (leggasi Linux)
    • se la scelta di Raspberry Pi è pensata in escluvisa o anche per altri utilizzi oltre ad Home Assistant
    • disponibilità di Custom Components e/o Add-Ons per i dispositivi che intendete integrare sul vostro sistema

    Nel mio esempio specifico volevo perseguire come minimo gli obiettivi seguenti:

    • utilizzare la scheda CAN Bus ed il software in Python per controllare la mia pompa di calore (leggi anche il mio articolo su hack Daikin HPSU Compact)
    • integrare i dispositivi Tuya Smart Life in Home Assistant utilizzando il Custom Component ufficiale Tuya v2
    • gestire i dispositivi Sonoff utilizzando l’Add On ufficiale eWeLink
    • integrare i dispositivi Broadlink

    Alcune esigenze erano apparentemente in contraddizione l’una con l’altra, ad esempio utilizzare contemporaneamente un custom component ed un add on.

    Tutte le procedure successive si riferiscono all’utilizzo di un PC Windows per la preparazione delle installazioni.

    Cosa serve per installare Home Assistant su Raspberry Pi

    La lista della spesa da fare prima di cominciare col vostro sistema dedicato alla domotica fai da te è la seguente:

    • Raspberry Pi 4: se avete un vecchio Raspberry Pi 3 potrebbe andare bene lo stesso
    • Alimentatore per Raspberry Pi: può sembrare banale ma avere la potenza minima necessaria è fondamentale perché il sistema sia stabile, soprattutto se collegaste anche un hard disk esterno
    • Micro SD Card: di capacità almeno 32 GB e possibilmente classe A2
    • Lettore di SD Card: quello interno al vostro PC va benissimo in alternativa potete usane uno esterno stand-alone
    • Collegamento Ethernet: per quanto Home Assistant funzioni benissimo in WiFi una connessione Ethernet è sicuramente più stabile e permette prestazioni di rete migliori

    [aawp bestseller=”raspberry pi 4″ grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Guida per installare Home Assistant OS su Raspberry Pi

    Home Assistant OS è l’opzione per chi non ha alcuna competenza sul sistema operativo Linux ma vuole comunque cimentarsi con la domotica fai da te avanzata.

    In questo caso non dovrete fare altro che scaricare e flashare sulla SD Card un’immagine già pronta contenente un’installazione minimale di Raspberry Pi OS e Home Assistant.

    Possiamo scegliere tra due applicazioni per preparare la scheda:

    • Balena Etcher
    • Raspberry Pi Imager

    L’opzione leggermente più facile è l’utilizzo di Raspberry Pi Imager; tramite Balena Hetcher potrete anche installare l’ultimissima versione di Home Assistant OS presente sul repository GitHub.

    Per entrambe le soluzioni il primo passo è quello di formattare la SD Card. Per farlo raccomando l’utilizzo del tool ufficiale SD Card Formatter, disponibile sia per Windows che Mac.

    Nella formattazione selezionate l’opzione di sovrascrittura in modo da avere una situazione perfettamente pulita anche nel caso utilizzate una vecchia SD Card:

    SD Card Formatter
    SD Card Formatter

    [aawp bestseller=”sd card a2″ grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Home Assistant OS su Raspberry Pi con Balena Etcher

    Scaricate sul vostro PC il tool per flashare immagini di sistema operativo Balena Etcher.

    Ora fate il download dell’ultima immagine disponibile sul repository GitHub Home Assistant OS:

    Home Assistant OS su Raspberry Pi con Balena Etcher

    In particolare abbiamo disponibili queste versioni di binario Home Assistant OS tra cui scegliere per il download:

    • Raspberry Pi 4 64-bit
    • Raspberry Pi 4 32-bit
    • Raspberry Pi 3 64-bit
    • Raspberry Pi 3 32-bit

    La raccomandazione ufficiale è ora di scegliere la versione a 64 bit in quanto più performante e col supporto GPIO.

    A questo punto avviate Balena Etcher:

    Selezionate l’opzione Flash from file selezionando il file immagine Home Assistant di cui avete fatto download in precedenza:

    Home Assistant OS su Raspberry Pi con Balena Etcher

    Se necessario modificate la SD Card su cui operare:

    Home Assistant OS su Raspberry Pi con Balena Etcher

    Cliccando su Flash! avviate il processo che prevede come prima fase la decompressione dell’immagine:

    Home Assistant OS su Raspberry Pi con Balena Etcher

    Seguita dalla scrittura sulla SD Card:

    Home Assistant OS su Raspberry Pi con Balena Etcher

    E la verifica conclusiva:

    Home Assistant OS su Raspberry Pi con Balena Etcher

    La SD Card con Rasperry Pi OS ed Home Assistant OS è pronta:

    Home Assistant OS su Raspberry Pi con Balena Etcher

    Infilate ora l’SD Card con l’immagine nel vostro Raspberry Pi, collegatelo alla rete mediante cavo Ethernet ed accendetelo.

    Dopo qualche minuto dovreste essere in grado di accedere all’interfaccia web http://homeassistant.local:8123 dove potrete completare il wizard di installazione:

    Il gioco, si fa per dire, è fatto!

    [aawp bestseller=”raspberry pi” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Home Assistant OS con Raspberry Pi Imager

    Questa soluzione prevede l’utilizzo del tool ufficiale Raspberry Pi Imager:

    Come installare Raspberry Pi OS

    Nella marea di immagini disponibili su Raspberry Pi Imager, all’interno di Other specific purpose OS, potete scegliere anche quella di Home Assistant OS:

    Come vedete in questo caso, rispetto all’opzione precedente:

    • abbiamo due sole opzioni tra cui scegliere: Raspberry Pi 4 32-bit e Raspberry Pi 3 32-bit
    • la versione qui disponibile (6.2 nel mio esempio) non è recente come quella pronta per il download sul repository GitHub di Home Assistant OS (6.5 nel mio esempio)

    Procedendo con la selezione si succederanno scrittura e verifica della SD Card. Successivamente procedete come già descritto per Balena Etcher.

    Installare SSH su Home Assistant OS

    Al fine di poter utilizzare l’accesso SSH con linea di comando al vostro Home Assistant OS è necessario installare un Add-on come Terminal & SSH.

    Per farlo andate su Supervisor e poi sulla raccolta di Add-on per trovarlo all’interno di quelli ufficiali:

    Installare SSH su Home Assistant OS

    Basta ora selezionarlo ed avviarlo:

    Per aprire una finestra SSH all’interno del browser basterà semplicemente cliccare su Apri l’interfaccia utente web:

    Installare HACS su Home Assistant OS

    Vi raccomando anche di completare il setup leggendo la mia guida per installare HACS su Home Assistant.

    [aawp bestseller=”raspberry pi” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Guida per installare Home Assistant Core su Raspberry Pi

    Questa è l’opzione di installazione di Home Assistant per smanettoni e richiede un Raspberry Pi già installato e funzionante.

    Se non lo hai ancora fatto di consiglio di leggere subito la mia guida su come installare Raspberry Pi OS per la domotica.

    Uno dei prerequisiti per le ultime versioni di Home Assistant è l’utilizzo di Python 3.9.

    La versione attuale di Raspberry Pi OS include invece solamente Python 3.7: è quindi necessario effettuare un aggiornamento che potrebbe richiedere un po’ di tempo e pazienza.

    Vi raccomando di farlo in quanto al primo custom component installato avente il medesimo prerequisito, Tuya v2, mi sono schiantato.

    Se non ho lai ancora fatto, puoi anche leggere la mia guida per Aggiornare Home Assistant Core su Raspberry Pi OS.

    Upgrade Raspberry Pi a Python 3.9

    Installare prima di tutto le dipendenze:

    sudo apt-get update
    sudo apt-get install -y build-essential tk-dev libncurses5-dev libncursesw5-dev libreadline6-dev libdb5.3-dev libgdbm-dev libsqlite3-dev libssl-dev libbz2-dev libexpat1-dev liblzma-dev zlib1g-dev libffi-dev

    Scaricare e compilare su Raspberry Pi l’ultima versione disponibile di Python 3.9 necessaria da Home Assistant 2022 in poi.

    wget https://www.python.org/ftp/python/3.9.10/Python-3.9.10.tgz
    tar -zxvf Python-3.9.10.tgz
    cd Python-3.9.10
    ./configure ‐‐enable-optimizations ‐‐prefix=/usr
    make

    L’operazione di compilazione può richiedere davvero molto tempo. Ora installiamo il risultato della compilazione:

    sudo make altinstall

    Per pulizia rimuoviamo i file che non dovranno essere più utilizzati:

    cd ..
    sudo rm -r Python-3.9.10
    rm Python-3.9.10.tgz
    . ~/.bashrc

    Potete verificare la bontà del lavoro effettuato verificando le due versioni di Python 3 disponibili su Raspberry Pi OS:

    python3 --version
    python3.9 --version

    Installazione Home Assistant Core su Raspberry Pi

    Passiamo ora all’installazione vera e propria di Home Assistant Core su Raspberry Pi.

    Prima di tutto aggiornate Rasperry Pi OS all’ultima versione:

    sudo apt-get update
    sudo apt-get upgrade -y

    Installate le dipendenze necessaria ad Home Assistant Core:

    sudo apt-get install -y python3 python3-dev python3-venv python3-pip libffi-dev libssl-dev libjpeg-dev zlib1g-dev autoconf build-essential libopenjp2-7 libtiff5 libturbojpeg tzdata libtiff-dev

    Installate il supporto alla creazione di ambienti virtuali Python:

    sudo apt-get install python3-venv

    Create su Raspberry Pi OS l’utenza dedicata ad installazione ed esecuzione di Home Assistant Core:

    sudo useradd -rm homeassistant -G dialout,gpio,i2c

    Creare la directory per l’installazione di Home Assistant Core assegnandole i permessi necessarie:

    sudo mkdir /srv
    sudo mkdir /srv/homeassistant
    sudo chown homeassistant:homeassistant /srv/homeassistant

    Create ed attivate l’ambiente virtuale Python dove girerà Home Assistant Core:

    sudo -u homeassistant -H -s
    cd /srv/homeassistant
    python3.9 -m venv .
    source bin/activate

    Installate il package wheel:

    python3 -m pip install wheel

    Installate finalmente Home Assistant Core su Raspberry Pi:

    export CRYPTOGRAPHY_DONT_BUILD_RUST=1
    pip3 install homeassistant

    (Ho dovuto aggiungere la export iniziale per evitare un errore in fase di installazione).

    Avviate Home Assitant Core per completare l’installazione su Raspberry Pi (che richiederà ancora tempo e pazienza):

    hass

    Accedete infine all’interfaccia web http://homeassistant.local:8123 dove potrete completare il wizard di installazione:

    Home Assistant Raspberry Pi

    Il gioco, si fa per dire, è fatto: possiamo usare Home Assistant Core su Raspberry Pi.

    Autostart Home Assistant Core

    Per automatizzare l’avvio di Home Assistant Core all’accensione del vostro Raspberry Pi, procedete nella maniera seguente.

    Create il seguente file di configurazione

    sudo nano /etc/systemd/system/home-assistant@homeassistant.service

    Con il contenuto seguente:

    [Unit]
    Description=Home Assistant
    After=network-online.target
    [Service]
    Type=simple
    User=%i
    WorkingDirectory=/home/%i/.homeassistant
    ExecStart=/srv/homeassistant/bin/hass -c "/home/%i/.homeassistant"
    
    [Install]
    WantedBy=multi-user.target

    A questo punto riavviate il processo systemd per fargli prendere la configurazione del nuovo servizio:

    sudo systemctl --system daemon-reload

    A questo punto abilitiamo il servizio creato:

    sudo systemctl enable home-assistant@homeassistant

    A questo punto, al prossimo riavvio del vostro Raspberry Pi, Home Assistant Core partirà automaticamente.

    Se vogliamo vedere subito il risultato possiamo avviarlo immediatamente:

    sudo systemctl start home-assistant@homeassistant

    Vi raccomando anche di completare il setup leggendo la mia guida per installare HACS su Home Assistant.

    [aawp bestseller=”raspberry pi” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Guida per installare Home Assistant Container (Docker) su Raspberry Pi

    Trovo che l’opzione con l’utilizzo di Docker su Raspberry Pi per Home Assistant sia quella più complessa e senza particolari benefici per l’utente medio interessato alla domotica fai da te, se non un ridotto onere per la gestione degli aggiornamenti. Per questo motivo vi rimando alla guida ufficiale in inglese.

    Leggi tutti i miei articoli su Raspberry Pi:

  • Piano cottura induzione: quali sono i consumi? Guida completa

    Un piano cottura induzione è la scelta naturale per una casa elettrica senza gas: una delle la preoccupazioni principali sono i consumi dei piani cottura induzione. La mia esperienza reale di quanto consuma un piano cottura a induzione, la misura dell’assorbimento piano cottura induzione e quanti kW servono per la piastra induzione o un fornello a induzione.

    Se il vostro obiettivo è risparmiare sui consumi elettrici leggi anche le mie guide su misuratore consumi elettrici e Shelly EM.

    Piani cottura induzione: tutte le domande ed i dubbi

    Ovviamente per chi non conosce la tecnologia dietro al piano cottura induzione ci sono molte domande:

    Anche io ero dubbioso prima dell’acquisto ma, dopo aver approfondito gli innumerevoli vantaggi ed i marginali punti di attenzione, ho proceduto serenamente a scegliere tra i vari piani cottura induzione non allacciandomi alla rete del gas e completando gli impianti della mia casa elettrica.

    Puoi trovare i dettagli in Casa Elettrica Informazioni.

    [aawp bestseller=”pulizia induzione” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”price” button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””]

    Come funzionano i piani cottura induzione

    Sebbene ci siano diversi sistemi di cottura elettrici, la tecnologia di cottura dei piani cottura induzione e’ quella di gran lunga più moderna ed efficiente:

    • il calore non viene prodotto direttamente ma tramite un campo magnetico, generato da bobine alimentate dell’energia elettrica, che si trasferisce direttamente alle pentole sul fornello a induzione scaldandole
    • il rendimento dei piani cottura induzione è nell’ordine del 90%, mentre un fornello tradizionale a gas arriva intorno al 40-55% a causa dell’elevata dispersione termica del calore sprigionato dalla fiamma

    Per comprendere le differenze di consumo, per avere una potenza termica trasmessa al cibo di 1,1 kW, un piano cottura induzione assorbirà 1,2 kW (in energia elettrica), mentre uno a gas circa 2,0 kW (in combustibile).

    Consumi piano cottura induzione rispetto al gas

    Abbiamo ora gli elementi per confrontare il consumo piano cottura induzione con quello di una cucina a gas.

    Assumiamo di aver bisogno di 500 kWh/anno di calore per la cottura che possiamo fare mediante un fornello a induzione oppure a gas:

    • con il gas avremo bisogno di 1.000 kWh, corrispondenti a circa 95 m³/anno di gas, per una spesa di 114 Euro/anno
    • con i piani cottura induzione il consumo di energia elettrica sarebbe di 556 kWh/anno per una spesa di 111 Euro/anno

    Da un punto di vista di puri costi operativi la convenienza del piano cottura a induzione rispetto al metano sarebbe minima ma, se utilizziamo per il riscaldamento una pompa di calore, potremmo staccarci completamente dal gas. In questo modo risparmieremmo costi fissi pari a circa 115 Euro/anno dell’allacciamento alla rete del metano.

    Quindi il consumo di un piano cottura a induzione, in una casa elettrica, è conveniente rispetto al fornello a gas tradizionali.

    Nei miei ragionamenti non ho preso in considerazione l’evenienza, sempre più probabile, in cui disponiate anche di un impianto fotovoltaico: in questa situazione i consumi del piano cottura induzione potrebbero essere coperto in grande parte dall’energia solare.

    Pentole per piani cottura induzione

    Un piano cottura induzione richiede delle pentole con un fondo perfettamente piatto e con uno strato inferiore di materiale ferroso, senza il quale non potrebbe attivarsi il campo magnetico.

    Un metodo semplice per verificare se le pentole che già possediamo possano andare bene anche con l’induzione è vedere se una calamita ci si attacca; la prova migliore e’ quella di provare la pentola direttamente sul piano cottura induzione.

    Piano cottura induzione
    Pentole adatte al fornello a induzione

    Esistono anche dei dischi adattatori che pero’ vi sconsiglio caldamente perché il risultato e’ dubbio e si perde tutta l’efficienza tipica della cottura con i piani cottura induzione.

    In caso di acquisto di una piastra induzione basta verificare che sulla confezione della pentola sia presente l’apposito simbolo identificativo:

    Piano cottura induzione

    Per quanto una pentola per fornello a induzione abbia un prezzo più elevato di una normale, la mia esperienza personale mi dice che si sbaglia nella scelta delle pentole molto più per altri fattori, in particolari dell’usura del fondo col tempo.

    A titolo esemplificativo l’ultimo set di pentole per piastra induzione, di cui siamo parecchio soddisfatti, che abbiamo acquistato a causa dell’usura del fondo antiaderente di quelle precedenti nonché le opzioni alternative che avevo considerato per l’acquisto nella medesima gamma di prezzo (inclusa la moka):

    [aawp bestseller=”pentole induzione” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””]

    Vantaggi dei piani cottura induzione

    Veniamo ora all’aspetto che oggi preferisco di gran lunga del piano cottura induzione: il piano è tutto liscio e quindi facilissimo da pulire.

    Cucina a induzione

    Altrettanto fantastica e’ la sicurezza intrinseca: nessuna fiamma o rischi dovuti a eventuali fughe di gas. La superficie di vetroceramica, inoltre, rimane fredda intorno alle pentole, riducendo al minimo la possibilità di scottarsi.

    La cottura della piastra induzione è più rapida e precisa per diversi motivi:

    • il calore si diffonde in modo uniforme sulla pentola, senza le tipiche dispersioni dei fornelli a gas
    • si possono impostare diversi livelli di temperatura e tempi di cottura
    • la modalità booster consente di far bollire l’acqua in pochissimo tempo
    Piano cottura induzione

    Un particolare della zona di comando del mio piano di cottura induzione:

    Piano cottura induzione

    Pulizia dei piani cottura induzione

    Quale consiglio pratico per la pulizia del piano cottura induzione che deriva dall’esperienza pluriennale di mia moglie:

    • cercate di pulire costantemente facendo attenzione a non rovinare la superficie del fornello a induzione
    • verificate preliminarmente che la piastra induzione sia spenta e completamente fredda
    • per la pulizia ordinaria basta passare sul fornello a induzione un panno in micro-fibra inumidito d’acqua
    • per una pulizia più profonda della piastra induzione, ad esempio con macchie di unto o residui di cibo incrostati, potete utilizzare una soluzione di bicarbonato di sodio e aceto bianco:
      • riempite una bottiglietta con un 50% di acqua fredda ed il 50% di aceto di vino bianco
      • aggiungete un cucchiaino di bicarbonato di sodio e mescolate
      • passate il composto con una spugnetta abrasiva apposita
      • asciugate con un panno in cotone naturale
    Come pulire i piani cottura induzione

    Nel caso siate affetti da pigrizia cronica come il sottoscritto, qualche soluzione già pronta per la pulizia dei vostri piani cottura induzione:

    [aawp bestseller=”pulizia induzione” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”price” button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””]

    Prezzi dei piani cottura induzione

    Acquistare un piano cottura induzione ha mediamente un prezzo superiore alle cucine a gas: se per le seconde i prezzi più bassi scendono fino a circa 100 euro, un piano cottura induzione più economico (sempre parlando di almeno 4 fuochi) non si trova a meno di 180-200 euro, mentre i modelli più sofisticati arrivano oltre i 1.300 euro; per un piano cottura induzione di fascia media la spesa è sui 4-500 euro.

    Nel mio caso specifico, pur esplorando prima di tutto marchi blasonati come Bosch oppure Electrolux, la scelta era stata guidata verso un modello ad incasso con misura compatibile col foro nel piano in marmo della nostra cucina; la scelta era caduta sul piano induzione Ariston KIO 744 DD Z che ho poi sostituito dopo sette anni di onorato servizio con un Bosch PUE611BF1J.

    Ci sono comunque tantissime marche ed opzioni in grado di soddisfare qualsiasi necessità di prezzo per un fornello a induzione:

    Nel seguito trovare i prezzi dei migliori modelli di piastra induzione presenti sul mercato (Amazon e tutti gli ecommerce gestiti tra Trovaprezzi e Kelkoo) suddivisi per marca.

    Piani cottura a induzione Bosch

    Piani cottura induzione Bosch

    Tra i modelli più popolari segnalo il piano cottura induzione Bosch PUE611BF1E e PUE611BF1J.

    Piano cottura a induzione Bosch Serie 8

    Piani cottura induzione Bosch Serie 8

    [aawp bestseller=”piano induzione bosch serie 8″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”bosch”]

    Piano cottura a induzione Bosch Serie 6

    Piani cottura induzione Bosch

    [aawp bestseller=”piano induzione bosch serie 6″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”bosch”]

    Piano cottura a induzione Bosch Serie 4

    [aawp bestseller=”piano induzione bosch serie 4″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”bosch”]

    Piano cottura induzione Candy

    Piani cottura induzione Candy

    Tra i modelli più popolari di fornello a induzione Candy segnalo il Candy CI 640 CBA 1.

    [aawp bestseller=”piano induzione candy” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”candy”]

    Piano cottura induzione Hisense

    Piani cottura induzione HiSense

    [aawp bestseller=”piano induzione hisense” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”hisense”]

    Piastra a induzione Samsung

    Piani cottura induzione Samsung

    [aawp bestseller=”piano induzione samsung” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”samsung”]

    Piano cottura induzione Beko

    Piani cottura induzione Beko

    [aawp bestseller=”piano induzione beko” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”beko”]

    Piano cottura induzione Indesit

    Piani cottura induzione Indesit

    [aawp bestseller=”piano induzione indesit” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”indesit”]

    Piani cottura induzione Whirlpool

    Piani cottura induzione Whirlpool

    [aawp bestseller=”piano induzione whirlpool” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”whirlpool”]

    Piano cottura induzione Electrolux

    Piani cottura induzione Electrolux

    [aawp bestseller=”piano induzione electrolux” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”electrolux”]

    Consumo piano induzione

    Quanto consuma un piano a induzione?

    Una delle mie paure maggiori era il consumo e la potenza elettrica di picco assorbita dalle bobine.

    Piani cottura induzione
    • I = zona di cottura a induzione semplice
    • B = booster: la zona di cottura può essere sovralimentata a 3000 W
    • * = la potenza massima e’ limitata finché e’ attivo il booster nella zona di cottura posteriore relativa

    Come si vede, utilizzando contemporaneamente più zone cottura del fornello a induzione sembrerebbe facile sforare i classici 3 kW, soprattutto se abbiamo acceso qualche altro elettrodomestico o un climatizzatore.

    Molti piani cottura induzione, ma non quello che ho comprato, consentono di autolimitare l’assorbimento totale massimo per evitare distacchi della corrente.

    Il mio piano cottura a induzione è dotato di un interruttore di sicurezza che spegne le zone di cottura automaticamente quando viene raggiunto un tempo limite di utilizzo a un dato livello di potenza.

    Consumo piano cottura induzione: ma quanti kW servono ?

    Una domanda che ci si pone prima di procedere all’acquisto è: dato i consumi del piano cottura induzione quanti kW servono per il contatore ?

    Come sempre voglio essere specifico per cui vi riporto il grafico della misura della potenza elettrica consumata da tutti gli elettrodomestici di casa, incluso il fornello a induzione ed esclusa pompa di calore:

    Piano induzione consumi

    Ho cerchiato i picchi di consumo corrispondenti alla preparazione del pranzo e della cena col fornello a induzione.

    Successivamente ho anche fatto un test aumentando gradualmente il livello di potenza sulla zona di cottura posteriore destra della mia piastra induzione fino al massimo, booster incluso:

    Piani cottura induzione consumi

    Si vede ben dal grafico che (in giallo la potenza consumata dagli altri elettrodomestici che non va considerata):

    • il massimo livello di potenza con la piastra induzione è semplice ed è pari a circa 2.000 W
    • attivando il booster del fornello a induzione arriviamo a 2.700 W

    Ora siete più tranquilli sul consumo piano cottura induzione ed a rispondere alla domanda quanti kw servono ?

    Se volete anche voi scoprire il consumo elettrico dei vostri elettrodomestici, leggete subito Misuratore consumi elettrici wireless o con presa Schuko ?

    Ho selezionato una serie di misuratori pronti per verificare i consumi piano cottura induzione.

    [aawp bestseller=”misuratore consumi elettrici” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Spina per fornello a induzione

    I dati dei consumi e potenza elettrica assorbita ci spiegano come il collegamento all’impianto elettrico debba essere fatto con attenzione (possibilmente da un elettricista) ed una normale spina non sia adatta: nel caso del mio piano cottura induzione la potenza massima di 7,2 kW corrisponde ad una corrente di oltre 31 A !

    Una spina Schuko, una spina grande oppure una spina bivalente sono in grado di supportare un massimo di 16 A quindi ben al di sotto di quando necessario con un fornello a induzione.

    Spina per fornello a induzione
    Occorre assolutamente evitare una presa ordinaria per il fornello a induzione

    Per questo motivo non si utilizza una spina ma sempre una morsettiera, collegata in modo permanente e della sezione appropriata per il consumo del piano induzione.

    Spina per fornello a induzione
    Esempio di morsettiera per fornello a induzione

    I cavi elettrici di alimentazione per un fornello a induzione devono:

    • avere una sezione adatta (almeno 4-6 mm2 per 32 A) ed essere collegati direttamente, senza derivazioni, al quadro elettrico principale di casa
    • essere dotati di interruttore magnetotermico di protezione dedicato

    Io dispongo del contatore elettrico da 4,5 kW e non ricordo di episodi significativi di distacco nonostante il consumo, oltre a pompa di calore e piano induzione, di lavastoviglie, lavatrice, asciugatrice, micro-onde e forno elettrico.

    Il rischio di distacco dovuto all’accensione contemporanea di più elettrodomestici, per la mia esperienza personale, e’ piuttosto remoto.

    Dietro al limite della potenza impegnata di un contatore elettrico, ci sono diverse soglie di funzionamento (utilizzo l’esempio da 4,5 kW):

    • per un periodo illimitato, la disponibilità di una potenza fino al 10% in più rispetto alla potenza impegnata (nel mio esempio 4,95 kW)
    • per almeno 3 ore consecutive è possibile prelevare fino al 33% oltre la potenza impegnata (6,0 kW nel mio caso)
    • prelevando oltre il 33% (6,0 kW nel mio esempio) contatore scatta entro quattro minuti

    Per approfondire il funzionamento del contatore elettrico potete leggere Guida rapida al contatore elettronico monofase.

    Ora non ci sono più dubbi sul consumo del piano induzione e quanti kW servono: passa anche tu ad un piano cottura a induzione nella tua casa elettrica !

    [aawp bestseller=”misuratore consumi elettrici” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Leggi i miei articoli su Consumi elettrici.

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Tuya Smart Life App: istruzioni italiano e prodotti compatibili

    Smart Life App e Tuya Smart App: scopri come gestire i dispositivi compatibili come interruttori, lampadine, termostati e qualsiasi dispositivo con smartphone, Alexa e Google Home, istruzioni complete in italiano. SmartLife è la vera alternativa a Sonoff eWeLink. Tuya Smart Life Smart Living App.

    Smart Life e Tuya Smart App: introduzione

    Nel panorama dei dispositivi intelligenti per la domotica fai da te della nostra abitazione, l’approccio più frequente e’ che il produttore hardware fornisca anche una propria applicazione proprietaria (ad esempio Sonoff, Netatmo, Philips, etc). Questo porta alla inevitabile necessita’ di usare altri servizi come IFTTT oppure Alexa e Google Home per integrare tra di loro i dispositivi di marche differenti.

    Fa un po’ la differenza Smart Life App che e’ supportata direttamente da moltissimi produttori di dispositivi intelligenti compatibili Tuya Smart e consente quindi una gestione diretta di dispositivi eterogenei con un’applicazione unica.

    La soluzione per la gestione da remoto basata sull’utilizzo di servizi in cloud SmartLife che ho sintetizzato in questo schema di massima:

    Smart Life App

    E’ anche disponibile l’integrazione Tuya Smart Life – Home Assistant.

    [aawp bestseller=”tuya smart life” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”price” filter=”1″ filter_compare=”more” button=”none”]

    Smart Life Smart Living App istruzioni: installazione e configurazione iniziale

    Il primo passo e’ scaricare l’app Smart Life – Smart Living, disponibile sia per Android che iOS, sul vostro smartphone:

    [appbox googleplay com.tuya.smartlife compact]

    [appbox appstore id1115101477 compact]

    Le istruzioni sono del tutto equivalenti per l’app Tuya Smart, disponibile per Android ed iOS, che ha direttamente il nome del produttore Tuya.

    [appbox googleplay com.tuya.smart compact]

    [appbox appstore id1034649547 compact]

    App Tuya Smart e Smart Life per Android
    App Tuya Smart e Smart Life per Android

    Al primo accesso veniamo invitati ad una classica procedura di registrazione di un account Smartlife e creazione delle nostre credenziali di accesso:

    A questo punto, disponendo di un account Smartlife valido, comincia la creazione della nostra abitazione con cui organizzare i vari dispositivi:

    Ed arriviamo infine alla home page dell’app Smart Life Smart Living dove possiamo aggiungere dispositivi e creare delle scene:

    Smart Life Smart Living App istruzioni: home page

    Una volta inserite correttamente le credenziali atterrerete alla schermata principale dove sono presenti le seguenti funzionalità:

    • Elenco scene di Esecuzione + elenco e gestione dei dispositivi, suddivisi per camera
    • Elenco e gestione delle scene, suddivise tra Esecuzione ed Automazione
    • Gestione profilo utente
    • Accoppiamento di nuovi dispositivi

    Lo stato dei dispositivi e’ aggiornato in tempo reale: tappando sul singolo dispositivo e’ possibile accedere alla schermata di dettaglio oppure invertirne direttamente lo stato (ad esempio da acceso a spento).

    Smart Life Smart Living App istruzioni: associazione nuovo dispositivo compatibile Tuya Smart

    Completata l’installazione siamo pronti ad associare un nuovo dispositivo. Come visto in precedenza, l’app comunica con i dispositivi, recuperando stato ed inviando comandi, attraverso dei server in cloud. Ciascun device e’ a sua volta collegato ad internet attraverso il WiFi di casa.

    Per questo motivo per i nuovi prodotti e dispositivi compatibili Tuya Smart occorre:

    • configurare le credenziali dell’access point WiFi che utilizzeranno
    • accoppiare il dispositivo stesso col nostro profilo memorizzato in cloud

    Le istruzioni preliminari per l’accoppiamento dei prodotti e dispositivi compatibili con l’app Smart Life sono le seguenti:

    • Identificare l’access point WiFi a cui il device dovrà essere connesso
    • Verificare che sia attiva solamente la banda 2,4 GHz (i 5 GHz non sono supportati)

    A titolo di esempio vi riporto le schermate per l’impostazione delle bande di frequenza attive sul mio router WiFi mesh FRITZ!Box 7530:

    [aawp bestseller=”fritz repeater” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none”]

    • Assicurare che lo smartphone da cui effettuate la procedura di associazione sia collegato al medesimo router WiFi
    • Verificare che il nome e la password WiFi contengano solamente lettere maiuscole (a-z), lettere minuscole (A-Z) o numeri (0-9)
    • Verificare che la password WiFi non superi i 32 caratteri di lunghezza

    Smart Life App istruzioni: associazione interruttore WiFi

    Passiamo ad un primo esempio le istruzioni per associare l’interruttore WiFi eMylo:

    • Alimentate il dispositivo verificando che il LED verde lampeggi velocemente (2 volte al secondo); nel caso non accada premete il pulsante a bordo dell’eMylo WiFi
    • Seguite questi passi sull’app:

    Ho anche realizzato questo video illustrativo:

    Smart Life App istruzioni: associazione sensore di movimento WiFi

    Un secondo esempio di associazione di prodotti e dispositivi compatibili Smart Life App (compatible devices) e Tuya Smart e’ quello di un sensore di movimento WiFi:

    Smart Life App istruzioni: associazione di una lampadina WiFi

    Come terzo ed ultimo esempio vediamo l’accoppiamento iniziale di una lampadina WiFi compatibile Tuya Smart che non si discosta molto dagli altri casi:

    L’associazione e’ completata e ora potete liberamente gestire da remoto i vostri prodotti e dispositivi compatibili Smart Life App e Tuya Smart.

    Smart Life App Istruzioni: gestione dispositivi

    Vediamo ora com’è possibile gestire da remoto un dispositivo associato utilizzando come esempio un interruttore WiFi come eMylo WiFi o l’interruttore intelligente Moes.

    Entrando nella pagina di dettaglio del dispositivo possiamo invece:

    • spegnere ed accendere l’interruttore WiFi eMylo
    • fare toggle, ovvero invertire lo stato dell’interruttore WiFi rispetto a quello corrente (ad esempio da acceso a spento)
    • attivare la funzione di countdown oppure quella di timer
    • accedere ai dettagli del dispositivo (dove ad esempio rinominare, includere in un gruppo ed effettuare la condivisione, verificare/aggiornare il firmware)
    • accedere alla configurazioni del device

    Passando alla configurazione e’ possibile, nel caso dell’eMylo WiFi, impostare esclusivamente lo stato all’accensione:

    Smart Life App istruzioni: scene

    E’ possibile configurare delle scene ovvero eseguire delle attività sui dispositivi a seconda di determinate condizioni ed in determinati intervalli di tempo.

    Sono previste due tipologie di scene:

    • esecuzione: esegue una o più azioni in base alla pressione di un pulsante su app
    • automazione: in base all’occorrere di una o più condizioni esegue una più azioni

    Possono essere create catene di scene:

    • una scena di esecuzione può utilizzare una automazione
    • una scena di automazione può utilizzare una esecuzione o una automazione

    A differenza della popolare app eWeLink Sonoff, un medesimo dispositivo può essere utilizzato all’interno di una certa scena sia come condizione che come attività.

    Le macro-tipologie di condizione possibili sono le seguenti:

    • tap sull’app

    • parametri ambientali (temperatura, umidità, condizioni meteo, evento di alba/tramonto, velocità del vento) di una città prescelta

    • posizione (ingresso/uscita da un’area definita)

    • pianificazione temporale di un evento

    • stato o variazione di stato di un dispositivo
    Smart Life App

    Le tipologie di attività possibili sono le seguenti:

    • controllare un dispositivo

    • eseguire una scena

    • inviare una notifica in app

    • attendere un certo ritardo
    Smart Life App scene

    La ricchezza di opzioni, per quanto limitata ai dispositivi associati direttamente, e’ decisamente maggiore di quella di IFTTT.

    Nelle attività delle scene Smart Life, vorrei evidenziare in particolare la possibilità di:

    • eseguire azioni multiple in sequenza ciascuna con un proprio ritardo configurabile
    • specificare un segmento di tempo Validità che può essere basato anche sugli intervalli tra alba/tramonto (giorno) e viceversa (notte)

    Un primo semplice esempio di automazione e’ la temporizzazione (inching) per trasformare un interruttore WiFi in un pulsante WiFi:

    Scene Smart Life App

    Un secondo esempio di automazione e’ invece quello di realizzare un interruttore crepuscolare che si attiva automaticamente all’orario previsto per il tramonto e si spegne nel momento previsto per l’alba:

    Smart Life App istruzioni: modificare il nome di un dispositivo

    Tappando sull’icona matita in alto a destra si entra nel dettaglio dispositivo dove e’ possibile, ad esempio, modificare il nome del dispositivo stesso:

    Tuya Smart Life App istruzioni: Google Home, Amazon Echo e Amazon Alexa

    I servizi in cloud di Smart Life App, permettono di controllare comodamente i nostri prodotti e dispositivi compatibili Tuya Smart con la voce sia mediante Google Home che Alexa.

    eMylo WiFi Amazon Echo Google Home

    Vediamo nel caso di Google Assistant le istruzioni per collegare le nostre credenziali Smart Life App create in precedenza all’interno dell’app Google Home:

    Tutti i dispositivi associati e gli scenari creati in Smart Life saranno automaticamente disponibili in Google Home.

    Collegare Tuya Smart Life App ad Alexa

    Sono ovviamente disponibile le skill Alexa Smart Life e Tuya Smart. Grazie all’installazione della skill Smart Life su Alexa potrete comandare con la voce tutti i prodotti e dispositivi compatibili Tuya Smart.

    Vediamo degli esempi di comandi da utilizzare con le lampadine WiFi:

    • Alexa, accendi la luce del soggiorno
    • Alexa, spegni la luce del soggiorno
    • Alexa, abbassa la luce del soggiorno
    • Alexa aumenta la luminosità del soggiorno
    • Alexa, imposta la luce del soggiorno al 20 per cento
    • Alexa, imposta la camera da letto su verde
    • Alexa, imposta la camera da letto su bianco freddo

    Oppure nel caso di prese WiFi:

    • Alexa, accendi la mia presa
    • Alexa, spegni la mia presa

    Le istruzioni da seguire per collegare Smart Life ad Alexa sono del tutto analoghe a quelle precedenti:

    A questo punto potere controllare i vostri prodotti e dispositivi compatibili Smart Life App e Tuya Smart semplicemente utilizzando la voce col vostro altoparlante intelligente preferito che sia Google Home oppure Amazon Alexa ed Amazon Echo !

    [aawp bestseller=”echo” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none”]

    Tuya Smart Life App e IFTTT

    Purtroppo il 25 maggio 2020 e’ arrivato un messaggio ufficiale che comunica l’interruzione del supporto di IFTTT con Smart Life.

    IFTTT Smart Life

    Al momento il funzionamento e’ ancora assicurato ma credo sia solo questione di tempo.

    Ovviamente c’e’ la piena compatibilità Smart Life IFTTT.

    Data la grande gamma di prodotti e dispositivi compatibili, il servizio Smart Life IFTTT e’ ricco di opzioni quando utilizzato come trigger:

    Situazione analoga quando utilizziamo il servizio Smart Life IFTTT come action:

    Sicuramente più ampia la gamma di tipologie dispositivi in Smart Life IFTTT rispetto a Sonoff eWeLink IFTTT.

    Per approfondire leggi la mia guida completa IFTTT in italiano.

    Prodotti e dispositivi compatibili Smart Life e Tuya Smart App

    Dopo avere coperto tutte le funzionalità principali di SmartLife App vediamo i migliori prodotti e dispositivi compatibili SmartLife App e Tuya Smart delle seguenti categorie:

    • interruttori WiFi
    • dimmer WiFi
    • hub gateway smart Zigbee
    • interruttore tapparelle WiFi
    • prese WiFi e multiprese elettriche intelligenti
    • termostati e valvole termostatiche WiFi
    • lampadine WiFi
    • striscia LED
    • telecamere WiFi
    • bridge IR telecomando universale infrarossi
    • sensore di movimento WiFi e Zigbee
    • sensore a contatto magnetico per porte e finestre WiFi e Zigbee
    • sensore di temperatura ed umidità
    • sirena WiFi
    • antifurto / allarme WiFi
    • videocitofono WiFi
    • robot aspirapolvere e lavapavimenti

    Dispositivi compatibili SmartLife app e Tuya Smart: interruttori WiFi, dimmer WiFi e interruttore tapparelle WiFi

    Le mie recensioni più interessanti su questa tipologia di dispositivi compatibili con SmartLife App e Tuya Smart riguardano:

    [aawp bestseller=”interruttore wifi smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ filter_items=”10″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross,sonoff” button=”none” ]

    Prodotti e dispositivi compatibili SmartLife e Tuya Smart App: prese WiFi e multiprese elettriche intelligenti

    Vi raccomando la lettura del mio articolo dedicato al tema in generale Presa WiFi domotica e multiprese elettriche intelligenti.

    [aawp bestseller=”presa wifi smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”tp-link, meross”]

    Prodotti e dispositivi compatibili Smartlife e Tuya Smart App: termostato e valvola termostatiche WiFi

    Dovete leggere sicuramente la mia guida al miglior termostato Tuya Smart Life e le mie recensioni approfondite sui termostati WiFi compatibili:

    [aawp bestseller=”termostato wifi smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”tp-link, meross”]

    [aawp bestseller=”valvole termostatiche Wifi meterk” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross,netatmo,tado”]

    [aawp bestseller=”valvole termostatiche Wifi tuya” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross,netatmo,tado,meterk”]

    Prodotti e dispositivi compatibili Tuya Smart Life app: lampadine WiFi

    Vi raccomando la mia guida approfondita alle Lampadine WiFi e Zigbee dove verranno trattati anche prodotti compatibili Tuya Smart Life.

    [aawp bestseller=”lampadina wifi smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”osram”]

    Smartlife app e Tuya Smart: striscia LED

    [aawp bestseller=”striscia LED smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”tp-link, meross”]

    Smartlife app e Tuya Smart: telecamere WiFi

    [aawp box=”B07HGWTTMN,B07PKP9ZTW” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross”]

    Smartlife app e Tuya Smart: Bridge IR telecomando universale infrarossi

    Per comandare la TV o il climatizzatore con Alexa conosci probabilmente Broadlink RM4 Mini oppure Sensibo Sky.

    Ci sono numerose alternative di bridge IR compatibili con Smart Life App e Tuya Smart che possono funzionare come telecomando universale WiFi.

    Personalmente utilizzo il Docooler A1 telecomando universale IR.

    [aawp bestseller=”telecomando universale ir smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”broadlink”]

    Prodotti e dispositivi compatibili Smartlife app e Tuya Smart: hub gateway smart Zigbee

    Come approfondito nel mio articolo sui migliori hub gateway Zigbee, sono disponibili diversi prodotti compatibili Tuya Smart con ottimo rapporto qualità prezzo:

    [aawp bestseller=”hub gateway zigbee smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”porte,finestre”]

    Prodotti e dispositivi compatibili Smartlife app e Tuya Smart: Sensore di movimento WiFi e Zigbee

    Ti serve un sensore di movimento per domotica WiFi compatibile Tuya Smart? Leggi la mia recensione su Sensore di movimento WiFi per Smart Life.

    [aawp bestseller=”sensore movimento smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”porte,finestre”]

    Sensore a contatto magnetico per porte e finestre WiFi e Zigbee compatibile Tuya Smart

    [aawp bestseller=”Sensore porte finestre smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”movimento”]

    Sensore di temperatura ed umidità compatibile Tuya Smart

    [aawp bestseller=”Sensore temperatura smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”movimento,govee,sirena”]

    Sirena WiFi compatibile Tuya Smart

    [aawp bestseller=”sirena WiFi smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”movimento,porte,finestre”]

    Antifurto / allarme WiFi compatibile Tuya Smart

    Approfondisci anche leggendo migliore antifurto smart Alexa.

    [aawp bestseller=”allarme tuya” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”sensore”]

    Apriporta garage WiFi compatibile Tuya Smart

    Approfondisci leggendo la mia guida agli apriporta garage WiFi.

    [aawp bestseller=”apriporta garage WiFi smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”price” button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross,refoss”]

    Sensore perdite acqua WiFi compatibile Tuya Smart

    [aawp bestseller=”sensore perdita acqua WiFi smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross,refoss”]

    Videocitofono WiFi compatibile Tuya Smart Life

    Approfondisci leggendo il mio articolo sul miglior videocitofono WiFi con apriporta.

    [aawp bestseller=”videocitofono WiFi smart life” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”videocitofono”]

    Robot aspirapolvere e lavapavimenti Tuya Smart Life

    Per gli amanti di questa piattaforma esistono anche dei robot aspirapolvere e lavapavimenti compatibili Tuya Smart Life dei marchi Rozi e Airrobo in vendita su Amazon:

    [aawp bestseller=”robot lavapavimenti tuya smart” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”lavapavimenti”]

    Per approfondire puoi anche leggere il mio articolo sul miglior robot aspirapolvere e lavapavimenti con svuotamento automatico.

    Homcloud e Hom-Io

    Segnalo anche l’azienda italiana Homcloud che distribuisce e supportare prodotti compatibili Tuya Smart col proprio marchio:

    [aawp bestseller=”homcloud” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross,refoss”]

    Anche Meliconi col suo marchio Hom-Io ha scelto la piattaforma Tuya Smart:

    [aawp bestseller=”hom-io” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”4″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross,refoss”]

    Dopo la lettura della mia recensione pensi di rimanere su Shelly e Sonoff eWeLink o abbracciare la famiglia aperta di prodotti e dispositivi compatibili Smart Life App e Tuya Smart ?

    Leggi tutti i miei articoli sulla domotica fai da te Smart Life:

  • Miglior purificatore aria: Dyson, Philips, Levoit o Xiaomi

    I migliori purificatori aria aumentano la qualità dell’aria in casa inquinata da polveri sottili, acari, polline e virus. Scegli il miglior purificatore aria tra Dyson vs Philips vs Levoit vs Xiaomi Mi Air Purifier o le alternative Winix vs Proscenic vs Honeywell vs Electrolux grazie alla mia recensione completa.

    Qualità dell’aria in casa

    La qualità dell’aria della nostra casa dipende principalmente dalle condizioni ambientali e dalla presenza di inquinanti:

    Condizioni ambientali

    Temperatura

    Temperatura

    Umidità

    Umidità

    Inquinanti chimico fisici

    Anidride carbonica CO2

    Gas di combustione (CO2, CO)

    Particolato atmosferico PM2.5

    Particolato sottile (PM2.5)

    COV

    Composti organici volatili (COV)

    Radon

    Gas radon

    Inquinanti biologici

    Batteri, virus, pollini, acari

    Composti allergenici

    Condizioni ambientali non ottimali ed una concentrazione elevata di inquinanti possono avere effetti negativi sulla nostra salute:

    A breve termine

    • mal di testa e nausea
    • difficoltà respiratorie
    • reazioni cutanee
    • reazioni allergiche
    • infezioni oculari
    • irritazione naso e gola
    • bronchiti
    • polmoniti

    A lungo termine

    • malattie respiratorie croniche
    • cancro ai polmoni
    • malattie cardiache
    • danni cerebrali e neurologici
    • danni agli organi interni

    Per migliorare la qualità dell’aria abbiamo alcune semplici regole e punti di attenzione da seguire:

    1. Evitare temperatura ed umidità elevate controllando le condizioni ambientali
    2. Aerare gli ambienti più volte durante la giornata per evitare l’accumulo degli inquinanti
    3. Utilizzare sempre l’aspirazione mediante cappa/ventola quando si cucina ed aprire le finestre per evitare l’aumento dell’umidità
    4. Effettuare sempre la manutenzione degli impianti di condizionamento inclusa la sostituzione dei filtri
    5. Rimuovere immediatamente le muffe utilizzando candeggina, nel caso in cui compaiano
    6. Usare i prodotti per la pulizia con grande moderazione perché contengono composti organici volatili (COV)
    7. Rimuovere i tappeti che sono ricettacolo di polvere, soprattutto con bambini o persone soggette ad allergie
    8. Utilizzare un aspirapolvere di buona qualità che non rilasci polvere durante l’utilizzo
    9. La combustione della legna in caminetti e stufe è una fonte rilevante di particolato atmosferico e composti nocivi
    10. Rispettare la normativa sul divieto del fumo

    Le principali soluzioni per ridurre la concentrazione di inquinanti presenti nell’aria in casa vertono sul ricambio dell’aria e sulla filtrazione:

    Aprire le finestre

    Aprire le finestre

    Basta qualche minuto di ricambio d’aria attraverso la finestra per abbattere tutti gli inquinanti, ma d’inverno fa perdere un sacco di calore. 

    Purificare l'aria

    Purificare l’aria

    Il miglior purificatore aria può catturare diversi elementi inquinanti per quanto occorre sostituire periodicamente il filtro.

    Ventilazione meccanica

    Ventilazione meccanica

    La ventilazione meccanica controllata con recupero di calore permette di ricambiare e filtrare l’aria senza perdere calore.

    Puoi approfondire leggendo i miei articoli sul miglior misuratore qualità aria e sui pro e contro della ventilazione meccanica controllata.

    [aawp bestseller=”misuratore qualità aria app” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”” filter_type=”exclude”]

    [aawp bestseller=”vmc” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”” filter_type=”exclude”]

    Benefici del miglior purificatore aria

    Per quanto non ci siano studi scientifici che provino che i migliori purificatori aria portatili migliorino effettivamente la nostra salute, è invece dimostrato che contribuisce a ridurre la concentrazione di alcuni degli agenti inquinanti presenti nell’aria e quindi può migliorare la qualità della vita quotidiana per le persone affette da allergie o con problemi respiratori:

    • allergie: un depuratore d’aria per allergie è in grado di rimuovere in larga parte acari, polveri sottili, polline, pelo gatto e cane sospesi nell’aria riducendo i sintomi delle allergie. Non dimenticate che gli allergeni possono essere annidati nei tappeti quindi occorre comunque lavorare con un aspirapolvere !
    • problemi respiratori: le persone affette da asmabroncopneumopatia cronica ostruttiva possono trarre beneficio per i sintomi della malattia grazie alla riduzione del particolato sospeso PM2.5

    Per quanto i migliori purificatori aria siano ottimi per abbattere polveri sottili e pollini non risolvono allo stesso modo tutti i problemi di qualità dell’aria:

    • odori: di solito sono causati da molecole troppo piccole per essere catturate da un filtro. Alcuni modelli dei migliori purificatori aria sono dotati di filtri ai carboni attivi dalla dubbia efficacia. Meglio ricambiare l’aria
    • composti organici volatili (COV): il depuratore aria casa col suo filtro a carboni attivi ha un effetto limitato nel tempo ed è necessario intervenire sulla sorgente di inquinamento
    • germi: alcuni tra i migliori purificatori aria sono dotati di lampada ad ultravioletti ma questa tecnica si è dimostrata efficace solo nella decontaminazione dell’acqua

    Come scegliere il miglior purificatore aria

    Ci sono almeno quattro aspetti fondamentali da prendere in considerazione per scegliere il miglior purificatore aria:

    • Filtro HEPA
    • Portata di aria pulita (CADR)
    • Costi di esercizio
    • Rumorosità
    • Funzionalità smart

    Filtro HEPA

    La prima domanda per scegliere tra i migliori purificatori aria per casa e’ relativa alla presenza di un filtro HEPA ovvero un sistema di filtrazione ad alta efficienza. HEPA e’ infatti l’acronimo di High Efficiency Particulate Air filter.

    Un filtro HEPA è costituito da fogli filtranti in micro-fibra su più strati, separati da setti in alluminio in grado di bloccare le particelle solide inquinanti, incluso il particolato sottile PM2.5, presenti nel flusso d’aria da trattare:

    Filtro HEPA miglior purificatore aria
    Filtro HEPA

    Un filtro HEPA combina quattro meccanismi fisici grazie ai quali raccoglie e blocca le particelle presenti nel flusso d’aria che lo attraversano:

    Diffusione

    Diffusione

    Le particelle piccole (0,1 µm) hanno una traiettoria che si allontana dalla direzione generale del flusso e vengono catturate per effetto elettrostatico.

    Filtro HEPA intercettazione

    Intercettazione diretta

    Le particelle medie (tra 1µm e 3 µm) vengono attirate dalle fibre del filtro quando passano a una distanza inferiore al diametro della particella.

    Filtro HEPA collisione inerzia

    Collisione o inerzia

    Le particelle di grosse dimensioni (15/30 µm) continuano la loro traiettoria e per inerzia vengono a collidere con le fibre del filtro.

    Filtro HEPA setaccio

    Setaccio

    Quando il diametro delle particelle è più grande della distanza fra le fibre e quindi le particelle non riescono ad attraversare il setto.

    Nel grafico seguente è possibile vedere, in funzione delle dimensioni delle particelle, l’efficienza di ciascun contributo alla capacità complessiva del filtro HEPA :

    Miglior purificatore d'aria Filtro HEPA curva di efficienza

    I filtri HEPA sono categorizzati in base all’efficienza di filtrazione ed alla penetrazione per particelle di 0,3 µm, secondo la normativa europea EN 1822:

    GruppoClasseEfficienzaPenetrazione
    Filtri EPAE10≥ 85 %
    Filtri EPA E11≥ 95 %
    Filtri EPA E12≥ 99,5 %
    Filtri HEPAH13≥ 99,95 %≤ 0,05
    Filtri HEPA H14≥ 99,995 %≤ 0,005

    Tranne qualche modello più vecchio dotato di un filtro EPA E12, i migliori purificatori aria sono praticamente tutti dotati di filtro HEPA H13.

    Questo ci rassicura molto per la capacità di filtrare particolato sottile e batteri, ma che succede con i virus che hanno diametro inferiore a quello di certificazione?

    Miglior purificatore d'aria filtro HEPA virus
    Dimensione delle particelle degli inquinanti fisici e biologici

    L’efficienza del filtro HEPA si mantiene elevata anche con particelle più piccole e quindi possiamo stare tranquilli col miglior purificatore aria:

    Purificatore d'aria Filtro HEPA efficienza dimensioni particelle

    Depuratore d’aria ionizzatore

    Ci sono diversi modelli sul mercato che filtrano l’aria per mezzo di ionizzatori, ovvero emettendo particelle cariche che si fissano a quelle presenti nell’aria facilitandone la cattura da parte di un filtro. Alcuni di questi dispositivi possono emettere ozono che irrita i nostri polmoni. La raccomandazione è quella di evitare questi modelli.

    Portata di aria pulita (CADR)

    Il secondo criterio per scegliere il miglior purificatore aria è che abbia una portata sufficientemente grande per filtrare l’aria dell’ambiente in cui dovremo utilizzarlo.

    La capacità di filtrare di un depuratore aria casa è definita in base al volume di aria depurata nell’unità di tempo (CADR, Clean Air Delivery Rate) e viene misurata in m³/ora.

    Il CADR necessario per una certa superficie dipende soprattutto dal numero di ricambi d’aria che potranno essere effettuati ogni ora:

    • 2 ricambi / ora sono il minimo per una normale pulizia dell’aria
    • 5 ricambi / ora nel caso ci sia qualcuno che soffre d’asma o allergie
    • 8 ricambi / ora in caso di fumo o aria fortemente contaminata

    Ad esempio per una stanza di 30 m², che corrisponde ad un volume di circa 90 m3, ci vorrà un purificatore aria con CADR compreso tra 180 e 720 m³/ora.

    Ciascuna azienda produttrice dei migliori purificatori aria potrebbe interpretare questa regola di massima a suo piacimento: quando dovete decidere l’unico parametro oggettivo rimane il CADR e non la superficie ottimale dichiarata.

    Comunque meglio abbondare con la portata quando scegliamo il purificatore aria migliore: al massimo la qualità dell’aria tornerà regolare più velocemente.

    Costi di esercizio

    Il terzo fattore nella scelta dei migliori purificatori aria riguarda i costi di esercizio, costituiti essenzialmente dai consumi elettrici e dai filtri di ricambio.

    Rumorosità

    Quarto ed ultimo criterio riguarda la rumorosità: meglio evitare che il rumore possa infastidirvi visto che potreste passaci un sacco di tempo vicino magari durante il vostro sonno ristoratore

    Miglior purificatore aria: Dyson vs Philips vs Levoit vs Xiaomi

    Sicuramente il lungo periodo di pandemia ha ampliato l’interesse di mercato, ma le migliori marche rimangono sempre le medesime:

    • Dyson
    • Philips
    • Levoit
    • Xiaomi
    • Winix

    Basandoci sulla lunghissima introduzione, in questa tabella ho messo a confronto le caratteristiche di alcuni modelli, ordinati per capacità crescente, che ambiscono a tutto diritto ad essere il purificatore aria migliore.

    ModelloCADR (m3/ora)Filtro (%)Rumore
    (dB)
    AppPrezzo
    Levoit LV-H13267 99,97< 50[aawp fields=”B071D58ZY5″ value=”price” format=”linked”]
    Dyson Pure Cool Link7099,97< 63[aawp fields=”B01C90JO7S” value=”price” format=”linked”]
    Levoit Core 200S17099,97< 48[aawp fields=”B08FJ678YK” value=”price” format=”linked”]
    Levoit Core 30018799,97< 50[aawp fields=”B07SDRM98M” value=”price” format=”linked”]
    Philips AC0820/10190 99,5< 61[aawp fields=”B07WBYD5NT” value=”price” format=”linked”]
    Philips AC0830/10190 99,5< 61[aawp fields=”B08DQXM7QP” value=”price” format=”linked”]
    Proscenic A822099,97< 55 [aawp fields=”B08BRQ17TY” value=”price” format=”linked”]
    Levoit ‎‎LV-PUR131S23099,97< 52 [aawp fields=”B07KXGV6V6″ value=”price” format=”linked”]
    Xiaomi Mi Air Purifier 2H26099,97 [aawp fields=”B07SHGX7H7″ value=”price” format=”linked”]
    Philips AC1215/1027099,97< 60[aawp fields=”B072DTKSVH” value=”price” format=”linked”]
    Winix Zero39099,97< 51[aawp fields=”B07JDQNWLG” value=”price” format=”linked”]
    Levoit Core 400S44299,97< 52 [aawp fields=”B08R794ZMX” value=”price” format=”linked”]
    Philips AC4550/1040099,97< 64 [aawp fields=”B07P7QH5ZL” value=”price” format=”linked”]
    Xiaomi Mi Air Purifier Pro H60099,97 [aawp fields=”B08PZD19WC” value=”price” format=”linked”]

    Scopriamoli ora nella mia recensione quale sia il miglior purificatore aria tra Dyson, Philips, Levoit o Electrolux oppure ci siano delle valide alternative.

    [aawp bestseller=”purificatore aria” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”price” filter=”79″ filter_compare=”more”]

    Miglior purificatore aria: Dyson Pure Hot + Cool

    Partiamo con la recensione del purificatore aria Dyson Pure Hot + Cool, prodotto dalla nota azienda inglese Dyson, specializzata in elettrodomestici ad altissima tecnologia ed innovazione.

    Un depuratore aria casa Dyson, come tutti i prodotti di questa azienda, si differenzia molto per innovazione e design:

    La famiglia di purificatori aria Dyson prevede quattro tipologie di prodotto:

    Vediamo ora le caratteristiche del miglior purificatore aria Dyson Hot + Cool Cryptomic:

    Rileva

    Rileva

    Identifica automaticamente le particelle inquinanti e i fumi tossici nell’aria, quindi li analizza e li riporta in tempo reale.

    Timer modalità notturna

    Timer modalità notturna

    L’apparecchio può essere programmato per spegnersi dopo intervalli di tempo prefissati, da 30 minuti a 8 ore.

    Modalità notturna

    Modalità notturna

    Monitora e purifica utilizzando le impostazioni più silenziose e con la luminosità del display attenuata.

    Oscilla fino a 350˚

    Oscilla fino a 350˚

    L’oscillazione regolabile consente di diffondere aria purificata in tutto l’ambiente.

    Modalità diffusa

    Modalità diffusa

    Il flusso d’aria viene deviato in modo da fuoriuscire dal retro dell’apparecchio. Per purificare senza raffreddare.

    Rinfresca in estate

    Rinfresca in estate

    Nei giorni più caldi, un potente flusso d’aria purificata può rinfrescare l’ambiente.

    Riscalda in inverno

    Riscalda in inverno

    Grazie al getto d’aria a lungo raggio, ci vuole poco per riscaldare gli ambienti in modo uniforme.

    Diffonde

    Diffonde

    La tecnologia Air Multiplier diffonde aria purificata in tutta la stanza.

    Distrugge

    Distrugge

    La tecnologia Dyson Cryptomic distrugge la formaldeide. Funziona ininterrottamente e non richiede la sostituzione di componenti.

    Cattura

    Cattura

    Filtri HEPA e a carboni attivi. Cattura i gas e il 99,95% delle particelle inquinanti.

    Dati reali in tempo reale

    Dati reali in tempo reale

    Monitora la qualità dell’aria con l’app Dyson Link, disponibile per Android ed iOS.

    Gli altri modelli di purificatore aria Dyson hanno caratteristiche leggermente meno complete:

    [aawp table=”31594″]

    Per approfondire leggi il mio articolo sui purificatori d’aria Dyson.

    [aawp bestseller=”purificatore aria dyson” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”dyson”]

    Quindi miglior purificatore aria Dyson, Philips, Levoit o Xiaomi Mi Air Purifier?

    Purificatore aria Dyson ed ozono

    Una domanda che ho riscontrato frequentemente è se il purificatore aria Dyson emette ozono nel suo funzionamento.

    L’ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno, di colore bluastro e di odore caratteristico pungente ed irritante. Viene prodotto in atmosfera dalla reazione tra ossidi di azoto, composti organici volatili e raggi solari.

    La presenza di elevati livelli di ozono danneggia la salute umana, quella degli animali e delle piante (ne influenza la fotosintesi e la crescita) e produce il deterioramento dei materiali.

    Gli effetti principali che ha sull’uomo sono:

    • irritazioni di occhi, naso, gola ed apparato respiratorio
    • senso di pressione sul torace e la tosse (forte azione irritante nei confronti delle mucose)

    I rischi dipendono dalla concentrazione di ozono presente e dalla durata dell’esposizione:

    • sintomi irritativi sulle mucose oculari e sulle prime vie respiratorie per esposizioni di alcune ore a livelli di ozono a partire da 0,2 mg/m
    • in bambini ed in giovani adulti sono state osservate riduzioni transitorie della funzionalità respiratoria, a livelli inferiori di ozono, a partire da 0,12 mg/m3

    Per rispondere alla domanda se il purificatore aria Dyson produce ozono, ci viene incontro il California Air Resources Board (CARB), un ente che certifica tutti i migliori purificatori aria prima che vengano messi in vendita in California.

    Questa certificazione prevede che un depuratore aria casa portatile abbiamo un livello di emissione di ozono massimo di 0,050 parti per milione.

    Accedendo all’elenco dei migliori purificatori aria certificati in California è possibile verificare che quasi tutti i purificatore Dyson, ad eccezione dei modelli Cryptomic, sono certificati e rientrano nei limiti di produzione di ozono.

    Miglior purificatore aria Philips

    Nella vasta gamma di prodotti della multinazionale olandese, sono presenti due famiglie di purificatore aria Philips:

    Ho sintetizzato le caratteristiche dei modelli di purificatore aria Philips nella tabella sintetica seguente:

    Oltre ai purificatori d’aria Philips AC0820/10 e Philips AC1215/10 di cui trovate la recensione, segnalo particolarmente anche il Philips AC3256/10.

    E’ possibile gestire con lo smartphone alcuni dei modelli più recenti mediante l’app Clean Home+, disponibile per Android ed iOS.

    [appbox googleplay com.philips.ph.homecare screenshots]

    [aawp bestseller=”purificatore aria Philips” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”fy”]

    Miglior purificatore aria: recensione Philips AC0820/10

    Partiamo con la recensione di un prodotto europeo, il purificatore aria Philis AC0820/10 appartiene alla serie 800.

    Miglior purificatore aria Philips AC0820/10
    Miglior purificatore aria Philips AC0820/10

    Il purificatore aria Philis AC0820/10 ha le seguenti caratteristiche:

    • Modalità di purificazione automatica intelligente: grazie a un sensore di particelle professionale, rileva automaticamente e si adatta anche ai minimi cambiamenti nell’aria
    • Indicazione tramite colore per conoscere la qualità dell’aria in tempo reale: è divisa in 4 fasi, da blu (buona) a rosso (scarsa), per garantire la qualità dell’aria in casa
    • Funzionamento ultra silenzioso con illuminazione attenuata in modalità sleep: le luci del display sono attenuate e il depuratore aria casa funziona quasi in silenzio per pulire l’aria durante la notte, fino a 35 db(A). Ideale da usare in camera da letto o nella stanza dei bambini
    • Dimensioni compatte: si adatta facilmente in qualunque stanza della casa. Adatto per una stanza di 49 m² con un CADR di 190  m³/ora
    • Purificazione efficace: rimuove efficacemente il 99,5% di nanoparticelle, fino a 0,003 µm (800 volte più piccole del PM2.5), inclusi PM2.5, polline, polvere e peli di animali, ecc. Rimuove efficacemente il 99% di batteri e il 99,9% di virus, così sarai sempre sicuro di respirare aria pulita
    Miglior purificatore aria Philips AC0820/10

    [aawp bestseller=”purificatore aria Philips AC0820″ grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”AC0820″]

    Miglior purificatore aria: Philips AC1215/10

    Passiamo alla recensione del popolare purificatore aria Philips AC1215/10:

    Partiamo dalle caratteristiche principali del purificatore aria Philips AC1215/10:

    Purificazione superiore

    Purificazione superiore

    Dotato di un design aerodinamico e del filtro NanoProtect, Vitashield IPS il purificatore aria Philips AC1215/10 offre una maggiore erogazione di aria pulita, pari a fino 270 m³/ora. È in grado di rimuovere efficacemente le particelle ultrasottili anche di appena 0,02 µm e di ridurre i gas nocivi come la formaldeide e i composti organici volatili.

    Modalità automatica

    Modalità automatica

    I livelli di PM2.5 in ambienti interni possono superare di molto quelli stabiliti dalle linee guida locali per via dell’inquinamento esterno o di attività come cucinare, pulire e così via. Il sensore dell’aria intelligente di cui e’ dotato il purificatore aria Philips AC1215/10 è in grado di rilevare i livelli di PM2.5 e di aumentare la velocità del depuratore aria casa per eliminare le particelle inquinanti.

    Modalità notturna

    Modalità notturna

    La modalità di rilevazione notturna è progettata per la camera da letto; il purificatore aria Philips AC1215/10 prepara rapidamente l’aria per il sonno e controlla costantemente la qualità dell’aria mentre dormi per garantire che sia sempre pulita. Le spie luminose attenuate o spente e il basso livello di rumorosità aiutano te e la tua famiglia a dormire meglio.

    Avviso protezione aria sana

    Avviso protezione aria sana

    L’avviso di protezione aria sana ti avvisa subito quando è il momento di sostituire il filtro. Se il filtro non viene subito sostituito, l’apparecchio si spegne per evitare un funzionamento inefficace. Così avrai la certezza di respirare aria sempre più sana.

    Misura qualità aria

    Misura qualità aria

    La ghiera colorata sul pannello di controllo del purificatore aria Philips AC1215/10 offre una visione chiara della qualità dell’aria in 4 colori, dal blu (buon livello di allergeni e particelle) al rosso (scarso livello di allergeni e particelle).

    Filtro HEPA NanoProtect

    Filtro HEPA NanoProtect

    Il filtro HEPA NanoProtect Philips serie 3, non incluso col purificatore aria Philips AC1215/10, è realizzato con materiali di elevata qualità. È in grado di catturare fino al 99,97% di particelle anche di appena 0,3 micron, ovvero le dimensioni degli allergeni, delle particelle nocive, dei batteri e dei virus più comuni. Il filtro di alta qualità, dotato di una struttura solida e stabile, assicura un’efficacia di filtraggio elevata per tutta l’aria.

    Display touch

    Display touch

    Sicurezza bambini

    Sicurezza bambini

    Certificato ECARF e Airmid

    Certificato ECARF e Airmid

    Il purificatore aria Philips AC1215/10 assicura la massima tranquillità per il sonno dei vostri bambini:

    Il purificatore aria Philips AC1215/10 può montare sia il filtro True-HEPA che uno più economico ai carboni attivi.

    [aawp bestseller=”purificatore aria Philips AC1215″ grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”AC1215″]

    E’ molto importante che nella sostituzione periodica del filtro del vostro purificatore aria Philips facciate attenzione alla tipologia per ottenere l’efficacia attesa nella filtrazione:

    [aawp bestseller=”filtro purificatore aria Philips” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”FY”]

    Quindi miglior purificatore aria Dyson, Philips, Levoit o Xiaomi Mi Air Purifier?

    Migliori purificatori aria: Levoit LV-PUR131, LV-H133, LV-PUR131S, Core 300, LV-H132

    Anche il purificatore aria Levoit proviene dagli Stati Uniti:

    Miglior purificatore d'aria Levoit
    Levoit purificatore aria HEPA

    Vediamo le caratteristiche principali del purificatore aria Levoit:

    • filtrazione aria a tre stadi: il filtro principale True HEPA e’ completato da altri filtri ai carboni attivi
    Filtro particelle fini

    Filtro particelle fini

    Filtro True HEPA

    Filtro True HEPA

    Filtro carboni attivi

    Filtro carboni attivi

    • riduce fonti di allergie quali acari, polveri sottili, polline, pelo gatto e cane
    Inquinamento aria

    Inquinamento aria

    Allergeni

    Allergeni

    Batteri

    Batteri

    • controlli LED facilitati ed indicatori della qualità dell’aria
    • modalità silenziosa notturna
    • 100% senza produzione di ozono

    Possiamo apprezzare le caratteristiche del purificatore aria Levoit LV-PUR131 in questo video del produttore:

    Sono disponibili diversi modelli di purificatore aria Levoit che si differenziano in particolare per la superficie dell’ambiente:

    ModelloFiltro (%)CADR
    (m³/ora)
    Misure
    (cm)
    AppPrezzo
    Levoit LV-H13299,976720x20x32[aawp fields=”B071D58ZY5″ value=”price” format=”linked”]
    Levoit Core 200S99,9717021x21x32 [aawp fields=”B08FJ678YK” value=”price” format=”linked”]
    Levoit Core 30099,9718722x22x36 [aawp fields=”B07SDRM98M” value=”price” format=”linked”]
    Levoit LV-PUR131S99,9723037x18x47 [aawp fields=”B07KXGV6V6″ value=”price” format=”linked”]
    Levoit Core 400S99,9744227x27x52 [aawp fields=”B08R794ZMX” value=”price” format=”linked”]
    Levoit LV-H13399,97 46632x32x60[aawp fields=”B07FTB9BVS” value=”price” format=”linked”]

    Per molti modelli di purificatori d’aria Levoit è possibile la gestione remota mediante smartphone con l’app VeSync, disponibile per Android ed iOS:

    [appbox googleplay com.etekcity.vesyncplatform screenshots]

    Vi raccomando anche la visione di questo video sul purificatore aria Levoit LV-H132, uno dei modelli più venduti:

    Ed anche questa video recensione sul Levoit Core 300, uno dei modelli più recenti:

    Quindi miglior purificatore aria Dyson, Philips, Levoit o Xiaomi Mi Air Purifier?

    [aawp bestseller=”purificatore aria levoit” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”levoit”]

    Miglior purificatore aria: Levoit LV-PUR131

    Approfondiamo le caratteristiche del purificatore aria Levoit LV-PUR131, uno dei modelli di maggiore successo della casa americana e che ambisce sicuramente a poter essere il miglior purificatore aria.

    Miglior purificatore d'aria: Levoit LV-PUR131
    Levoit LV-PUR131

    Vediamo i componenti principali del corpo del purificatore aria Levoit LV-PUR131:

    Miglior purificatore d'aria: Levoit LV-PUR131
    Componenti Levoit LV-PUR131
    1. Display a LED
    2. Pannello Controllo Touch
    3. Sensore Polvere
    4. Pulsante Reset Vento
    5. Alloggiamento
    6. Filtro al Carbone Attivo
    7. Filtro HEPA
    8. Pre-filtro
    9. Copertura Posteriore

    Mediante il Display a LED con pannello di controllo touch e’ possibile controllare e gestire il funzionamento del purificatore aria Levoit LV-PUR131:

    Purificatore d'aria Levoit LV-PUR131
    Display a LED Levoit LV-PUR131
    1. Simbolo di Accensione
    2. Cambiare Filtro
    3. Timer
    4. Indicatore della Qualità dell’Aria
    5. Modalità Auto
    6. Modalità Sonno
    7. Velocità Ventilatore

    L’indicatore di qualità dell’aria del purificatore aria Levoit LV-PUR131 mostrerà lo stato mediante un colore:

    ColoreQualità dell’AriaVelocità del Ventilatore
    RossoCattivaAlta
    GialloModerataMedia
    VerdeBuonaBassa
    BluMolto BuonaModalità Riposo
    Indicatore della qualità dell’aria del Levoit LV-PUR131

    E’ disponibile il modello gemello del Levoit LV-PUR131 che consente la gestione remota mediante smartphone Levoit LV-PUR131S.

    [aawp box=”B077HS3HYT,B07KXGV6V6″ grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Miglior purificatore aria: Xiaomi Mi Air Purifier

    In questa recensione sul miglior purificatore aria non poteva mancare un dispositivo che si sta imponendo sul mercato per l’eccellente rapporto qualità prezzo: il purificatore aria Xiaomi Mi Air Purifier.

    Come sempre per i prodotti dell’azienda cinese, sono disponibili diverse versioni del purificatore aria Xiaomi Mi Air Purifier:

    [aawp table=”44836″]

    Il purificatore aria Xiaomi Mi Air Purifier 2H ha le caratteristiche seguenti:

    • filtro cilindrico HEPA di grado H13
    • CADR di 260 m³/ora adatto ad una superficie fino a 30 m²
    • monitoraggio della qualità dell’aria in tempo reale mediante l’app Mi Home
    • basso consumo energetico (solo 4,8 W in modalità normale)
    Purificatore d'aria Xiaomi Mi Air Purifier 2H
    Purificatore aria Xiaomi Mi Air Purifier 2H

    Il modello di purificatore aria superiore Xiaomi Mi Air Purifier 3H ha invece la caratteristiche seguenti:

    • diverse tipologie di filtro cilindrico: True HEPA, anti formaldeide, anti batteri
    • CADR di 380 m³/ora adatto ad una superficie fino a 45 m²
    • display OLED touch
    • monitoraggio della qualità dell’aria in tempo reale mediante l’app Mi Home
    • compatibile con Alexa e Google Home
    • bassa rumorosità di 32 dB(A)
    Purificatore d'aria Xiaomi Mi Air Purifier 3H
    Purificatore aria Xiaomi Mi Air Purifier 3H

    Approfondisci leggendo il mio articolo sul purificatore aria Xiaomi Mi Air Purifier.

    [aawp bestseller=”Xiaomi Mi Air Purifier” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”xiaomi”]

    Miglior purificatore aria: Proscenic A8

    Aggiungo anche la marca cinese emergente nel campo dei prodotti intelligenti per la casa Proscenic che ha il suo purificatore aria Proscenic A8:

    Purificatore aria Proscenic A8
    Proscenic A8

    Le caratteristiche principali del Proscenic A8 sono le seguenti:

    Tecnologia UPV

    Tecnologia UPV

    Il CADR di Proscenic A8 può raggiungere fino a 220 m³/ora coprendo un’area di 55 m2.

    Controllo smart

    Controllo smart

    Con l’app ProscenicHome puoi comandare il depuratore d’aria Proscenic A8 da smartphone. Supporta anche i comandi vocali Alexa e Google Home.

    Rilevamento qualità aria

    Rilevamento qualità aria

    Grazie al sensore integrato, il Proscenic A8 ti indicherà la qualità dell’aria in tempo reale: rossa, giallo o verde a seconda che sia scarsa, buona o eccellente.

    Timer

    Timer

    Puoi impostare orari e modalita’ di funzionamento sia dal pannello touch che comodamente dallo smartphone con l’app.

    Connessione WiFi

    Connessione WiFi

    Grazie alla connessione WiFi potrai comandare il tuo Proscenic A8 ovunque tu sia.

    Rumore basso

    Rumore basso

    In modalità sleep, il Proscenic A8 funziona sotto i 24 dB consentendo di dormire tranquillamente in un ambiente confortevole.

    Le dimensioni sono estremamente limitate (24 x 24 x 42 cm) ed i filtri operano su quattro strati differenti:

    Filtri purificatore aria Proscenic A8
    Filtri Proscenic A8

    Guardate questo test del Proscenic A8:

    E’ disponibile anche il fratello maggiore Proscenic A9 con CADR di 460 m3/ora adatto a superfici fino a 90 m²:

    [aawp bestseller=”proscenic purificatore” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””]

    Miglior purificatore aria: Winix Zero, Zero Pro, Zero N, A332

    Winix e’ un’azienda coereana con lunga esperienza nel settore dei dispositivi per il trattamento dell’aria residenziale.

    La gamma di purificatori d’aria Winix comprende i seguenti modelli:

    Nella tabella seguente ho messo a confronto i modelli di purificatori d’aria Winix:

    [aawp table=”48620″]

    Le principali caratteristiche comuni a tutta la gamma di purificatori d’aria Winix sono le seguenti:

    • sistema di filtrazione a 3 o 4 fasi
    Filtrazione a 4 fasi purificatore aria Winix A332
    Filtrazione a 4 fasi purificatore aria Winix A332
    • tecnologia PlasmaWave

    Potete farvi un’idea di massima della modalità di funzionamento del purificatore aria Winix Zero in questa video recensione:

    Quindi miglior purificatore aria Dyson, Philips, Levoit o Xiaomi Mi Air Purifier?

    [aawp bestseller=”winix purificatore” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””]

    Purificatori d’aria Honeywell HPA710WE4

    Veniamo al penultimo modello della mia recensione sul purificatore aria migliore:

    Miglior purificatore d'aria Honeywell Hpa 710WE

    Le caratteristiche principali del purificatore aria Honeywell sono le seguenti:

    • cattura il 99,97% del particolato fine e degli inquinanti fonte di allergie quali acari, polveri sottili, polline, pelo gatto e cane (filtro True-HEPA)
    • aiuta a ridurre gli odori sgradevoli ed i composti organici volatili COV (pre-filtro)
    • Dimensioni del locale fino a 63 m²
    • Indicatore a LED della qualità dell’aria

    Nella confezioni sono inclusi un pre-filtro ed filtro True-HEPA; e’ comunque possibile acquistare un filtro ai carboni attivi più economico.

    Quindi miglior purificatore aria Dyson, Philips, Levoit o Xiaomi Mi Air Purifier?

    [aawp bestseller=”purificatore aria honeywell” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”honeywell”]

    Miglior purificatore aria: Electrolux Oxygen

    Se volete la qualità svedese, allora scegliete i modelli di depuratore aria casa Electrolux Oxygen:

    [aawp table=”40110″]

    [aawp box=”B08934N2N2,B00KAYSG66,B085XY4N2S,B0872Q55D3″ grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Miglior purificatore aria: Dyson vs Philips vs Levoit vs Xiaomi?

    Ora che grazie a questa recensione avete una panoramica completa, siete pronti ad acquistare il miglior purificatore aria per migliorare la qualità dell’aria nella vostra casa e combattere batteri, virus, polveri sottili, acari, polline, pelo gatto e cane che provocano allergie?

    La mia preferenza come miglior purificatore aria, per l’ottimo rapporto qualità convenienza, continua ad andare al Philips AC1215/10.

    [aawp bestseller=”purificatore aria” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”price” filter=”79″ filter_compare=”more”]

    Leggi tutti i miei articoli su Aria:

  • Irrigazione smart: guida completa

    Stufo di dover innaffiare a mano le piante sul balcone? Vorresti controllare e modificare l’irrigazione del giardino anche mentre sei in vacanza? Scopri come fare nella mia guida completa all’irrigazione smart.

    Tipologie di impianti di irrigazione

    Per rendere piacevoli ed avere un tocco di natura nelle nostre abitazioni, per quanto siano piccole, possiamo arricchirle con piante e fiori

    Irrigazione smart

    Se viviamo in un appartamento possiamo abbellire il balcone o il terrazzo con dei vasi sempre fioriti.

    Irrigazione smart

    Se abitiamo in una casa col giardino avremo aiuole fiorite, prato verde e magari anche un piccolo orto.

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi a batteria” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    In ogni caso, oltre al pollice verde, il segreto per avere piante e fiori rigogliosi è quello di garantirne la corretta irrigazione in ogni condizione:

    • in primavera dove la pioggia non è così infrequente
    • in estate quando il caldo torrido rende tutto secco
    • in ogni momento, anche quando siamo lontani da casa magari per una meritata vacanza

    Per farlo senza dover usare l’innaffiatoio a mane, possiamo realizzare un impianto di irrigazione.

    Le due tipologie di sistemi di irrigazione principali sono le seguenti:

    Irrigazione a goccia

    Ogni pianta riceverà la quantità d’acqua giusta all’orario opportuno: ideale per piante in vaso su balconi e terrazzi, per aiuole ed anche per l’orto.

    Irrigazione interrata

    E’ il sistema più comodo, invisibile ed efficace per annaffiare il prato ed il giardino, negli orari migliori e con la giusta quantità d’acqua.

    In entrambi i casi la differenza può essere fatta dalla centralina che si occupa di programmare automaticamente l’irrigazione assicurando la fornitura della corretta quantità d’acqua in ogni momento: un sistema di irrigazione smart è in grado di farlo nel modo più intelligente e comodo.

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”batteria” filter_type=”exclude”]

    Irrigazione a goccia

    Un impianto di irrigazione a goccia distribuisce sempre la giusta quantità d’acqua a ogni singola pianta, quando e dove serve, per fiori e verde rigogliosi:

    Irrigazione smart

    Terrazzo e balcone

    Per i vasi in terrazzo, balcone o patio, un impianto a goccia è la soluzione ideale, aggiornabile ed adattabile anche in caso di risistemazione o spostamento dei vasi.

    Irrigazione smart

    Aiuole

    Un impianto a goccia assicura la massima versatilità con aiuole, siepi e arbusti. Programmatori, tubi e raccordi permettono un’installazione e programmazione facile.

    Irrigazione smart

    Orto o serra

    In orto e serra coltiviamo piante con esigenze differenziate: gocciolatori per le piante che temono i ristagni d’acqua, nebulizzatori per insalata e terreni appena seminati.

    Predisporre un impianto di irrigazione a goccia fai da te è semplicissimo e divertente: basta qualche ora per realizzare una o più linee di irrigazione. Con l’irrigazione a goccia è possibile adattarsi alla tipologia di terreno, di pianta e di clima mediante tipologie di gocciolatori e tempi ed intensità di irrigazione differenti.

    I componenti di un impianto di irrigazione a goccia sono i seguenti:

    Impianto irrigazione a goccia
    Impianto irrigazione a goccia
    • centralina irrigazione a batteria
    • tubo collettore per la linea principale di irrigazione
    • raccordi tra tubi e circuiti di irrigazione
    • tubi capillari per alimentare i gocciolatori
    • gocciolatori

    A seconda dell’esigenza avremo lo schema dell’impianto di irrigazione a goccia più adatto:

    Irrigazione smart a goccia su balcone e terrazzo
    Balcone e terrazzo
    Irrigazione smart a goccia nelle aiuole
    Aiuole
    Irrigazione smart a goccia nell'orto
    Orto

    Il cuore del sistema di irrigazione a goccia è il programmatore, alimentato a batteria, che si interpone tra rubinetto e tubo collettore: utilizzando una centralina di irrigazione smart potremo quasi dimenticarci di questa incombenza.

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi a batteria” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Irrigazione interrata

    Un impianto di irrigazione interrata ha due principali vantaggi:

    • irrigazione precisione per un manto erboso compatto e uniforme grazie ad irrigatori pop-up e turbina
    • assenza di tubazioni ed irrigatori esterni spiacevoli da vedere e che possono ostacolare i movimenti
    • suddivisione del giardino in diverse zone ciascuna delle quali può ricevere la corretta quantità d’acqua
    • possibilità di coprire anche superfici ampie
    Impianto irrigazione smart interrato

    La predisposizione di un impianto di irrigazione interrata è sicuramente più onerosa inizialmente ma porta a notevoli vantaggi successivamente ed è comunque un lavoro alla portata di tutti.

    I componenti di un impianto di irrigazione interrato sono i seguenti:

    Impianto irrigazione smart interrato
    Impianto irrigazione interrato
    • centralina irrigazione a zone
    • elettrovalvole di irrigazione di zona
    • raccordi
    • irrigatori statici pop-up o a turbina
    • valvola di drenaggio
    • sensore pioggia e gelo

    Nel progettare l’impianto di irrigazione interrato occorre coprire tutta l’area del giardino con le seguenti accortezze:

    • usare gli irrigatori da 90° negli angoli, da 180° lungo le bordure e quelli da 360° negli spazi liberi
    • sovrapporre le aree tra di loro per garantire sia copertura e quantità d’acqua uniforme
    Progettare impianto irrigazione

    Gli irrigatori vanno raggruppati in zone di irrigazione distinte in modo che:

    • il consumo d’acqua complessivo non ecceda mai la portata disponibile
    • ogni zona abbia un consumo d’acqua uniforme

    Le tubazioni partiranno dal pozzetto in cui verranno montate le elettrovalvole che comandano il flusso d’acqua relativo a ciascuna zona in cui è stato suddiviso l’impianto:

    Tubazioni impianto irrigazione
    Pozzetto con elettrovalvole irrigazione

    Anche nel caso dell’irrigazione interrata il cuore del sistema è il programmatore: utilizzando una centralina di irrigazione smart a zone che comanda le varie elettrovalvole otterremo i risultati migliori possibili.

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”batteria” filter_type=”exclude”]

    Caratteristiche di una centralina irrigazione smart

    Come già visto l’utilizzo di una centralina irrigazione automatica ha molti vantaggi per il nostro impianto di irrigazione:

    • possibilità di impostare facilmente orari e tempi di irrigazione
    • comodità di irrigare automaticamente anche quando si è in vacanza
    • configurazione differenziata a seconda della zona di irrigazione nel caso di impianto interrato

    Un programmatore irrigazione tradizionale ha degli evidenti limiti:

    • la programmazione dell’irrigazione è statica e non segue l’andamento stagionale di temperatura ed umidità ambientale
    • non viene tenuto conto delle precipitazioni se non eventualmente interrompere l’irrigazione in corso in base ad un sensore di pioggia esterno
    • è possibile cambiare la programmazione esclusivamente mentre siamo a casa

    Il risultato è che molto spesso la quantità d’acqua fornita potrebbe essere, a seconda dei casi, troppo grande o insufficiente col risultato che piante e prato ne risentano.

    L’evoluzione della tecnologia per rendere più intelligente la nostra casa è stata applicata anche all’irrigazione smart che è riuscita a superare tutti i limiti precedenti ed aggiunto ulteriori funzionalità:

    • gestione remota dell’impianto di irrigazione smart tramite smartphone o PC ovunque vi troviate ed in qualsiasi momento
    • adattamento dell’irrigazione smart in base alle previsioni meteo ed alle caratteristiche di terreno e piante
    • gestione dell’impianto di irrigazione smart condivisa tra più utenti, tipicamente i membri della famiglia
    • report avanzati sul funzionamento del sistema di irrigazione smart
    • rilevazione automatica dei guasti
    • comando vocale dell’irrigazione smart tramite Alexa e Google Home
    • integrazione dell’irrigazione con altri dispositivi e servizi smart

    Approfondiamo alcune delle caratteristiche più interessanti delle centraline irrigazione smart.

    Gestione remota mediante smartphone impianto irrigazione smart

    Per rendere possibile la gestione remota di un impianto di irrigazione smart viene fatto uso di servizi in cloud a cui il programmatore accede, eventualmente tramite l’utilizzo di un hub gateway esterno di collegamento nel caso di centraline a batteria.

    A titolo del tutto illustrativo riporto il diagramma di funzionamento della centralina irrigazione smart a batteria RainPoint:

    Schema funzionamento centralina irrigazione WiFi a batteria RainPoint compatibile Tuya Smart Life
    Schema di funzionamento di un impianto di irrigazione smart

    Il funzionamento dell’impianto di irrigazione smart è il seguente:

    • le centraline irrigazione smart, incluso un eventuale sensore umidità e temperatura terreno, comunicano via radio con il loro hub gateway WiFi
    • l’hub gateway WiFi, attraverso la connessione di internet domestica, comunica con i servizi in cloud della propria piattaforma
    • l’app su smartphone interagisce con i servizi in cloud permettendo di gestire la centralina irrigazione WiFi
    • grazie all’integrazione dei servizi in cloud è possibile comandare il programmatore irrigazione WiFi anche tramite comandi vocali con Alexa e Google Home
    • i servizi in cloud della piattaforma di irrigazione smart possono recuperare le previsioni meteo ottimizzando la programmazione

    Il funzionamento di un sistema di irrigazione smart è garantito anche in caso di problemi sulla connessione ad internet: chiaramente le funzioni intelligenti, come quelle basate sulle previsioni meteo, non saranno invece disponibili.

    Nel caso di centraline irrigazione smart per impianti interrati, normalmente alimentate in modo fisso, la connettività è assicurata in due maniere:

    • mediante un modulo aggiuntivo da montare sulla centralina di irrigazione per renderla smart
    Installazione modulo Wand centralina irrigazione WiFi Hunter X2
    Modulo irrigazione smart Hunter Wand
    Modulo Rain Bird LNK2
    Modulo irrigazione smart Rain Bird LNK2
    • in modo nativo all’interno della centralina irrigazione smart

    Irrigazione smart in base alle previsioni meteo

    Non tutta l’acqua che cade sul suolo tramite la pioggia o l’irrigazione arriva alle piante:

    • solo una parte dell’acqua riesce ad essere assorbita dal terreno
    • le radici riescono ad assorbire fino ad una certa profondità
    • parte dell’acqua passa nell’aria in forma di vapore per l’effetto congiunto, chiamato evapotraspirazione, della traspirazione delle piante e l’evaporazione direttamente dal terreno
    Evapotraspirazione
    Evapotraspirazione

    I produttori di sistemi di irrigazione smart hanno così realizzato piattaforme che, grazie alla possibilità di recuperare le previsioni meteo locali tramite i servizi in cloud, ottimizzano il funzionamento dell’impianto di irrigazione, assicurando che le piante ricevano sempre la giusta quantità di acqua.

    I dati meteo sono prelevati da servizi come ad esempio Weather Underground.

    Ciascuna azienda ha la propria funzionalità di irrigazione smart in base al meteo:

    • Hunter Predictive Watering
    • Orbit WeatherSense

    Nelle soluzioni più economiche di centraline irrigazione smart questo tipo di funzionalità potrebbe non essere presente.

    App gestione irrigazione smart

    Ciascun produttore di centraline di irrigazione smart ha sviluppato la propria app proprietaria per la gestione da smartphone, in alcuni casi esiste anche una versione da PC.

    Riporto per completezza quelle delle soluzioni più popolari in Italia, dove suggerisco di porre attenzione alle recensioni, sia nel numero che nella valutazione media.

    Tuya Smart Life è una piattaforma di domotica generalista e non specializzata specificamente nell’irrigazione.

    Eve for HomeKit App

    Questo è l’unico caso in cui non è disponibile la versione per smartphone Android.

    [appbox appstore id917695792 screenshots]

    [aawp bestseller=”eve aqua” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none” filter_items=”10″ filterby=”title” filter=”sexy” filter_type=”exclude”]

    Gardena smart system App

    [appbox googleplay com.gardena.smartgarden screenshots]

    Hunter Hydrawise App

    [appbox googleplay com.hydrawise.android2_2 screenshots]

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi hunter” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    LinkTap App

    [appbox googleplay com.linkTap.wgapp screenshots]

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi linktap” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Netro App

    [appbox googleplay com.netro.home screenshots]

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi netro” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    OpenSprinkler App

    [appbox googleplay com.albahra.sprinklers screenshots]

    Orbit B-hyve App

    [appbox googleplay com.orbit.orbitsmarthome screenshots]

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi orbit b-hyve” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Rain Bird App

    [appbox googleplay com.rainbird screenshots]

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi rain bird” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    RainPoint App

    Si tratta di una customizzazione per la centralina irrigazione smart RainPoint che opera sulla piattaforma Tuya Smart Life.

    [appbox googleplay com.baldr.rainpoint screenshots]

    [aawp bestseller=”centralina irrigazione wifi rainpoint” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Centralina irrigazione smart a batteria per impianti a goccia

    Per completezza ho preso in considerazione alcune tra le migliori soluzioni di centralina irrigazione smart a batteria disponibili sul mercato:

    Non trovate nessun modello delle popolari aziende Hunter e Rain Bird perché a catalogo hanno esclusivamente centraline smart a batteria con connettività Bluetooth che necessitano di avere lo smartphone in prossimità.

    In questa tabella sintetica potete anche le caratteristiche principali delle migliori centraline irrigazione smart a batteria a confronto:

    [aawp table=”50668″]

    Date anche un’occhiata a questa ottima recensione omnicomprensiva:

    Tutti i modelli di centralina irrigazione smart a batteria necessitano di un hub gateway per il collegamento ad internet tramite il router WiFi domestico.

    Per approfondire ulteriormente potete leggere i seguenti articoli:

    Centralina irrigazione smart a zone per impianti interrati

    Passando invece al settore delle centraline irrigazione smart adatte per l’installazione fissa in un impianto interrato, le opzioni sono davvero innumerevoli: il principale fattore differenziante è il numero di zone gestite.

    La scelta di modelli è davvero ampia:

    • ho filtrati le migliori centraline irrigazione WiFi a 4, 6 ed 8 zone che coprono il grosso delle esigenze domestiche
    • i prodotti che prevedono più versioni con zone gestite crescenti sono state attribuiti alla taglia inferiore

    Centralina irrigazione WiFi a 4 zone

    Tutti i modelli necessitano dell’installazione del modulo addizionale per la connessione WiFi:

    • Hunter Wand X2
    • Orbit B-hyve 94915
    • Rain Bird ESP-RZXe
    • Rain Bird ESP-TM2
    • Rain Bird ESP-Me
    • Rain Bird ESP-ME3

    [aawp box=”B085J224MX,B085KJC58N,,B073WBKY5L,B06WP88T2S,B089YC53WN,B07Z4YQC3H,B001FNXQNY” grid=”4″ button=”none” ribbon=”none”]

    Centralina irrigazione WiFi a 6 zone

    • Orbit 94546
    • Netro Sprite
    • Hunter HC

    [aawp box=”B0716CLDT6,B076CZ6DHR,B01MQHNXPH” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Centralina irrigazione smart a 8 zone

    • Orbit B-hyve 94925
    • Rain Bird ST8-2.0 WiFi 8 zone

    Notate che ho sempre scelto, ove possibile, la versione che include anche il modulo per la connettività WiFi.

    [aawp box=”B07SKH5MFJ,B078YYBG9S,B085KHJLSX” grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Per approfondire ulteriormente potete leggere i seguenti articoli:

    Irrigazione smart con Sonoff e Shelly

    Per quanto non siano esattamente una centralina irrigazione smart, una soluzione che riscontra molti consensi negli amanti della domotica fai da te è quella di utilizzare un interruttore smart con contatto pulito in uscita.

    Puoi trovare le mie guide dettagliate per le due piattaforme più popolari in Italia:

    Sonoff irrigazione

    Sonoff irrigazione: irrigatore automatico WiFi fai da te

    Per approfondire leggi direttamente la mia guida Sonoff irrigazione.

    [aawp bestseller=”sonoff 4ch pro” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Shelly irrigazione

    Shelly irrigazione: guida completa con elettrovalvola 24VAC

    Leggi subito la mia guida a Shelly irrigazione.

    [aawp bestseller=”shely plus” items=”3″ grid=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Leggi tutti i miei articoli su Centralina irrigazione WiFi:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Modem router 4G+ con SIM e antenna 4G esterna internet guida

    Abiti in provincia o in periferia? Stufo della velocità scarsa della tua fibra in rame FTTC? Guida completa per il collegamento ad internet col migliore modem con SIM 4G o router 4G+ con SIM come TP-Link Archer MR600 vs Huawei B818-263 vs Huawei B535-232 vs FRITZ!Box 6890 LTE vs Netgear e antenna 4G esterna migliore come Poynting, LowcostMobile, Iskra o una soluzione unica come i router LTE MikroTik.

    Fibra in rame FTTC con velocità limitata

    Partiamo dal mio problema che credo possa riguardare molti: la velocità massima di download e latenza (ping) della mia connessione internet mediante fibra su rame FTTC sono peggiorate nel tempo fino ad arrivare ad un livello non accettabile.

    Riporto ad esempio una misure a campione effettuata mediante la nota app SpeedTest tramite il mio smartphone Xiaomi Mi 9 collegato al WiFi di casa:

    Aggiungo anche l’andamento nel corso di 12 mesi della velocità di download su fibra misurata utilizzando uno dei miei Raspberry Pi:

    Modem router 4G+ LTE

    Situazione davvero deprimente: devo arrabbiarmi col mio provider di connettività internet o e’ purtroppo un limite tecnologico e fisico? Vediamo come capirlo.

    Ricordiamo prima di tutto come funziona un collegamento in fibra su rame FTTC:

    ADSL FTTC FTTH

    La velocità di trasmissione sul doppino in rame decresce molto rapidamente a causa di:

    • distanza dell’abitazione dal cabinet (789 metri nel caso della mia abitazione)
    • diafonia tra le linee in rame del cavo di collegamento

    Possiamo confrontare la misura di velocità precedente con le informazioni che il mio modem libero FRITZ!Box 7530 riporta:

    • distanza stimata dal cabinet di 947 metri
    • profilo di connessione VDSL2 17a

    [aawp bestseller=”modem fritz” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”lte,4040″]

    Facendo uso del grafico che mostra l’andamento della velocità massima di download per collegamenti VDSL2 rispetto alla distanza dal cabinet di strada, possiamo facilmente che nel mio caso non e’ possibile superare di molto i 30 Mbit/s:

    Quando attivai la linea un paio di anno fa, per primo nella strada in cui abito, andavo infatti ad una velocità massima di download di 33 Mbit/s.

    Evidentemente col passare del tempo e l’attivazione di altre utenze FTTC / VDSL2 la mi velocità e’ man mano degradata a causa dell’effetto della diafonia (crosstalk).

    Questo grafico e’ piuttosto eloquente in merito all’impatto del crosstalk:

    Vediamo ora di capire come valutare se la connettività internet mobile 4G a casa possa essere un’alternativa valida e concreta ad una fibra su rame FTTC scadente.

    Test velocità rete 4G, 4G+ e 4.5G LTE

    Disponendo di copertura 4G+ nella zona di casa mia, ho effettuato una serie di test di velocità comparativi in tre punti differenti di casa mia, mediante smartphone, tramite connessione internet 4G con SIM Vodafone:

    Ho riassunto tutte le misure in questa tabella riepilogativa:

    LuogoConnessionePING (ms)DOWNLOAD (MBit/s)UPLOAD (MBITS/S)
    In casaWiFi/FTTC17811,92,7
    In casa4G153,00,3
    Fuori casa3G188,50,4
    Balcone4G+1548,33,4

    [aawp bestseller=”smartphone xiaomi” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    All’esterno della mia casa, mediante la rete 4G LTE, si possono raggiungere velocità decisamente maggiori rispetto alla fibra in rame FTTC, anche in termini di latenza. Abbiamo una speranza !

    Cerchiamo ora di capire come le caratteristiche della rete 4G LTE possano avere determinato il risultato della misure fatta a casa.

    Velocità rete 4G LTE e LTE-Advanced 4G+ / 4.5G

    La velocità raggiungibile nella trasmissione dati utilizzando la connessione alla rete 4G LTE dipende fondamentalmente dai tratti di rete che vengono materialmente attraversati per arrivare dal nostro dispositivo ad internet:

    1. connessione tra il nostro dispositivo, smartphone, modem con SIM 4G o router 4G, con l’antenna BTS 4G LTE
    2. collegamento (backhaul) tra l’antenna BTS 4G LTE ed il resto della rete del provider di servizi: può essere direttamente in fibra ottica o mediante ponte radio ad un’altra BTS
    3. collegamento ad internet della rete del provider di servizi
    Architetture rete 4G LTE
    Architetture rete 4G LTE

    La componente con maggiore variabilità è proprio il collegamento via radio tra smartphone o modem con SIM 4G con la BTS LTE; i fattori che ne influenzano principalmente le performance sono i seguenti:

    • banda di frequenze
    • ampiezza spettro disponibile
    • schema di modulazione: efficienza nel trasmettere i dati in un certo slot di frequenze (in ordine crescente QPSK, 16QAM, 64QAM e 256QAM)
    • supporto MIMO (Multiple Input Multiple Output): utilizzo di più elementi di antenna contemporaneamente

    Tutti questi fattori dipende dalle caratteristiche tecniche supportate sia dall’antenna BTS 4G LTE che dallo smartphone/modem/router: verificarle in fase di scelta ci preserva da molte sorprese e permette di ottenere le prestazioni massime dalla rete.

    In linea generale la velocità massima di download è maggiore con:

    • maggiore ampiezza di banda disponibile (20 MHz è il massimo per uno slot in Italia)
    • schema di modulazione più evoluta (il migliore è 256QAM)
    • supporto MIMO mediante l’uso di più antenne (2×2, 4×4 o 8×8)

    La banda di frequenze influenza soprattutto il livello di copertura:

    • Le frequenze più basse (B20 800 MHz) coprono distanze maggiori ed assicurano la copertura all’interno degli edifici
    • Le frequenze più alte sono molto utilizzate in ambienti urbani potendo essere aggregate a quelle più basse e con minori interferenze

    A titolo illustrativo ho predisposto questa tabella che mostra la velocità di download al variare dell’ampiezza dello slot di banda disponibile e dello schema di modulazione utilizzato:

    Slot banda16QAM64QAM256QAM
    5 MHz13 Mb/s19 Mb/s25 Mb/s
    10 MHz25 Mb/s38 Mb/s49 Mb/s
    15 MHz38 Mb/s56 Mb/s73 Mb/s
    20 MHz50 Mb/s75 Mb/s98 Mb/s

    Vediamo invece l’effetto del MIMO sulla velocità (esempio con modulazione 64QAM):

    Slot banda1×1 MIMO (SISO)2×2 MIMO4×4 MIMO
    5 MHz19 Mb/s38 Mb/s75 Mb/s
    10 MHz38 Mb/s75 Mb/s150 Mb/s
    15 MHz56 Mb/s113 Mb/s225 Mb/s
    20 MHz75 Mb/s150 Mb/s300 Mb/s

    Ribadisco che questi sono valori massimi teorici e dipendono dal supporto di MIMO e schema di modulazione sia da parte del vostro terminale 4G LTE che delle antenne della rete dell’operatore utilizzato.

    In questa tabella ho sintetizzato gli schemi di modulazione ed il supporto MIMO per i vari operatori in Italia:

    Max MIMOMAX MODULAZIONE
    Iliad2×2 MIMO64QAM
    TIM4×4 MIMO256QAM
    Vodafone4×4 MIMO256QAM
    Wind Tre2×2 MIMO64QAM
    Fonte: Halberd Bastion

    Per chi non ne avesse a sufficienza, è disponibile online un simulatore online della velocità raggiungibile dal 4G: LTE Throughput Calculator.

    Bande 4G LTE in Italia

    Come visto, la banda di frequenza e l’ampiezza di spettro disponibile utilizzate nella rete 4G LTE contribuisce a determinare la velocità massima di download raggiungibile teoricamente; in questa tabella ho sintetizzato le caratteristiche delle bande utilizzate in Italia:

    BandaFrequenza
    (MHz)
    IliadTIMVodafoneWind Tre
    B12.1002 x 10 MHz2 x 5 MHz2 x (5 / 10) MHz4 x 10 MHz
    B31.8002 x 10 MHz2 x (10 / 15 / 20) MHz2 x (10 / 15 / 20) MHz4 x 10 MHz
    B72.6002 x 10 MHz2 x 15 MHz2 x 15 MHz4 x 20 MHz
    B208002 x 10 MHz2 x 10 MHz2 x 10 MHz
    B32 *1.50020 MHz20 MHz
    B382.6002 x 15 MHz
    * supplemental downlik

    Mettendo insieme tutte le informazioni disponibili relative a banda e modulazione, in questa tabella ci sono le velocità di download massime (Mb/s) raggiungibili dai vari operatori:

    BandaFrequenza
    (MHz)
    IliadTIMVodafoneWind Tre
    B12.100100100150100
    B31.800100200200200
    B72.600100150150200
    B20800100100100
    B32*1.500200200
    B382.600150
    * supplemental downlink

    Come vedete l’operatore e la banda utilizzata possono influenzare pesantemente il risultato.

    Utilizzando le statistiche fornite da LTE Italy, è possibile anche farsi un’idea dell’utilizzo delle diverse bande nelle BTS dei vari operatori:

    BandaIliadTIMVodafoneWind Tre
    B198%34%96%97%
    B3100%75%85%99%
    B799%25%47%68%
    B2072%83%82%
    B321%4%
    B3822%
    Dato aggiornato al 17 luglio 2022

    Per questo motivo può essere molto utile acquistare un modem con SIM 4G o router 4G+ che consenta la anche la selezione manuale della banda di collegamento.

    Velocità rete LTE-Advanced 4G+ e 4.5G: carrier aggregation

    Grazie alla tecnologia 4G LTE-Advanced, è possibile effettuare anche la carrier aggregation di diversi canali contemporaneamente, appartenenti alla stessa banda od a bande diverse, per arrivare ad una velocità massima ulteriormente migliorata propria delle cosiddette reti LTE-Advanced 4G+ e 4.5G:

    LTE Adavanced Carrier Aggregation
    LTE Adavanced Carrier Aggregation

    Quindi, a seconda dell’operatore e delle aree attualmente coperte, grazie alla carrier aggregation del 4G LTE-Advanced è possibile passare dai “semplici” 150 Mbit/s del 4G LTE ed arrivare alle velocità seguenti:

    Carrier
    Aggregation
    DL
    (Mbit/s)
    Cat
    LTE
    IliadTIMVodafoneWind Tre
    CA_3A_20A20 MHz150Cat 4
    CA_3A_7A20 MHz150Cat 4
    CA_3A_20A25 MHz225Cat 6
    CA_7A_20A25 MHz225Cat 6
    CA_3A_20A30 MHz225Cat 6
    CA_3A_7A30 MHz300Cat 6
    CA_3A_32A40 MHz300Cat 6
    CA_3A_7A_20A40 MHz300Cat 9
    CA_3A_20A_32A50 MHz
    256QAM
    375Cat 11
    CA_3A_20A_32A50 MHz
    4×4 MIMO
    256QAM
    750Cat 16
    CA_3A_7A_32A55 MHz
    4×4 MIMO
    256QAM
    1.080Cat 16
    CA_3A_7A_20A_32A65 MHz
    256QAM
    640

    Qualche osservazione sui dati della tabella:

    • L’etichetta della carrier aggregation corrisponde alle bande di frequenza da cui sono presi gli slot aggregati: ad esempio CA_3A_7A corrisponde a B3+B7
    • La banda totale aggregata dipende sia dal numero di canali che l’ampiezza degli slot a disposizione del singolo operatore
    • La velocità teorica raggiungibile dipende, come già detto, anche da MIMO e schema di modulazione supportati

    Sono velocità per internet di assoluta eccellenza e confrontabili con quelle della fibra (FTTH) e sono raggiungibili se il vostro smartphone, modem con SIM 4G o router 4G supporta tali tipologie di carrier aggregation

    Cat 6 è il minimo per aggregare due bande ed arrivare ad una velocità di download massima di 150 Mbit/s, ma andando oltre possiamo sfruttare tutta la potenza sprigionabile dagli operatori arrivando a velocità superiori.

    Se volete avere una panoramica dell’infinita lista di combinazioni di carrier aggregation definite dallo standard, leggete 4G LTE Carrier Aggregation.

    Categoria di smartphone, modem con SIM 4G e router 4G+

    Per beneficiare delle sorprendenti velocità del 4G LTE (fino a 150 Mbit/s) ed LTE-Advanced (fino a 1.000 Mbit/s) descritte in precedenza, occorre uno smartphone, modem con SIM 4G o router 4G+ che sia in grado di supportarle correttamente e non avere sorprese.

    Per quanto riguarda i dispositivi utente, come smartphone, modem con SIM 4G e router 4G+, c’è una classificazione standard che definisce una categoria numerica.

    Maggiore è la categoria LTE di un dispositivo 4G e migliori sono le sue prestazioni in termini di velocità di download ed upload.

    Nella tabella seguente ho evidenziato in grassetto le categorie più comuni che potete trovare nei modem con SIM 4G e router 4G+ disponibili sul mercato con le rispettive caratteristiche:

    • DL (Mbit/s): velocità massima in download
    • UL (Mbit/s): velocità massima in upload
    • QAM: schemi di modulazione supportati
    • MIMO DL: MIMO supportati in download
    • CA DL: carrier aggregation in download
    Categoria LTEDL (Mbit/s)UL (Mbit/s)QAMMIMO DLCA DL
    LTE Cat 0111×1
    LTE Cat 11051×1
    LTE Cat 250252×2
    LTE Cat 3100502×2
    LTE Cat 4150502×22×10 MHz
    LTE Cat 5300754×4
    LTE Cat 630050642×2, 4×42 x 20 MHz
    LTE Cat 7300100642×2, 4×42 x 20 MHz
    LTE Cat 83.0001.500648×8
    LTE Cat 945050642×2, 4×43 x 20 MHz
    LTE Cat 10450100642×2, 4×43 x 20 MHz
    LTE Cat 116005064, 2562×2, 4×4
    LTE Cat 1260010064, 2562×2, 4×4
    LTE Cat 134001502562×2, 4×4
    LTE Cat 144.0001.5002568×8
    LTE Cat 1580020064, 2562×2, 4×4
    LTE Cat 161.00015064, 2562×2, 4×4
    LTE Cat 181.20015064, 2562×2, 4×4, 8×8
    LTE Cat 191.60013.50064, 2562×2, 4×4, 8×8
    LTE Cat 202.00030064, 2562×2, 4×4, 8×8
    LTE Cat 211.40030064, 2562×2, 4×4
    LTE Cat 222.50040064, 256, 10242×2, 4×4

    Per approfondire meglio tutte le caratteristiche definite per una certa categoria di dispositivo, leggete User Equipment category.

    In sintesi nella scelta di un modem con SIM 4G o router 4G+:

    • maggiore è la categoria LTE, migliori saranno le velocità 4G supportate
    • scegliete al minimo LTE Cat 6 in modo che supporti la carrier aggregation

    [aawp bestseller=”huawei b818″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”150″]

    Tra l’altro ho anche verificato che le caratteristiche del mio smartphone Xiaomi Mi 9 sono le seguenti:

    • LTE Cat 18
    • bande 4G LTE supportate: B1, B3, B7, B20

    Direi quindi che ho utilizzato un valido strumento per le misura fatte.

    [aawp bestseller=”smartphone xiaomi mi” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”note”]

    Come trovare la BTS migliore per il modem router 4G con SIM e antenna esterna

    Nella ricerca di una soluzione di connettività internet basata su rete mobile LTE 4G o LTE-Advanced 4G+ o 4.5G alternativa alla fibra su rame FTTC a casa, la prima verifica tecnica da effettuare e’ la presenza di una antenna BTS ottimale per la nostra abitazione in termini di:

    • distanza in linea d’aria
    • bande supportate
    • tipologia di rete utilizzata: 4G, 4G+ o 4.5G

    Il sito LGEItaly, di cui esiste anche app omonima, ci facilita il compito permettendo di trovare posizione e caratteristiche aggiornate delle antenne BTS 4G LTE dei principali provider italiani.

    [appbox googleplay it.lteitaly.mobileapp screenshots]

    Vediamo dunque in concreto quali siano le antenne BTS 4G LTE più vicine a casa mia situata nella periferia di Vigevano in provincia di Pavia:

    Mappa LGEItaly
    Mappa LGEItaly

    Nel momento in cui scrivo l’articolo risulterebbero disponibili per casa mia le seguenti tre antenne BTS 4G:

    BTS 4G
    (eNb)
    Distanza
    (metri)
    IliadTIMVodafoneWind Tre
    126100 / 1002361260B1 B7 B3B1 B3 B7 B20
    27198 / 1264061.100B1 B3B1 B3 B7 B20
    27197 / 5007361.000B1 B7 B3B1 B20

    Ricordo nuovamente che l’antenna BTS 4G ottimale per la propria casa e’ quella che racchiude le caratteristiche seguenti, in ordine di importanza decrescente:

    • la più vicina fisicamente
    • col maggior numero di bande disponibili
    • con le bande B3 e B7 che assicurano le velocità massime
    • di un operatore con rete LTE 4G+ / 4.5G (supporto carrier aggregation)

    Vi prego anche di notare il seguente il paradosso: l’antenna BTS 4G ottimale per casa mia e’ molto più vicina (260 metri in linea d’aria) rispetto al cabinet di strada dove arriva il doppino in rame della mia FTTC (790 metri) !

    Come misurare copertura e velocità della rete LTE 4G o LTE-Advanced 4G+ e 4.5G a casa

    Ho selezionato un paio di app da utilizzare su smartphone Android per verificare in modo semplice le caratteristiche delle antenne BTS LTE 4G prossime a casa mia a cui lo smartphone può collegarsi e la potenza e la qualità corrente del segnale corrente:

    [appbox googleplay cz.mroczis.netmonster screenshots]

    [appbox googleplay com.wilysis.cellinfolite screenshots]

    Vediamo quali sono le informazioni principali rese disponibili tramite l’app NetMonster che arricchiscono la semplice icona 4G / 4G+ presente su Android con un esempio misurato nel comune di Tromello non eccessivamente distante da casa:

    1. icona che indica il tipo di collegamento corrente:
      • 4G: banda utilizzata (800, 1800, 2100, 2600)
      • 4G+: 2CC o 4CC nel caso di carrier aggregation
    2. operatore, tipo collegamento (4G LTE o 4G LTE-A) e bande disponibili (800, 1800, 2100, 2600)
    3. dati della cella e dell’antenna BTS
    4. dati sulla qualità del collegamento corrente
    5. ampiezza di banda dei canali utilizzati correntemente

    Anche mediante Network Cell Info potete reperire le medesime informazioni:

    Network Cell Info
    Network Cell Info

    Approfondiamo meglio il significato dei dati relativi alla qualità del collegamento corrente:

    • EARFCN: identificativo del canale utilizzato
    • RSSI (Received Signal Strength Indication): potenza (dBm) complessiva segnale ricevuto (utile + rumore)
    • RSRP (Reference Signals Received Power): potenza (dBm) segnale utile ricevuto
    • RSRQ (Reference Signal Received Quality): qualità complessiva (dB) segnale agganciato incluso il carico della cella
    • SNR (Signal to Noise Ratio): qualità segnale ricevuto (dB)
    • TA (Timing Advance): stima della distanza dall’antenna BTS

    E questi sono i valori di riferimento con cui confrontarsi:

    Per comprendere meglio l’effetto della qualità del segnale ricevuto sulle performance effettive del 4G, ho recuperato questo grafico che mostra la relazione tra velocità massima in download e la potenza del segnale ricevuto (RSRP):

    Posso quindi completare le quattro misure di latenza e velocità effettuate in precedenza con i dati relativi a potenza e qualità della connessione corrente a cui anche aggiunto un misura in prossimità della BTS di giorno e di notte per vedere i limiti:

    IN
    CASA
    FUORI
    CASA
    BALCONEC/o BTSC/O BTS
    NOTTE
    Connessione4G LTE4G LTE4G LTE-A4G LTE-A4G LTE-A
    Ping (ms)1518152615
    Velocità download (Mbit/s)3,08,548,3176273
    Velocità upload (Mbit/s)0,30,43,461,768,1
    RSRP (dBm)-118-109108-73-67
    RSRQ (dB)-14-11-13-10-6
    SNR (dB)-185,84,822,627,8

    Qualche osservazione:

    • nelle varie misure l’antenna BTS 4G LTE utilizzata variava (anche agganciandosi ad una distante oltre 2 km da casa mia)
    • in casa la banda 4G utilizzata e’ la B20 (800) che riesce a penetrare meglio le pareti per quanto con velocità inferiori
    • potenza e qualità del segnale sono sempre tra discrete e scarse confermando l’assenza di una antenna BTS 4G LTE Vodafone sufficientemente vicina a casa
    • all’esterno c’e’ un miglioramento significativo del segnale che permette a latenza e velocità di superare ampiamente quelle della fibra in rame
    • grazie al supporto della rete Vodafone all’esterno viene utilizzata la carrier aggregation
    • velocità di download ed upload cambiano drammaticamente in funziona della distanza dalla BTS
    • il ping (latenza) non e’ quasi influenzato dalla distanza dalla BTS

    Per comprendere ancora meglio l’effetto della distanza rispetto all’antenna BTS 4G LTE ho anche fatto una misura muovendomi in auto da casa verso l’antenna stessa, ottenendo questo andamento nella qualità della connessione:

    Come potete vedere l’RSRP cresce da -120 a -70 dB ! La distanza dalla BTS conta eccome !

    Ho provato a sintetizzare in questo schema la situazione di partenza di utilizzo di un modem con SIM 4G o router 4G+:

    Modem router 4G LTE senza antenna esterna
    Internet con modem con SIM 4G o router 4G+ senza antenna 4G esterna

    Diciamo che ci sono tutte le opportunità tecniche per arrivare col 4G a velocità decisamente interessanti rispetto alla situazione attuale con la fibra in rame FTTC.

    Siccome amo approfondire e verificare, ho acquistato una seconda SIM per poter sfruttare l’antenna BTS 4G vicina a casa mia ottenendo questi risultati:

    IN CASAFUORI CASABALCONE
    Connessione4G LTE-A4G LTE-A4G LTE-A
    Banda8008002100
    Ping (ms)232018
    Velocità download (Mbit/s)70,077,782,4
    Velocità upload (Mbit/s)10,438,539,7
    RSSI (dBm)-77-63-55
    RSRP (dBm)-108-100-88
    RSRQ (dB)-11-12-9
    SNR (dB)4,813,819,2

    Qualche conclusione relativa al cambio di antenna BTS:

    • potenza e qualità del segnale sono migliorate moltissimo, sia all’interno che all’esterno rispetto alla BTS più lontana
    • velocità di download ed upload sono migliorate in modo analogo
    • la qualità del segnale all’esterno e’ buona (anche se non eccellente)
    • la latenza e’ leggermente peggiorata

    Viste le misure effettuate sulle antenne BTS 4G vicino a casa potrei dunque realizzare questa soluzione alternativa alla connessione in fibra:

    • valutare un provider internet mobile con offerta per internet illimitato 4G casa attestato sull’antenna BTS vicina a casa per massimizzare potenza e qualità del segnale 4G LTE (e conseguentemente della velocità massima di download e d upload)
    • scegliere un modem con SIM 4G o router 4G+ da interno (eventualmente già compatibile con il 5G)
    • installare un’antenna 4G esterna per router 4G tipo MikroTik per massimizzare potenza e qualità del segnale a casa

    Una eventuale alternativa, per quanto poco diffusa, è di utilizzare un modello di modem con SIM 4G o router 4G+ da esterno che non richieda una antenna 4G esterna per un collegamento ad internet soddisfacente. Nella parte conclusiva dell’articolo propongo qualche esempio.

    Miglior modem con SIM 4G e router 4G+: TP-Link Archer MR600 vs Huawei B818-263 vs Huawei B535-232 vs FRITZ!Box 6890 LTE vs Netgear

    In base a tutte le analisi precedenti, vediamo quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere un modem con SIM 4G e router 4G+ per casa:

    • categoria LTE pari almeno a 6
    • bande 4G LTE supportate (B1, B3, B7, B20, B32)
    • supporto carrier aggregation (MIMO 2×2, MIMO 4×4)
    • possibilità di collegare antenne esterne (con connettore SMA oppure TS-9)
    • possibilità di fissare le bande 4G LTE che permettono velocità maggiori (B3 e B7)
    • porta Ethernet 1 Gbit/s
    • batteria interna

    Viste le considerazioni precedenti, la possibilità di usare per internet un’antenna 4G esterna col vostro modem con SIM 4G o router 4G+ di casa è molto importante:

    Collegamento antenna esterna su modem router 4G
    Collegamento antenna 4G esterna e modem router 4G con SIM

    Vediamo quali sono i migliori modelli di modem con SIM 4G e router 4G+ disponibili attualmente sul mercato che supportino almeno il 4G+ e che abbiano la possibilità di utilizzare un’antenna 4G esterna per il collegamento ad internet:

    ModelloCat
    LTE
    DL
    (Mbit/s)
    BandeAnt.Prezzo
    Tenda 4G0963001 3 7 20SMA[aawp fields=”B08DD6S1VQ” value=”price” format=”linked”]
    TP-Link Archer MR60063001 3 7 20SMA[aawp fields=”B07RS7HM59″ value=”price” format=”linked”]
    TP-Link Deco X20-4G63001 3 7 20SMA[aawp fields=”B098PKP561″ value=”price” format=”linked”]
    FRITZ!Box 6890 LTE63001 3 7 20 32SMA[aawp fields=”B077Z481SC” value=”price” format=”linked”]
    Huawei 4G+ Router B53573001 3 7 20 32SMA[aawp fields=”B07TL2GRTQ” value=”price” format=”linked”]
    Huawei B618s-22d116001 3 7 20TS-9[aawp fields=”B074L91MGJ” value=”price” format=”linked”]
    Huawei 4G CPE Pro 2 B628-265126001 3 7 20 32TS-9[aawp fields=”B08LD4ZLGK” value=”price” format=”linked”]
    Netgear M1 MR1100161.0001 3 7 20TS-9[aawp fields=”B079H2LX8X” value=”price” format=”linked”]
    Netgear Orbi LBR20181.2001 3 7 20SMA[aawp fields=”B0883S5F33″ value=”price” format=”linked”]
    Huawei B818-263191.6001 3 7 20 32TS-9[aawp fields=”B088ZWC4QB” value=”price” format=”linked”]
    Netgear M2 MR2100202.0001 3 7 20TS-9[aawp fields=”B07SJFCZKG” value=”price” format=”linked”]
    Netgear M5 MR5200222.5001 3 7 20TS-9[aawp fields=”B08HWRYVH5″ value=”price” format=”linked”]

    Ovviamente non c’è una scelta perfetta per tutti. Oltre alle pure caratteristiche di connettività del modem con SIM 4G o router 4G+, occorre anche valutare il proprio caso specifico anche in termini di:

    • supporto di un collegamento in ADSL o fibra FTTC (i modem router 4G hotspot portatili non sono adatti)
    • copertura WiFi interna alla vostra abitazione
    • presenza di un ecosistema di un certo produttore (AVM FRITZ!Box nel mio caso) con cui realizzare una rete WiFi mesh unica molto più facile da gestire

    [aawp box=”B08DD6S1VQ,B07RS7HM59,B077Z481SC,B07TL2GRTQ,B074L91MGJ,B079H2LX8X,B0883S5F33,B088ZWC4QB,B07SJFCZKG,B08HWRYVH5″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Approfondiamo ora quelli che ritengo i migliori modelli di modem con SIM 4G / router 4G+ per il rapporto tra prestazioni e qualità offerte rispetto al prezzo disponibili sul mercato italiano:

    TP-Link Archer MR600 Modem con SIM Router 4G+ Cat6

    Vediamo le caratteristiche principali dell’ottimo modem router 4G TP-Link Archer MR600:

    • Chipset Qualcomm Snapdragon X12 LTE
    • LTE Cat 6
    • Bande 4G LGTE supportate: B1 B3 B5 B7 B8 B20 B28
    • Carrier Aggregation supportate:
      • B1 + B5/B7/B8/B20
      • B3 + B3/B5/B7/B8/B20/B28/B38/B40
      • B5 + B5/B7/B40
      • B7 + B7/B8/B20/B28
      • B28 + B40
      • B38 + B38
      • B40 + B40
      • B41 + B41
    • Velocità massima download 300 Mb/s
    • 2 antenne esterne LTE
    • Slot MicroSIM
    • 4 porte Gigabit
    • TP-Link OneMesh per creare una rete WiFi mesh

    Per comodità trovate il tutorial video che illustra il set-up del TP-Link Archer MR600:

    Sono disponibili due versioni:

    Confrontando le schede tecniche, non si notando differenze nelle caratteristiche hardware mentre la versione V2 ha alcune funzionalità aggiuntive:

    • VPN server (OpenVPN, PPTP o IPSEC a scelta)
    • Sicurezza di rete (IPv4, IPv6 firewall)
    • Più opzioni nella gestione locale e remota
    • QoS

    Dall’esterno sono riconoscibili a vista:

    In questo video trovate come collegare il modem router 4G+ TP-Link Archer MR600 con un’antenna 4G esterna Poynting:

    Sul modem router 4G+ TP-Link Archer MR600 e’ possibile scegliere manualmente le bande LTE di collegamento utilizzando il firmware (beta) v1_1.1.0_0.9.1 esclusivamente per la versione V1 come descritto sulla Community TP-Link:

    Selezione manuale bande su modem router 4G+ TP-Link Archer MR600
    Selezione manuale bande su modem router 4G+ TP-Link Archer MR600

    Date anche un’occhiata a queste video recensioni del TP-Link Archer MR600:

    E questo comodo script utilizzabile in fase di puntamento dell’antenna 4G esterna:

    Volendo risparmiare e rimanere entro i 150 Mbit/s di download esistono differenti modelli di router 4G TP-Link Cat4.

    [aawp bestseller=”tp-link archer mr600″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”mr600″]

    Modem router 4G AVM FRITZ!Box 6890 LTE

    Approfondiamo le caratteristiche del solido modem router 4G AVM FRITZ!Box 6890 LTE dalla grande qualità ed affidabilità tedesca:

    AVM FRITZ!Box 6890 LTEB1+ B8B3 + B7/B8/B20B7 + B20
    AVM FRITZ!Box 6890 LTE v2B1+ B3/B7/B20B3 + B3/B7/B8/B20/B28/B32B7 + B7/B20/B28
    • Velocità massima download 300 Mb/s
    • 2 antenne esterne LTE
    • Slot MiniSIM
    • DSL fino a 300 Mbit/s con opzione di fallback LTE
    • 4 porte Gigabit
    • WiFi mesh

    La versione del vostro AVM FRITZ!Box 6890 LTE e’ indicata dalla targhetta che si trova alla base del dispositivo.

    In questo video trovate un tutorial relativo all’installazione dell’AVM FRITZ!Box 6890 LTE:

    Anche sul modem router 4G AVM FRITZ!Box 6890 LTE è possibile scegliere manualmente le bande LTE di collegamento nel menu’ Internet > Dati di accesso > Accesso a Internet:

    Selezione manuale bande LTE modem router 4G AVM FRITZ!Box 6890
    Selezione manuale bande LTE modem router 4G AVM FRITZ!Box 6890

    [aawp bestseller=”AVM FRITZ!Box LTE” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”LTE”]

    Sono in trepidante attesa dell’avvio delle vendite del nuovo FRITZ!Box 6850 5G basato sul chipset Qualcomm Snapdragon X55 5G.

    Router 4G+ Huawei B818-263 vs B535-232 vs B715S-23C

    https://www.youtube.com/watch?v=2P3YTQ6To6I

    [aawp bestseller=”huawei b818″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”b818″]

    [aawp bestseller=”huawei b535″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”300″]

    [aawp bestseller=”huawei B618″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”b618″]

    [aawp bestseller=”huawei B628″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”b628″]

    Modem router 4G Netgear Nighthawk M2 MR2100 ed M5 MR5200

    Prendiamo ora in considerazione le principali caratteristiche tecniche nuovissimo modem router 4G portatile Netgear Nighthawk M2 MR2100:

    • Chipset Qualcomm Snapdragon X24 LTE
    • LTE Cat 20
    • Bande 4G LGTE supportate: B1 B3 B7 B8 B20 B28
    • Carrier Aggregation fino a 5 bande
    • Velocità massima download 2 Gb/s
    • 2 antenne esterne LTE
    • Slot MicroSIM
    • 1 porte Gigabit
    • batteria ricaricabile 5.040 mAh

    Col Netgear Nighthawk M2 MR2100 siamo sicuramente al top, anche come prezzo.

    Segnalo che e’ anche appena uscito il super potente router mobile WiFi 6 5G Netgear Nighthawk M5 MR5200:

    • Chipset Qualcomm Snapdragon SDX55
    • 5GNR Sub 6GHz (N)SA
    • LTE Cat 22
    • Bande 4G LGTE supportate: B1 B3 B7 B8 B20 B28
    • Carrier Aggregation fino a 5 bande
    • Velocità massima download 2,5 Gb/s
    • 2 antenne esterne LTE
    • Slot MicroSIM
    • WiFi 6
    • 1 porte Gigabit
    • batteria ricaricabile 5.040 mAh

    [aawp box=”B079H2LX8X,B07SJFCZKG,B08HWRYVH5″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    TP-Link Deco X20-4G Unità Mesh Wi-Fi 6 AX1800 router 4G+ con Slot SIM Card

    Il TP-Link Deco X20-4G è il router 4G+ con SIM della popolare serie TP-Link Deco:

    TP-Link Deco X20-4G router 4G+
    TP-Link Deco X20-4G

    Vediamo quali sono le caratteristiche principali del TP-Link Deco X20-4G:

    TP-Link Deco X20-4G router 4G+

    Router 4G+

    TP-Link Deco X20-4G integra un Router 4G+ Cat. 6 con velocità di connessione fino a 300Mbps.

    TP-Link Deco X20-4G router 4G+

    WiFi 6

    Lo standard Wi-Fi 6 802.11ax raggiunge velocità fino a 1,2 Gbps (5GHz) e 574 Mbps (2,4 GHz).

    TP-Link Deco X20-4G router 4G+

    WiFi Mesh

    La tecnologia Mesh crea una rete unificata senza interruzioni di segnale tra le stanze di casa.

    TP-Link Deco X20-4G router 4G+

    Antenna 4G esterna

    TP-Link Deco X20-4G ha 3 porte Ethernet 1.000 Mbps e 2 jack per antenna 4G LTE esterna.

    TP-Link Deco X20-4G router 4G+

    Installazione facilitata

    Installa pochi minuti seguendo le istruzioni dell’app Deco, disponibile per Android ed iOS.

    TP-Link Deco X20-4G router 4G+

    Elevata versatilità

    Sistemi Deco Mesh sono soluzioni complete per che creare reti WiFi fino a 10 unità.

    [aawp box=”B098PKP561,B09GS8V4WG,B084KJF5DJ” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none”]

    Come scegliere la migliore antenna LTE esterna per internet e modem router 4G LTE con SIM

    Come visto nelle misure precedenti, la potenza e la qualità del segnale ricevuto influenzano moltissimo la velocità massima raggiungibile, indipendentemente dal provider internet mobile scelto.

    Per migliorare potenza e qualità del segnale 4G LTE a casa, se non soddisfacente, potete:

    Ovviamente l’unica opzione concreta per migliorare internet col vostro modem router 4G LTE con SIM e’ installare la migliore antenna 4G LTE da esterno.

    Anche in caso di velocità buona, l’utilizzo della migliore antenna 4G LTE da esterno col vostro modem router 4G ad alto guadagno può stabilizzare le prestazioni dell’accesso ad internet e renderle resilienti rispetto a condizioni meteo sfavorevoli, una sorte di ponte radio.

    Come visto in precedenza, un guadagno di 10 dB introdotto dalla migliore antenna 4G LTE da esterno può trasformare da discreto ad eccellente la potenza e la qualità del segnale sul vostro modem router 4G per internet a casa.

    Ho provato a simulare l’effetto di un’antenna 4G esterna e modem router 4G LTE con SIM con segnale discreto o buono utilizzando i dati precedenti che legano velocità di download internet e potenza ricevuta (RSRP):

    Benefici sulle performance di un'antenna esterna per router 4G LTE
    Benefici sulle velocità di download internet con un’antenna 4G esterna per modem router 4G LTE

    Come vedete l’effetto potenziale può essere davvero sorprendente!

    Questo e’ il diagramma che sintetizza la situazione ottimale nel mio caso:

    Modem router 4G LTE con antenna 4G esterna direzionale MIMO
    Modem router 4G LTE con SIM e antenna 4G esterna direzionale MIMO

    Come potete vedere, nel mio caso, la potenza del segnale ricevuto dal modem router 4G con SIM può migliorare di ben 40 dBm, grazie alla combinazione dell’uso della BTS più vicina e della migliore antenna 4G LTE da esterno direzionale.

    Le caratteristiche da valutare nella scelta della migliore antenna 4G LTE da esterno per modem router 4G LTE con SIM internet sono le seguenti:

    • elevato guadagno dell’antenna 4G esterna internet nelle bande 4G LTE (con eventuale supporto delle bande 5G)
    • tipologia: direzionale o omnidirezionale
    • supporto alla carrier aggregation (MIMO 2×2 riconoscibile dalla presenza di due connettori)
    • facilita’ di installazione

    In tutti i vostri ragionamenti per migliorare il collegamento ad internet non trascurate il contributo del cavo coassiale di collegamento tra l’antenna LTE esterna ed il modem router con SIM interno: se troppo lungo o di qualità scarsa le sue perdite potrebbero vanificare parzialmente lo sforzo della scelta della migliore antenna 4G LTE da esterno.

    Migliore antenna 4G LTE internet da esterno: guadagno

    Per evitare fraintendimenti generati da venditori furbetti, e’ opportuno prima di tutto sapere cosa sia il guadagno di un’antenna.

    • Il guadagno di un’antenna (misurata in dBi) e’ il rapporto tra la densità di potenza irradiata in una data direzione e la densità di potenza che sarebbe generata nella medesima direzione da un radiatore isotropico
    • Il radiatore isotropico è un riferimento: irradia in modo uniforme in tutte le direzioni con una densità di potenza uniforme

    Di fatto il guadagno è una misura di quanta parte della potenza in ingresso è concentrata in una particolare direzione: la maggior potenza che si riesce ad irradiare in una determinata direzione si ottiene a spese di tutte le altre.

    Detto in altre parole: maggiore è il guadagno massimo, maggiore è la direttività dell’antenna 4G esterna.

    Migliore antenna 4G LTE da esterno per modem router 4G con SIM: direzionale o omnidirezionale?

    La prima decisione da prendere nella scelta della migliore antenna 4G LTE da esterno per modem router 4G con SIM è se direzionale oppure omnidirezionale:

    • un’antenna 4G esterna direzionale ha un guadagno elevato (circa 10 dBi) in una sola direzione e decisamente più debole in tutte le altre
    • un’antenna LTE esterna omnidirezionale, invece, e’ progettata per avere un guadagno uniforme in tutte le direzione per quanto complessivamente inferiore (circa 2/3 dBi)

    Nel caso abbiate una BTS 4G LTE a vista, la scelta migliore sembrerebbe una antenna 4G LTE da esterno direzionale:

    • potete puntare l’antenna LTE esterna alla BTS che vi interessa
    • ottenete la massima potenza e qualità del segnale

    L’unico punto di attenzione e’ che in caso di BTS congestionata o fuori servizio anche con la migliore antenna 4G LTE da esterno direzionale potreste rischiare di perdere del tutto il segnale.

    Adottando invece la migliore antenna 4G LTE da esterno omnidirezionale vi assicurate invece maggiore affidabilità se avete diverse BTS a cui potersi agganciare, per quanto con un guadagno leggermente inferiore.

    A titolo di riferimento, riporto il diagramma di radiazione nelle bande B1, B3 e B7 di due antenne della Poynting:

    • antenna 4G esterna omnidirezionale Poynting XPOL-1-5G
    • antenna LTE esterna direzionale Poynting XPOL-2-5G

    Come si vede, per quanto ristretto, anche il lobo di massimo guadagno dell’antenna 4G esterna direzionale è in grado di coprire circa 60°.

    Se avete comunque incertezze per il vostro collegamento ad internet potete cominciate con una antenna LTE esterna omnidirezionale:

    • sarebbe equivalente a posizionare il modem router 4G all’esterno
    • potreste incontrare meno problemi iniziali nel puntamento
    • non avreste guadagni aggiuntivi particolarmente significativi

    Migliore antenna 4G LTE da esterno per internet con modem router con SIM

    Ho selezionato alcuni modelli della migliore antenna 4G LTE da esterno disponibili adatte a modem router 4G+ con SIM. La tabelle sono ordinate in base alla valutazione di chi le ha acquistate.

    Migliore Antenna 4G LTE da esterno omnidirezionale

    MODELLOMIMOvalutazione
    Panorama Antennas WMMG-7-274 dBi2×23,9 / 5,0[aawp fields=”B00BPCZY4E” value=”price” format=”linked”]
    Poynting XPOL-14 dBi2×24,1 / 5,0[aawp fields=”B00C1DGFPS” value=”price” format=”linked”]
    Poynting XPOL-1-5G4 dBi4×4[aawp fields=”B08F4S4DMN” value=”price” format=”linked”]
    Kaser K5GOMNI2×2[aawp fields=”B09D1GYLTG” value=”price” format=”linked”]

    [aawp box=”B00BPCZY4E,B00C1DGFPS,B08F4S4DMN,B09D1GYLTG” grid=”4″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Migliore antenna 4G LTE da esterno direzionale

    MODELLOMIMOvalutazione
    Poynting XPOL-29 dBi2×24,3 / 5[aawp fields=”B00PUVLPA8″ value=”price” format=”linked”]
    Halo&Son Coflex 320011 dBi2×24,3 / 5[aawp fields=”B08D3NN8JW” value=”price” format=”linked”]
    LowcostMobile ANT4GMIMO10MLCM10 dBi2×24,4 / 5[aawp fields=”B01E7CWNSI” value=”price” format=”linked”]
    LowcostMobile RAD5G-ULTRA11 dBi2×24,5 / 5[aawp fields=”B01N11WV54″ value=”price” format=”linked”]
    LowcostMobile PAN5G-MIMO-202112 dBi2×24,4 / 5[aawp fields=”B01E7CWNSI” value=”price” format=”linked”]
    Panorama Antennas WMM8G-7-389 dBi2×24,6 / 5[aawp fields=”B07QNRYVXF” value=”price” format=”linked”]
    Iskra P-58 L700 UNI MIMO11 dBi2×24,6 / 5[aawp fields=”B06Y5XTJ5T” value=”price” format=”linked”]
    Poynting XPOL-2-5G11 dBi2×24,7 / 5[aawp fields=”B081QCWTZX” value=”price” format=”linked”]
    KASER LPDA12 dBi2×2[aawp fields=”B09CWCDMDK” value=”price” format=”linked”]

    [aawp box=”B00PUVLPA8,B08D3NN8JW,B01E7CWNSI,B01N11WV54,B01E7CWNSI,B07QNRYVXF,B06Y5XTJ5T,B09CWCDMDK” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Per capire a fondo se le differenze di prezzo tra il migliore modello di antenna 4G LTE da esterno e gli altri corrispondano a prestazioni cosi’ differenti, ho estrapolato il guadagno nelle varie bande di interesse, quando disponibile, dei modelli direzionali con valutazioni più alte:

    Iskra P-58 L700 UNI MIMOPoynting XPOL-2-5GLowcostMobile RAD5G-ULTRAPanorama Antennas WMM8G-7-38
    Dimensioni107 cm29x27x16 cm110 cm23x18x9
    Valutazione4,6 / 5.04,7 / 5,04,5 / 5,04,6 / 5,0
    B20 (800 MHz)9,5 – 10 dBi5 – 9 dBi9,0 – 10 dBi5 – 6 dBi
    B3 (1.800 MHz)10,5 – 11 dBi8 – 9 dBi10 dBi8 dBi
    B1 (2.100 MHz)11 dBi6 – 9 dBi10,0 – 10,5 dBi7,5 – 9,5 dBi
    B7 (2.600 MHz)10,5 – 11 dBi8,5 – 10 dBi10,5 dBi7,5 – 9 dBi
    [aawp fields=”B06Y5XTJ5T” value=”price” format=”linked”][aawp fields=”B081QCWTZX” value=”price” format=”linked”][aawp fields=”B01N11WV54″ value=”price” format=”linked”][aawp fields=”B07QNRYVXF” value=”price” format=”linked”]

    Vi segnalo anche questo interessante video comparativo tra l’antenna 4G esterna Halo&Son Coflex 3200 e Poynting XPOL-2-5G:

    Migliore antenna 4G LTE da esterno per internet: Halo&Son Coflex 3200

    Prendiamo in considerazione l’antenna LTE esterna per modem router 4G LTE Halo&Son Coflex 3200 per internet che ha le ottime caratteristiche caratteristiche seguenti:

    • direzionale
    • guadagno massimo tra 698 e 960 MHz (banda B20): 10 dBi
    • guadagno massimo tra 1.710 e 2.700 MHz (bande B1, B3 e B7): 11 dBi
    • supporto MIMO 2×2
    • connettore N femmina
    Antenna 4G LTE Halo&Son Coflex 3200
    Antenna 4G esterna Halo&Son Coflex 3200

    L’antenna 4G esterna per internet Halo&Son Coflex 3200 viene fornita con due tipologie di cavo coassiale:

    coflex 2200Coflex 2700
    Diametro5 mm6 mm
    900 MHz0,32 dB/m0,25 dB/m
    1500 MHz0,42 dB/m0,32 dB/m
    1800 MHz0,46 dB/m0,36 dB/m
    2000 MHz0,49 dB/m0,38 dB/m
    2500 MHz0,55 dB/m0,42 dB/m

    Quindi optate sicuramente per il cavo Coflex 2700.

    [aawp bestseller=”halo son coflex” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””]

    Antenne 4G esterne Poynting

    Migliore antenna 4G LTE da esterno per internet : Poynting XPOL-2-5G (A-XPOL-0002-V3-01)

    La nota azienda sudafricana Poynting, ha a catalogo diversi modelli di antenna LTE esterna adatti all’installazione residenziale.

    Il miglior modello di antenna 4G esterna per modem router 4G LTE internet e’ la Poynting XPOL-2-5G (A-XPOL-0002-V3-01) che ha caratteristiche parecchio simili alla Halo&Son Coflex 3200:

    • direzionale
    • guadagno massimo tra 698 e 960 MHz (banda B20): 9 dBi
    • guadagno massimo tra 1.710 e 2.700 MHz (bande B1, B3 e B7): 10 dBi
    • supporto MIMO 2×2
    • 5G ready
    • grado di protezione IP65
    Guadagno antenna Poynting XPOL-2-5G
    Guadagno antenna 4G esterna Poynting XPOL-2-5G

    A catalogo sono disponibili tre configurazioni dell’antenna 4G esterna Poynting XPOL-2-5G:

    • A-XPOL-0002-V3-01 con 5 metri di cavo Twin HDF-195 e connettore SMA maschio
    • A-XPOL-0002-V3-02 con connettore N femmina
    • A-XPOL-0002-V3-03 con 10 metri di cavo Twin HDF-195 e connettore SMA maschio

    Il cavo coassiale Poynting HDF-195, di qualità media, ha le seguenti attenuazioni:

    • 0,35 dB/m @ 900 MHz
    • 0,53 dB/m @ 2000 MHz
    • 0,60 dB/m @ 2500 MHz

    Fate attenzione a non confondere l’antenna 4G esterna Poynting XPOL-2-5G col modello di generazione precedente Poynting XPOL-2 (A-XPOL-0002-V2): l’aspetto esteriore e’ identico ma il guadagno e’ leggermente inferiore e manca il supporto alle bande 5G.

    [aawp bestseller=”Poynting antenna xpol” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”002″]

    Antenna 4G esterna per modem router 4G LTE con SIM Poynting XPOL-1-5G (A-XPOL-0001-V2-21)

    E’ disponibile anche il modello di antenna 4G esterna omnidirezionale Poynting XPOL-1-5G (A-XPOL-0001-V2-21) dall’aspetto esteriore molto simile ma con guadagno massimo molto differente:

    • omnidirezionale
    • guadagno massimo 3 dBi
    • supporto MIMO 2×2 e 4×4
    • 5G ready
    Guadagno antenna Poynting XPOL-1-5G
    Guadagno antenna LTE esterna Poynting XPOL-1-5G

    Anche in questo caso fate attenzione a non acquistare il modello di antenna 4G esterna precedente Poynting XPOL-1 (A-XPOL-0001): l’aspetto e’ differente e manca il supporto alle nuove bande 5G.

    [aawp bestseller=”Poynting antenna xpol” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”001″]

    Antenne 4G esterne LowcostMobile

    Antenna LTE esterna LowcostMobile RAD5G-ULTRA

    Un’altra antenna 4G esterna direzionale ad alto guadagno per modem router 4G LTE e’ la LowcostMobile RAD5G-ULTRA:

    Antenna 4G LTE LowcostMobile RAD5GULTRA
    Antenna 4G esterna LowcostMobile RAD5G-ULTRA

    La curva di guadagno in base alla frequenza dell’antenna LTE esterna LowcostMobile RAD5G-ULTRA è la seguente:

    Guadagno antenna 4G LTE LowcostMobile RAD5G-ULTRA
    Guadagno antenna 4G esterna LowcostMobile RAD5G-ULTRA

    L’antenna LTE esterna LowcostMobile RAD5G-ULTRA viene fornita con un cavo coassiale WL240 di buona qualità avente le seguenti caratteristiche:

    LowcostMobile WL240
    Diametro6 mm
    900 MHz0,23 dB/m
    1500 MHz0,31 dB/m
    1800 MHz0,34 dB/m
    2000 MHz0,36 dB/m
    2500 MHz0,41 dB/m

    [aawp box=”B071GK4JNV,B01N11WV54″ grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Antenna LTE esterna LowcostMobile ANT4GMIMO10MLCM

    Esiste anche il modello di antenna 4G esterna LowcostMobile ANT4GMIMO10MLCM che è più compatta:

    L’antenna LTE esterna LowcostMobile ANT4GMIMO10MLCM viene fornita invece con un cavo coassiale LMR200 di qualità discreta avente le seguenti caratteristiche:

    LowcostMobile LMR200
    Diametro5 mm
    900 MHz0,33 dB/m
    1500 MHz0,42 dB/m
    1800 MHz0,47 dB/m
    2000 MHz0,49 dB/m
    2500 MHz0,55 dB/m

    [aawp box=”B08VW2HK2M,B08VW4HVFQ” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Antenna LTE esterna LowcostMobile PAN5G-MIMO-2021

    E’ uscito il nuovo modello di antenna esterna LowcostMobile PAN5G-MIMO-2021:

    Il guadagno dell’antenna 4G esterna LowcostMobile PAN5G-MIMO-2021 è leggermente migliorata rispetto alla versione precedente:

    • direzionale
    • guadagno massimo tra 698 e 960 MHz (banda B20): 9 dBi
    • guadagno massimo tra 1.710 e 2.700 MHz (bande B1, B3 e B7): 12 dBi
    • guadagno massimo tra 3.300 e 3.800 MHz (bande n78 5G): 12 dBi
    • 2 connettori SMA

    L’antenna LTE esterna LowcostMobile PAN5G-MIMO-2021 viene fornita invece col cavo coassiale ALSR200 di buona qualità.

    Antenna LTE esterna LowcostMobile PAN5G-MIMO-2021
    Antenna LTE esterna LowcostMobile PAN5G-MIMO-2021

    Valutate se l’incremento di prezzo rispetto alla generazione precedente vale il miglioramento residuale nel guadagno d’antenna.

    [aawp box=”B01NBTQUAE,B08ZSFW4YK,B01E7CWNSI” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none”]

    Antenna 4G esterna Iskra P-58 L700 UNI MIMO

    L‘antenna 4G esterna Iskra P-58 L700 UNI MIMO e’ progettata per la ricezione del segnalare degli operatori mobili utilizzando la tecnologia MIMO (due antenne con montaggio ad X rispetto alle polarità).

    Antenna 4G esterna Iskra P-58 L700 UNI MIMO
    Antenna LTE esterna Iskra P-58 L700 UNI MIMO

    La Iskra P-58 L700 UNI MIMO copre tutto lo spettro di frequenze LTE dai 700 MHz ai 2,6 GHz.

    Le caratteristiche tecniche principali della singola antenna LTE esterna Iskra P-58 L700 UNI MIMO sono le seguenti:

    • 58 elementi
    • guadagno tra 9 ed 11 dB(i)
    • polarizzazione 45°
    • impedenza 50 Ohm
    • lunghezza 107 cm
    Guadagno antenna 4G esterna Iskra P-58 L700 UNI MIMO
    Guadagno antenna 4G esterna Iskra P-58 L700 UNI MIMO

    Personalmente ritengo che il rapporto tra prestazioni e prezzo dell’antenna 4G esterna Iskra P-58 L700 UNI MIMO sia davvero eccellente.

    [aawp bestseller=”Iskra P-58 L700″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”lowcostmobile,halo,poynting,tp-link,coflex,dvb”]

    Antenne 4G esterne KASER

    [aawp bestseller=”kaser 5g” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”lowcostmobile,halo,poynting,tp-link,coflex,dvb”]

    Potete ovviamente trovare prodotti dal prezzo inferiore, ma il guadagno assicurato dall’antenna 4G esterna potrebbe essere nella realtà marginale e non in linea con quanto promesso.

    [aawp bestseller=”antenna 4g lte” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”lowcostmobile,halo,poynting,tp-link,coflex,dvb,kaser”]

    Cavo coassiale per collegamento antenna 4G esterna con modem router 4G

    Come anticipato, il cavo coassiale utilizzato per collegamento dell’antenna 4G esterna può incidere sulla potenza e qualità del segnale ricevuto dal modem router 4G+ con SIM.

    La qualità di un cavo coassiale per antenna 4G esterna è misurata dall’attenuazione per unità di lunghezza.

    Ho raggruppato i dati dei cavi coassiali forniti con le antenne 4G LTE esterne descritte nei paragrafi precedenti in questa tabella riepilogativa:

    LOWCOSTMOBILE
    WL240
    Halo&Son
    COFLEX 2700
    Halo&Son
    coflex 2200
    LOWCOSTMOBILE
    LMR200
    Poynting
    HDF-195
    Diametro6 mm6 mm5 mm5 mm5 mm
    900 MHz0,23 dB/m0,25 dB/m0,32 dB/m0,33 dB/m0,35 dB/m
    1500 MHz0,31 dB/m0,32 dB/m0,42 dB/m0,42 dB/m
    1800 MHz0,34 dB/m0,36 dB/m0,46 dB/m0,47 dB/m
    2000 MHz0,36 dB/m0,38 dB/m0,49 dB/m0,49 dB/m0,53 dB/m
    2500 MHz0,41 dB/m0,42 dB/m0,55 dB/m0,55 dB/m0,60 dB/m

    Come potete vedere:

    • la differenza sostanziale nell’attenuazione dipende dal diametro del cavo coassiale utilizzato
    • alle frequenza più elevate un cavo coassiale lungo 10 metri di bassa qualità potrebbe introdurre un’attenuazione confrontabile col guadagno dell’antenna LTE esterna !

    [aawp bestseller=”cavo 4g” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”rg58,Antenna 4G LTE 5G MIMO,Antenna universale Alda PQ,panel”]

    Le raccomandazioni relativa al cavo coassiale per antenna LTE esterna sono dunque le seguenti:

    • limitare la lunghezza a quanto strettamente necessario
    • scegliere un prodotto con bassa attenuazione
    • utilizzare un cavo coassiale col connettore compatibile con quello dell’antenna 4G esterna e del vostro modem router 4G (SMA o TS-9)
    Connettore SMA vs TS-9
    Connettore SMA vs TS-9

    Se qualcosa non tornasse, sono comunque disposnibili degli adattatori SMA TS-9:

    [aawp bestseller=”adattatore SMA ts9″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””]

    Modem router 4G LTE da esterno con slot per SIM

    Ci potrebbero essere alcuni casi in cui la soluzione migliore sia quella di utilizzare un modem router 4G LTE da esterno con slot per SIM anziché l’accoppiata modem router interno ed antenna 4G esterna.

    Il vantaggio principale di uno modem router 4G LTE da esterno con slot per SIM è quello principale di poter utilizzare un cavo ethernet per il collegamento dall’interno non avendo limitazioni di sorta sulla lunghezza a differenza di un cavo coassiale che opera ad alta frequenza.

    Vediamo quali sono le caratteristiche che deve avere un modem router 4G LTE da esterno con slot per SIM:

    • collegamento mediante ethernet a 100 Mb/s o 1 Gb/s
    • alimentazione mediante POE (Power over Ethernet)
    • almeno Cat 6 LTE
    • impermeabile (almeno IP65)
    • slot per SIM
    • funzionamento come access point WiFi (opzionale)
    • senza necessità di ulteriore antenna 4G esterna

    Qualche punto di attenzione scorrendo le caratteristiche dei modelli di modem router 4G LTE da esterno con slot per SIM che ho trovato:

    • se il collegamento Ethernet e’ solo a 100 Mb/s la prestazione del modem con SIM 4G LTE potrebbe essere limitata
    • l’impermeabilità e’ ovviamente una caratteristica fondamentale

    [aawp bestseller=”outdoor router 4g kuwfi” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”kuwfi”]
    [aawp bestseller=”outdoor router 4g yeacomm” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”yeacomm”]
    [aawp bestseller=”outdoor router 4g zyxel” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”2″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”zyxel”]

    Antenna 4G esterna parabolica con modem router 4G LTE Cat 6 integrato MikroTik LHG LTE6 kit

    Segnalo anche i prodotti estremamente interessanti ed innovativi dell’azienda lituana MikroTik, con prestazioni eccellenti e probabilmente indirizzati a quelli più smanettoni.

    Il prodotto sicuramente più interessante e’ l’antenna router LTE MikroTik LHG LTE6 kit, particolarmente adatta a situazioni in cui la BTS 4G LTE più vicina sia distante anche parecchi chilometri:

    • Antenna 4G esterna parabolica MikroTik con modem router 4G LTE Cat 6 integrato
    • Guadagno antenna elevato (fino a 17 dBi)
    • Bande 4G LGTE supportate: B1 B2 B3 B5 B7 B8 B12 B17 B20 B25 B26
    • Carrier Aggregation supportate:
      • B1 + B1/B5/B8/B20
      • B3 + B3/B5/B7/B8/B20
    • Velocità massima download 300 Mb/s
    • Slot MicroSIM
    • Collegamento ethernet a 100 Mbit/s
    • Alimentazione mediante PoE

    L’unico punto di attenzione dell’antenna router LTE MikroTik LHG LTE6 kit e’ che il collegamento ethernet limita la velocità di picco a 100 Mb/s rispetto ai 300 Mb/s teorici assicurati dal Cat 6 LTE: potrebbe essere un non problema per chi si trova in una situazione particolarmente remota.

    Il guadagno dell’antenna 4G esterna parabolica con modem router 4G LTE Cat 6 integrato MikroTik LHG LTE6 kit e’ particolarmente elevato, ad eccezione della banda B20, anche se confrontato con le antenne direzionali viste in precedenza:

    • Banda B1: 15,8 dBi
    • Banda B3: 14,8 dBi
    • Banda B7: 17,5 dBi
    • Banda B20: 4,5 dBi

    Leggi il mio articolo di approfondimento Mikrotik LHG LTE6 kit: antenna 4G LTE direzionale con router 4G+.

    E’ recentemente uscito il nuovo modello di antenna router LTE MikroTik LHGG LTE6 kit ulteriormente migliorato nelle caratteristiche seguenti:

    • collegamento mediante ethernet a 1 Gb/s
    • presenza di un dissipatore di calore sul modem

    Come vedete l’antenna router LTE MikroTik LHGG LTE6 kit e’ riconoscibile dalla presenza del generoso dissipatore esterno.

    Recensione antenna 4G esterna MikroTik LHGG LTE6 kit

    [aawp bestseller=”mikrotik lte6 kit” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”include” filter=”HG”]

    Offerte internet mobile illimitato casa per modem router 4G

    Il vero problema e’ che al momento non esistono ancora offerte con traffico internet mobile 4G realmente illimitato da parte dei provider principali TIM, Vodafone e Wind Tre.

    Ho estrapolato le condizioni generali di contratto relative all’uso personale del servizio che sono alquanto limitanti rispetto all’utilizzo di un’offerta mobile:

    • volumi di traffico mensili anomali e almeno superiori a 5 volte rispetto alla media di consumo di clienti con offerte omogenee o analoghe.
    • volumi di traffico dati superiore per tre mesi consecutivi al volume del traffico medio mensile di clienti con offerte omogenee o analoghe

    Ovviamente l’informazione di quanto sia il valore della media di consumo di clienti con offerte omogenee o analoghe non è assolutamente reperibile sul sito degli operatori stessi.

    Anche le prime offerte del cosiddetto FWA (Fixed Wireless Access) basate sulla rete LTE-Advanced 4G+ e 4.5G non prevedono ancora internet mobile illimitato casa:

    • TIM Internet FWA
      • Internet con velocità fino a 30 Mbps in download e fino a 3 Mbps in upload
      • Traffico mensile illimitato. Per consentire un utilizzo ottimale della rete, oltre i 200 Giga mensili la velocità viene ridotta a 1 Mbps in down e up
    • Vodafone Giga Network FWA Casa Wireless +
      • Navighi fino a 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload per i primi 200 GB
      • Terminati i primi 200GB, continui a navigare a 3 Mbps in download e 1 Mbps in upload

    Alcuni piccoli fornitori vendono offerte, decisamente care e salate, che utilizzando SIM business dei provider principali offrono grossi pacchetti di traffico mensile o reale traffico illimitato 4G casa:

    FlatPacchetti
    Mensili
    ROUTER
    OBBLIGATORIO
    TIMVodafoneWind Tre
    Broker per la Telefonia
    Gigainlab
    LundaX
    OGILink
    Alpsim

    Alcuni considerazioni:

    • da verificare sul campo che il traffico internet 4G casa sia veramente illimitato e non si ricada nelle condizioni d’uso del servizio dei grandi provider
    • in alcuni casi non vi e’ trasparenza sull’operatore utilizzato: l’assenza di questa informazione impedisce di scegliere in base alla BTS a cui siamo vicini
    • in tutti i casi e’ presente l’operatore Vodafone a testimonianza della migliore qualità di rete sul territorio italiano

    [aawp bestseller=”huawei b818″ grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ filter_items=”10″ items=”3″ button=”none” filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=””150]

    Leggi i miei articoli sul Networking:

  • Pagamenti GSE: quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022 con scambio sul posto e ritiro dedicato

    Scambio sul posto: quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022? I pagamenti GSE spiegati in modo chiaro per sapere anche quando paga il GSE l’energia immessa in rete ed il prezzo di vendita dell’energia del fotovoltaico; vai oltre l’autoconsumo fotovoltaico grazie ai contributi GSE: contributo in conto scambio e tariffa ritiro dedicato anche col Superbonus 110% e scopri quanto viene pagata l’energia immessa in rete.

    Pagamenti GSE: quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022 con scambio sul posto e ritiro dedicato per fotovoltaico

    Installare un impianto fotovoltaico connesso in rete ci permettere di risparmiare sulla bolletta elettrica, primariamente mediante l’autoconsumo contestuale dell’energia prodotta.

    Non è però possibile auto consumare tutta l’energia prodotta dal fotovoltaico: la parte in eccesso viene immessa in rete e consumata da altre utenze.

    Fotovoltaico: energia prodotta, autoconsumata, immessa e prelevata dalla rete
    Fotovoltaico: energia prodotta, autoconsumata, immessa e prelevata dalla rete

    Le motivazioni sono piuttosto semplici:

    • il profilo di consumo della nostra abitazione non può seguire quello di produzione del fotovoltaico (di notte il sole non c’è)
    • la potenza prodotta dal fotovoltaico varia moltissimo nel corso della stagioni (in inverno è insufficiente, in estate è in eccesso)

    Per favorire la diffusione del fotovoltaico sono stati quindi creati nel corso del tempo diversi meccanismi di incentivazione per remunerare la vendita dell’energia prodotta in eccesso ed immessa in rete; quelli principali che si applicano al caso di abitazioni individuali sono:

    • conto energia: remunerazione dell’energia prodotta (meccanismo non più applicabile ai nuovi impianti dal luglio 2013)
    • scambio sul posto: corrispettivo per l’energia immessa in rete con un’addizionale per l’energia scambiata (immessa e poi prelevata)
    • ritiro dedicato: tariffa per la remunerazione della sola energia immessa in rete

    Trovate la lista completa dei vari meccanismi di incentivazione sul sito del GSE che include anche quelli interessanti per abitazioni plurifamiliari e condomini come i gruppi di autoconsumatori e comunità di energia rinnovabile.

    Per capire la convenienza della vendita dell’energia prodotta dal fotovoltaico e quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022 in questa guida approfondiremo in modo dettagliato:

    Mi preme chiarire da subito un concetto molto importante per valutare la convenienza della vendita dell’energia prodotta dal fotovoltaico:

    • lo scambio sul posto è conveniente se l’energia prelevata dalla rete nel corso dell’anno è comunque superiore a quella immessa: è il caso più comunque di impianto dimensionato per l’autoconsumo
    • se avete usufruito del Superbonus 110%, oppure avere un grande impianto non asservito ad una utenza domestica, allora dovete optare per la tariffa con ritiro dedicato

    Ho provato a rappresentare su questo grafico illustrativo il confronto dei i pagamenti GSE con scambio sul posto e ritiro dedicato al variare dell’energia immessa in rete a parità di energia prelevata (3.000 kWh nell’esempio):

    Pagamenti GSE: scambio sul posto vs ritiro dedicato
    Pagamenti GSE: scambio sul posto vs ritiro dedicato

    Procediamo nella mia guida per capire quanto viene pagata l’energia immessa in rete.

    Quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022: estratto conto pagamenti GSE

    Nella sezione Pagamenti dell’Area Clienti del sito GSE, a cui potete accedere con le vostre credenziali o con lo SPID, sono presenti di tutti i pagamenti GSE relativi agli ultimi 2 anni per la vendita dell’energia del fotovoltaico:

    Sezione Pagamenti Area Clienti sito GSE
    Sezione Pagamenti Area Clienti sito GSE

    Nei pagamenti GSE possiamo ad esempio prendere in considerazione l’estratto conto SSP corrispondente all’ultimo pagamento con conguaglio dell’anno precedente effettuato dal GSE nel mese di giugno:

    Scambio sul posto: quanto paga il GSE l'energia immessa in rete 2021
    Pagamenti GSE: quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022

    Tenendo conto che il valore dei due acconti nei pagamenti GSE per il 2021 era stato in totale di 54,6 € il contributo conto scambio sul posto pagatomi in totale nel 2021, relativo all’energia scambiata nel 2020, è stato pari a 102,1 €.

    Per analizzare il dettaglio dei pagamenti GSE derivanti dalla vendita dell’energia del fotovoltaico, possiamo anche scaricare i dati di dettaglio dei corrispettivi per contributo in conto scambio sul posto che si trovano nella sezione ContrattiCorrispettivi dell’Area Clienti del sito GSE:

    Scambio sul posto - Sezione Contratti - Corrispettivi Area Clienti sito GSE
    Pagamenti GSE: Scambio sul posto – Sezione Contratti – Corrispettivi Area Clienti sito GSE

    Il contenuto del file con il dettaglio de pagamenti GSE potrebbe intimidire qualsiasi professionista.

    Il primo dato che è piuttosto agevole estrarre dai file dei corrispettivi dei pagamenti GSE è il dettaglio mensile relativo all’anno precedente dell’energia prelevata ed immessa in rete nelle varie fasce orarie:

    Dettaglio energia prelevata ed immessa in rete anno 2020
    Dettaglio energia prelevata ed immessa in rete anno 2020

    Che possiamo anche rappresentare graficamente:

    Andamento energia prelevata ed immessa in rete anno 2020
    Andamento energia prelevata ed immessa in rete anno 2020

    Poiché il mio impianto fotovoltaico è sottodimensionato rispetto ai miei consumi elettrici, che includono pompa di calore e piano cottura ad induzione, l’energia immessa è sempre inferiore a quella prelevata anche nei mesi estivi.

    Se siete in ansia e non potete attendere fino a giugno la disponibilità dei pagamenti GSE con i dati ufficiali di prelievo ed immissione sul sito GSE, potete comunque scaricare quelli relativi agli ultimi 12 mesi nella sezione Misure GSE-TERNA della vostra area riservata del portale di E-distribuzione.

    Sezione Misure GSE-TERNA area riservata portale E-distribuzione
    Sezione Misure GSE-TERNA area riservata portale E-distribuzione

    Purtroppo occorre scaricare i dati presenti sul portale di E-distribuzione mese per mese; con santa pazienza ho estrapolato i seguenti dati di energia prelevata ed immessa, non troppo dissimili da quelli dell’anno precedente:

    Dettaglio energia prelevata ed immessa in rete anno 2021
    Dettaglio energia prelevata ed immessa in rete anno 2021
    Andamento energia prelevata ed immessa in rete anno 2021
    Andamento energia prelevata ed immessa in rete anno 2021

    Siamo pronti per affrontare insieme la sfida di capire come si arrivi praticamente al totale dei pagamenti GSE per la vendita dell’energia del fotovoltaico ottenere due risultati:

    • verificare la congruità dei pagamenti GSE rispetto a quanto immesso e prelevato in rete
    • prevedere l’importo del conguaglio che riceverete con i pagamenti GSE nel mese di giugno 2022 in un periodo con grandi turbolenze nel costo dell’energia elettrica

    [aawp bestseller=”smartphone” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Cos’è lo scambio sul posto GSE

    Lo scambio sul posto GSE (SSP) è un meccanismo pensato per gli impianti fotovoltaici dimensionati per l’autoconsumo e che consente di “scambiare” l’energia elettrica prodotta in eccesso ed immessa prima in rete e prelevata poi in un momento successivo.

    La soluzione dello scambio sul posto ha il grande pregio di non richiedere altri investimenti, oltre all’installazione di un impianto fotovoltaico, anche in una batteria di accumulo.

    Detto in altre parole, lo scambio sul posto GSE funziona come una batteria di accumulo elettrico virtuale sempre disponibile in cui accumulare l’energia prodotta in eccesso per poi scaricarla successivamente quando ci serve.

    Ho provato a schematizzare il funzionamento dello scambio sul posto GSE nel corso delle quattro stagioni:

    Scambio sul posto GSE
    Scambio sul posto GSE

    Il funzionamento complessivo dello scambio sul posto è quello rappresentato nel diagramma precedente:

    • in estate, con la produzione del fotovoltaico al massimo, accumuliamo in rete energia elettrica per l’inverno, un po’ come delle formiche che si preparano all’inverno
    • durante l’inverno, con la produzione del fotovoltaico minima, scarichiamo la nostra batteria virtuale di rete
    • in primavera ed autunno energia prelevata e consumata si bilanciano

    Il servizio di scambio sul posto GSE è regolato dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE) che si occupa del pagamento del contributo GSE, valorizzando l’energia scambiata sulla base dei prezzi nel mercato elettrico ovvero quelli della quota energia presente nella nostra bolletta che include anche altri oneri

    Questo vuol dire in pratica che:

    • l’utilizzo della rete elettrica come batteria virtuale dello scambio sul posto non è completamente “gratuito” perché non ci vengono integralmente gli altri oneri presenti in bolletta
    • lo scambio sul posto è pensato ed è conveniente per chi utilizza la rete elettrica come batteria di accumulo virtuale: se l’energia immessa supera quella prelevata nel corso di un anno è possibile portare tale eccedenza a credito per l’anno successivo; possiamo comunque optare per la liquidazione dell’eccedenza se il nostro impianto fotovoltaico è sovradimensionato rispetto ai consumi

    Abbinare fotovoltaico, pompa di calore e scambio sul posto GSE potrebbe essere una soluzione ottimale:

    • la pompa di calore aumenta l’autoconsumo istantaneo del fotovoltaico
    • lo scambio sul posto GSE funziona da batteria di accumulo virtuale in rete per le eccedenze immesse in rete

    Se vuoi essere certo cosa contribuisce ai tuoi consumi elettrici, leggi anche il mio articolo Misuratore consumo elettrico.

    [aawp bestseller=”misuratore consumo elettrico wireless” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Pagamenti GSE: calcolo scambio sul posto

    Vediamo ora quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022 scoprendo l’astruso metodo del calcolo per SSP che viene utilizzato per determinare i pagamenti GSE da vendita dell’energia del fotovoltaico nel caso di scambio sul posto.

    Per farlo dobbiamo partire dai riferimenti normativi dei contributi GSE, con valori aggiornati per l’anno 2022, che si trovano sul sito dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA): Valori del corrispettivo unitario di scambio forfettario per l’anno 2021. Concentriamoci esclusivamente sul caso di una utenza domestica che riguarda la maggior parte di noi.

    Nell’ambito della convenzione per lo SSP, il GSE eroga, su base annuale solare, il contributo in conto scambio sul posto CS (in €) che costituisce l’importo dei pagamenti GSE, viene calcolato applicando la seguente formula:

    CS = min (OE; CEI) + CUsf * ES

     dove:

    OE
    (€)
    Onere energia prelevataProdotto tra:
    – quantità di energia prelevata (EPR)
    Prezzo Unico Nazionale (PUN)
    CEI
    (€)
    Controvalore energia immessaProdotto tra:
    – quantità di energia immessa
    Prezzi Zonali Orari (MGP)
    CUsf
    (c€/kWh)
    Corrispettivo unitario di scambio
    forfettario annuale
    Definito dall’ARERA
    ES
    (kWh)
    Quantità energia scambiataMinimo, su base anno solare, tra:
    – quantità energia immessa
    – quantità energia prelevata
    Parametri calcolo scambio sul posto GSE

    Nella pratica ci sono due componenti nel ricavo da vendita dell’energia del fotovoltaico con lo scambio sul posto:

    • quota energia min (OE; CEI) è la valorizzazione economica vera e propria dell’energia scambiata
    • quota servizi CUsf * ES è un rimborso forfettario, relativamente all’energia scambiata, di tutti gli altri oneri presenti in bolletta

    Nel caso in cui vi sia un’eccedenza, ovvero il controvalore energia immessa CEI sia maggiore dell’onere energia prelevata OE si matura anche un credito che si può scegliere se accumulare sull’anno successivo oppure farsi saldare col conguaglio del pagamento GSE:

    Cr = max (0; CEI – OE)

    Come vedremo nel seguito, la parte quantitativamente più rilevante dello scambio sul posto è la quota energia, corrispondente alla valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete.

    Detto in altre parole, quanto paga il GSE a kW con lo scambio sul posto è con buona approssimazione:

    • somma del Prezzo Unico Nazionale (PUN) e del corrispettivo unitario di scambio forfettario annuale CUsf per la quota di energia immessa che non eccede quella prelevata
    • Prezzo Unico Nazionale (PUN) per la parte di energia immessa che supera quella prelevata; questa eccedenza può essere accumulata anziché essere saldata col conguaglio

    Quindi se il nostro impianto fotovoltaico è asservito ad una utenza domestica, lo scambio sul posto risulta sempre conveniente rispetto al ritiro dedicato; nel caso abbiate usufruito del Superbonus 110% potete sottoscrivere esclusivamente il ritiro dedicato.

    Scambio sul posto: onere energia prelevata OE e Prezzo Unico Nazionale PUN

    L’onere per l’energia prelevata OE dello scambio sul posto corrisponde alla quota energia pagata in bolletta:

    OE = EPR * PUN

    Il Prezzo Unico Nazionale o PUN è il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla borsa elettrica italiana ed il suo valore è pubblicato in modo aggiornato sul sito del Gestore dei Mercati Energetici nella sezione Statistiche.

    Per avere un riferimento di massima ho sintetizzato l’andamento del Prezzo Unico Nazionale PUN monorario negli ultimi due anni:

    MesePUN (c€/kWh)
    giu-202,8
    set-204,9
    dic-205,4
    mar-216,0
    giu-218,5
    set-2115,9
    dic-2128,1
    mar-2230,8
    giu-2227,1
    Andamento Prezzo Unico Nazionale (PUN) Monorario
    Andamento Prezzo Unico Nazionale (PUN) Monorario

    Occorre osservare diversi aspetti fondamentali:

    • il PUN è inferiore alla tariffa totale presente in bolletta poiché corrisponde alla sola quota energia
    • nel corso del 2021 c’è stato un incremento esponenziale del prezzo dell’energia elettrica
    • l’invasione dell’Ucraina a marzo 2022 ha creato una fiammata ulteriore sui mercati dell’energia, evidenziando l’enorme dipendenza italiana dal gas importato dalla Russia; ad agosto 2022 siamo arrivati ad un incredibile valore di 54,3 c€/kWh

    In rete potete anche trovare il valori del Prezzo Unico Nazionale PUN per fasce orarie: personalmente li ho consultati sul sito A2A dove sono costantemente e tempestivamente aggiornati.

    Moltiplicando l’energia prelevata dalla rete su base mensile e di fascia oraria per il corrispondente PUN, possiamo calcolare l’onere per l’energia prelevata OE dello scambio sul posto:

    Scambio sul posto - Calcolo onere energia prelevata OE
    Scambio sul posto – Calcolo onere energia prelevata OE

    Nel mio caso per l’energia prelevata nel 2021 di 6.149 kWh, il valore determinato per OE, utilizzato per il calcolo del contributo scambio sul posto 2022, è stato di 815,6 €.

    Detto in altre parole il Prezzo Unico Nazionale PUN medio per la mia particolare distribuzione di energia prelevata nell’anno 2021 è stato di 13,3 c€/kWh.

    Ricordo che in pratica il valore dell’onere per l’energia prelevata OE diventa rilevante per il risultato finale dello scambio sul posto per stabilire la soglia di remunerazione dell’energia immessa in rete.

    [aawp bestseller=”pannello solare portatile” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Scambio sul posto: controvalore Energia Immessa CEI

    Il controvalore energia immessa CEI dello scambio sul posto rappresenta in qualche modo il prezzo di vendita dell’energia del fotovoltaico ed utilizza i prezzi zonali orari definiti nel Mercato del Giorno Prima (MGP).

    Con una discreta approssimazione per capire quanto viene pagata l’energia immessa in rete potete considerare il prezzo zonale orario applicato sostanzialmente identico al PUN: valgono sicuramente le medesime considerazioni già fatte sul suo andamento nel corso degli ultimi anni.

    Moltiplicando l’energia immessa in rete su base mensile e di fascia orario per il prezzo zonale corrispondente, possiamo calcolare il controvalore per l’energia immessa CEI dello scambio sul posto:

    Scambio sul posto - Calcolo controvalore energia immessa CEI
    Scambio sul posto – Calcolo controvalore energia immessa CEI

    Nel mio caso per l’energia immessa nel 2021 di 1.149 kWh, il valore determinato per CEI, utilizzato per il calcolo del contributo scambio sul posto 2022, è stato di ben 129,1 €.

    Detto in altre parole il prezzo zonale orario medio per la mia particolare distribuzione di energia immessa nell’anno 2021 è stato di 11,2 €/kWh.

    Per un impianto fotovoltaico dimensionamento correttamente, l’energia immessa è normalmente minore di quella prelevata: sarà quindi proprio il CEI a contribuire al totale finale del contributo per scambio sul posto GSE.

    E’ abbastanza evidente come il meccanismo dello scambio sul posto GSE non sia pensato come investimento per la produzione col fotovoltaico, come lo era invece il conto energia: lo scambio sul posto è un supporto per bilanciare i consumi invernali con la sovrapproduzione estiva non gestibile mediante autoconsumo istantaneo o batteria di accumulo; le eventuali eccedenze annue sono comunque utilizzabili a credito oppure possono essere saldate.

    Ricordo ancora nuovamente che, nel caso in cui abbiate usufruito del Superbonus 110% per la costruzione del vostro impianto fotovoltaico oppure non sia associato ad una utenza domestica, dovrete necessariamente utilizzare la tariffa del ritiro dedicato anziché lo scambio sul posto.

    Scambio sul posto: corrispettivo energia scambiata CUsf

    Approfondiamo la parte che sta diventando sempre meno rilevante nell’totale del contributo in conto scambio sul posto: la quota servizi ovvero il corrispettivo economico per l’energia scambiata.

    Non è altro che il valore al quale, grazie ai pagamenti GSE, ci vengono “rimborsati” gli altri oneri di utilizzo della rete elettrica per l’energia che scarichiamo dalla batteria virtuale dello scambio sul posto GSE dopo averla immessa: è quanto paga il GSE a kW oltre al Prezzo Unico Nazionale (PUN).

    Il dato del corrispettivo unitario di scambio forfettario annuale CUsf dello scambio sul posto è definito in una tabella pubblicata annualmente, intorno alla metà di marzo, dall’ARERA di cui riporto un estratto dall’ultima versione disponibile:

    Scambio sul posto - Quanto paga il GSE l'energia immessa in rete 2022
    Scambio sul posto – Quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022

    Il valore del corrispettivo CUsf, utilizzato per il calcolo del contributo in scambio sul posto GSE, è valorizzato su base mensile e non ci sono differenze in base alle fasce orarie.

    Il valore dei corrispettivi CUsf nel corso del tempo ha seguito la riforma tariffaria, in particolare c’è stata l’eliminazione di:

    • tariffa TD per pompe di calore
    • scaglioni progressivi di consumo (fino a ed oltre 1.800 kWh/anno)

    I corrispettivi CUsf dello scambio sul posto sono stati ridotti drasticamente proprio a partire dal 2017, come potete vedere in questa tabella e grafico in cui sono riportati i valori medi annui relativi alle utenze domestiche BT o a quelle con tariffa D1 pompe di calore (fino a quando in essere):

    AnnoCUsf (c€/kWh)
    201410,4
    201510,9
    201610,8
    20175,9
    20185,8
    20196,5
    20206,5
    20215,1
    Andamento corrispettivo energia scambiata CUsf
    Andamento corrispettivo energia scambiata CUsf

    Purtroppo, anche a causa dell’incremento del prezzo dell’energia elettrica, il valore del corrispettivo energia scambiata CUsf è diventato col tempo la componente dello scambio sul posto sempre più marginale.

    Il calcolo del corrispettivo forfettario energia scambiata, una volta compreso, è molto semplice: basta moltiplicare il valore del CUsf per l’energia scambiata totale calcolata su base mensile, come minimo tra energia prelevata ed immessa.

    Vediamo in modo facile con dei numeri concreti riprendendo come riferimento i miei dati relativi all’energia scambiata che come vedete deve essere calcolata su base mensile come il minimo tra energia immessa e prelevata:

    Dettaglio energia scambiata anno 2021
    Dettaglio energia scambiata anno 2021

    Nel mio caso per l’energia scambiata nel 2021 il corrispettivo forfettario dello scambio sul posto risultante sarà di ben 57,3 €, ancora meno dell’anno precedente!

    Come anticipato questa parte determina solo più marginalmente quanto paga il GSE a kW con lo scambio sul posto.

    [aawp bestseller=”dji mini” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Pagamenti GSE contributo in conto scambio sul posto: confronto con bolletta elettrica

    Riepiloghiamo tutti i miei dati che hanno contribuito al calcolo del contributo in conto scambio sul posto per i pagamenti GSE:

    CS = min (OE; CEI) + CUsf * ES

    CSContributo in conto scambio sul posto186,4 €
    OEOnere energia prelevata (6.149 kWh)815,6 €
    CEIControvalore energia immessa (1.129 kWh)129,1 €
    CUsfCorrispettivo unitario di scambio forfettario annuale5,08 c€/kWh
    ESQuantità energia scambiata1.129 kWh
    Quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022

    Nel mio caso, con impianto fotovoltaico fortemente sottodimensionato, non ho maturato nessuna eccedenza da potere essere portata come credito per l’anno successivo oppure liquidata:

    Cr = max (0; CEI – OE) = max (0; 129,1 – 815,6) = 0

    Possiamo sintetizzare i risultati della vendita dell’energia del fotovoltaico con parole semplici concludendo che:

    • l’energia scambiata – prodotta in eccesso dal fotovoltaico, immessa nella batteria di accumulo virtuale della rete e poi prelevata – è stata complessivamente valorizzata con lo scambio sul posto a circa 16,5 c€/kWh, ovvero la somma del Prezzo Unico Nazionale PUN / Prezzo zonale orario medio e del corrispettivo unitario di scambio forfettario annuale
    • l’eventuale eccedenza annuale – immessa in rete oltre a quella prelevata – sarebbe stata valorizzata con lo scambio sul posto a circa 11,2 €/kWh ovvero il Prezzo Unico Nazionale PUN / Prezzo zonale orario medio

    Per una comprensione immediata della convenienza della vendita dell’energia del fotovoltaico tramite lo scambio sul posto GSE, vi suggerisco di confrontare i corrispettivi sopra indicati, in particolare quelli relativi alle utenze domestiche BT, con le tariffe del vostro contratto di fornitura dell’energia elettrica.

    Come riferimento potete vedere il sommario della mia ultima bolletta elettrica disponibile relativa al mio contratto in mercato libero con tariffa bioraria e potenza impegnata 4,5 kW di fatto fissata.

    Tenendo conto che c’è anche il canone Rai incluso nel totale, parliamo di 221 € per 1.410 kWh, ovvero una tariffa elettrica media di 16 c€/kWh.

    Prendete il valore con le pinze perché siamo in periodi di bufera sul costo dell’energia per cui il valore qui riportato potrebbe non essere più attuale nel momento in cui leggete questo articolo.

    Quindi vi consiglio di prendere con pazienza la vostra ultima bolletta e verificare la tariffa effettiva che vi viene applicata. Conviene farlo periodicamente.

    Bolletta energia elettrica

    Traiamo qualche conclusione per il mio caso specifico ma che potrebbero essere facilmente generalizzabili:

    • il costo in bolletta elettrica dell’energia prelevata è stato di 16 c€/kWh
    • il recupero per l’energia scambiata, grazie allo scambio sul posto GSE, è stato di 16 c€/kWh ovvero il totale del costo in bolletta con mercato libero
    • l’autoconsumo istantaneo continua ad essere il modo più conveniente di utilizzare l’energia prodotta dal nostro impianto fotovoltaico
    • lo scambio sul posto GSE può fungere da batteria di accumulo virtuale per quanto con un rendimento limitato

    Sono sicuro che nella revisione delle tariffe che il mio operatore farà quest’anno la situazione cambierà legandosi all’andamento del Prezzo Unico Nazionale PUN come nel mercato tutelato.

    Vi ricordo quali sono le maniere migliori per aumentare l’autoconsumo del fotovoltaico:

    1. riscaldamentoproduzione acqua calda sanitaria e raffrescamento mediante una pompa di calore Smart Grid Ready, in grado di aumentare automaticamente la potenza termica in presenza di un eccesso di produzione solare
    2. accensione automatica, ove possibile, degli elettrodomestici energivori in presenza di energia solare grazie all’utilizzo di un dispositivo di monitoraggio e gestione dei carichi come, ad esempio, Elios4YouShelly EM o Smappee
    3. ricarica dell’auto elettrica mediante una stazione di ricarica, possibilmente integrata col sistema di gestione dell’energia
    4. utilizzo di una batteria accumulo fotovoltaico elettrico

    Vi consiglio dunque la lettura di questi miei articoli:

    [aawp bestseller=”shelly em” grid=”3″ ribbon=”none” button=”none” filter_items=”10″ items=”3″]

    Quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022: ritiro dedicato

    Col meccanismo del Ritiro Dedicato, alternativo allo Scambio sul Posto, il GSE remunera l’energia immessa in rete con una tariffa per la vendita che fa sul mercato dell’energia per nostro conto. Il Ritiro Dedicato è pensato per gli impianti fotovoltaico che non hanno una utenza domestica associata.

    Nei pagamenti GSE la tariffa che ci viene riconosciuto con la vendita dell’energia del fotovoltaico tramite il ritiro dedicato per l’energia immessa dipende dalla tipologia di impianto e dalle eventuali incentivazioni già presenti:

    • non incentivato (fino a 1 MW) o incentivato (fino a 100 kW): Prezzi Minimi Garantiti (PMG) stabiliti dall’ARERA
    • incentivato (tra 100 kW e 1 MW) o comunque con superiore a 1 MW: Prezzo Zonale Orario (PO)

    Nel caso in cui i Prezzi Minimi Garantiti (PMG) del ritiro dedicato fossero inferiori al Prezzo Zonale Orario (PO) nella tariffa verrebbe comunque conguagliata la differenza.

    Bisogna anche sottrarre una minima tariffa a copertura degli oneri di gestione da parte del GSE (dipendente dalla potenza di impianto).

    Nell’ultimo Aggiornamento dei prezzi minimi garantiti per l’anno 2022 il Prezzo Minimo Garantito PMG per il solare fotovoltaico è di 4,07 c€/kWh.

    Come già detto in precedenza:

    • siamo in un momento storico di forte instabilità dei prezzi dell’energia
    • il prezzo zonale orario con buona approssimazione corrisponde al prezzo unico nazionale PUN

    Per prevedere la tariffa del ritiro dedicato nei pagamenti GSE è quindi bene confrontarsi sempre con l’andamento del Prezzo Unico Nazionale PUN già visto in precedenza:

    Andamento Prezzo Unico Nazionale (PUN) Monorario
    Andamento Prezzo Unico Nazionale (PUN) Monorario

    Possiamo sintetizzare con parole semplici quanto viene pagata l’energia immessa in rete nel caso del ritiro dedicato: nella pratica la tariffa coinciderà col Prezzo Unico Nazionale PUN / Prezzo zonale orario medio.

    Tocchiamo il tema impianto fotovoltaici realizzato col Superbonus 110% già anticipato in precedenza: la normativa stabilisce che siano tenuti a cedere l’energia elettrica non auto consumata al GSE esclusivamente con la tariffa del Ritiro Dedicato.

    E’ anche ammesso al Superbonus 110% il potenziamento di un impianto fotovoltaico già incentivati a condizione che la sezione di impianto potenziato possa:

    • funzionare in maniera autonoma e indipendente dal resto dell’impianto esistente
    • misurare la produzione autonomamente
    • che sia installata in modalità di autoconsumo
    • che abbia una potenza inferiore a 20 kW

    Se le condizioni sono soddisfatte, all’estensione dell’impianto fotovoltaico col Superbonus 110% si applicherà la tariffa del ritiro dedicato.

    Pagamenti GSE: quando paga il GSE l’energia immessa in rete con scambio sul posto

    E’ facile prevedere quando paga il GSE l’energia immessa in rete poiché sono date pianificate per lo scambio sul posto:

    • pagamenti GSE acconto primo semestre: giugno (15° giorno lavorativo)
    • pagamenti GSE acconto secondo semestre: novembre (15° giorno lavorativo)
    • pagamenti GSE conguaglio: giugno successivo (15° giorno lavorativo)

    Quindi nella pratica riceveremo due pagamenti GSE all’anno per lo scambio sul posto:

    • pagamenti GSE giugno (15° giorno lavorativo): conguaglio anno precedente + acconto primo semestre anno corrente
    • pagamenti GSE novembre (15° giorno lavorativo): acconto secondo semestre anno corrente

    Questo schema illustrativo, relativo a 2020 e 2021 ma applicabile anche al 2022, spiega in modo piuttosto chiaro quando paga il GSE che le due tranche dei pagamenti GSE:

    Scambio sul posto - Quando paga il GSE
    Scambio sul posto – Quando paga il GSE

    [aawp bestseller=”monopattino elettrico” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=””]

    Pagamenti GSE: conclusioni su quanto e quando paga il GSE l’energia immessa in rete 2022 con scambio sul posto e ritiro dedicato

    Abbiamo capito quanto paga il GSE l’energia immessa in rete 2022 e quindi quali saranno i pagamenti GSE sia che abbiate un impianto fotovoltaico con lo scambio sul posto che con la tariffa ritiro dedicato.

    Il contributo in conto scambio sul posto (CS) ha una remunerazione unitaria più conveniente fino a quando l’energia immessa nell’anno è inferiore a quella prelevata, oltre la tariffa diventa del tutto equivalente a quella del ritiro dedicato.

    Il punto ottimale per l’investimento in un impianto fotovoltaico con una utenza domestica associata (progettato per l’autoconsumo) è sfruttare tutto il contributo scambio sul posto GSE unitario massimo, ovvero energia elettrica scambiata ed immessa nell’anno uguali.

    Pagamenti GSE: scambio sul posto vs ritiro dedicato
    Pagamenti GSE: scambio sul posto vs ritiro dedicato

    Abbiamo quindi una coppia di regole auree per il dimensionamento del fotovoltaico con scambio sul posto GSE per una casa elettrica:

    1. minimizzare la bolletta elettrica mediante la massimizzazione dell’auto-consumo
    2. massimizzare il contributo in conto scambio sul posto assicurando che, sull’anno solare, energia elettrica prelevata ed immessa in rete siano identiche

    Nella scelta della taglia del fotovoltaico tenetene conto con grande attenzione.

    I valori dei consumi attesi, soprattutto con la pompa di calore per riscaldamento e raffrescamento, possono fare davvero la differenza !

    My Solar Family: App GSE fotovoltaico

    Vorrei anche citare My Solar Family, un’app per la gestione di GSE e fotovoltaico, disponibile per Android ed iOS.

    [appbox googleplay com.mypvfamily screenshots]

    Concedendo le vostre credenziali del portale GSE all’app My Solar Family potrebbe accedere più facilmente ai dati storici sul fotovoltaico, conto scambio sul posto, ritiro dedicato e conto energia e capire quanto viene pagata l’energia immessa in rete.

    App GSE fotovoltaico My Solar Family

    Leggi tutti i miei articoli su Fotovoltaico:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Ventilazione meccanica controllata centralizzata VMC decentralizzata

    La ventilazione meccanica controllata (VMC) migliora la qualità dell’aria e riduce le dispersioni termiche agendo da scambiatore aria casa: la mia esperienza pratica in mezzo a tante opinioni, VMC pro e contro. Scopri anche come una VMC decentralizzata della migliore marca come la VMC puntuale doppio flusso Aerauliqa vs Fantini Cosmi vs Suedwind vs Vortice vs Prana possa essere la soluzione la più adatta ad una abitazione esistente.

    Ventilazione meccanica controllata: lo scambiatore aria casa

    La nostra vita quotidiana in un’abitazione immette costantemente nell’aria degli inquinanti come anidride carbonica, monossido di carbonio, vapori organici, particelle in sospensione, formaldeide.

    Per garantire sempre una buona qualità dell’aria interna è necessario sostituire l’aria viziata con aria nuova, presa dall’esterno, più pulita.

    Ventilazione e aerazione casa

    La ventilazione, che sia naturale o meccanica, consente proprio il ricambio dell’aria negli ambienti della nostra casa.

    Uno scambiatore aria casa è fondamentale per assicurare un comfort abitativo elevato ma rappresenta anche una una fetta significativa delle perdite termiche della nostra abitazione:

    Ventilazione meccanica controllata: opinioni, pro e contro, pareri

    La ventilazione meccanica controllata, brevemente VMC, funge da scambiatore aria casa grazie ad uno o più ventilatori in modo controllato senza dover aprire le finestre riducendo quindi le dispersioni di calore.

    Attraverso un rinnovo continuo dell’aria degli ambienti interni con aria esterna, la VMC assicura l’abbattimento e la diluizione delle sostanze nocive presenti nella vostra abitazione fino ad eliminarle.

    Gli impianti di ventilazione meccanica controllata sono spesso dotati di filtri di varia tipologia e grado filtrante che garantiscono anche il blocco delle sostanze inquinanti presenti all’esterno della nostra abitazione, come ad esempio i gas di scarico delle automobili o degli impianti di riscaldamento, polveri e pollini, garantendo una qualità dell’aria eccellente e contribuendo ai rimedi per l’allergia ad acari, polline e graminacee.

    Tipologie di ventilazione meccanica controllata

    Le due soluzioni di ventilazione meccanica controllata più utilizzate sono le seguenti:

    La prima evidente differenza è che una VMC centralizzata richiede un sistema di tubazioni per estrarre l’aria viziata ed immettere l’aria pulita dalla varie stanza alla macchina:

    Ventilazione meccanica controllata centralizzata

    Con una ventilazione meccanica controllata decentralizzata viene invece installata una piccola macchina in ciascuna stanza con un foro verso l’esterno:

    VMC decentralizzata
    VMC decentralizzata

    L’aerazione casa necessaria per una stanza di 25 m² di un’abitazione è di circa 35 m³/ora (ricambio del 50% del volume d’aria ogni ora).

    Ventilazione meccanica centralizzata

    Vediamo ora quali sono le principali tipologie di impianto di ventilazione meccanica controllata centralizzata disponibili:

    • VMC centralizzata a semplice flusso: l’aria viziata viene estratta dai locali umidi (bagno, cucina, lavanderia) mentre l’aria di rinnovo, prelevata dall’esterno, viene immessa nei locali adiacenti (soggiorno, salotto). La circolazione interna è garantita dal passaggio dell’aria al di sotto delle porte
    Ventilazione meccanica controllata centralizzata a semplice flusso
    Ventilazione meccanica controllata centralizzata a semplice flusso
    • VMC centralizzata con recupero di calore a doppio flusso: l’aria viziata estratta dai locali umidi e l’aria prelevata dall’esterno, preventivamente filtrata, vengono convogliate in un’unità di recupero di calore che assicura il preriscaldamento dell’aria di rinnovo evitando la contaminazione dei due flussi
    Ventilazione meccanica controllata centralizzata con recupero di calore
    VMC centralizzata con recupero di calore a doppio flusso

    La tipologia più diffusa è la VMC centralizzata a doppio flusso che si caratterizza per avere un doppio impianto di ventilazione, formato da canali di distribuzione separati:

    • nn condotto controlla e regola l’immissione dell’aria
    • l’altro è dedicato all’aria in estrazione
    • i flussi d’aria nei due condotti sono gestiti da ventilatori elettrici distinti
    Ventilazione meccanica controllata: opinioni, pro e contro, pareri

    I vantaggi degli impianti di ventilazione meccanica centralizzata con recupero di calore a doppio flusso sono molteplici rispetto alla versione mono-flusso. Il principale è la capacità di trattare, filtrare, riscaldare o raffreddare l’aria esterna fungendo costantemente da scambiatore aria casa costante ed assicurando il recupero di calore dall’aria esausta.

    Il recupero di calore permette di sfruttare di tutti i vantaggi della ventilazione, garantendo i bassi consumi energetici dell’edificio. In caso di restauro tale soluzione permetterebbe di ridurre i consumi e di aumentare la classificazione energetica dell’edificio.

    Successivamente approfondiremo la mia esperienza personale con il sistema di ventilazione meccanica centralizzata VMC Italia LET.

    VMC decentralizzata quale scambiatore aria casa

    Per una nuova abitazione ad alta prestazione energetica non ci sono dubbi nell’adottare fin dalla fase di progettazione un sistema di ventilazione meccanica controllata centralizzata: come comportarsi in caso di riqualificazione energetica di una casa già esistente ?

    Un’abitazione ristrutturata è sicuramente in grado di migliorare il comfort abitativo, grazie all’isolamento delle pareti esterne tramite cappotto termico, l’installazione di nuove porte e finestre con migliori prestazioni termiche e la sostituzione del sistema di riscaldamento con uno nuovo ad alta efficienza come la pompa di calore.

    Per elevate ulteriormente il piacere di abitare nella vostra casa ristrutturata, assicurando una corretta ed efficiente funzione di scambiatore aria casa, è importante prevedere un sistema di ventilazione meccanica controllata decentralizzata.

    In un impianto di VMC decentralizzata le unità di ricambio dell’aria sono ideate per l’installazione e la ventilazione delle singole stanze. L’installazione, rispetto ad un sistema centralizzato, risulta quindi molto semplificata richiedendo soltanto una presa di alimentazione ed un foro nel muro esterno per ciascuna stanza, senza nessuna canalizzazione per tutta l’abitazione.

    Ventilazione meccanica controllata per riqualificazioni energetiche
    VMC decentralizzata o scambiatore aria casa

    Le tipologie di VMC decentralizzata sono le seguenti:

    • VMC decentralizzata a semplice flusso: la singola macchina di ventilazione non fa altro che estrarre l’aria viziata convogliandola verso l’esterno; l’immissione di aria di rinnovo è effettuata naturalmente tramite apposite feritoie, posizionate sui muri perimetrali o sugli infissi
    VMC decentralizzata a semplice flusso
    VMC decentralizzata a semplice flusso
    • VMC decentralizzata a doppio flusso: in questo caso la macchina provvede meccanicamente sia all’estrazione dell’aria viziata che all’immissione dell’aria di rinnovo in ambiente
    VMC decentralizzata con recupero di calore
    VMC decentralizzata a doppio flusso

    Una unità di ventilazione meccanica controllata decentralizzata essendo uno scambiatore aria casa è anche un’ottima soluzione per gestire un problema di umidità o muffa localizzato in una o più stanze, ad esempio per i bagni o nel caso non possiate intervenire sui ponti termici mediante l’isolamento esterno col cappotto.

    Per facilitarvi ho identificato alcune soluzioni di VMC decentralizzata con recupero di calore disponibili sul mercato che potrebbero fare al caso vostro come alternativa molto più efficiente di un semplice estrattore per bagno.

    [aawp bestseller=”ventilazione meccanica controllata” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ ]

    Più avanti approfondiremo i sistemi di ventilazione meccanica controllata decentralizzata con recupero di calore come Suedwind Ambientika e Vortice.

    Leggi anche la mia guida al miglior deumidificatore portatile.

    Svantaggi ventilazione meccanica controllata

    La ventilazione meccanica controllata ha svantaggi? Personalmente riesco a trovarne con grande difficoltà.

    Ovviamente installare un impianto di ventilazione meccanica controllata richiede di effettuare dei lavori con un costo variabile.

    Le complessità da affrontare nel caso di installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata centralizzata in una casa esistente, vogliamo chiamarli svantaggi, potrebbero essere differenti:

    • probabile necessità di realizzare anche una controsoffittatura dove far passare i canali di distribuzione dell’aria
    • impossibilità nel far passare le canalizzazioni in determinati punti per la presenza degli impianti esistenti
    • spazio occupato dal sistema

    Mediante la corretta progettazione è possibile gestire queste evenienze nella maggior parte delle abitazioni esistenti ed eventualmente puntare invece ad una VMC decentralizzata, dal costo sicuramente inferiore.

    Ventilazione meccanica controllata centralizzata VMC Italia LET 50-25 DC

    Partiamo dalla mia esperienza pratica con la ventilazione meccanica controllata centralizzata con dei dati reali per non limitarci alle opinioni che potete trovare ovunque.

    Nella mia casa elettrica ho un impianto basato su una unità trattamento aria compatta VMC Italia LET 50-25 DC che assolve alle funzioni seguenti:

    • ventilazione meccanica controllata con recupero di calore ad alta efficienza
      • scambiatore in polipropilene in controcorrente con efficienza > 90%
      • ventilatori con mtore brushless ad altissima efficienza e bassa rumorosità conformi ErP 2015
    • filtrazione con filtri F7 a bassa perdita di carico
    • de-umidificazione estiva mediante aumento della portata d’aria con ricircolo parziale aria ambiente e funzionamento del circuito frigorifero
    • integrazione riscaldamento/raffrescamento opzionale mediante batteria idronica

    Approfondiremo solamente il funzionamento in ventilazione e filtrazione che è quello operante 365 giorni l’anno 24×7 e che ci assicura la qualità dell’aria in casa.

    Le considerazioni fatte sono valide per macchine di ventilazione meccanica controllata di altri produttori come ad esempio Hoval VMC Homevent, Zehnder e Vortice od anche della grande distribuzione Leroy Merlin. Ovviamente le gamme di accessori e prezzi potranno essere alquanto differenti.

    Schema di funzionamento ventilazione meccanica controllata con recupero di calore

    Uno schema semplificato di riferimento per la mia unità di ventilazione meccanica controllata VMC Italia LET è il seguente:

    Ventilazione meccanica controllata VMC Italia

    Si vedono chiaramente i flussi d’aria in rinnovo ed espulsione che si incrociano nel recuperatore di calore ad alta efficienza.

    Il recupero di calore in inverno non fa altro che consentire all’aria fredda che entra dall’esterno di estrarre quasi tutto il calore dall’aria calda interna in espulsione.

    Capite nuovamente come la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore sia infinitamente più efficiente e confortevole della tradizionale apertura invernale delle finestre o di semplici estrattori a muro.

    Regolazione ventilazione meccanica controllata

    :

    Ventilazione meccanica controllata

    Le regolazioni manuali possibili sulla mia VMC Italia LET sono le seguenti:

    • Set Rinnovo definisce la velocità del ventilatore di mandata
    • Set Espulsione definisce velocità del ventilatore in estrazione

    Su altri modelli più evoluti di macchine per ventilazione meccanica controllata, oltre alla regolazione manuale della portata d’aria in percentuale, possiamo anche disporre della regolazione automatica della portata dell’aria in base a:

    • umidità relativa, che l’apparecchio mantiene constante
    • concentrazione di CO₂ presente in ambiente
    • funzione party: portata aumentata temporaneamente per gestire la presenza di tante persone in contemporanea
    • funzione assenza: portata ridotta al minimo per gestire assenze prolungate

    Come migliorare i benefici della ventilazione meccanica controllata

    La configurazione ottimale di una macchina per ventilazione meccanica controllata deve perseguire gli obiettivi seguenti:

    1. garantire aria costantemente pulita in casa
    2. assicurare uniformità di temperatura ed umidità in tutta la casa
    3. minimizzare i consumi elettrici
    4. limitare le escursioni dell’umidità interna, sia estive che invernali
    5. minimizzare il “rumore” dovuto ai flussi d’aria nel sistema di distribuzione

    I primi due punti sono sono ovviamente la “base” della ventilazione meccanica controllata con recupero di calore e li vivo con grande soddisfazione.

    Gli altri obiettivi sono un po’ una sfida perché in competizione tra di loro:

    • alzando la velocità di estrazione dell’aria viziata
      • l’aerazione casa migliora (aria più pulita)
      • il consumi elettrici aumentano
      • aumenta lo scambio di calore tra interno ed esterno e di conseguenza riduco l’efficienza del recupero termico
    • la variazione della velocità di immissione dell’aria pulita è invece legata quasi esculsivamente al comfort percepito

    Ottimizzazione del funzionamento della ventilazione meccanica controllata

    La normative raccomandano che il 50% del volume d’aria venga ricambiato ogni ora.

    Nel mio caso della mia abitazione vorrebbe dire che le portate d’aria dovrebbero essere di circa 260 m³/h.

    Nella pratica si può anche usare una stima basata sul numero di persone presenti con un contributo di 30 m³/h per persona.

    In questo caso arriverei a 4 x 30 = 120 m³/h. Siccome sono un po’ taccagno utilizzerò questa valutazione.

    La mia unità di ventilazione meccanica controllata ha una portata massima di 250 m³/h. La regolazione iniziale dei ventilatori dovrebbe essere quindi pari a 120 / 250 = 48 %.

    Ma come regolare i flussi di immissione di aria pulita ed estrazione di aria viziata?

    In funzione del rapporto tra le due portate di immissione ed estrazione si può ottenere un locale leggermente pressurizzato o de-pressurizzato:

    Ventilazione meccanica controllata VMC Italia

    Tutto questo e’ particolarmente rilevante in casi particolari come una sala chirurgica.

    Per la nostra casa può bastare che i due flussi effettivi di estrazione ed immissione si bilancino.

    Per fare la regolazione in pratica ci si può avvalere di un anemometro messo sulla porta di casa aperta a filo o molto più semplicemente un accendino e regolare le portate fino a quando la fiamma non viene più mossa dallo spiffero d’aria che passa attraverso la porta socchiusa.

    E’ quanto ho fatto io in pratica ed è sorprendente vedere gli effetti anche di una variazione minima sulle portate sul pannello della macchina si traducano in spifferi attraverso la nostra porta !

    Il risultato a cui sono arrivato e’ il seguente:

    • Set Rinnovo (ventilatore mandata) = 38 %
    • Set Espulsione (ventilatore in estrazione) = 40 %

    [aawp bestseller=”anemometro” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”price” filter=”” filter_compare=”more”]

    Ventilazione meccanica controllata: filtri aria e aerazione casa

    L’impiego dei filtri in uno scambiatore aria casa realizzato mediante la ventilazione meccanica controllata è importante perché garantisce un maggior grado di comfort grazie all’abbassamento del grado di contaminazione anche di acari, graminacee e polline che provocano allergia.

    Le particelle che contribuiscono alla contaminazione sono particelle fini e la loro filtrazione richiede filtri ad alta efficacia.

    La ricerca medica ha dimostrato che le particelle disperse nell’aria e che possono raggiungere i polmoni sono quelle di dimensioni di 0,3 micron mentre quelle di dimensioni maggiori si fermano nelle vie aeree superiori:

    Ventilazione meccanica controllata

    Giusto per comprendere concretamente rispetto a quello di cui si sente parlare sui media in corrispondenza dei blocchi del traffico:

    • il PM10 sono particelle inquinanti di 10 μm
    • il PM2.5 sono particelle inquinanti di 2,5 μm

    La normativa EN779 classifica i filtri in base a:

    • Classe G3 → M5: capacita’ percentuale media (Arrestanza) di trattenere la polvere
    • Classe M6 → F9: capacita’ percentuale media e minima (Efficienza) di catturare un aerosol (particelle da 0,4 μm)
    Ventilazione meccanica controllata

    Questo vuol dire che la mia VMC Italia LET, dotata di filtri F7, ha un’efficienza media tra 60% ed 80% assicurando un’efficienza minima del 35%. Non male visto che aria tira in Val Padana !

    E non scordate che i filtri possono diventare uno dei rimedi allergia: acari, polline e graminacee saranno un ricordo all’interno della vostra casa con aria pulita senza aprire le finestre.

    I filtri ma anche tubazioni e diffusori di un impianto di ventilazione meccanica controllata, richiedono una manutenzione nel tempo per essere mantenuti puliti ed efficaci.

    Quindi se non sostituite periodicamente i filtri, indicativamente ogni 6 mesi, potreste perderne tutti i vantaggi.

    Nel caso non ve la sentiate di sostenere il costo di un impianto di ventilazione meccanica controllata con filtrazione in una casa esistente, potete prendere in considerazione l’acquisto di un depuratore aria casa più economico: non indirizza il ricambio dell’aria ma è comunque efficace per rimuovere delle particelle sospese.

    [aawp bestseller=”purificatore aria xiaomi” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”price” filter=”95″ filter_compare=”more”]

    Per approfondire leggi il mio articolo sul miglior purificatore aria.

    Ventilazione meccanica controllata: qualità aria

    Volete sapere che risultati ho raggiunto a casa mia ?

    Ci sono diverso opzioni smart per poter misurare la qualità dell’aria nella nostra abitazione: poiché devo combattere sempre contro il peso in eccesso, sono anche dotato della bilancia smart Withings Smart Body Analyzer (ora Nokia) che misura anche la temperatura e la qualità dell’aria in casa.

    Per quanto non confrontabile con una misura di natura professionale, questa bilancia dispone anche della misura della concentrazione di anidride carbonica (CO2).

    Per non limitarci alle opinioni, torniamo ai i valori misurati negli ultimi giorni mentre scrivo l’articolo:

    Ventilazione meccanica controllata

    Viaggiamo con una concentrazione che fluttua, corrispondentemente al numero di persone presenti in casa, tra 500 e 900 ppm di CO2.

    Utilizzo come misuratore qualità aria anche la stazione meteo Netatmo.

    E’ interessante vedere come la concentrazione cambi col numero di persone presenti. Questo è l’andamento, misurato con la stazione meteo Netatmo, con 2 adulti sempre presenti e 2 ragazzi che vanno a scuola al mattino dei giorni feriali:

    Questo è invece il periodo estivo in cui nella prima parte di agosto era presente solamente una persona adulta per poi tornare ai ranghi completi:

    Secondo uno studio di Pettenkofer le persone che si trovano in stanze con una concentrazione di CO2 al di sotto dello 0,1% (1.000 ppm) si sentono a loro agio, mentre si sentono chiaramente a disagio in stanze con concentrazioni al di sopra dello 0,2% (2.000 ppm).

    In Germania viene fissato come valore limite per gli spazi abitativi lo 0,15% (1.500 ppm) di CO2.

    Direi che i risultati raggiunti nella mia casa dotata di VMC Italia LET sono eccellenti !

    Se volete potete approfondire l’argomento in Misurare qualità aria casa con sensori qualità aria casa. Ho selezionato alcune opzioni che ritengo molto valide per misurare la qualità dell’aria all’interno della vostra abitazione:

    [aawp box=”B01LZAZ4LS,B07T43Y49F,B08VWQBPRD,B0098MGWA8″ grid=”4″ ribbon=”none” button=”none”]

    Ventilazione meccanica controllata: consumi elettrici

    Per poter verificare i consumi elettrici occorre dotarsi si qualche strumento di misura, come spiego nel mio articolo Misuratore consumi elettrici.

    I consumi elettrici del mio impianto di ventilazione meccanica controllata sono davvero irrisori, come desumibile dai dati in Tempo Reale sul mio cruscotto online:

    Ventilazione meccanica controllata

    Parliamo di soli 0,9 kWh/giorno, ovvero come una lampadina da 38 W sempre accesa !

    Se volete approfondire come un impianto di ventilazione meccanica controllata influenzi le escursioni dell’umidità interna in estate ed inverno, dovete assolutamente leggere Ventilazione meccanica controllata e umidità: no muffa ma attenzione !

    Spero di avervi aiutato a districarvi tra le opinioni sulla ventilazione meccanica controllata decentralizzata ed a comprendere i pro e contro ventilazione meccanica controllata: ora sono certo che la adotterete come scambiatore aria casa sia che stiate costruendo la vostra nuova abitazione oppure siate in procinto di riqualificazione energetica sul vostro edificio esistente.

    VMC decentralizzata migliore marca: Aerauliqa vs Fantini Cosmi vs Suedwind vs Vortice vs Prana

    Approfondiamo ora alcuni modelli della migliore marca di VMC puntuale doppio flusso o scambiatore aria casa di marca migliore:

    • Aerauliqa Quantum NEXT
    • Fantini Cosmi Aspirvelo Air EcoComfort e Aspirvelo Air RhinoComfort RF
    • VMC Prana
    • Suedwind Ambientika
    • VMC puntuale doppio flusso Vortice

    Ho messo a confronto i modelli della migliore marca di VMC decentralizzata in questa tabella riepilogativa che ne racchiude le caratteristiche di base:

    [aawp table=”48408″]

    Ventilazione meccanica controllata fai da te

    [aawp bestseller=”ventilazione meccanica controllata” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”price” filter=”200,500″ filter_compare=”range”]

    VMC decentralizzata migliore marca: Aerauliqa Quantum Next

    Aerauliqa è un’azienda italiana specializzata che prevede due modelli di VMC decentralizzata con recupero di calore nella sua gamma:

    • Aerauliqa Quantum Next
    • Aerauliqa Quantum HR
    Presentazione Aerauliqa Quantum Next

    Le specifiche tecniche principali della VMC decentralizzata Aerauliqa Quantum Next sono le seguenti:

    • rendimento 82 %
    • due versioni: portata massima 25 m³/h (100) oppure 60 m³/h (150)
    • rumorosità massima 40 dB(A)

    L’installazione della VMC decentralizzata Aerauliqa Quantum Next e’ piuttosto agevole:

    Installazione Aerauliqa Quantum Next

    [aawp bestseller=”decentralizzata Quantum” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”price” filter=”95″ filter_compare=”more”]

    VMC decentralizzata migliore marca: Fantini Cosmi Aspirvelo Air EcoComfort e Aspirvelo Air RhinoComfort RF

    Fantini Cosmi ha acquistato Aspira, ereditando tutti i prodotti di VMC decentralizzata:

    • Fantini Cosmi Aspirvelo Air EcoComfort
    • Fantini Cosmi Aspirvelo Air EcoComfort RF
    • Fantini Cosmi Aspirvelo Air RhinoComfort RF

    [aawp table=”48419″]

    Fantini Cosmi Aspirvelo Air EcoComfort

    Le specifiche tecniche principali della VMC decentralizzata Fantini Cosmi Aspirvelo Air EcoComfort sono le seguenti:

    • rendimento 90%
    • due versioni: con comando e collegamento delle unita’ filare (Aspirvelo Air EcoComfort) oppure radio (Aspirvelo Air EcoComfort RF)
    • due versioni: portata massima 25 o 30 m³/h (100) oppure 60 o 68 m³/h (160)
    • rumorosità massima tra 24 e 38 dB(A) a seconda del modello

    La configurazione della VMC decentralizzata Fantini Cosmi Aspirvelo Air EcoComfort RF e’ abbastanza agevole:

    [aawp bestseller=”Fantini Cosmi Aspirvelo Air EcoComfort” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”RhinoComfort” filter_type=”exclude”]

    Fantini Cosmi Aspirvelo Air RhinoComfort RF

    La VMC decentralizzata Fantini Cosmi Aspirvelo Air RhinoComfort RF e’ il modello più innovativo prevedendo anche la purificazione dell’aria:

    Le caratteristiche salienti della VMC decentralizzata Fantini Cosmi Aspirvelo Air RhinoComfort RF sono le seguenti:

    Ricircolo d'aria a flusso alternato

    Ricircolo d’aria a flusso alternato

    RhinoComfort, grazie all’inversione di
    ciclo, permette lo scambio continuo d’aria tra interno ed esterno. Questo in inverno previene l’umidità e la comparsa di muffa sui muri, mantenendo sempre basso il livello di inquinanti.

    Recupero di calore

    Recupero di calore

    Durante il funzionamento a flusso alternato, i flussi d’aria in entrata ed uscita passano attraverso uno scambiatore di calore
    ceramico, che recupera fino al 90% del calore.

    Fotocatalisi

    Fotocatalisi

    Grazie a un catalizzatore illuminato da una luce a LED, RhinoComfort scompone le sostanze inquinanti presenti nell’aria immessa trasformandole in sostanze innocue.

    Test di laboratorio

    Test di laboratorio

    Prove eseguite da qualificati laboratori
    certificati hanno attestato la funzionalità.

    Le specifiche tecniche principali della ventilazione meccanica controllata decentralizzata Fantini Cosmi Aspirvelo Air RhinoComfort RF sono le seguenti:

    • rendimento 90%
    • portata massima 68 m³/h
    • rumorosità massima 38 dB(A)

    [aawp bestseller=”Fantini Cosmi Aspirvelo Air RhinoComfort RF” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”RhinoComfort” filter_type=”include”]

    VMC decentralizzata migliore marca: Suedwind Ambientika

    Passiamo ora alla seconda tra le unità di ventilazione meccanica controllata decentralizzata della migliore marca disponibili sul mercato che ho deciso di recensire: la Suedwind Ambientika.

    VMC puntuale a doppio flusso Suedwind

    Si tratta di una ventilazione meccanica controllata decentralizzata con recuperatore di calore che unisce tecnologie avanzate ad una facilità di installazione che la rende davvero alla portata di tutti.

    VMC puntuale o scambiatore d'aria per muffa Suedwind Ambientika
    VMC puntuale doppio flusso o scambiatore aria casa Suedwind Ambientika

    Essendo una VMC puntuale doppio flusso, la Suedwind Ambientika è ideale per le ristrutturazioni in cui il miglioramento dell’isolamento termico può introdurre problemi di umidità all’interno dell’abitazione.

    Vediamo le molte caratteristiche della Suedwind Ambientika:

    Wireless

    Wireless

    Collegamento opzionale via cavo o wireless (fino a 16 unità).

    Telecomando

    Telecomando

    Telecomando incluso. Panello remoto o interruttore opzionale.

    Sensori umidità e CO2

    Sensori umidità e CO2

    Igrostato contro la muffa. Sensore CO2 opzionale.

    Controllo automatico

    Controllo automatico

    Regolazione del funzionamento in base ad umidità e CO2.

    Serranda motorizzata

    Serranda motorizzata

    Serranda motorizzata per isolamento termico ed acustico a VMC spenta.

    Modo auto

    Modo auto

    Regolazione automatica per un comfort ideale.

    Pulizia facilitata

    Pulizia facilitata

    Smontaggio facilitato per manutenzione e pulizia rapida. Sensore filtro sporco.

    Installazione semplice

    Installazione semplice

    Installazione fai da te in massimo un’ora.

    Rendimento elevato

    Rendimento elevato

    Rendimento termico recuperatore di calore 93%.

    Sensore crepuscolare

    Sensore crepuscolare

    Sensore crepuscolare per abbassare la velocità di notte.

    Consumi ridotti

    Consumi ridotti

    Motore brushless e modalità auto riducono i consumi al minimo.

    Filtro pollini

    Filtro pollini

    Filtro F5 contro i pollini opzionale.

    Free Cooling

    Free Cooling

    In estate nelle ore notturne più fresche viene escluso il recupero di calore per offrire una temperatura più confortevole nell’abitazione.

    Silenziosità

    Silenziosità

    Il ventilatore brushless riduce la rumorosità a soli 18 dB.

    Isolamento acustico

    Isolamento acustico

    I rumori esterni non entrano all’interno.

    Sono disponibili quattro modelli dell’unità di ventilazione meccanica controllata decentralizzata Suedwind Ambientika:

    • Suedwind Ambientika Eco
    • Suedwind Ambientika Solo+
    • Suedwind Ambientika Advanced+
    • Suedwind Ambientika Wireless+

    [aawp table=”48413″]

    VMC decentralizzata Suedwind Ambientika costruzione e funzionamento

    La VMC decentralizzata Suedwind Ambientika è costituita da:

    • una unità principale di funzionamento con attacco a parete che andrà posta all’interno del locale
    • un tubo da incasso contenente lo scambiatore ceramico ed i filtri
    • un convogliatore esterno con attacco a parete
    Suedwind Ambientika
    Componenti della VMC puntuale doppio flusso Suedwind Ambientika

    Lo scambiatore di calore ceramico dell’unità di ventilazione meccanica controllata decentralizzata Suedwind Ambientika opera nella modalità seguente:

    • durante l’estrazione d’aria proveniente dal locale il calore viene accumulato
    • durante la fase di immissione di aria dall’esterno, lo scambiatore cede all’aria fredda in ingresso il calore immagazzinato

    [aawp bestseller=”suedwind recuperatore” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”suedwind”]

    VMC puntuale a flusso alternato Vortice

    Ovviamente anche la nota azienda italiana Vortice è sicuramente da annoverare come possibile migliore marca di VMC puntuale a flusso alternato; tra i suoi modelli segnalo:

    • Vortice Vort HRW Mono
    • Vortice Vort HRW Mono Evo
    • Vortice Bra.vo

    VMC puntuale a flusso alternato Vortice Vort HRW Mono

    Vortice Vort HRW Mono è la prima famiglia di prodotto per VMC puntuale a flusso alternato:

    VMC puntuale doppio flusso Vortice Vort HRW Mono

    I modelli di VMC puntuale a flusso alternato Vortice Vort HRW Mono sono i seguenti:

    • Vortice Vort HRW 20 Mono (11634): modello base
    • Vortice Vort HRW 20 Mono RC (11635): con collegamento via cavo fino a 4 unità
    • Vortice Vort HRW 20 Mono HCS (11631): con sensore umidità integrato

    Le specifiche tecniche principali della VMC puntuale a flusso alternato Vortice Vort HRW Mono sono le seguenti:

    • scambiatore di calore ad alta efficienza di tipo ad accumulo in materiale ceramico
    • 5 velocità con differenti livelli di portata: 10, 16, 22, 30 e 40 m³/h
    • filtro G3 lavabile
    • rendimento 90%
    • rumorosità massima 24 dB(A)
    • bocca di mandata aria circolare di diametro 160 mm
    • profondità muro 300 mm (tramite kit opzionale è possibile arrivare fino a 700 mm)

    In questa tabella sintetica trovate il confronto delle tre versioni della VMC puntuale a flusso alternato Vortice Vort HRW Mono:

    [aawp table=”48495″]

    VMC puntuale a flusso alternato Vortice Vort HRW Mono Evo

    Grazie ai modelli di VMC puntuale a flusso alternato Vortice Vort HRW Mono Evo, dotati anche di doppio filtro, la famiglia di prodotti è stata completata:

    • Vortice Vort HRW 30 Mono Evo (12434): portata massima 41 m³/h, doppio filtro
    • Vortice Vort HRW 40 Mono Evo (12435): portata massima 40 m³/h, doppio filtro
    • Vortice Vort HRW 30 Mono Evo HCS (12436): portata massima 41 m³/h, doppio filtro, sensore umidità integrato
    • Vortice Vort HRW 40 Mono Evo HCS (12437): portata massima 40 m³/h, doppio filtro, sensore umidità integrato

    [aawp bestseller=”vortice hrw mono” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”vortice”]

    VMC puntuale a flusso alternato Vortice Bra.vo

    Per ultimo tocchiamo il modello di gran lunga più innovativo di tutti, la VMC puntuale a flusso alternato Vortice Bra.vo:

    VMC puntuale doppio flusso Vortice Bra.Vo

    Vortice Bra.vo è un sistema di ventilazione meccanica controllata intelligente che consente il ricambio dell’aria negli ambienti domestici. Grazie ai sensori remoti, monitora costantemente la qualità dell’aria ed agisce automaticamente, in caso di valori elevati di inquinamento o umidità interni, aumentando la portata per immettere aria filtrata dall’esterno.

    Vortice Bra.vo è un sistema domotico:

    • gestione remota mediante app su smartphone ovunque ti trovi in qualsiasi momento grazie alla connettività WiFi
    • integrazione con altri dispositivi della tua casa domotica grazie alla compatibilità con Alexa, Google Home ed Apple HomeKit
    • integrazione diretta con i dispositivi Netatmo che monitorano la qualità dell’aria

    Sono disponibili i seguenti modelli di VMC puntuale a flusso alternato Vortice Bra.vo:

    • Vortice Brav.vo M (12164)
    • Vortice Brav.vo Qe (12205) versione da parete
    • Vortice Brav.vo Qi (12206) versione da incasso

    [aawp bestseller=”vortice bra.vo” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”vortice”]

    Migliore marca VMC a doppio flusso : Prana

    Prana è un’azienda specializzata nei sistemi di ventilazione presente nel mercato della ventilazione da oltre 15 anni.

    https://www.youtube.com/watch?v=l7_lx-1eJM0

    Le VMC Prana ha un meccanismo di funzionamento innovativo:

    • i flussi di aria calda viziata ed aria fredda pulita passano in mezzo a degli scambiatori di calore in rame, situati all’interno dell’unità, per quanto divisi fra di loro
    • in inverno viene recuperato il calore dall’aria calda viziata prima dell’espulsione, in estate l’aria calda pulita viene raffreddata raggiungendo un’efficienza di oltre il 95%
    • il sistema non è dotato di filtri ma sfrutta le proprietà di purificazione del rame
    VMC Prana
    VMC Prana

    Esistono quattro serie di VMC Prana aventi le caratteristiche seguenti:

    SILENTBASEERPERP PRO
    Controllo separato dei motori++++
    Timer di spegnimento++++
    Supporto Bluetooth++++
    Funzione “mini riscaldamento”++++
    Funzione ”winter mode”++++
    Data e ora+++
    Rilevamento delle condizioni del filtro++++
    Sensore di umidità dell’aria++
    Sensore di pressione atmosferica++++
    Modalità “AUTO”, “AUTO PLUS”++
    Sensore equivalente di anidride carbonica, CO2eq+
    Indicatore del coefficiente di efficienza+
    Sensore di qualità dell’aria, VOC+
    1 – temperatura dell’aria in estrazione prima del recupero++
    2 – temperatura dell’aria in mandata dopo il recupero++++
    3 – temperatura dell’aria in mandata prima del recupero+
    4 – temperatura dell’aria in estrazione dopo il recupero+
    Caratteristiche VMC a doppio flusso Prana

    Grazie alla connettività bluetooth è anche possibile comandare la VMC Prana mediante app su smartphone.

    Leggi tutti i miei articoli su Aria.

  • Calcolo batterie accumulo fotovoltaico: capacità, dimensionamento, scelta

    Vuoi scoprire tutti i vantaggi di utilizzare fotovoltaico e batteria di accumulo per massimizzare autoconsumo ed autosufficienza? Guida completa, compresa di dimensionamento e calcolo capacità batterie accumulo fotovoltaico online, alla scelta della batteria accumulo fotovoltaico tra Sonnen Hybrid 9.53, Fimer, Kostal, Huawei ed i migliori marchi.

    Fotovoltaico: autoconsumo e autosufficienza

    Un impianto fotovoltaico è innegabilmente necessario in un nuovo edificio residenziale.

    La modalità più immediata per usufruirne è l’autoconsumo, ovvero utilizzare l’energia solare contestualmente alla sua produzione, ad esempio semplicemente accendendo alcuni elettrodomestici energivori come lavatrice o asciugatrice quando splende il sole. Chiaramente questo non è sempre semplice e non possiamo andare oltre un certo limite nei consumi.

    Un ulteriore vantaggio di un impianto fotovoltaico è quello di renderci maggiormente indipendenti dalla fornitura di energia elettrica: possiamo così ottenere un determinato grado di autosufficienza, ovvero la percentuale di energia elettrica consumata che viene fornita dal sole.

    Autoconsumo ed autosufficienza sono due aspetti differenti di un impianto fotovoltaico:

    • in estate, con una grande produzione, abbiamo un autoconsumo limitato ma una elevato grado di autosufficienza
    • d’inverno, con produzione molto ridotta, avremo un autoconsumo pressoché totale ma una grado di autosufficienza limitato
    Fotovoltaico: autoconsumo e autosufficienza
    Fotovoltaico: autoconsumo e autosufficienza

    Ma quali sono gli accorgimenti da seguire per massimizzare i benefici di un impianto fotovoltaico nella nostra casa?

    Come migliorare l’autoconsumo fotovoltaico

    Per migliorare, in modo progressivo, il livello di autoconsumo del nostro impianto fotovoltaico abbiamo a disposizione un ventaglio di azioni possibili:

    1. riscaldamento e produzione acqua calda sanitaria mediante una pompa di calore Smart Grid Ready, in grado di aumentare automaticamente la potenza termica in presenza di un eccesso di produzione solare
    2. accensione automatica, ove possibile, degli elettrodomestici energivori in presenza di energia solare grazie all’utilizzo di un dispositivo di monitoraggio e gestione dei carichi come, ad esempio, Elios4You, Shelly EM o Smappee
    3. ricarica dell’auto elettrica mediante una stazione di ricarica, possibilmente integrata col sistema di gestione dell’energia
    4. utilizzare una batteria accumulo fotovoltaico elettrico
    5. ottimizzare il dimensionamento dell’impianto fotovoltaico ed il calcolo batterie accumulo fotovoltaico capacità in funzione del proprio profilo di consumo
    Come migliorare l'autoconsumo fotovoltaico
    Come migliorare l’autoconsumo fotovoltaico

    L’utilizzo di un dispositivo per il monitoraggio e controllo dei carichi, anche senza batteria accumulo fotovoltaico, consente già di raggiungere risultati interessanti in termini di incremento dell’autoconsumo:

    Per approfondire come migliorare l’autoconsumo fotovoltaico grazie all’integrazione con una pompa di calore mediante un dispositivo di controllo dei consumi, puoi anche leggere i miei articoli su pompa di calore Smart Grid Ready e Shelly EM.

    [aawp bestseller=”shelly em” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Vantaggi batteria accumulo fotovoltaico per autoconsumo ed autosufficienza

    Approfondiamo ora come una batteria accumulo fotovoltaico può aumentare l’autoconsumo rendendo disponibile anche di sera o di notte l’energia solare prodotta durante il giorno.

    Possiamo capirlo facilmente osservando l’andamento nel corso di una giornata della potenza elettrica consumata e prodotta in assenza e presenza di batteria accumulo fotovoltaico:

    Fotovoltaico e batteria di accumulo
    Fotovoltaico e batteria di accumulo

    Ragioniamo su qualche numero considerando, a titolo indicativo, il caso di una famiglia tipo:

    • consumo annuo di elettricità di 4.500 kWh
    • impianto fotovoltaico con potenza compresa tra 3 e 6 kWp

    In questa situazione è ragionevole stimare come l’autoconsumo fotovoltaico sia intorno al 30%.

    Utilizzando delle batterie accumulo fotovoltaico, con capacità compresa tra 4 e 6 kWh, è possibile aumentare l’autoconsumo fino al 70%.

    Per generalizzare il concetto è possibile rappresentare su un grafico l’autoconsumo raggiungibile in funzione di:

    • consumo annuo di energia elettrica (misurato in kWh)
    • potenza dell’impianto fotovoltaico (misurata in kWp)
    • capacità delle batterie accumulo fotovoltaico (misurata in kWh)

    Per generalità di lettura del grafico dell’autoconsumo, la potenza del fotovoltaico e la capacità delle batterie accumulo fotovoltaico sono state normalizzate rispetto al consumo annuo:

    Autoconsumo vs potenza fotovoltaico va capacità batteria accumulo
    Autoconsumo vs potenza fotovoltaico va capacità batteria accumulo

    Applichiamolo utilizzando i dati precedenti:

    • consumi annui 4.500 kWh
    • potenza fotovoltaico 4,5 kWp – normalizzata rispetto ai consumi diventa 1,0
    • capacità batterie accumulo fotovoltaico 6 kWh – normalizzata rispetto ai consumi diventa 1,33

    In questa situazione la stima di autoconsumo fotovoltaico raggiungibile è intorno al 60%.

    Come vedete, noti i consumi elettrici annui è possibile trovare il punto di equilibrio più adatto di potenza fotovoltaico e capacità batterie accumulo fotovoltaico per raggiungere un livello di autoconsumo elevato.

    Possiamo costruire lo stesso tipo di diagramma relativamente al livello di autosufficienza, ovvero di copertura dei consumi complessivi:

    Come atteso per innalzare significativamente il livello di autosufficienza è necessario investire molto sia sulla taglia del fotovoltaico che sulla capacità delle batterie di accumulo: potrebbe essere non efficiente dal punto di vista economico.

    Spingendosi al limite superiore è possibile dotarsi di un sistema Off Grid progettato per operare senza connessione alla rete elettrica.

    Calcolo batterie accumulo fotovoltaico capacità e dimensionamento

    Il dimensionamento delle batterie accumulo fotovoltaico dovrebbe essere tale da assicurare uno scaricamento sostanziale durante la notte in modo da essere pronte per la successiva disponibilità di elettricità solare del giorno seguente.

    Dimensionamento capacità e calcolo batterie accumulo fotovoltaico sono determinati anche dalla potenza dell’impianto fotovoltaico che, sottratto l’autoconsumo contestuale alla produzione, in una giornata di sole dovrebbe essere in grado di caricare completamente la batteria.

    Nel calcolo e dimensionamento capacità batterie accumulo fotovoltaico, dovremo ovviamente trovare un compromesso tra estate ed inverno:

    • estate: produzione fotovoltaico elevata, consumi minori
    • inverno: produzione fotovoltaico ridotta, consumi elevati

    Nella pratica è possibile effettuare il calcolo ed il dimensionamento delle batterie accumulo fotovoltaico nel modo semplificato seguente:

    Capacità batterie accumulo fotovoltaico = min (0,10 % ÷ 0,15 % consumi annui totali; 1,5 * potenza FV)

    Applicandolo concretamente con consumi annui di 4.500 kWh e potenza FV 5 kWp otteniamo col calcolo batterie accumulo fotovoltaico una capacità tra 4,5 e 7 kWh.

    Ho provato a sintetizzare in questa tabella sinottica di riferimento il dimensionamento e calcolo capacità batterie accumulo fotovoltaico, nelle righe i consumi, nelle colonne la potenza del fotovoltaico considerando solamente delle combinazioni plausibili in termini di autoconsumo ed autosufficienza ottenibili:

    Consumi \ Potenza FV3,0 kWp4,5 kWp6,0 kWp7,5 kWp9,0 kWp
    3.000 kWh4,5 kWh4,5 kWh
    4.500 kWh4,5 kWh6,8 kWh6,8 kWh
    6.000 kWh6,8 kWh9,0 kWh9,0 kWh
    7.500 kWh9,0 kWh11,3 kWh11,3 kWh
    9.000 kWh11,3 kWh13,5 kWh
    Tabella dimensionamento e calcolo batterie accumulo fotovoltaico

    Per la massima comodità ho anche realizzato questo semplice tool online per il calcolo batterie accumulo fotovoltaico:

    [CP_CALCULATED_FIELDS id=”9″]

    Caratteristiche batteria accumulo fotovoltaico

    Il mercato delle batterie accumulo fotovoltaico è assolutamente molto dinamico. Vengono regolarmente presentati nuovi modelli di batteria accumulo fotovoltaico e la disponibilità è sempre maggiore.

    Quando si sceglie una batteria accumulo fotovoltaico dovrebbero essere prese in considerazione le caratteristiche seguenti:

    • capacità netta delle batterie accumulo fotovoltaico
    • durata della batteria
    • potenza massima assorbita
    • potenza massima fornita
    • funzionalità aggiuntive come come il peak shaving o il backup
    • peso ed ingombro

    La durata della batteria è normalmente espressa in in numero di cicli di ricarica, ovvero lo scaricamento della batteria fino ad una profondità definita (in % della capacità delle batterie accumulo fotovoltaico) e la successiva ricarica.

    Una batteria non dovrebbe essere scaricata al 100%, perché la cosiddetta scarica profonda è dannosa. Quindi si parla di capacità netta delle batterie accumulo fotovoltaico.

    La densità di energia di una batteria indica quanta energia può essere immagazzinata per unità di peso.

    Le chimiche utilizzate per le batterie di accumulo fotovoltaico sono al litio ed al piombo, aventi caratteristiche profondamente differenti:

    LitioPiombo
    Durata10.000 cicli500 ÷ 4.000 cicli
    Profondità scarica80 ÷ 90 %50 %
    Densità energetica80 ÷ 250 Wh/kg30 ÷ 50 Wh/kg
    Caratteristiche batterie accumulo fotovoltaico

    Una batteria accumulo fotovoltaico va scelta coerentemente con le proprie esigenze:

    • potenza dell’impianto fotovoltaico
    • potenza complessiva dei carichi collegati
    • tipologia di utilizzo (seconda casa, case unifamiliari o plurifamiliari)
    • livello e profilo di consumo
    • possibile luogo di installazione

    Una batteria accumulo fotovoltaico può operare come backup in assenza di rete elettrica ma non confondetela con un UPS: normalmente ha tempi di reazione lenti e non è in grado di garantire la continuità nel momento preciso dell’interruzione.

    Raccomando la visione di questo video in lingua inglese:

    Tipologie di installazione batteria accumulo fotovoltaico

    Sono possibili due tipologie di installazione della batteria di accumulo rispetto all’impianto fotovoltaico:

    • collegamento lato corrente continua (CC o DC): utilizzato per nuovi impianti
    • collegamento lato corrente alternata (CA o AC): normalmente utilizzato per aggiungere una batteria di accumulo ad un impianto fotovoltaico esistente (retrofit)

    Nuovo impianto (collegamento corrente continua)

    Nel caso di nuovo impianto, sia fotovoltaico che batteria di accumulo, la soluzione più efficiente prevede il collegamento in corrente continua di batteria e fotovoltaico:

    Collegamento batteria di accumulo con fotovoltaico lato corrente continua
    Collegamento batteria accumulo fotovoltaico lato corrente continua

    I vantaggi di questa soluzione sono i seguenti:

    • Sistema compatto costituito solamente da inverter, regolatore di carica e batteria
    • Efficienza maggiore poiché non vi è alcuna conversione continua/alternata/continua tra fotovoltaico e batteria di accumulo
    • Costo minore per la potenziale presenza di un solo dispositivo che integra tutti i componenti

    Retrofit (collegamento corrente alternata)

    Nel caso di un impianto fotovoltaico esistente è comunque possibile aggiungere la batteria di accumulo mantenendo l’inverter esistente effettuando il collegamento lato corrente alternata:

    Collegamento batteria di accumulo con fotovoltaico lato corrente alternata
    Collegamento batteria accumulo fotovoltaico lato corrente alternata

    I vantaggi di questa soluzione sono i seguenti:

    • Maggiore flessibilità nella scelta di inverter e batteria che sono indipendenti tra di loro
    • Prodotti diversi selezionabili liberamente
    • Batteria alimentata dalla rete con facilità
    • Efficienza inferiore per la doppia conversione tra fotovoltaico e batteria
    • Costo maggiore per la presenza di più dispositivi

    Efficienza accoppiamento fotovoltaico con batteria di accumulo

    Riprendendo i contenuti dello studio Energy Storage Inspection 2023, di cui raccomando assolutamente la lettura, riporto questo ulteriore schema che sintetizza i flussi energetici tra i vari componenti dei sistemi che accoppiano fotovoltaico e batteria di accumulo:

    E’ abbastanza evidente il vantaggio in termini di efficienza del flusso diretto in corrente continua tra batteria di accumulo e fotovoltaico: tenetelo sempre bene a mente.

    Tipologie di batteria accumulo fotovoltaico

    Le possibili soluzioni che si trovano sul mercato dell’accumulo di energia fotovoltaica, troviamo le seguenti tipologie di soluzioni:

    Batteria con inverter ibrido integrato

    • inverter ibrido integrato nella batteria di accumulo
    • fornitore unico per batteria ed inverter

    Batteria di accumulo stand-alone

    • inverter fotovoltaico (o ibrido) esterno
    • batteria ed inverter potenzialmente di fornitori diversi

    Batteria accumulo fotovoltaico con inverter ibrido integrato

    Ho selezionato le migliori soluzioni di batteria accumulo fotovoltaico con inverter ibrido integrato presenti sul mercato italiano che siano adatte ad una nuova abitazione unifamiliare:

    ModelloCapacità (kWh)CicliPotenzaPotenza FVMPPT
    Alpha ESS SMILE52,9 / 5,7 / 10,110.0005 kW6 kW2
    Amphere Energy Tower PRO6 / 126.0003 kW6 kW2
    Fimer React 24 / 8 / 124.5003,6 / 5 kW5 / 6 kW2
    SolaX Power X-ESS G43,0 ÷ 126.0007,5 kW7,5 kW2
    sonnenBatterie hybrid 9.532,5 ÷ 1510.0003,3 kW5 kW2
    Viessmann Vitocharge VX34 / 8 / 1210 anni4,6 kW7 kW3
    Migliori batterie di accumulo fotovoltaico con inverter integrato

    Alpha ESS SMILE5

    Il sistema di accumulo Alpha ESS SMILE5 è una soluzione energetica completa costituita da:

    • inverter ibrido (con doppio MPPT fino a 6kWp) e batteria di accumulo
    • modulare: fino a 5 moduli batteria a 48V da 5,7 kWh l’uno
    • adatto a nuove installazioni lato DC ed installazioni in retrofit lato AC
    • Funzionalità UPS (anti-black-out)
    • Garanzia di 10 anni sulla batteria senza limiti di cicli

    Trovo molto interessante la possibilità dell’Alpha ESS SMILE5 di intervenire in retrofit su un impianto fotovoltaico esistente potendo aggiungere ulteriori 6,6 kWp lato DC come se fossero un impianto ad isola:

    Configurazione ibrida batteria accumulo Alpha ESS SMILE5
    Configurazione ibrida batteria accumulo Alpha ESS SMILE5

    Amphere Energy Tower PRO

    Accumulo fotovoltaico Fimer PowerX e React 2

    L’azienda italiana Fimer offre due soluzioni per l’accumulo di energia fotovoltaica:

    • Fimer PowerX: batteria di accumulo fotovoltaico in 3 taglie (capacità 9,6 / 12.8 / 16 kWh) installabili in cascata (fino a 3 unità per 48 kWh totali); disponibile in 5 colori
    https://www.youtube.com/watch?v=6yvRCNdIN18
    • Fimer React 2: accumulo fotovoltaico con inverter ibrido integrato con capacità da 4 a 12 kWh e potenza da 3,6 e 5,0 kW

    SolaX Power X-ESS G4

    Si tratta di un sistema modulare costituito dai seguenti componenti:

    • inverter ibrido SolaX Power X1/X3 Hybrid G4
    • modulo per Matebox che collega inverter, batterie di accumulo, rete elettrica e carichi
    • batteria di accumulo SolaX Power Triple Power
    https://www.youtube.com/watch?v=mwKWSfsgFMM

    sonnenBatterie Hybrid 9.53

    La famosa azienda tedesca Sonnen propone due soluzioni in grado di coprire qualsiasi esigenza:

    • sonnenBatterie 10: sistema di accumulo versatile e affidabile, ideale per impianti fotovoltaici esistenti con capacità compresa tra 5,5 e 22 kWh e potenza massima di 4,6 kW
    • sonnenBatterie Hybrid 9.53: soluzione completa ed efficiente con inverter ibrido integrato per nuovi impianti con capacità compresa tra 2,5 e 15 kWh e potenza massima di 3,3 kW

    Lo schema di funzionamento della batteria di accumulo sonnenBatterie Hybrid 9.53 è il seguente:

    Schema funzionamento batteria di accumulo sonnenBatterie Hybrid 9.53
    Schema funzionamento batteria di accumulo sonnenBatterie Hybrid 9.53
    1. Impianto fotovoltaico
    2. Sistema di accumulo
    1. Carichi elettrici
    2. Misuratore di consumi
    1. Rete elettrica

    Il comportamento è quello standard:

    • produzione fotovoltaico > consumi elettrici: si utilizza il surplus per caricare la batteria di accumulo, immettendo in rete solamente l’eventuale ulteriore eccedenza
    • consumo elettrico > produzione fotovoltaico: la batteria si scarica per compensare la potenza mancante, prelevando eventualmente dalla rete elettrica l’eventuale necessità ulteriore

    Viessmann Vitocharge VX3

    Batteria accumulo fotovoltaico stand-alone

    Le principali caratteristiche da mettere a confronto per mettere a confronto i diversi modelli di batteria di accumulo presenti sul sul mercato sono le seguenti:

    • capacità batterie accumulo fotovoltaico (kWh)
    • potenza erogata e potenza di picco (kW)
    • chimica batterie (litio, piombo)
    • tipologia di collegamento (DC o AC)
    • numero di cicli / durata garantita
    • espandibilità
    • modelli di inverter ibrido compatibili (in caso di collegamento DC)

    Ho raggruppato direttamente i principali modelli di batteria accumulo fotovoltaico disponibili sul mercato in base la fatto che siano aperti ad inverter ibridi di altre aziende oppure parte di un sistema verticale di gestione energetica chiuso:

    Sistema aperto

    I sistemi aperti con collegamento AC sono ovviamente quelli più flessibili perché compatibili con qualsiasi impianto ma non permettono di raggiungere la massima efficienza poiché la batteria non lavora direttamente in corrente continua con l’inverter ibrido.

    Di fatto i sistemi integrati chiusi non così differenti dalle batterie di accumulo con inverter ibrido integrato ma hanno dei vantaggi:

    • fanno normalmente parte di un ecosistema completo per coprire tutte le esigenze (pannelli fotovoltaici, inverter ibrido, wallbox ricarica auto elettrica, gestione energetica intelligente)
    • hanno comunque la massima efficienza poiché i componenti scambiano energia direttamente in corrente continua

    La scelta della tipologia di soluzione dipende dalle esigenze e preferenze specifiche: andare su un sistema energetico di una sola azienda ha l’evidente vantaggio di semplificarci la vita per quanto potrebbe non rendere disponibili funzionalità e tecnologie particolarmente innovative.

    BYD Battery Box Premium HVS e HVM

    Il colosso cinese BYD propone due modelli di batterie di accumulo fotovoltaico con chimica LFP adatte all’uso domestico:

    BYD Battery Box Premium HVS

    • capacità da 5,1 a 12,8 kWh
    • fino a 3 moduli in parallelo (max 38,4 kWh)
    • collegamento DC (200÷500 V)
    • chimica LFP

    BYD Battery Box Premium HVM

    • capacità da 8,3 a 22,1 kWh
    • fino a 3 moduli in parallelo (max 66,3 kWh)
    • collegamento DC (150÷400 V)
    • chimica LFP

    Un grande vantaggio delle batterie di accumulo BYD Battery Box Premium HVS e HVM è il davvero elevatissimo numero di modelli di inverter ibrido compatibili:

    • Fronius Symo Hybrid, Symo GEN24 Plus e Primo GEN24 Plus
    • GoodWe ET/BT, EH/BH e EHB
    • Kako Blueplanet hybrid
    • Kostal Plenticore Plus, Plenticore BI, Piko e Piko MP Plus
    • Ingeteam ISS1Play
    • SMA Sunny Boy Storage
    • Solis RHI
    • Sungrow SH
    • Viessman A3

    GoodWe Lynx Home

    Le batterie di accumulo GoodWe prevedono due linee di prodotto con le caratteristiche seguenti:

    GoodWe Lynx Home U

    • capacità da 5,4 a 32,4 kWh
    • chimica LFP
    • potenza di scarica da 2,88 a 5,76 kW
    • collegamento DC (50 V)

    GoodWe Lynx Home F PLUS+

    • capacità da 6,6 a 16,4 kWh
    • chimica LFP
    • potenza di scarica da 5,12 a 12,8 kW
    • collegamento DC (200÷500 V)

    Poiché parte di un ecosistema integrato di gestione energetica, purtroppo la compatibilità di queste batterie è limitata agli inverter GoodWe serie EH/ET/BT ed ET.

    Huawei Luna2000

    Parte del sistema di gestione energetica Huawei, la batteria di accumulo Huwaei Luna2000 ha le caratteristiche principali seguenti:

    • capacità da 5 a 15 kWh
    • potenza di uscita massima da 2,5 a 5 kW
    • chimica LFP
    • collegamento DC (360 o 600 V)
    • compatibile con gli inverter Huawei Sun2000

    LG Energy Solutions RESU PRIME

    Le caratteristiche dell’ultima generazione di batteria di accumulo LG RESU PRIME sono le seguenti:

    • capacità di 9,6 o 16 kWh
    • potenza in uscita 5 o 7 kW
    • collegamento DC (400 V)

    Anche nel caso delle batterie di accumulo LG Energy Solutions ci sono innumerevoli modelli di inverter ibrido compatibili:

    • Ingeteam IS Storage 1Play
    • SolarEdge
    • SMA Sunny Island
    • SMA Sunny Boy Storage
    • Sungrow SH
    • Viessmann Hybrid Inverter

    Pylontech Pelio e Force L1/L2

    Pylontech è un’azienda cinese pioniere nel mercato delle batteria di accumulo residenziali.

    Sono attualmente presenti tre gamme di prodotti:

    Pylontech Pelio-L-5.12

    • capacità da 5,12 a 102,4 kWh
    • potenza max da 5,1 kW
    • collegamento DC (51 V)

    Pylontech Force L1

    • capacità da 7,1 a 24,9 kWh
    • potenza max da 3,6 a 4,8 kW
    • collegamento DC (48 V)

    Pylontech Force L2

    • capacità da 7,1 a 14,2 kWh
    • potenza max da 3,6 a 4,8 kW
    • collegamento DC (48 V)

    La lista di inverter ibridi compatibili con le batterie Pylontech è talmente lunga che non la riporto nemmeno.

    SolarEdge Home

    Parte dell’omonimo e completo ecosistema di gestione energetica SolarEdge, la batteria di accumulo SolarEdge Home ha le seguenti caratteristiche:

    • capacità 10 kWh
    • potenza in uscita 5 kW
    • collegamento DC (400 V)
    • compatibile con gli inverter SolarEdge
    • possibilità di collegare fino a 3 batterie per inverter

    sonnenBatterie 10

    Come già anticipato in precedenza sonnenBatterie 10 ha le seguenti caratteristiche:

    • capacità tra 5,5 e 22 kWh
    • chimica LFP
    • potenza massima 4,6 kW
    • collegamento AC (inverter integrato)
    • garanzia 10 anni
    • espandibile in cascata fino a 198 kWh
    https://www.youtube.com/watch?v=JhUXmRNWZ6U

    Sungrow SBR

    Sungrow è un’azienda cinese con una linea completa di prodotti integrati per la gestione energetica residenziale.

    La serie di batterie Sungrow SBR ha le caratteristiche seguenti:

    • capacità da 9,6 a 25,6 kWh
    • chimica LFP
    • potenza nominale da 5,8 a 15,4 kW
    • espandibilità fino ad 8 moduli
    • collegamento DC (200÷600 V)
    • compatibile con inverter Sungrow

    Tesla Powerwall

    Le caratteristiche principali della mitica Tesla Powerwall sono le seguenti:

    • capacità di 13,5 kWh
    • potenza 5 kW (picco 7 kW)
    • collegamento AC (inverter integrato)
    • garanzia 10 anni

    Inverter ibrido On Grid

    Un inverter ibrido è un dispositivo in grado di gestire in modo ottimale:

    • produzione in corrente continua dei pannelli fotovoltaici
    • carica e scarica in corrente continua della batteria
    • corrente alterna per i carichi domestici ed il collegamento alla rete elettrica

    Le caratteristiche da mettere a confronto sono le seguenti:

    • potenza nominale fotovoltaico
    • potenza uscita
    • potenza carica/scarica batteria
    • numero MPPT
    • batteria compatibili: per assicurare la massima flessibilità nella scelta
    • nuovo impianto o retrofit
    • gestione tariffa bioraria

    I principali modelli di inverter ibrido monofase disponibili sul mercato sono i seguenti:

    ModelloPotenzaPotenza FVMPPT
    Fronius Primo GEN24 Plus3 ÷ 6 kW3 ÷ 6 kWp2
    GoodWe ES G2 e EH PLUS+3,6 ÷ 6 kW6 kWp2
    Huawei SUN20002 ÷ 6 kW3 ÷ 9 kWp2
    Kostal Piko MP plus1,5 ÷ 5 kW1,5 ÷ 5 kWp1
    SolarEdge StorEdge2,2 ÷ 6 kW3 ÷ 9 kWp1
    Sungrow SH3 ÷ 6 kW10 ÷ 13 kWp2
    Viessmann Hybrid Inverter3 ÷ 4,6 kW3,9 ÷ 6,5 kWp2
    ZCS Azzurro HYD3 ÷ 6 kW3,6 ÷ 7,2 kWp2

    Anche questa volta evidenzio come ci siano alcuni ecosistemi completi di gestione energetica.

    [aawp bestseller=”inverter solare ibrido 6 kw” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Inverter ibrido Fronius GEN24 Plus

    Il Fronius GEN24 Plus è disponibile sia in versione monofase (Primo) che trifase (Symo).

    https://www.youtube.com/watch?v=k_xYXACyQGI

    L’inverter ibrido Fronius Primo GEN24 Plus è compatibile con le batterie di accumulo BYD Battery-Box Premium HVS/HVM ed LG RESU FLEX.

    Inverter ibrido Huawei Sun2000

    Inverter ibrido Kostal Piko MP plus e Plenticore plus

    Le soluzioni di accumulo fotovoltaico Kostal per l’uso domestico disponibili sono due:

    • Kostal Piko MP plus: inverter fotovoltaico monofase da 1,0 a 5,0 kW compatibile con le batterie di accumulo BYD Battery Box HV con capacità da 5,1 a 22,1 kWh

    Attenzione che la batteria di accumulo viene collegata ad uno dei due ingressi MPPT e quindi di fatto si potrà gestire una sola stringa.

    • Kostal Plenticore plus: inverter ibrido trifase da 5,5 kW compatibile con la batteria di accumulo BYD Battery Box HV con capacità da 5,1 a 22,1 kWh

    SolarEdge StorEdge

    Efficienza accoppiamento fotovoltaico con batteria di accumulo

    Sul tema efficienza della modalità di integrazione di fotovoltaico e batteria di accumulo, raccomando nuovamente la lettura dello studio Energy Storage Inspection 2023: sono state testate innumerevoli combinazioni tra i prodotti delle principali marche presenti sul mercato tedesco.

    Riporto le combinazioni di prodotti, diffusi anche in Italia, che hanno ottenuto il bollino di soluzioni più efficienti:

    Questo non vuol dire che le altre combinazioni o marchi non inclusi nello studio comparativo siano necessariamente molto meno efficienti: raccomando di fare sempre un confronto dei costi e benefici complessivi sull’intero ciclo di vita dell’impianto.

    Presa domestica e Wall Box ricarica auto elettrica con fotovoltaico

    Per concludere il giro dei componenti necessari ad una casa elettrica veramente 2.0, ho preso in considerazione i sistemi di ricarica elettrica domestica che prevedono la possibilità di regolare automaticamente il flusso di ricarica della macchina elettrica in base alla misura dell’energia scambiata con la rete e potendo quindi ottimizzare l’autoconsumo del fotovoltaico.

    Come fatto in precedenza ho suddiviso i prodotti principali in base al fatto che siano o meno parte di un ecosistema di gestione dell’energia:

    Sistema integrato

    Molto interessante è anche la sperimentazione avviata con la Delibera 541/20/R/EEL per la ricarica intelligente nelle fasce orarie con tariffe ridotte (F3). Potete approfondire sul sito del GSE nella sezione Ricarica Veicoli Elettrici dove è anche presente un elenco aggiornato dei dispositivi idonei alla sperimentazione.

    Per approfondire puoi leggere il mio articolo sulla ricarica domestica auto elettrica e fotovoltaico.

    [aawp bestseller=”wallbox” grid=”3″ items=”3″ button=”none” ribbon=”none”]

    Idee per un sistema completo: inverter fotovoltaico ibrido, batteria di accumulo e presa domestica di ricarica auto elettrica

    Per quanto le combinazioni possibili siano davvero innumerevoli, ecco una serie di combinazioni che mi paiono valide che una casa elettrica 2.0 monofamiliare come mi immagino:

    • contatore monofase 6 kW
    • consumi elettrici (inclusa piastra induzione) circa 3.000 kWh/anno
    • consumi unità aggregato compatto (ventilazione, riscaldamento, raffrescamento, acqua calda) circa 1.500 kwh/anno
    • auto elettrica con percorrenza media annua di 15.000 km, corrispondenti ad un consumo elettrico di circa 2.500 kWh/annuo
    • consumo totale annuo di circa 7.000 kWh/anno

    Ipotizziamo quindi un impianto seguente:

    • fotovoltaico da 6 o 9 kW con due stringhe separate (per avere un minimo di flessibilità)
    • batteria di accumulo con capacità di almeno 9 o 11,5 kWh

    Vediamo le combinazioni possibili che potrebbero soddisfare tale scenario; come etichetta di riferimento ho utilizzato la marca principale dei vari componenti:

    FroniusGoodWeHuaweiSungrow
    Inverter ibridoFronius Primo GEN24 6.0 PlusGoodWe GW6000N-EHHuawei SUN2000
    -6KTL-L1
    Sungrow SH6.0RS
    Batteria di accumuloLG RESU FLEX 12.9
    o
    BYD HVM 13.8
    GoodWe LX F13.1-H
    o
    BYD HVM 13.8
    Huawei LUNA2000-15-S0Sungrow SBR128
    o
    BYD HVM 13.8
    Monitoraggio energiaFronius Smart MeterGoodWe HomeKit HK1000Huawei Smart Power SensorSungrow Energy Meter DTSU666
    Presa di ricaricaFronius WattpilotGoodWe HCAHuawei Fusion ChargeSungrow AC011E-01 Wallbox

    Alcune osservazioni:

    • gli inverter ibridi Fronius Primo GEN24 Plus e Good We GW6000N-EH possono gestire solo fino a 6 kWp di fotovoltaico; gli Huawei SUN2000-6KTL-L1 e Sungrow SH6.0RS riescono invece a gestire anche l’opzione con 9 kWp
    • non no preso in considerazione SolarEdge: solo ottimizzatori che sono molto costosi
    • ho escluso Kostal: l’inverter ibrido monofase può gestire una sola stringa e con potenza massima fotovoltaico di 5 kWp (incompatibile col mio scenario)

    Leggi tutti i miei articoli sul Fotovoltaico:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Sonoff Mini R3 + S-MATE: interruttore smart senza neutro guida completa

    ITead continua a sfornare nuovi prodotti con un ritmo davvero elevato: scopriamo a fondo l’interruttore WiFi a 1 canale Sonoff Mini R3 che, accoppiato al comando remoto Sonoff S-MATE, è in grado di funzionare anche senza neutro: perfetto per tutte le situazioni in cui dobbiamo integrarlo con i comandi esistenti ma abbiamo problemi nel cablaggio.

    Sonoff Mini: una famiglia di interruttori smart

    La gamma di interruttori intelligenti Sonoff ad 1 canale con la gestione di un comando di ingresso esterno si è ampliata ed evoluta nel tempo, supportando prima connettività diverse (WiFi e Zigbee) e poi introducendo la capacità di funzionare anche senza neutro:

    Tutti questi dispositivi, compatibili con la piattaforma eWeLink, condividono tutte le caratteristiche comuni alla famiglia Sonoff:

    Come letture preliminari ti consiglio la mia guida ad eWeLink App, a Sonoff Mini R2 ed alla domotica Zigbee.

    [wpmoneyclick id=73822 /]

    [wpmoneyclick id=73825 /]

    [wpmoneyclick id=74161 /]

    Sonoff Mini R3: funziona anche senza neutro?

    ITead ha lanciato il nuovo modello di Sonoff Mini che è stato presentato all’inizio come in grado di funzionare senza cavo di neutro.

    Sonoff Mini R3
    Sonoff Mini R3

    Il funzionamento di uno smart switch senza alimentazione elettrica è una magia solo in apparenza: quando il carico elettrico gestito è di natura resistiva o capacitiva è sufficiente il passaggio di una piccolissima corrente “parassita” per alimentare l’interruttore intelligente ma assolutamente insufficiente per accendere il carico effettivo.

    Data l’ormai totale diffusione di lampadine LED o dimmer è raro che il carico sia resistivo: per questo motivo molto spesso insieme ad un interruttore smart senza neutro viene anche fornito un piccolo dispositivo di bypass da collegare in parallelo al carico per far transitare la corrente parassita.

    Interruttore WiFi Smart senza neutro
    Smart Switch WiFi senza neutro

    Un esempio è di interruttore WiFi senza neutro è il popolare Shelly 1L.

    Un esempio pratico è quello della trasformazione domotica di un punto luce deviato esistente, il cui schema di collegamento è il seguente:

    schema elettrico punto luce deviato
    Schema elettrico punto luce deviato

    Il “problema” potenziale si intuisce però solamente quando andiamo ad osservare le scatole ad incasso:

    Punto luce deviato
    Scatola da incasso punto luce deviato

    Per ragioni di spazio già occupato dai moduli di comando oppure semplicemente di lunghezza del cavo neutro disponibile, potremmo trovarci nella situazione di dover tirare un nuovo conduttore nei tubi esistenti: operazione sicuramente difficoltosa e delle volte non possibile.

    Un interruttore WiFi come il Sonoff Mini R3 sarebbe dunque perfetto per tutti in quei casi in cui non possiamo intervenire tirando i cavi mancanti, non richiedendo la presenza del cavo neutro nella scatola in cui viene installato, tipicamente quella di un comando esistente che lavora esclusivamente sulla fase. Ma forse manca qualcosa, meglio approfondire e non fermarsi solo ai proclami commerciali al lancio del prodotto.

    [wpmoneyclick id=74168 /]

    Sonoff Mini R3: unboxing, teardown e schema di collegamento

    Unboxing

    Prendendo il dispositivo da vicino, anche col coperchio in plastica di protezione, possiamo osservarlo nel dettaglio:

    Sonoff Mini R3
    Sonoff Mini R3

    Dall’alto verso il basso troviamo:

    • LED di stato connettività (blu)
    • LED di stato uscita (rosso)
    • Pulsante accoppiamento / on-off
    • Morsetti alimentazione neutro (N)
    • Morsetto ingresso di fase (L in)
    • Morsetto uscita di fase (L out)

    Nelle dimensioni si conferma il recente trend di ITead per essere molto generosa con gli ingombri nei dispositivi da incasso: 54x45x24 mm. In fase di installazione questo vuol dire che occuperà sicuramente un intero modulo della scatola 503: meglio puntare ad inserirlo all’interno di una scatola di derivazione o in un quadro elettrico.

    L’interruttore intelligente viene anche fornito di un comodo supporto in plastica per facilitarne l’installazione a muro oppure su un binario DIN all’interno di un quadro elettrico.

    Ma emergono due fatti molto importanti:

    • abbiamo anche il morsetto di alimentazione per il neutro !!!
    • sembrerebbe che gli ingegneri di ITead si siano pure dimenticati gli ingressi per gestire dei comandi esterni esistenti (interruttore o pulsante) visto che parliamo di un Sonoff Mini R3

    In realtà il Sonoff Mini R3 sarebbe semplicemente la terza generazione del Sonoff Basic, ovvero un interruttore smart di base con connettività WiFi senza ingressi per comandi esterni. Peccato che avessero già usato questo nome.

    Ma c’è molto altro sotto le apparenze ed è una innovazione vera!

    Teardown

    Anche questa volta ho voluto approfondire le innovazioni costruttive interne del Sonoff Mini R3 ma senza evitare di fare danni ricorrendo alla documentazione pubblica presente nella certificazione FCC del dispositivo (2APN5MINIR3). Da notare come il dispositivo abbia le certificazioni FCC, RoHs, CE e TuV.

    Anche in questo caso, come già per il Sonoff Dual R3 con cui condivide la sagoma esterna, la scheda principale del Sonoff Mini R3 con i componenti elettronici di potenza ed i morsetti di collegamento elettrico è stata separata da una schedina secondaria fissata in verticale con la parte di controllo e connettività:

    Sonoff Mini R3 teardown
    Sonoff Mini R3 teardown

    Notate come:

    • la serigrafia sul relè indichi come il Sonoff Mini R3 possa gestire un carico con una corrente fino a 16 A
    • i due morsetti di neutro sono collegati tra di loro e quindi elettricamente equivalenti

    Ponendo l’attenzione sulla schedina di controllo e connettività del Sonoff Mini R3 possiamo riconoscere l’MCU di ultima generazione, più performante e con procedura di accoppiamento con la smartphone semplificata: il BL602 con connettività Bluetooth (BLE) e WiFi integrata:

    Sonoff Mini R3 teardown

    Questo significa che l’accoppiamento iniziale del Sonoff Mini R3 con eWeLink potrà sfruttare temporaneamente la connessione Bluetooth con lo smartphone semplificando sicuramente di molto l’operazione rispetto a dispositivi di generazione precedente che potevano utilizzare esclusivamente il WiFi. Il Sonoff Mini R3 supporta anche la modalità DIY per il controllo tramite rete locale. Leggi la mia guida a Sonoff eWeLink Home Assistant.

    Ma la connettività Bluetooth servirà anche a molto altro come scoprirete tra poco.

    Schema di collegamento Sonoff Mini R3 stand-alone

    Lo schema di collegamento è standard e prevede “ovviamente” la presenza del neutro:

    Schema di collegamento Sonoff Mini R3 senza neutro
    Schema di collegamento Sonoff Mini R3

    Nulla ci vieta assolutamente di usare il Sonoff Mini R3 da solo come un classico interruttore WiFi alimentato dalla rete, ma cosa serve ancora per ottenere un interruttore WiFi senza neutro di casa Sonoff?

    [wpmoneyclick id=74168 /]

    Sonoff S-MATE comando remoto eWeLink

    Per quanto successivamente al lancio del Sonoff Mini R3, creando probabilmente una discreta confusione, ITead ha introdotto anche il comando remoto Sonoff S-MATE:

    Sonoff S-MATE
    Sonoff S-MATE

    Le dimensioni di Sonoff S-MATE sono sempre quelle del nuovo form factor ITead 51x45x22 mm.

    Il Sonoff S-MATE non è altro che un comando remoto che, collegato a dei comandi tradizionali esterni (interruttore o pulsante), è in grado di azionare il Sonoff Mini R3 ed il carico ad esso collegato sulla base delle azioni svolte fisicamente sui comandi stessi.

    Sonoff S-MATE

    Poiché il Sonoff S-MATE è alimentato da una batteria a bottone CR2032 interna, siamo finalmente riusciti ad ottenere un interruttore WiFi senza neutro anche col Sonoff Mini R3.

    E’ una soluzione apparentemente contorta considerando solo un singolo punto luce e senza addentrarsi nei dettagli.

    Sicuramente il Sonoff S-MATE ha molte potenzialità in scenari di utilizzo più ampi come controllo remoto eWeLink grazie alle possibilità di gestire fino a 3 ingressi e 3 Sonoff Mini R3.

    Ma c’è ancora di più sotto le apparenze, lo possiamo intuire mettendo insieme ancora qualche indizio da ritrovare.

    Controllo remoto eWeLink
    Controllo remoto eWeLink

    Aprendo virtualmente il Sonoff S-SMATE tramite la documentazione della certificazione FCC (2APN5S-MATE):

    Sonoff S-SMATE
    Sonoff S-SMATE

    Possiamo notare:

    • slot per la batteria a bottone
    • scheda principale con sostanzialmente soli morsetti e piste di collegamento elettrico (nessun componente di potenza)
    • i morsetti di fase L, L1, L2, L3 ed L4 sono connessi tra di loro e quindi elettricamente equivalenti
    • un dip switch laterale che serve a selezionare se i comandi di ingresso si comportano da interruttore (a destra) o pulsante (a sinistra)
    • schedina secondaria fissata in verticale con la parte di controllo e connettività

    Riconosciamo anche l’MCU AK803 con connettività Bluetooth (BLE).

    Tutto questo porta alle considerazioni seguenti:

    • l’accoppiamento iniziale del Sonoff S-MATE con eWeLink potrà sfruttare la connessione Bluetooth con lo smartphone
    • la comunicazione tra Sonoff S-MATE e Sonoff Mini R3 avviene tramite Bluetooth (BLE) e non via tradizionale RF a 433 MHz (come erroneamente scritto su altre recensioni)

    [wpmoneyclick id=74290 /]

    Nuova famiglia di prodotti Sonoff con Bluetooth

    Possiamo finalmente unire tutti i punti tra di loro: con Sonoff Mini R3 e Sonoff S-MATE è nata una nuova famiglia di prodotti Sonoff basati sulla connettività Bluetooth che si affianca a quelle già consolidate WiFi e Zigbee.

    Gli aspetti salienti sono i seguenti:

    • il Sonoff Mini R3, oltre a fare da interruttore smart, funge anche da hub gateway di collegamento tra la rete Bluetooth mesh interna ed i servizi in cloud eWeLink tramite il proprio collegamento internet tramite WiFi
    • tutti i dispositivi sono in grado di comunicare tra di loro tramite Bluetooth anche in assenza del collegamento internet o indisponibilità dei servizi in cloud

    Siamo entrati nel futuro in cui sia reti Zigbee che Bluetooth permettono l’interconnessione tra i dispositivi intelligenti (e non). Peraltro ITead stessa delinea in modo chiaro una roadmap di nuovi prodotti con supporto alla rete Bluetooth mesh:

    • dispositivi smart che possono anche fungere da gateway internet come il Sonoff Mini R3: l’interruttore a parete Sonoff S5 SwitchMan o la presa intelligente Sonoff S40/S40 Lite tanto per cominciare
    • controlli remoti eWeLink che interconnettono comandi esterni tradizionali agli altri dispositivi intelligenti via Bluetooth come il Sonoff S-MATE: il primo esempio successivo è il comando a parete Sonoff R5

    Il risultato è rispecchiato nel diagramma logico di funzionamento seguente:

    Architettura funzionamento dispositivi Sonoff con Bluetooth
    Architettura funzionamento dispositivi Sonoff con Bluetooth

    Non mi stupirei che il prossimo ad essere parte di questa architettura possa essere il Sonoff NSPanel che dispone anche di connettività Bluetooth.

    Secondo me questa volta ITead non ha fatto da inseguitore ad Allterco: chapeaux!

    Sonoff Mini R3 + Sonoff S-MATE: interruttore WiFi senza neutro

    Possiamo finalmente mettere tutto insieme per ottenere questa nuova soluzione ITead per domotizzare un punto luce con comandi esistenti senza dover per forza aggiungere un conduttore neutro al cablaggio esistente: Sonoff Mini R3 + Sonoff S-MATE.

    Lo schema elettrico di collegamento per utilizzare un Sonoff Mini R3 con un Sonoff S-MATE con un comando esterno esistente è il seguente:

    Schema collegamento Sonoff Mini R3 + Sonoff S-MATE
    Schema collegamento Sonoff Mini R3 + Sonoff S-MATE

    Volendo sfruttare tutte le potenzialità di Sonoff S-MATE potrete pilotare fino a tre Sonoff Mini R3 da altrettanti comandi esterni esistenti:

    Schema collegamento Sonoff Mini R3 + Sonoff S-MATE
    Schema collegamento Sonoff Mini R3 + Sonoff S-MATE

    Vi prego di interpretare criticamente il primo schema presente nella documentazione ufficiale ITead, che non riporto nemmeno, perché potrebbe far erroneamente pensare la connessione fisica tra i dispositivi sia necessaria come indicato: evidenzia solamente che per comodità si può assolutamente mantenere il cablaggio esistente con tutti i conduttori di fase collegati tra di loro.

    [wpmoneyclick id=74161 /]

    [wpmoneyclick id=74291 /]

    Sonoff Mini R3 + Sonoff S-MATE: utilizzo con eWeLink

    Poiché abbiamo già fatto una introduzione lunghissima, vi rimando preliminarmente alla lettura della mia guida ad eWeLink App.

    Per l’accoppiamento dei dispositivi, dopo aver premuto a lungo il pulsante fino ad avere il LED di stato con cicli di due lampeggi brevi ed uno lungo, occorrerà procedere su eWeLink scegliendo rispettivamente:

    Accoppiamento Bluetooth per Sonoff Mini R3

    Sonoff Dual R3 accoppiamento eWeLink con Bluetooth

    Controllo remoto per il Sonoff S-MATE

    Sonoff S-MATE eWeLink

    Proseguendo nel wizard di configurazione su eWeLink per Sonoff Mini R3 dovrete associare il comando remoto eWeLink (ovvero il Sonoff S-MATE in questo caso).

    Il Sonoff S-MATE può ovviamente essere utilizzato come evento all’interno di scene eWeLink.

    [wpmoneyclick id=74161 /]

    [wpmoneyclick id=74291 /]

    Spoiler: Sonoff ZBMINI-L

    Prima di redigere un articolo dedicato, cito anche il neonato interruttore smart senza neutro con connettività Zigbee Sonoff ZBMINI-L:

    Per approfondire leggi anche il mio articolo di confronto tra gli interruttori smart senza neutro Shelly 1L vs Sonoff Mini R3 vs Sonoff ZBMINI-L.

    Leggi tutti i miei articoli su Sonoff:

  • Shelly 2.5 tapparelle | Schema collegamento e guida completa

    Vuoi comandare le tapparelle con smartphone, Alexa e Google Home ? Scopri la mia guida a Shelly 2.5 e tapparelle completa di schema elettrico di collegamento.

    Raccomando la lettura preliminare delle mie guide a Shelly 2.5 e Shelly Cloud App.

    Leggi anche la mia guida alla domotica tapparelle con Alexa.

    Motore per tapparelle elettriche

    Per elettrificare una serranda avvolgibile e’ necessario inserire all’interno del rullo dove si arrotolano le tapparelle, un motore tapparelle elettriche:

    Motore tapparelle elettriche
    Motore tapparelle elettriche

    Per determinare la coppia (Nm) del motore tapparelle elettriche necessario per realizzare l’automazione di un avvolgibile è necessario conoscere:

    • peso della tapparella
    • diametro del tubo di avvolgimento

    Il peso della tapparella può essere calcolato conoscendo superficie e peso unitario (kg/m²) del materiale utilizzato, ad esempio utilizzando la tabella seguente:

    [table id=73 responsive=flip/]

    Mediante la tabella sinottica seguente possiamo determinare la coppia del motore tapparelle elettriche necessario, avendo sempre l’accortezza di aumentare del 50% il peso dell’avvolgibile come margine di sicurezza:

    Coppia motore tapparelle elettriche
    Coppia motore tapparelle elettriche

    [wpmoneyclick id=74006 /]

    Il comando tapparelle elettriche tradizionale viene effettuato mediante pulsanti inter-bloccati a muro che consentono di alzare ed abbassare gli avvolgibili:

    Comando tapparelle elettriche

    Lo schema elettrico di collegamento tra il pulsante inter-bloccato ed il motore tapparelle elettriche e’ il seguente:

    Comando motore tapparelle elettriche

    Un motore per tapparelle elettriche e’ normalmente dotato di un finecorsa meccanico ovvero un dispositivo ad ingranaggi che misura i giri effettuati dal motore, equivalenti alla distanza percorsa dal telo avvolgibile, e ne arresta la corsa nel punto desiderato.

    Dopo avere effettuato l’installazione del motore e’ necessario effettuare la regolazione dei finecorsa per la salita e per la discesa.

    Comandare le tapparelle elettriche con Shelly 2.5

    Se hai già montato un motore tapparelle elettriche con il semplice pulsante a muro, potresti passare al comando tapparelle elettriche WiFi per facilitarti ulteriormente la vita:

    • chiudere tutti gli avvolgibili contemporaneamente con un solo clic
    • alzare ed abbassare le serrande mentre sei comodamente a letto o sul divano
    • azionare le tapparelle da remoto ovunque tu sia mediante lo smartphone
    • comandare la tapparelle con Alexa o Google Home mediante la tua voce
    • aprire o chiudere automaticamente le serrande ad una certa ora
    • aprire le tapparelle alla posizione percentuale desiderata

    Una soluzione a tutte queste esigenze è Shelly 2.5 che, date le dimensioni particolarmente ridotte, ti permette l’installazione direttamente nel cassonetto della tapparella oppure in una scatola di derivazione / quadro dell’impianto elettrico.

    Shelly 2.5 e tapparelle: come funziona

    Lo Shelly 2.5 e’ un interruttore WiFi a 2 canali con misurazione dei consumi elettrici parte della famiglia Shelly Cloud:

    Shelly 2.5
    Shelly 2.5

    Lo Shelly 2.5 e’ adatto all’installazione ad incasso grazie alle dimensioni davvero ridotte (39 mm x 36 mm x 17 mm) che consentono di montarlo anche in una scatola di derivazione:

    Shelly 2.5

    La caratteristiche che rendono attualmente lo Shelly 2.5 unico come interruttore tapparelle WiFi sono le seguenti:

    • misurando i consumi del carico collegato è in grado di calibrare automaticamente i tempi di apertura e chiusura necessari e quindi successivamente gestire la posizione in percentuale delle tapparelle
    • dispone di due ingressi che consentono di collegarlo in modo semplicissimo con i pulsanti inter-bloccati esistenti

    Queste caratteristiche assicurano che sull’app Shelly Cloud, disponibile sia per Android che iOS, sia sempre noto lo stato e la posizione del motore tapparelle elettriche andando automaticamente in pausa a fine corsa.

    Per approfondire leggete la mia guida a Shelly 2.5. Puoi anche scoprire il rivale compatibile eWeLink Sonoff Dual R3.

    [wpmoneyclick id=73880 /]

    Schema elettrico di collegamento Shelly 2.5 con tapparelle elettriche

    Trovate preliminarmente il cavo elettrico che dal pulsante di comando esistente arriva al motore elettrico ed identificare i singoli conduttori:

    • conduttore per la direzione salita (nero nell’esempio)
    • conduttore per la direzione discesa (marrone)
    • conduttore di alimentazione neutro (blu) e fase (grigio)
    • conduttore di terra (verde)
    Comando motore tapparelle elettriche

    Lo schema elettrico di collegamento tra Shelly 2.5 e motore tapparelle elettriche con pulsante doppio inter-bloccato e’ il seguente:

    • il cavo della direzione salita dal pulsante doppio inter-bloccato (rosa nello schema) all’ingresso SW2 dello Shelly 2.5
    • il cavo del motore elettrico direzione salita (nero nello schema) all’uscita 02 dello Shelly 2.5
    • il cavo della direzione discesa dal pulsante doppio inter-bloccato (rosso nello schema) all’ingresso SW1 dello Shelly 2.5
    • il cavo del motore elettrico direzione discesa (marrone nello schema) all’uscita 01 dello Shelly 2.5
    Schema elettrico di collegamento tra Shelly 2.5 tapparelle elettriche
    Schema elettrico di collegamento tra Shelly 2.5 tapparelle elettriche

    Configurazione Shelly 2.5 con tapparelle elettriche

    Una volta effettuato il collegamento elettrico dello Shelly 2.5 al motore tapparelle e’ necessario associarlo all’app ed effettuare la configurazione.

    Raccomando la lettura preliminare della guida a Shelly Cloud App, mentre qui ci focalizzeremo sulle configurazioni specifiche.

    Per poter utilizzare lo Shelly 2.5 per comandare le tapparelle occorre configurarlo nelle impostazioni sull’app Shelly Cloud in modalità Roller Shutter:

    Shelly 2.5 tapparelle
    Shelly 2.5 tapparelle

    La prima operazione che raccomando di effettuare e’ la calibrazione automatica:

    Shelly 2.5 tapparelle

    Lo Shelly 2.5 effettua la calibrazione automatica mediante due cicli di apertura e chiusura delle tapparelle: grazie alla misura della potenza elettrica assorbita determina esattamente quando i finecorsa meccanici interrompono il funzionamento del motore e di conseguenza i tempi di apertura e chiusura effettivamente necessari.

    Questa operazione iniziale consentirà allo Shelly 2.5 di gestire in modo accurato la posizione in percentuale di apertura delle tapparelle.

    Opzioni di configurazione Shelly 2.5 con tapparelle elettriche

    Nella modalità Roller Shutter sono disponibili numerose funzioni specifiche per la gestione delle tapparelle.

    All’interno delle Impostazioni dello Shelly 2.5 in modalità Roller Shutter (tapparelle) abbiamo, oltre alla calibrazione, queste opzioni aggiuntive o modificate:

    • Power on default mode: azione effettuata dopo una mancanza di alimentazione elettrica (apertura/chiusura/fermo)
    • Open/Close working time: tempo di funzionamento del motore, differenziato tra apertura e chiusura; utile nel caso non si faccia la calibrazione automatica
    • Input buttons mode: selezione tra uno o due pulsanti di ingresso
    • Button type: tipologia di comando di ingresso (pulsante o interruttore)
    • Swap inputs: scambio dei comandi di ingresso
    • Reverse directions: scambio delle direzioni di movimento
    Shelly 2.5 tapparelle
    Shelly 2.5 tapparelle
    Shelly 2.5 tapparelle
    Shelly 2.5 tapparelle
    Shelly 2.5 tapparelle
    Shelly 2.5 tapparelle

    All’interno della Sicurezza dello Shelly 2.5 in modalità Roller Shutter (tapparelle) abbiamo invece queste voci aggiuntive:

    • Obstacle detection: grazie alla misura del consumo elettrico riconosce se il motore sia stato bloccato nel corso del movimento da un ostacolo
    • Safety switch: in caso di un solo pulsante esterno (One button) e possibile collegarne un secondo con funzione di sicurezza
    Shelly 2.5 tapparelle
    Shelly 2.5 tapparelle

    Shelly 2.5 permette di comandare le tapparelle con Alexa e Google Home: leggi la mia guida a Shelly Alexa e Google Home. Per approfondire come gestire più tapparelle contemporaneamente, leggi la mia guida alle migliori routine Alexa.

    Evidenzierei che lo Shelly 2.5 viene riconosciuto da Alexa e Google Home come dispositivo di gestione tapparelle in quanto in grado di controllarne precisamente la posizione. Questo assicura che sia supportata quindi la gamma completa di comandi vocali per gestire tapparelle e tende:

    • “Alexa, apri le tapparelle”
    • “Alexa, chiudi le tapparelle”
    • “Alexa, abbassa le tapparelle”
    • “Alexa, ferma le tapparelle”
    • “Alexa, Imposta le tapparelle al 50%”

    L’unico limite della famiglia di dispositivi Shelly, per quanto non sostanziale, è che al momento non supportano IFTTT.

    [wpmoneyclick id=73880 /]

    Leggi tutti i miei articoli su Shelly:

    <!–- /stk-start:posts/template –-><!–- /stk-end:post/template –->
  • Presa WiFi smart intelligente: guida alle migliori prese

    Presa WiFi smart intelligente: guida alle migliori prese

    Scopri come funziona una presa WiFi smart o una multi presa intelligente e scegli la migliore tra Sonoff, Meross, Shelly e Tuya Smart Life compatibili come le prese intelligenti Amazon Smart Plug, Teckin Smart Plug e Maxcio con cui spegni gli elettrodomestici con un click tramite lo smartphone o con la voce grazie Alexa e Google Home. La mia guida completa di istruzioni su come configurare prese Tuya Smart Life.

    Come funziona una presa WiFi smart intelligente

    Grazie ad una presa WiFi smart intelligente, utilizzando semplicemente il tuo smartphone o la tua voce tramite un altoparlante intelligente Alexa o Google Homespegni gli elettrodomestici con un click:

    Prese domotica WiFi
    Presa intelligente WiFi Sonoff S20
    Presa WiFi smart intelligente Sonoff S20

    Le applicazioni delle prese intelligenti smart WiFi sono davvero molteplici:

    • accensione e spegnimento di luci, per risparmiare energia elettrica o simulare la nostra presenza e sviare eventuali malintenzionati
    • gestione di elettrodomestici e dispositivi elettronici come macchina del caffè, lavatrici, caldaie, climatizzatori o addirittura impianti di irrigazione
    • monitoraggio dei consumi elettrici
    • programmazione temporale delle accensioni e degli spegnimenti della presa WFi smart intelligente ad orari prefissati o in base ad eventi provenienti da altri oggetti intelligenti come telecamere, sensori di movimento o di perdita d’acqua
    Prese domotica WiFi

    Vediamo ora come funziona una presa WiFi smart intelligente controllando un dispositivo da remoto o mediante comandi vocali grazie allo scambio di tra i dispositivi stessi e l’app su smartphone oppure Google Home o Alexa attraverso l’uso di servizi in cloud:

    Prese domotica WiFi

    Tenete sempre bene a mente come funziona una presa WiFi smart intelligente: in caso di problemi nel collegamento internet della vostra abitazione oppure dei servizi in cloud potreste non essere in grado di accendere o spegnere il carico collegato se non tramite il pulsante a bordo del dispositivo stesso.

    Vediamo ora quali caratteristiche e funzionalità devono avere una presa WiFi smart intelligente o una multi presa intelligente.

    Caratteristiche di una presa WiFi smart intelligente o una multi presa intelligente

    Prese domotica WiFi

    Quali sono le caratteristiche e le funzionalità che dobbiamo valutare prima di scegliere una presa WiFi smart o multi presa intelligente in alternativa ad altre soluzioni di domotica fai da te per la nostra casa ?

     Facilità di installazione

    Facilità di installazione

    L’utilizzo delle prese elettriche esistenti non deve richiede modifica alcuna all’impianto elettrico consentendo a chiunque di rendere smart i propri elettrodomestici in un tempo brevissimo

     Carico massimo

    Carico massimo

    La corrente elettrica massima richiesta deve essere supportata dalle prese Smart WiFi16 Ampere (3,5 kW) sono ampiamente sufficienti per tutti normali apparecchi domestici

    Formato

    Formato

    Verificare sempre prima dell’acquisto che le prese Smart WiFi siano in formato F (Schuko) oppure L (presa WiFi smart italiana)

     Facilità di installazione

    Ingombro

    Le prese Smart WiFi possono essere poco ingombranti come un adattatore o più simili ad una ciabatta. Attenti alle sorprese se avete lo spazio limitato

     Carico massimo

    Connettività

    Le prese Smart WiFi si collegano in rete mediante il WiFi (banda 2,4 GHz), il protocollo ZigBee oppure in Bluetooth

    Gestione remota

    Gestione remota

    Accensione e spegnimento remoto mediante smartphone di qualsiasi carico elettrico con notifiche su cambio di stato o consumi elettrici eccessivi

     Facilità di installazione

    App

    App gratuita per smartphone compatibile anche con altri dispositivi intelligenti (abilitando la possibilità di creare scene)

     Carico massimo

    Sincronizzazione stato

    Sullo smartphone, mediante l’app, e’ possibile vedere se l’elettrodomestico collegato e’ acceso o spento

    Programmazione orari

    Programmazione orari

    Programmazione di accensione e spegnimento in orari prefissati, in orari casuali (per simulare la presenza di persone in casa) e conto alla rovescia

     Facilità di installazione

    Monitoraggio consumi

    Controlla quanto la tua presa WiFi smart intelligente è utilizzata e verificare quali sono i tuoi elettrodomestici sono maggiormente energivori

     Carico massimo

    Scene

    Una scena esegue automaticamente azioni in base ad eventi esterni (sensore ad infrarossi, di temperatura oppure anti-allagamento)

    Alexa e Google Home

    Alexa e Google Home

    Controllo vocale mediante AlexaGoogle Home.
    Compatibilità con Apple HomeKit e IFTTT

    [aawp bestseller=”echo” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”echo”]

    Presa WiFi smart intelligente migliore

    Ho preso in considerazione per un approfondimento le prese smart WiFi attualmente più vendute in Italia partendo dai marchi più diffusi come:

    [aawp bestseller=”amazon smart plug” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”amazon”]

    [aawp bestseller=”presa sonoff s26″ grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”pres”]

    [aawp bestseller=”presa meross” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=”meross”]

    [aawp bestseller=”shelly plug” grid=”2″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”2″ filterby=”title” filter=””]

    Oltre ad un presa WiFi smart intelligente delle solite Sonoff, Meross e Shelly valutate anche prodotti di aziende cinese emergenti come Teckin e Maxcio che producono smart plug compatibili con l’app Smart Life di cui fornirò istruzioni.

    [aawp bestseller=”presa intelligente tuya smart life” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter=”pres”]

    Dalla tabella risultante potete vedere come i reali elementi differenziati sono i seguenti:

    [table id=42 responsive=flip/]

    Per facilitarvi i modelli più venduti di presa WiFi smart italiana:

    [aawp bestseller=”presa smart italiana” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”italiana”]

    Prese intelligenti smart WiFi migliori: dimensioni

    Per evitare brutte sorprese tra realtà ed aspettativa in foto, ho approfondito le dimensioni di ingombro di ciascun modello di presa WiFi smart intelligente e suddividendole in tre categorie:

    • presa WiFi smart intelligente slim: Shelly Plug S, Aisirer, Teckin Smart Plug ed Elgato Eve Energy
    • presa WiFi smart ingombrante: Koogeek P1EU, Meross MSS310, Teckin SP22

    Prese intelligenti smart WiFi: app Sonoff eWeLink, Shelly Cloud, Tuya Smart Life e Meross

    Abbiamo visto in precedenza come funziona una presa WiFi smart intelligente: il cuore sono le app / servizi in cloud di gestione deo dispositivi intelligenti, tra i quali le prese smart WiFi.

    Meritano di essere prendere in considerazione le seguenti:

    eWeLink

    eWeLink

    I popolarissimi interruttori WiFi Sonoff

    Smart Life

    Smart Life

    Supporta molti dispositivi di marche differenti (Tuya)

    Meross

    Ampia disponibilità di dispositivi intelligenti Meross di elevata qualità.

    Shelly Cloud

    Device smart innovativi Shelly. Non compatibile con IFTTT.

    TP-LInk Tapo

    TP-Link Tapo

    Tapo è la serie di dispositivi smart di nuova generazione TP-Link.

    [appbox googleplay com.coolkit compact]
    [appbox googleplay com.tuya.smartlife compact]
    [appbox googleplay com.meross.meross compact]
    [appbox googleplay allterco.bg.shelly compact]
    [appbox googleplay com.tplink.iot compact]

    Il servizio in cloud può costituire un fattore differenziante nella qualità del servizio se non perfettamente affidabile.

    Vi rimando comunque alla lettura delle mie guide alle app eWeLink, Shelly Cloud, Tuya Smart Life e Meross per un approfondimento.

    Ciascuna presa WiFi smart intelligente valutata è comodamente controllabile con la voce sia mediante Google Home che Alexa, grazie al pieno supporto dei rispettivi servizi in cloud. Ovviamente Amazon Smart Plug è nativamente compatibile con Alexa.

    eMylo WiFi Amazon Echo Google Home

    Per un approfondimento con un caso specifico vi rimando alla lettura di Sonoff Google Home e Sonoff Alexa.

    Prese intelligenti smart WiFi Apple HomeKit a confronto

    Per quanto non sia un fan del mondo Apple, ho incluso in questa valutazione marche e modelli di prese smart WiFi intelligenti Apple HomeKit più diffuse sul mercato:

    • Elgato Eve Energy
    • KooGeek
    • Meross MSS210HK, MSS210HK IT, MSS620HK
    • VOCOlinc

    [aawp bestseller=”presa HomeKit meross” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”homekit”]

    [aawp bestseller=”presa HomeKit” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross”]

    Vediamone le principali differenze:

    PROCONTRO
    Elgato– misura consumi elettrici
    – ampia famiglia di dispositivi e sensori
    smart per la casa
    – consumi limitati (Bluetooth)
    – e’ necessario un HomePod o una Apple TV per il controllo fuori casa
    – gestione solo mediante Apple
    KooGeek– misura consumi elettrici
    – compatibile con Alexa e Google Home
    – gestione anche con smartphone Android
    – ampia famiglia di dispositivi e sensori smart per la casa
    – ingombro
    Meross– compatibile con Alexa e Google Home
    – gestione anche con smartphone Android
    – diversi modelli (Schuko, italiana, per esterno)
    – ampia famiglia di dispositivi e sensori smart per la casa
    VOCOlinc– compatibile con Alexa e Google Home
    – gestione anche con smartphone Android
    – diversi modelli (Schuko, italiana, per esterno)
    – ampia famiglia di dispositivi e sensori smart per la casa
    Prese Smart HomeKit Elgato Eve Energy vs KooGeek
    Prese Smart HomeKit Elgato Eve Energy vs KooGeek

    Personalmente, se fossi un fan Apple, sceglierei le prese Smart intelligenti Apple HomeKit Meross.

    Multi prese e ciabatte elettriche intelligenti WiFi

    Data la quantità enorme di dispositivi che dobbiamo alimentare o ricaricare in casa siamo tutti probabilmente pieni di ciabatte elettriche: sul mercato stanno cominciando a comparire le prime multi prese elettriche Smart WiFi intelligenti.

    multiprese elettriche intelligenti

    Le caratteristiche delle multi prese elettriche WiFi Smart intelligenti sono sostanzialmente le stesse di una presa WiFi smart intelligente, a cui aggiungere la gestione di più prese anche USB.

    Ho selezionato le multi prese elettriche Smart WiFi intelligenti che ritengo migliori:

    [aawp bestseller=”ciabatta intelligente WiFi” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”homekit”]

    Ed i modelli di ciabatta elettrica intelligente Apple HomeKit:

    [aawp bestseller=”ciabatta intelligente homekit” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”3″ filterby=”title” filter_type=”include” filter=”homekit”]

    Come configurare una presa WiFi Tuya Smart Life compatibile: istruzioni per Teckin o Maxcio smart plug

    Ho acquistato una presa WiFi smart intelligente Houzetek che ho scelto soprattutto per le dimensioni estremamente compatte, come la Teckin Smart Plug, rispetto ad un semplice adattatore Schuko:

    La presa WiFi smart intelligente Houzetek e’ dotata di un pulsante con LED di stato che permette di accendere e spegnere manualmente e verificarne direttamente lo stato:

    La presa WiFi smart intelligente e’ compatibile con l’app Smart Life: tutte le istruzioni seguenti su come configurare Smart Life si applicano anche alle smart plug Teckin e Maxcio.

    Dopo aver premuto a lungo il pulsante con il conseguente lampeggio del LED di stato sulla presa WiFi intelligente si può eseguire la procedura di accoppiamento su Smart Life:

    Mediante l’app Smart Life potrete comandare l’accensione/spegnimento, controllare i consumi istantanei e verificare i consumi storici del carico collegato alla presa WiFi smart intelligente Houzetek:

    E’ possibile utilizzare le misure elettriche effettuate (energia, corrente, potenza e tensione) come condizioni aggiuntive rispetto a quelle consuete di un interruttore intelligente (conto alla rovescia, stato) all’interno di una scena di automazione di Smart Life:

    Grazie al supporto completo di Google Home ed Alexa da parte di Tuya Smart Life potrete comandare la presa WiFi smart intelligente Houzetek anche con la sola vostra voce.

    Se fossero necessarie ulteriori istruzioni su come configurare presa Tuya Smart Life come Teckin Smart Plug o Maxcio commentate l’articolo !

    [aawp bestseller=”presa intelligente WiFi Smart Life” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” filter_items=”10″ items=”6″ filterby=”title” filter_type=”exclude” filter=”meross,sonoff”]

    Prese o ciabatte Smart intelligenti WiFi: conclusioni

    Sei pronto ora a scegliere la miglior presa WiFi smart o multi presa intelligente Sonoff, Shelly, Meross, Apple HomeKit o Tuya Smart Life compatibile come Teckin Smart Plug o Maxcio ?

    [aawp bestseller=”presa intelligente WiFi” grid=”3″ ribbon=”none” description_items=”0″ button=”none” items=”6″]

    Leggi tutti i miei articoli su Presa WiFi:

  • Hello world!

    Welcome to WordPress. This is your first post. Edit or delete it, then start writing!

  • Come cambiano le porte blindate: ingresso smart al posto della chiave

    Non solo sistemi di allarme e vigilanza domestica sempre più evoluti, ma anche le modalità di accesso alle nostre case cambiano ed evolvono grazie alla tecnologia.

    Le porte blindate, infatti, oggi possono integrare sistemi di ingresso smart che bypassano l’uso delle chiavi tradizionali, puntando invece su credenziali digitali e autenticazione biometrica. (altro…)

  • La forma dell’equilibrio: abitare in armonia con l’ambiente

    L’architettura, nel suo significato più autentico, è la disciplina che modella il proprio spazio vitale, cercando un punto d’incontro tra le esigenze umane e il contesto che ci ospita. Per lungo tempo, il modello edilizio che si è imposto è stato di natura prevalentemente industriale, fondato sull’impiego massiccio di risorse non rinnovabili e su una netta separazione tra l’edificio e ciò che lo circonda. Questo approccio ha generato strutture spesso energivore, quasi estranee al territorio, con un impatto profondo sull’ecosistema e sul benessere di chi, in quegli spazi, vive. In risposta a questa disconnessione, si è fatta strada una filosofia progettuale differente, che mira a ristabilire un dialogo. Non un’architettura che impone la sua presenza, ma che cerca di integrarsi. I progetti di bioarchitettura non definiscono uno stile, quanto piuttosto un metodo olistico, un approccio che considera la salute dell’uomo e quella del pianeta come obiettivi paralleli e inscindibili. (altro…)

  • La climatizzazione integrata: l’aria come vettore del comfort

    Percepire un reale benessere all’interno della propria casa è un’esperienza complessa. Non si tratta più, come un tempo, di avere semplicemente la giusta temperatura nell’ambiente. Oggi, il comfort è un equilibrio più sottile, un’armonia che include la purezza dell’aria che si respira, il corretto tasso di umidità e l’assenza di fastidiosi rumori di fondo. Questa nuova e più profonda consapevolezza si scontra però con una realtà costruttiva precisa: le abitazioni moderne, specialmente quelle ad alta efficienza, sono progettate per essere involucri quasi ermetici. Questa sigillatura, eccellente per trattenere il calore in inverno e il fresco in estate, ha reso il vecchio gesto di aprire le finestre non solo insufficiente, ma spesso controproducente. Si vanifica l’efficienza energetica per cui la casa è stata progettata, si introducono pollini, inquinanti atmosferici e rumore.

    In questo contesto, la ventilazione meccanica controllata (VMC) ha smesso di essere considerata un optional per diventare un organo tecnico necessario dell’edificio. Il suo ruolo, tuttavia, si è evoluto rapidamente, superando di gran lunga il semplice compito di “cambiare l’aria”. I sistemi più avanzati sono ormai il fulcro di una gestione climatica totale, dove l’integrazione tra vmc riscaldamento e raffrescamento definisce un nuovo e più elevato standard abitativo.

    (altro…)

  • Installare Home Assistant: la guida passo-passo per principianti

    L’aspirazione a una casa realmente intelligente, dove luci, riscaldamento, sistemi di sicurezza e intrattenimento dialogano tra loro in modo fluido e automatizzato, è un desiderio sempre più diffuso. Tuttavia, questa visione si scontra spesso con la realtà di un mercato frammentato, dominato da ecosistemi chiusi (i cosiddetti “walled gardens”) che non comunicano tra loro e che dipendono quasi interamente da server cloud esterni, sollevando legittime preoccupazioni sulla privacy e sulla continuità del servizio. In questo contesto, Home Assistant si è imposto come la soluzione open-source di riferimento: un cervello centrale, privato e potentissimo, capace di unificare centinaia di dispositivi e servizi diversi. Per molti, però, l’idea di installare home assistant evoca l’immagine di un processo complesso, riservato a programmatori ed esperti di reti. In realtà, grazie all’evoluzione del software, questo processo è oggi molto più accessibile di quanto si pensi. (altro…)

  • Il dialogo tra memoria e innovazione: l’integrazione tecnologica nell’edilizia storica

    Il fascino di un’abitazione storica risiede nella sua capacità di raccontare una storia, in quell’atmosfera unica che travi a vista, muri spessi e materiali originali sanno trasmettere. Spesso, però, l’idea di intervenire su queste strutture per adeguarle agli standard di comfort moderni si scontra con il timore di comprometterne l’autenticità. Si tende a pensare che “casa intelligente” sia sinonimo di design minimale, display a parete e soluzioni invasive, incompatibili con il sapore dell’antico. Eppure, proprio quando si affronta una ristrutturazione casa antica, la tecnologia domotica, se selezionata con cura, si rivela la migliore e più discreta alleata per valorizzare l’edificio, migliorarne l’efficienza e renderlo pienamente vivibile, senza ferirne l’anima. (altro…)

  • Efficienza invisibile: come la casa connessa ottimizza i consumi

    Il confronto con i costi dell’energia è diventato un’abitudine, così come lo è una maggiore attenzione all’impatto ambientale delle proprie scelte. La gestione dei consumi domestici è un tema che tocca tutti da vicino, un obiettivo che per tradizione è stato affidato alla disciplina individuale: il classico gesto di spegnere la luce uscendo da una stanza, la regolazione manuale del termostato, l’attenzione a non lasciare dispositivi in standby. Questi sforzi, sebbene importanti, si scontrano con i limiti della costanza e della precisione umana. È in questo contesto che la tecnologia offre oggi un supporto radicalmente diverso, trasformando l’abitazione da un’entità passiva, che subisce i consumi, a un sistema intelligente e reattivo. L’integrazione della tecnologia domestica non è più solo una questione di comfort, ma si rivela uno strumento strategico per l’efficienza. Il legame tra domotica e risparmio energetico sta diventando un pilastro della progettazione abitativa, capace di generare riduzioni di spreco concrete senza che sia necessario sacrificare la qualità della vita. (altro…)

  • Camini elettrici: come funzionano e perché sceglierli

    L’ancestrale fascino del fuoco, con il suo calore avvolgente e la sua luce danzante, rappresenta da sempre un potente richiamo, un simbolo di focolare domestico e di serena convivialità. Tuttavia, il sogno di possedere un camino si scontra spesso con le complessità del vivere moderno: normative edilizie stringenti, appartamenti privi di canna fumaria, spazi ridotti o semplicemente il desiderio di evitare le complicazioni gestionali di un camino a legna.

    Anche le soluzioni a gas, sebbene performanti, possono comportare vincoli installativi e la necessità di un’aerazione, che non tutti apprezzano quando si cerca di trattenere il calore in casa. In questo scenario, la tecnologia offre una risposta brillante, capace di coniugare estetica e funzionalità: i camini elettrici, una soluzione che sta ridefinendo il concetto di calore e atmosfera in casa. Ma approfondiamo meglio come funzionano questi interessanti strumenti. (altro…)

  • Stufa elettrica: quando usarla e come sceglierla

    Le stufe elettriche sono dispositivi che permettono di riscaldare gli ambienti domestici in modo efficace, utilizzando unicamente la corrente elettrica.

    Semplici da utilizzare, non necessitano di particolari interventi di installazione. È infatti sufficiente collocarli nella stanza desiderata e collegarli a una presa elettrica per metterli subito in funzione. Questo aspetto le rende particolarmente versatili e pratiche, perfette per riscaldare casa all’arrivo dei primi freddi, quando i termosifoni non sono ancora in funzione, o per ottenere calore immediato in determinate situazioni e momenti della giornata.

    In questo articolo, dopo una breve panoramica dei modelli disponibili, andremo a scoprire quando può risultare utile ricorrere a una stufa elettrica e come scegliere quella più in linea con le proprie esigenze.

    Stufa elettrica: di cosa si tratta

    Come anticipato nell’introduzione, le stufe elettriche non sono altro che dispositivi di riscaldamento in grado di generare calore sfruttando la corrente elettrica, senza che sia necessario ricorrere all’uso di gas, pellet, legna o altri tipi di combustibile. In commercio è possibile trovare numerosi modelli, spesso basati su tecnologie molto diverse tra loro, ma accomunati da una serie di caratteristiche essenziali. Tra queste rientrano:

    • un tipo di funzionamento che non richiede canna fumaria;
    • la mancata emissione di sostanze nocive e di fumo;
    • la possibilità di spostarle facilmente da un ambiente a un altro;
    • la facilità di utilizzo e di manutenzione;
    • la capacità di riscaldare in modo adeguato ambienti di piccole o, in alcuni casi, medie dimensioni.

    Le differenze derivano principalmente dal tipo di tecnologia utilizzata per riscaldare l’ambiente, la quale può sfruttare, a seconda dei casi, il principio:

    • della convezione, in cui l’aria fredda tende a scendere e l’aria calda, più leggera, a salire: le stufe elettriche che sfruttano questo principio presentano una resistenza interna, predisposta a riscaldare l’aria. Nel caso dei termoventilatori è inoltre presente una ventola che favorisce la circolazione dell’aria calda nell’ambiente, accelera il processo di riscaldamento e regala un calore più uniforme. Tra i modelli che fanno parte di questo gruppo è possibile includere anche i termoconvettori e i radiatori a olio elettrici;
    • dell’irraggiamento, consistente nella diffusione del calore tramite onde elettromagnetiche: in questo gruppo rientrano quelle stufe elettriche che, anziché riscaldare l’aria presente nell’ambiente, forniscono calore diretto e immediato a oggetti, persone, superfici. Tra i modelli disponibili rientrano quelli a infrarossi, al quarzo e le stufe alogene.

    Quando usare una stufa elettrica

    Data la loro estrema versatilità e l’elevato numero di tipologie e modelli disponibili, le stufe elettriche possono risultare utili in numerose situazioni. A titolo d’esempio, è utile avere a disposizione una stufetta elettrica:

    • al mattino, per ottenere calore immediato e localizzato quando si abbandona il tepore del letto, riducendo lo sbalzo di temperatura e rendendo il risveglio più piacevole;
    • all’arrivo dei primi freddi o delle prime giornate calde, quando il riscaldamento tradizionale non è ancora in funzione o è già stato spento, e si necessita di aumentare un po’ la temperatura in una o più stanze della propria abitazione
    • in una casa vacanze utilizzata per poche settimane all’anno in cui non si ritiene utile o opportuno installare un impianto di riscaldamento tradizionale
    • nel bagno, per rendere meno traumatica l’uscita dalla doccia o dalla vasca
    • in qualsiasi stanza della casa, per supportare il lavoro del riscaldamento principale e ottenere una temperatura ancora più gradevole.

    Oltre a questo, le stufe elettriche risultano una scelta ottimale ogni qualvolta si desideri riscaldare un solo ambiente della casa alla volta o ottenere calore immediato e istantaneo in un punto preciso della stanza.

    Come scegliere la stufa elettrica perfetta per la propria casa

    Se arrivati a questo punto si è certi di avere bisogno di questo tipo di dispositivo di riscaldamento, si può iniziare a dare un’occhiata ai modelli disponibili nei negozi online. Siti specializzati come quello di Leroy Merlin mettono a disposizione un ampio catalogo di stufe elettriche destinate non solo ai locali domestici, ma anche a quelli commerciali. Ogni modello è accompagnato da descrizioni e accurate schede tecniche, indispensabili per individuare a colpo sicuro il modello perfetto.

    Tra le caratteristiche che è necessario prendere in considerazione per non commettere errori durante la scelta rientra naturalmente, in primo luogo, la tipologia

    Questa deve essere scelta in base alle esigenze di riscaldamento da soddisfare. In particolare, se l’obiettivo è quello di riscaldare un’intera stanza, si può optare per un modello a convezione; laddove invece si desiderasse ottenere calore localizzato si può puntare su uno a irraggiamento. Oltre a questo, se l’ambiente da riscaldare è molto ampio, meglio scegliere un radiatore a olio, mentre se si vuole riscaldare la stanza rapidamente e in modo uniforme, è preferibile optare per un termoventilatore.

    Altri aspetti da prendere in considerazione sono:

    • la potenza;
    • le dimensioni;
    • la presenza di termostato, timer e funzioni smart;
    • in caso di dispositivi destinati al bagno o alla cucina, la resistenza agli schizzi d’acqua e all’umidità;
    • la presenza di sistemi di sicurezza in caso di caduta o ribaltamento.

    Dopo aver selezionato le tipologie che rispondono a tutte le proprie esigenze, sarà semplice trovare il modello più adatto alla propria casa o ufficio.

  • Isolamento termico e acustico: i prodotti per una casa più confortevole

    L’isolamento termico e quello acustico svolgono un ruolo fondamentale nel garantire benessere abitativo e risparmio energetico.

    Un ambiente ben isolato termicamente, infatti mantiene una temperatura stabile, riducendo la necessità di sistemi di riscaldamento e/o raffrescamento, con conseguente abbattimento dei costi in bolletta e un minore impatto ambientale. Allo stesso tempo, un buon isolamento acustico protegge dall’inquinamento sonoro e migliora la qualità della vita, soprattutto in zone urbane o molto trafficate.

    Per ottenere risultati ottimali, è necessario scegliere tecnologie e prodotti innovativi, in grado di offrire prestazioni elevate in entrambi gli ambiti, come ad esempio quelli disponibili sul sito di Trocellen dedicato alla vendita di materiali isolanti. Vediamone alcuni esempi.

    Materiali per isolare il parquet

    Chi ha un pavimento in parquet sa quanto possano risultare fastidiosi i rumori da calpestio, soprattutto con un utilizzo quotidiano e prolungato. Per migliorare il comfort acustico degli ambienti, è fondamentale intervenire con un buon isolamento sotto il pavimento.

    Il polietilene espanso reticolato fisicamente è una delle soluzioni più efficaci in questo ambito. Si tratta di un materiale leggero, resistente e flessibile, che offre ottime prestazioni isolanti anche con spessori ridotti.

    Proprio per queste caratteristiche, è ideale da utilizzare sotto il parquet o altri tipi di pavimentazione. In più, è facile da installare, adattandosi bene sia a nuove costruzioni che in caso di interventi di ristrutturazione.

    Cosa è necessario per isolare le tapparelle

    Per isolare in modo efficace i cassonetti delle tapparelle, una soluzione pratica è il polietilene espanso reticolato a celle chiuse, in versione autoadesiva. Questo materiale aderisce facilmente a diverse superfici ed offre un’eccellente protezione sia termica che acustica.

    Le sue proprietà isolanti, infatti, aiutano a ridurre la dispersione di calore e a limitare i rumori provenienti dall’esterno, contribuendo così a un maggiore comfort abitativo. Inoltre, questo materiale è in grado di prevenire la formazione dei ponti termici, spesso presenti nei cassonetti. In più è resistente a muffe, batteri e umidità, garantendo igiene e durata nel tempo.